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ANDREA STRAMEZZI SOSPESO PER AVER SALVATO 6000 VITE

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La mia esperienza personale come paziente salvato dal Covid e lo sdegno dell’associazione IPPOCRATE.ORG contro i 15 medici che hanno accusato il dr. Stramezzi: “Mi vergogno profondamente di appartenere alla stessa specie a cui appartengono i 15 medici che incolpano Andrea di aver… salvato TUTTI i pazienti curati. Perché questo è il vero capo d’accusa”. 

La “Legge Pandemica dell’OMS”, pericolo per la Sovranità Sanitaria di tutti gli Stati.

Il dottor Andrea Stramezzi è uno dei medici che più si è operato per aiutare e salvare le persone colpite dal virus e dalla malattia battezzata come Covid-19, dall’inizio dell’Emergenza Sanitaria OMS, iniziata nel marzo del 2020. 

Io l’ho conosciuto nel settembre del 2021, quando, a causa di un contatto con un vaccinato con doppia dose di Astrazeneca, ho contratto il Covid, insieme ad altre 4 persone nelle stesse circostanze, durante una masterclass a Busseto. Ricordo di aver avuto il contatto dalla mia compagna, che lo aveva già consultato per dare assistenza e aiuto ad altre persone che si erano ammalate e la segretaria che raccoglieva le richieste, mi disse che il medico mi avrebbe scritto personalmente sull’applicazione W’App. 

Così fece. Il dr. Stramezzi mi contattò e mi chiese alcune informazioni, alcuni parametri e mi inviò subito una ricetta con la sua terapia e una serie di raccomandazioni.

Ricordo che alcune farmacie furono reticenti a fornirmi i farmaci che il dr. Stramezzi mi aveva prescritto: soprattutto l’Idrossiclorochina (Plaquenil) e qualcuno aveva storto il naso anche per l’Eparina e la mole massiccia di integratori. Mia figlia, incaricata di prendere le medicine, perché io ero impossibilitato a muovermi di casa, dovette girare diverse farmacie prima di abbandonare la ricerca, perché si era accorta che esisteva una forma di ostruzionismo nel vedere una cura diversa da quella che stabilivano i “protocolli governativi”: cura che stava, purtroppo, falcidiando un paziente dopo l’altro e che vedevano trasformarsi la “Vigile Attesa” consigliata, molto spesso in… “riposo eterno”. 

Dr. Andrea Stramezzi

La tempistica e l’intervento immediato con le cure prescritte era, infatti, una delle raccomandazioni che il dr. Stramezzi mi aveva fatto subito presente.

Trovai l’idrossiclorochina da una persona che me la spedì con urgenza da un’altra città, ma iniziai comunque subito la cura e la mia malattia durò soltanto 12 giorni, lasciandomi solo una piccola complicazione polmonare, che non ha prodotto comunque gravi conseguenze.

Sono quindi profondamente riconoscente al dr. Stramezzi, come lo sono anche le altre più di 6000 persone che ha salvato (leggi l’intervista).

Oggi il dr. Stramezzi sta affrontando la “gogna” dei suoi stessi colleghi, allineatissimi al sistema, che non hanno tollerato e non tollerano la capacità che ha avuto, di ribellarsi proprio a quel sistema malato: quello dei protocolli governativi e dell’OMS (WHO) che si sta gradatamente manifestando, con grande evidenza, come un’entità al servizio dell’industria farmaceutica e con ambizioni di diventare un‘istituzione al di sopra dei governi di tutti gli stati, con il progetto di trasformarsi molto presto, proprio nel braccio armato più potente del Nuovo Ordine Mondiale e del suo Governo Unico.

La legge in questione è in questi giorni – dal 22 al 28 maggio – al vaglio proprio dei governanti alle Nazioni Unite ed è stata nominata “Trattato Pandemico dell’OMS” che, secondo il parere di legali ed esperti di diritto internazionale, cela forti rischi di perdita della Sovranità Sanitaria (Leggi il nostro articolo sul tema del Trattato Pandemico): 

“La legge sui trattati sostituisce la nostra Costituzione.  Sostituisce la nostra legge governativa; sostituisce la nostra legge commerciale. I trattati sono la legge più alta del mondo globale, quindi, se questa verrà approvata e tutti i 194 paesi aderiranno, sarà una di queste situazioni in cui puoi scappare, ma non puoi nasconderti.”  

(Dr. Sherri Tenpenny)

In questo momento particolarmente ricco di trasformazioni epocali, la tutela dei nostri diritti deve essere posta in primo luogo ed ecco perché, le battaglie come quelle del dr. Stramezzi e di Paolo Frajese, tra i tanti che si stanno ribellando alle assurde pratiche burocratiche di una Sanità allo sbando, assumono un’importanza fondamentale.

Il dr. Stramezzi è stato sospeso sospeso per 12 mesi per aver osato curare e guarire seimila persone in due anni.
Uno scandalo che nessuno racconta ma che noi denunciamo con forza. Il dottore Stramezzi, vaccinato con tre dosi, ha avuto la colpa di non aver rispettato le indicazioni del ministero della Salute in merito all’approccio curativo del Covid.

Al dr. Stramezzi va tutta la nostra solidarietà e rinnovata stima e gratitudine.

Ecco cosa ha scritto il Comitato IPPOCRATEORG, fondato a suo tempo proprio anche dal dr. Stramezzi, per bocca di Paolo Rango:

“Sabato 14 maggio, per 2 ore e mezza, Andrea Stramezzi si è difeso, senza la presenza di un legale, davanti a 15 colleghi dell’Ordine dei Medici di Milano. 

Le accuse sono state molteplici. Le due più gravi:

– aver usato farmaci potenzialmente pericolosi
– aver fatto parte, in passato, del Comitato Medico Scientifico di IppocrateOrg. 

Andrea ha curato 6.000 pazienti Covid senza nessun decesso, utilizzando farmaci in uso comune, ammessi da AIFA, acquistabili presso ogni farmacia. 
Nessuno dei 6.000 pazienti di Andrea è morto a causa del Covid.
Andrea ha fatto parte del Comitato Medico Scientifico di IppocrateOrg. Certo! Non ne ha solo fatto parte, ma è grazie a lui se ho potuto pubblicare il primo protocollo di cura sul sito e, tramite quello, aver potuto salvare, come IppocrateOrg, altri pazienti. Senza Andrea saremmo partiti più tardi e, probabilmente, qualche persona sarebbe mancata.
Mi vergogno profondamente di appartenere alla stessa specie a cui appartengono i 15 medici che incolpano Andrea di aver… salvato TUTTI i pazienti curati. Perché questo è il vero capo d’accusa.

Mi rivolgo ai 15 medici che eseguono ordini dall’alto, accantonando dignità e intelletto: siete di imbarazzo alla specie umana. Mi imbarazzate. Imbarazzate ogni donna ed ogni uomo che dite di voler garantire.

Non state garantendo nessuno.

Soltanto la vostra poltrona e il vostro legame con le funzioni che tirano i fili che vi fanno muovere.

Il vostro comportamento illogico farà aumentare la sfiducia e lo sdegno già insito in milioni di italiani. Numero destinato ad aumentare, fino a quando sarete costretti a lasciare quelle poltrone, fino a quando il vostro ordine baronale verrà chiuso.

Mauro Rango

IppocrateOrg

Al dr. Stramezzi va il nostro sostegno, tutta la nostra solidarietà e rinnovata stima e gratitudine.

Fonti:
IPPOCRATEORG
Intervista al dr. Andrea Stramezzi (THE ITALIAN TIMES)
Servizio su Radio-Radio: “La Commissione sta valutando se radiarlo” – Lo sfogo in diretta: “Non toccate Andrea Stramezzi!”

TRANSUMANESIMO: ECTOGENESI – UTOPIA O REALTA’

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ECTOGENESI – UTERI ARTIFICIALI NECESSITÀ REALE O UN DESIDERIO INDOTTO?

COS’E’ L’ECTOGENESI E QUANDO È NATA

Ectogenesi (dal greco ecto, “fuori,” e gènesis, “origine”) è un termine coniato dal genetista britannico J.B.S. Haldane nel 1923. Indica la crescita di un organismo all’esterno del corpo in cui si sviluppa solitamente, per svilupparsi all’interno di un ambiente artificiale. Per la specie umana consiste nello sviluppo dell’embrione, dal concepimento fino alla nascita di un bambino vivo e sano, dentro un utero artificiale.

Si ritiene che per la prima volta questo concetto sia stato pronunciato durante una conferenza di biochimica all’Università di Cambridge, durante la quale è stato letto un rapporto di fantasia sul futuro di uno studente che scriveva: “Nel 1951, DuPont e Schwartz hanno prodotto il primo bambino ectogenetico… la Francia è diventato il primo paese a legalizzare l’ectogenesi e, dal 1968, utilizzando questo metodo, 60.000 bambini sono nati nel paese ogni anno”. Uffcialmente l’ectogenesi è una pratica non ancora possibile, nonostante alcuni tentativi di ricerca.

L’ECTOGENESI DESIGNA LA CRESCITA DI UN ORGANISMO ALL’ESTERNO DEL CORPO IN CUI SI SVILUPPA SOLITAMENTE, CIOÈ ALL’INTERNO DI UN AMBIENTE ARTIFICIALE

Lo scopo per genetisti e bioingegneri è coltivare embrioni umani al di fuori dell’utero umano. Forse la pratica è già in essere, ma viste le leggi in merito e i problemi etici che ne scaturiscono non vi è ancora alcuna ufficialità.

Potenzialmente, il metodo può essere utilizzato per controllare la riproduzione della popolazione. Pertanto, la teoria dell’utero artificiale non è sfuggita al destino di molte idee progressiste e al contempo “terribili” migrando verso la distopia . Ad esempio, in Brave New World, l’ectogenesi è l’unico modo per avere figli e un elemento di controllo sociale.

DALLA DISTOPIA ALLE SCOPERTE SCINTIFICHE

Nonostante i dibattiti sull’etica e sugli “spigoli vivi”, i primi esperimenti con la gestazione artificiale non si sono fatti attendere. Nel 1955 Google brevetta US2723660A l’Utero artificiale (di Emanuel M. Greenberg) il primo utero artificiale al mondo. Sfruttava il principio delle incubatrici esistenti in quel momento. L’unica differenza consisteva nella capacità di attaccare il cordone ombelicale di un bambino prematuro all’ “utero artificiale”. Occorre specificare che non ci sono prove che i disegni dell’invenzione siano diventati un vero e proprio dispositivo e non un concetto

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Nell’aprile 2017 i ricercatori del Children’s Hospital di Filadelfia (CHOP) hanno pubblicato un rapporto che descrive in dettaglio la creazione di un dispositivo extrauterino, o “Biobag”. L’ esperimento di E. A. Partridge, MG Davey, et al. Un sistema extrauterino per supportare fisiologicamente l’agnello prematuro estremo / Nature Communications è stato gestito da un gruppo di scienziati americani. Condotto su agnelli pretermine a 15-17 settimane di sviluppo trasferiti ad un sistema di supporto vitale ectopico. Un sacchetto sigillato pieno di una sostanza simile al liquido amniotico. Ai cordoni ombelicali degli embrioni, i ricercatori hanno attaccato dispositivi per filtrare l’aria e saturare il sangue con l’ossigeno. Durante le quattro settimane di osservazione gli agnelli hanno guadagnato peso, è cresciuto loro il pelo e hanno aperto gli occhi. L’autopsia e le analisi hanno mostrato che gli organi interni degli animali si erano sviluppati in modo abbastanza naturale.

(a) Circuito e componenti del sistema costituiti da un circuito ossigenatore senza pompa a bassa resistenza, un ambiente fluido chiuso con scambio continuo di fluidi e un’interfaccia vascolare ombelicale. (b) Agnello rappresentativo incannulato a 107 giorni di gestazione e al 4° giorno di supporto. (c) Lo stesso agnello al 28° giorno di supporto che illustra la crescita e la maturazione somatica.

Il cosiddetto Biobag è stato in realtà il primo prototipo funzionante di un utero artificiale.

Il passo successivo è stato compiuto dai ricercatori israeliani. Nel 2021, un gruppo di scienziati del Weizmann Institute ha lavorato su embrioni di topo di cinque giorni.

I topi sono “sopravvissuti” fino a metà di una gravidanza naturale, ma questo non significa che l’esperimento sia fallito. Gli agnelli di Filadelfia erano stati posti in un biobag in una fase avanzata di sviluppo, quando i loro organi interni erano già formati. Qui, per la prima volta, gli scienziati sono riusciti a colmare il “vuoto” del primo trimestre , quindi a trasformare un ammasso di cellule in un feto sviluppato al di fuori del corpo della madre.

Bisogna sottolineare che gli agnelli sono molto diversi dai bambini umani. Questa differenza è il motivo per cui l’ultimo lavoro dei ricercatori dell’Università di tecnologia di Eindhoven nei Paesi Bassi è “promettente”: i leader del progetto prevedono un prototipo funzionante entro il 2024. Il gruppo, guidato da Guid Oei, esperto di monitoraggio fetale, e Frans van de Vosse, esperto di biomeccanica, ha recentemente ottenuto una sovvenzione di 2,9 milioni di euro (3,5 milioni di dollari) per creare un nuovo grembo materno che preveda l’uso di un neonato umano prematuro di 24 settimane, robotico, stampato in 3D.

Il manichino robotico può mostrare segni di vita misurabili: battito con frequenza cardiaca e pressione sanguigna simulate, respirazione artificiale e cambio del colore se l’ossigenazione del sangue muta. Anche la forma dell’utero stesso, appeso ad un sistema di funi e carrucole, sembra più un vero utero che la sacca biologica, che giace piatta su un tavolo. Prevede anche la respirazione artificiale e il battito cardiaco di una madre e ha la capacità di espandersi in base alla crescita del feto.

“QUANDO USI MODELLI DI SIMULAZIONE, CI SI PUÒ ACCOSTARE MOLTO ALLA REALTÀ DI UN BAMBINO UMANO, PIÙ DI QUANDO USI FETI DI PECORE CHE SONO MOLTO PIÙ GRANDI“,

afferma Vosse, e aggiunge:

“SE QUESTO MANICHINO SOPRAVVIVE, ALLORA SAPPIAMO CHE SIAMO PRONTI PER IL PRIMO ESSERE UMANO.”

In uno studio pubblicato il 15 aprile 2021  gli scienziati confermano di aver prodotto embrioni “chimera” da macachi a coda lunga con cellule umane, rivelando che le cellule potrebbero sopravvivere e persino moltiplicarsi. Ne abbiamo riportato la notizia prontamente lo stesso giorno nel nostro canale Telegram. Inoltre, i ricercatori guidati dal Prof Juan Carlos Izpisua Belmonte, del Salk Institute negli Stati Uniti, hanno detto che i risultati offrono una nuova comprensione dei percorsi di comunicazione tra le cellule di specie diverse. Questi test potrebbero aiutarli per creare chimere con specie che sono meno strettamente correlate alla nostra.  

Gli autori hanno scritto:

QUESTI RISULTATI POSSONO AIUTARE A COMPRENDERE MEGLIO LO SVILUPPO UMANO PRECOCE E L’EVOLUZIONE DEI PRIMATI E SVILUPPARE STRATEGIE EFFICACI PER MIGLIORARE IL CHIMERISMO UMANO IN SPECIE EVOLUTIVAMENTE DISTANTI

Nel 2022, sono arrivate altre notizie “interessanti” da scienziati cinesi che hanno creato una tata AI per prendersi cura degli embrioni nell’utero artificiale. Il Suzhou Institute of Biomedical Engineering and Technology ha creato un dispositivo per la coltura degli embrioni basato sull’intelligenza artificiale. Se i ricercatori precedenti controllavano manualmente lo sviluppo del feto nell’utero di laboratorio, gli scienziati cinesi sono riusciti a programmare il primo sistema di monitoraggio intelligente al mondo.

La “tata AI” è in grado di controllare gli indicatori dell’ambiente in cui si sviluppa l’embrione: temperatura, rapporto tra anidride carbonica e ossigeno e concentrazione di nutrienti. Il sistema è attualmente in fase di test sui topi.

ECTOGENESI E UTERO ARTIFICIALE: NECESSITA’ REALE O DESIDERIO INDOTTO?

Sorge il dubbio che bypassare la spiritualizzazione del “miracolo della vita” e l’idealizzazione del ruolo della donna in relazione allo scopo di procreazione sia alla base della volontà di far nascere bambini con gestazioni gestite in uteri artificiali.

Se la gravidanza è pianificata e desiderata l’esperienza della maternità è assolutamente positiva, anche se non è esente dai rischi che ne possono derivare, come aborto spontaneo, parto prematuro, conflitto Rh, patologie nascoste, ecc.

Va da sé che se la maternità non è pianificata, o peggio, non è desiderata, a tutto quanto sopra indicato si aggiungono una serie di problemi che possono essere psicologici, finanziari ed economici.

In ogni caso una gestazione comporta sempre un impiego di forze, salute, energie e tempo non indifferenti.

L’OMS ha dichiarato che più di 2,5 milioni di bambini muoiono nell’utero materno prima del termine.

Sempre secondo i dati dell’OMS ogni giorno nel mondo muoiono circa mille donne di parto, per complicazioni inevitabili nonostante l’alto livello raggiunto dalla medicina.

Nel luglio del 2021 l’OMS ha emesso le raccomandazioni per definire l’editing del genoma umano inteso come mezzo per salvaguardare la salute pubblica, sottolineandone sicurezza, etica ed efficacia. Questa procedura potrebbe portare a diagnosi tempestive, a trattamenti mirati e riuscire a prevenire malattie genetiche. Ma questo scopo nobile non mette a tacere tutti i dubbi che nascono da cotanto potere, dubbi di natura soprattutto etica. Per questo è stato istituito un comitato consultivo globale e multidisciplinare volto ad affrontare le questioni etiche, scientifiche, sociali e legali che scaturiscono da queste pratiche.

Se tale tecnologia fosse messa a punto e applicata agli esseri umani, le conseguenze di carattere antropologico sarebbero devastanti, occorre interrogarsi prima e porre in essere tutti i limiti etici e giuridici per evitare che tale strumento sfugga di mano e diventi un mero mezzo di profitto e di controllo.

I giuristi ne accettano la legittimazione solo in tre casi:

  • Salvare la vita dei cosiddetti “grandi prematuri”, quei feti che nascono prime delle 21 – 22 settimane.
  • Affrancare le donne dalla schiavitù della maternità surrogata, infatti le donne che non sono nelle condizioni di procreare non avrebbero più bisogno di un utero in affitto.
  • Consentire a tutti di diventare genitori senza correre rischi, infatti l’embrione non sarebbe esposto ad alcun rischio. Tutte le donne, anche quelle con gravi difficoltà fisiche, potrebbero diventare madri.

Ma i rischi che si corrono sono davvero inquietanti, per esempio è più che possibile l’oggettivizzazione dell’essere umano, infatti i nascituri diverrebbero oggetti del contratto di gestazione artificiale.

Tutto lo scenario riguardante l’aborto andrebbe ripensato poiché la gestazione sarebbe portata a termine da una macchina e non da una donna, questo significa che si consentirebbe di far continuare le vite di tutti quei feti abortiti (volontariamente o meno). Quali sarebbero le sorti del neonato? Se abortito volontariamente chi se ne prenderà cura dopo? E se il feto presentasse problematiche genetiche sarebbe comunque salvato dalla tecnologia disponibile? Chi deciderà quale bambino meriterà di vivere e quale no?

E se la madre che si è affidata alla gestazione esterna decidesse di “abortire” ne avrebbe facoltà? I genitori conserveranno i loro di diritti sul bambino?

Uomini e donne non avrebbero più bisogno l’uno dell’altra per diventare genitori, portando così entrambi a scegliere quando diventare genitori autonomamente. Il concetto di famiglia viene messo seriamente a rischio.

Non ultimo il rovesciamento antropologico per cui dopo secoli in cui sono state le macchine ad essere prodotte dall’uomo ora, ci ritroveremmo con uomini riprodotti dalle macchine, con chiare ripercussioni in termini di libertà, autonomia e dignità dell’essere umano; quali saranno i canoni che verranno impostati perché il feto possa essere approvato e portato a termine? Perché si arriverà sicuramente ad un monitoraggio e controllo del patrimonio genetico e magari a degli interventi correttivi per ridurre la disabilità e tutte le conseguenze che questa comporta. Si sta cercando di rendere l’essere umano perfetto?

Alcuni scienziati ritengono che rimuovere la donna dall’intero processo fetale potrebbe cambiare il modo in cui gli esseri umani evolvono, per esempio le dimensioni del bacino materno impediscono la crescita spropositata della scatola cranica. Cosa accadrebbe se i freni della natura venissero tolti?

Edgar Morin, filosofo francese, disse:

LA STORIA DELLA LAICITÀ OCCIDENTALE HA COSTRUITO UNA FEDE NEL PROGRESSO. IL PROGRESSO È STATO ELEVATO A LEGGE INELUTTABILE…MA SI TRATTA DI UN’ILLUSIONE. È UN MITO CHE LA SCIENZA OPERERÀ UNICAMENTE IN DIREZIONE DEL BENE GENERALE DELL’UMANITÀ”.

Segui il link e leggi la 2a Parte di “TRANSUMANESIMO: ECTOGENESI – UTOPIA O REALTA” ( DESIDERIO INDOTTO – IL “BISOGNO” DELL’ UTERO ARTIFICIALE)

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Trattato internazionale di gestione pandemie

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La sede dell OMS, deus-ex-machina della vicenda.

La UE lo sta studiando

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha presentato questo progetto insieme al presidente del WHO, basato sul Regolamento Sanitario Internazionale varato nel 2005.

Il Regolamento Sanitario Internazionale è un meccanismo di condivisione internazionale, di informazioni epidemiologiche sulla diffusione di malattie infettive, al fine di assicurare la massima sicurezza contro le malattie infettive e la minima interferenza delle stesse con il commercio internazionale.

L’intensificarsi del commercio internazionale e la maggiore circolazione delle persone ci espone ai rischi sanitari

L’OMS agisce ai sensi dell’art 21 e 22 del suo Trattato di Costituzione, che la abilitano a definire richieste sanitarie e di quarantena. Questi interventi diventano operativi per tutti gli stati, dopo debita comunicazione dell’Assemblea Mondiale della Sanità, con l’eccezione di chi presenta riserve e respingimenti, entro le scadenze previste. La ratio di questo accordo è stato unificare le procedure di gestione delle pandemie, vista l’intensificazione dei collegamenti tra i Paesi, per il commercio globale. L’RSI norma anche garanzie procedurali, diritti umani, trattamento umano dei viaggiatori, protezione dati personali, modalità e tipi di cooperazione.

Tutti i principali capi di Stato dell’UE vi hanno aderito, insieme ai capi di stato di Corea del Sud, Sudafrica, Indonesia e Cile. In maggio sarà discusso nell’Assemblea generale dei 194 Stati Membri dell’OMS.

Il progetto è più ampio della sola Europa, anche se manca ancora l’adesione di USA, Russia, Cina, Giappone, Brasile.

Il 3 marzo, il Consiglio UE ha varato l’apertura del percorso di negoziati per un trattato internazionale di prevenzione, gestione e risposta alle pandemie. Il suo avanzamento verrà monitorato in un primo incontro, il 1 agosto 2022 e poi nel 76 World Health Assembly, nel 2023, il legislatore comunitario conta di portarlo a regime nel 2024.

La lotta alle pandemie è una sfida globale e l’iniziativa comunitaria serve a dotare l’Europa di uno strumento vincolante nel diritto internazionale, un accordo per adottare le linee guida della OMS (ne abbiamo già avuto un esempio negli ultimi due anni) per prevenire, far fronte e gestire le prossime pandemie (ci stanno comunicando che è un problema che, molto probabilmente, si ripresenterà, ricordate l’evento 201?).

Gli obiettivi sono:

  • garantire un coinvolgimento politico più elevato, sostenuto e a lungo termine, a livello dei leader mondiali di stati, o governi;
  • definire chiari compiti e processi;
  • migliorare il supporto pubblico e privato a tutti i livelli;
  • spingere l’integrazione delle politiche di salute in tutte le aree politiche.

La finalità è arrivare ad un sistema basato sulla pubblica solidarietà, anche tra gli stati membri, secondo chi ha preso l’iniziativa, i principi fondanti sono: onestà, trasparenza ed inclusività.

L’idea è che i singoli stati e governi non siano attrezzati a fronteggiare le pandemie, e che tuttavia uno sforzo di tipo globale, possa invece risolvere queste situazioni in modo più efficace.

L’ incontro internazionale affronterà i seguenti punti:

  • diagnosi precoce e prevenzione delle pandemie;
  • resilienza (attenzione a questa parola) alle future pandemie;
  • rispondere a eventuali future pandemie, in particolare garantendo un accesso universale ed equo a soluzioni mediche, quali vaccini, medicinali e diagnostica;
  • un quadro sanitario internazionale più forte, con l’OMS come autorità di coordinamento sulle questioni sanitarie globali;
  • l’approccio “One Health“, che collega la salute dell’uomo, degli animali e del nostro pianeta.

L’accentramento delle funzioni nell’organismo globale, identificherà le cure ed i vaccini futuri e l’approccio sarà ottimizzato con gli obiettivi previsti per salvaguardare il pianeta. Per andare al nocciolo della questione, i parametri green che piano piano saranno identificati, guideranno l’azione di un unico organismo globale che redigerà i protocolli di cura.

Si tratta sia di agire in modo univoco, ma anche creare una fiducia universale in questo organismo globale e nelle sue iniziative.

OMS pensa ad un modo più globale per gestire le crisi

Si pensa di:

  • introdurre livelli progressivi di allerta, universalmente riconosciuti, raccogliendo i dati statistici ed epidemiologici con infrastrutture digitali;
  • uniformare le supply chain per evitare che dpi (mascherine e disinfettanti nel caso del Covid) e presidi medici possano scarseggiare in caso di interruzione dei flussi commerciali. La fornitura di queste attrezzature ai team medici locali dovrebbe garantire un adeguato servizio sanitario;
  • coordinare le attività di ricerca e sviluppo su rimedi, come vaccini e cure, ma anche condividendo patogeni e dati epidemiologici;
  • eliminare le ineguaglianze tra gli stati nella distribuzione di medicinali e vaccini;
  • rendere più resilienti i sistemi sanitari nazionali dei vari paesi, per aumentare la loro capacità di adattamento agli eventi eccezionali;
  • rinforzare la fiducia del pubblico nelle istituzioni globali di gestione della pandemia, contrastando la disinformazione e implementando il flusso di informazioni affidabili ed accurate.

Sull’esempio di quanto visto negli ultimi due anni, balza all’occhio che, in caso di un’emergenza (evento eccezionale, ma chi dice che sia cosi improbabile?), sarà l’organismo globale a decidere, in modo univoco, come i vari stati dovranno affrontare il problema. Lo sforzo sulla gestione della comunicazione, visto il caso dell’ultima pandemia, sembra un tentativo di censurare (iniziativa non isolata al campo medico, vedi articolo) anche quelle voci del mondo scientifico che hanno messo in discussione, con i dati, le iniziative via via presentate ed adottate.

Fonti:

https://www.ansa.it/europa/notizie/qui_europa/2021/03/31/ue-e-oms-lanciano-un-trattato-mondiale-contro-le-pandemie_21fb03d7-7680-4474-8e8f-d63f46c78480.html

https://www.consilium.europa.eu/en/policies/coronavirus/pandemic-treaty/

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_3066_listaFile_itemName_1_file.pdf

Depopolazione: punto comune tra Club di Roma e WEF

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Lo spopolamento deve avere la più alta priorità nella nostra politica estera, perché l’economia Usa richiederà grandi e crescenti quantità di minerali dall’estero, specie dai paesi sottosviluppati.
La popolazione mondiale deve essere ridotta del 50%.
[Henry Kissinger]

IL CLUB DI ROMA – Nascita, origini e finalità del Think Tank

Il Club di Roma è un Think Tank nato come Associazione Non Governativa, non-profit, di scienziati, economisti, uomini e donne d’affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di Stato di tutti e cinque i continenti.

Secondo una definizione annoverata fra le collezioni complottiste, il Club di Roma (1968) era formato da una cinquantina di membri (qualcuno parla anche di 300 membri) della massoneria provenienti da circa venticinque Paesi diversi. È stato fondato nel 1968 dall’imprenditore Aurelio Peccei, dallo scienziato e pioniere della Bio-Tecnologia Alexander King e da David Rockefeller: finanziato quindi dai Rockefeller, che avevano un loro «podere» a Bellagio, in Italia dove si tenne il primo incontro. 

Tuttavia, la versione ufficiale ha sempre raccontato che il Club nacque all’Accademia dei Lincei nella Villa Farnesina a Roma.
Nella prima agenda iniziale c’era la discussione sui «problemi globali», e benché quella iniziale riunione, nell’aprile del 1968, risultò essere un flop, il Club iniziò a farsi notare nel 1972, con la pubblicazione del libro The Limits to Growth (I limiti alla crescita): Un rapporto redatto da 17 studiosi sotto la direzione del dr. Dennis L. Meadows che si avvalevano per la prima volta di un computer e quindi di una nuova tecnologia che a quei tempi era rivoluzionaria e stra-innovativa, che nasceva a quei tempi al MIT (Massachusetts Institute of Technology) del Massachussets sotto il patrocinio dell’ONU.
Gli studiosi utilizzarono un programma denominato WORD ONE (e successivamente WORD THREE), un programma di simulazione per capire, attraverso proiezioni di dati, come avrebbero interagito la popolazione terrestre in relazione con le industrie, l’agricoltura, le risorse non rinnovabili e gli eco-sistemi nel futuro prossimo del pianeta Terra. Gli esperti diagnosticarono che «L’umanità avrebbe raggiunto i limiti naturali dello sviluppo entro i successivi cento anni a causa del previsto e temuto incontrollabile declino del livello di popolazione e del sistema industriale», ragion per cui proposero, sempre in accordo con il MIT (Massachusetts Institute of Technology), l’orizzonte predittivo di «una società sostanzialmente stazionaria che riduca al minimo i consumi di risorse e il suo tasso di sviluppo realizzando quella che venne definita la “crescita zero”». 

Un’altra delle fonti di ispirazione per le idee di Aurelio Peccei, fu l’economista, filosofo demografo e protosociologo Thomas Robert Malthus (1766-1834). Malthus sostenne nel suo Saggio sul principio di popolazione (1798) che un aumento continuo della popolazione avrebbe portato alla povertà. La teoria influenzò persino Charles Darwin (1809-1882) il quale vi trovò ispirazione per teorizzare la legge della selezione naturale e, soprattutto, fu un lasciapassare per l’accettabilità di un progetto di eliminazione degli individui ritenuti improduttivi e, dunque, inutili: piuttosto che compromettere la salvezza dell’intera specie è meglio eliminare quelli che non servono, giustificando tale scelta con opportune motivazioni. Questa teoria definita poi MALTHUSIANA, in Italia venne realizzata proprio dal Club di Roma in cui la connessione tra malthusianesimo ed ecologismo divenne uno dei suoi capisaldi idelogici.
Malthus, Darwin, Russell, Huxley…ci fanno comprendere di quanto della Fabian Society era impregnata la cultura di Aurelio Peccei e quindi del Club di Roma.

IL CATASTROFISMO

Aurelio Peccei era conosciuto con l’appellativo di GENOCIDA per le sue campagne a favore della depopolazione del mondo. Il suo pensiero era incentrato sul CATASTROFISMO e su quella che si intende come SHOCK TERAPIA
Che cosa aveva studiato Peccei? La compatibilità dell’umanità con il pianeta secondo lui era a rischio e questo progetto prevedeva al suo primo punto, che per risolvere i problemi futuri della sovrappopolazione e del surriscaldamento globale, si doveva de-popolare il pianeta attraverso quella che si chiama la shock terapia: la terapia del terrore. Rendere cioè l’uomo succube del terrore per poterlo governare. 
Ebbene guardate che quello che è avvenuto in seguito non è stato altro che una evoluzione nei tempi di ciò che è nato ed è stato programmato fin da allora: cioè, tutto quello che è avvenuto dall’ultima guerra mondiale ad oggi è stato quello di creare equilibri politici fondati sulla paura… sul terrore: dagli anni di piombo, alla paura di rimanere senza risorse negli anni 70…poi l’integralismo islamico e infine, quello odierno della pandemia e della salute pubblica: tutto quadra, secondo i piani previsti dal Club di Roma fin dalla fine degli anni 60.

L’obiettivo del Club di Roma era quindi quello di abbattere le industrie e soprattutto abbattere lo sviluppo Agricolo nel Mondo. Peccei, dopo la creazione del Club di Roma scrisse immediatamente un articolo riportato e sviluppato poi nel libro I LIMITI ALLA CRESCITA, in cui diceva che ci sono troppe persone sulla Terra e che gli Stati Uniti e i paesi industrializzati con il loro sviluppo industriale e agricolo, sono responsabili per questa maledizione della sovrappopolazione. Nel rapporto The Limits to Growth del 1972, si faceva eco agli allarmanti studi di Paul R. Ehrlich che nel suo bestseller malthusiano del 1968, The population bomb, affermava che «la lotta per sfamare l’intera umanità è persa», prevedendo la morte di milioni di persone entro pochi anni. 

L’avvertimento risuonò come un’ineluttabile catastrofe e per alcuni altri invece un’ineluttabile verità: il numero di persone sulla terra stava andando fuori controllo e andava ridimensionato in qualche modo. Ehrlich affermò anche che «Il cancro è moltiplicazione incontrollata di cellule; l’esplosione demografica è incontrollata moltiplicazione di gente […] Dobbiamo trasferire i nostri sforzi dal trattamento dei sintomi all’asportazione del cancro. Questa operazione esigerà decisioni apparentemente brutali», alimentando così quel filone eco-apocalittico, oggi ribattezzato anche cancrismo, che incentra le proprie argomentazioni sulla similitudine fra il comportamento dell’essere umano e quello di una cellula cancerosa, fino ad affermare, come ovvia conseguenza, che l’esistenza dell’essere umano sia uno sbaglio della Natura, tesi ampiamente sostenuta, tra l’altro, anche dall’industria culturale.
E qui subentra il discorso eugenetico tanto caro alla Fabian Society

In questa linea catastrofica e cancrista, improntata sulla paura indotta nei cittadini, il filosofo Bertrand Russel, uno del gruppo dei fondatori del Club di Roma e di cui abbiamo parlato a lungo nella conferenza sulla FABIAN SOCIETY, pronuncia con queste parole le regole del gioco in perfetta sintonia proprio con l’EUGENETICA: 

Dieta, iniezioni e ingiunzioni si uniranno, fin dalla più tenera età, per produrre il tipo di carattere e il tipo di convinzioni che le autorità considerano desiderabili,
e qualsiasi critica seria ai poteri esistenti diventerà psicologicamente impossibile. 
Anche se tutti sono INFELICI, tutti si crederanno FELICI, 
perché il governo dirà a loro che LO SONO”

 – Bertrand Russel

E aggiunse che “il mondo è grossolanamente sovrappopolato e dobbiamo sbarazzarci di almeno la metà della popolazione mondiale, e non importa come lo faremo.” 

L’assioma che esce da tutte queste considerazioni è che l’obiettivo di questo pensiero unico è quello di creare tutti i presupposti per le lotte dell’UNO CONTRO L’ALTRO: lotte separatorie che oggi stanno facendo per isolare gli individui (come è successo recentemente per i “no-vax”). Tutto al servizio di un motivo molto semplice: poter dare sempre la colpa a qualcuno, per creare una situazione di astio, di cattiveria nell’umanità… per separare le persone, perché separare vuol dire GOVERNARE e impedire alle persone di vivere insieme i propri problemi, rendendoci nemici l’uno dell’altro.

Con lo stesso principio si evince che il peggior nemico dell’uomo diventa quindi paradossalmente l’UOMO STESSO…L’UMANITÀ STESSA. Questo è un principio diabolico e malvagio di autodistruzione dell’Umanità a favore di coloro che tirano le fila di questo sistema malato e senza futuro.

THE LIMITS TO GROWTH – Click sull’immagine per scaricare PDF del libro

IL WEF si ispira al CLUB DI ROMA

Non è difficile capire a questo punto che tutti i principi nati alla fine degli anni 60 e portati avanti dal Club di Roma diventeranno fonte di ispirazione per il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, che invita a Davos Aurelio Peccei nel 1972 per un primo contatto tra le due Associazioni. In quella circostanza Aurelio Peccei fece un’ampia relazione sui risultati ottenuti dalla collaborazione del MIT del Massachusetts e della previsione dei dati forniti dal Computer ai 17 studiosi del Club di Roma e pubblicati nel libro The Limits to Growth

Il Club di Roma aveva espresso anche in quell’occasione il programma di azione tematico da loro adottato, che verteva attorno ai seguenti cinque punti:

  • Piano d’azione di emergenza per il pianeta
  • Riformulare l’economia
  • Ripensare la finanza
  • Far emergere una nuova civiltà grazie alla rivoluzione umana
  • Dare leadership ai giovani e favorire il dialogo intergenerazionale per plasmare il futuro

Questi punti si possono poi ancora più sintetizzare in tre principi fondamentali:

  1. Limitare o preferibilmente ridurre la crescita della popolazione.
  2. Ridurre le risorse utilizzate dal pubblico.
  3. L’istituzione di un governo globale in grado di gestire e far rispettare i controlli sulla popolazione su larga scala. 

Questo e molto altro fanno capire che il Club di Roma, con sede oggi in Svizzera a Winthertur dopo la morte di Aurelio Peccei avvenuta nel 1984, è stato creato, ispirato e sostenuto da molti membri della Fabian Society, per l’evidente progetto legato all’Eugenetica, al controllo sulla popolazione, al governo unico mondiale e alla depopolazione mondiale.

Il rapporto tra il Club di Roma e il WEF, dopo la prima vena ispiratrice del GURU Aurelio Peccei, rispettatissimo da Klaus Schwab, non è stato di collaborazione esplicita o documentata: ognuna delle due associazioni ha continuato per decenni il proprio percorso, la propria agenda e di perseguire i propri obiettivi attraverso l’influenza su uomini politici, economisti e governanti. Le due Associazioni per molto tempo hanno quindi lavorato in totale autonomia nei loro rispettivi campi e nei diversi obiettivi, soprattutto condizionati anche ad alcune critiche verso il mercato neo-liberista espresse da alcuni membri del Club di Roma. 
Negli ultimi tempi, dopo l’Emergenza Sanitaria Indotta dal Covid, con l’attuazione dei Lockdown e del piano di Vaccinazione di Massa, il World Economic Forum e il Club di Roma si sono riavvicinati in modo molto più evidente per le politiche legate soprattutto alla depopolazione e ai temi ad essa legati: per entrambi le associazioni, infatti: meno esseri umani significa meno esaurimento delle risorse naturali, prolungando così la disponibilità di questi beni per quelli di loro rimasti.

Il Great RESET a cui fa riferimento Schwab, basa le sue teorie sui principi fondamentali ereditati dalla Fabian Society e codificati a suo tempo proprio dal Club di Roma, che se ne è fatto primo portavoce:

Quella scarsità proposta dal GREAT RESET e resa possibile attraverso la grande “opportunità” del COVID-19 (Vedi il libro “COVID-19: The Great Reset” di Klaus Schwab) avvantaggia i ricchi, che controllerebbero le dimensioni della quotidianità e ispira gli utopisti, che sembrano convinti che “avere di meno significhi più virtù e che il sacrificio è un rito richiesto per i giusti”. 

Molti membri, sfogliando gli elenchi che si trovano on-line, appartengono ad entrambi le associazioni e la stretta collaborazione in atto viene anche testimoniata infine dalla partecipazione il 20 gennaio 2020, della copresidente del Club di Roma Sandrine Dixson-Declève alla riunione annuale del World Economic Forum 2020 di Davos

Secondo poi quanto scritto nel sito ufficiale, Andrew Hoffmann (del Club di Roma) è anche membro del Consiglio SistemIQ e di Fiducia del WEF. I legami sono quindi sempre più stretti, come denuncia anche l’articolo video apparso sul sito ReflexivitySpace dal titolo molto eloquente:  “SINDACATO CRIMINALE SVIZZERO: WEF- CLUB DI ROMA – BIG PHARMA

Club di Roma sicuramente piaciuto

Altri collegamenti tra Club di Roma e WEF: Hirschhausen, il Club di Roma e Bill Gates

Uno degli attuali rappresentanti del “Club di Roma”, che ha posto le basi essenziali per il “coraggioso mondo nuovo”, è, ad esempio, il dott. Eckart von Hirschhausen . Attualmente egli sta agendo per conto dei profittatori della pandemia come Bill Gates . La Bill & Melinda Gates Foundation è a sua volta una delle sostenitrici della sua fondazione. Eckart von Hirschhausen è noto, tra l’altro, come un “comico” (…un altro!!!). Nel 2018 ha pubblicato un libro dal titolo “comicamente”: ” Chi non si vaccina è un profittatore antisociale “. A Bill Gates sarà sicuramente piaciuto !!!

Ma diventa davvero interessante l’argomento solo in un articolo in lingua inglese su “I bambini di Malthus “. Il desiderio di qualcosa che riduca la popolazione mondiale. L’articolo dice: “I nuovi malthusiani stanno diventando più audaci. Al vertice delle Nazioni Unite sull’ambiente Rio+20 all’inizio di quest’anno, 105 istituzioni rispettate, tra cui la British Royal Society, che fa sempre più affidamento sul malthusianesimo, hanno invitato i governanti internazionali a superare le “sensibilità etiche” sulla questione demografica e a “ridurre la crescente popolazione mondiale“. 
Tutti quei bambini che piangono significano che ora abbiamo “più vita di quella che il pianeta può gestire“, hanno spiegato. 

I bambini come un peccato di CO2

La Bill and Melinda Gates Foundation inietta milioni di dollari nella distribuzione di contraccettivi nei paesi in via di sviluppo.
I ricchi occidentali ora possono persino compensare le loro emissioni di carbonio aiutando a prevenire la nascita di bambini nelle aree meno fortunate. Sul sito Web Pop Offsets creato da OPT , puoi calcolare quanta anidride carbonica emetti nella tua vita quotidiana e quindi determinare quante nascite devi prevenire per compensare tale importo. Dai un contributo finanziario a un ente di beneficenza riproduttivo; questa carità incoraggia una donna da qualche parte a non avere più figli. Le tue emissioni personali sono compensate dal tuo contributo a non produrre bambini ad alta intensità di risorse. Il rapporto del Guardian su questa iniziativa è stato illustrato con una foto di 12 bambini semplicemente sdraiati lì, come i rifiuti problematici della natura.


Sul sito ufficiale del Club di Roma si possono trovare tutte le informazioni:
Associazioni Nazionali: https://www.clubofrome.org/about-us/national-associations/
Elenco dei MEMBRI: https://www.clubofrome.org/members/
Club di Roma e Ambientalismo – “IL CLUB DI ROMA E LA POLITICA DI SPOPOLAMENTO DI HAIG-KISSINGER”

Questo è il contatto del Club col WEF sul sito tedesco: https://clubofrome.de/worldeconomicforum2020/

Energia da Idrogeno più vicina

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Il reattore al plasma come apparirà a fine lavori.

Ansaldo Energia consegna le prime parti di Iter

Il consorzio italiano, che a gennaio 2021 ha attivato il contratto per fornire ad F4E delle parti del Tokamak, il reattore sperimentale per produrre energia dall’idrogeno, ha quasi installato le prime parti in questa settimana. F4E è l’organismo europeo che si occupa del progetto ITER, che ha lo scopo di sviluppareun reattore, per produrre un plasma di fusione con più potenza rispetto a quella richiesta per riscaldare il plasma stesso. Il valore del contratto è di 100 milioni di € per 5 anni.

Nella nota stampa emessa dopo aver siglato l’accordo, in gennaio, la stessa Ansaldo indicava:

  • che ITER è il progetto per dimostrare il potenziale dell’energia a fusione,
  • che l’accordo prevede la progettazione, l’implementazione, il collaudo e la messa in servizio del sistema, oltre la progettazione e la costruzione dei rispettivi edifici,
  • che è previsto un sistema di sicurezza per fornire elettricità ai sistemi e componenti del reattore, mantenendolo in modalità sicura in caso di black-out elettrico ed infine,
  • che Ansaldo integra e coordina tutte le diverse aree di competenza per completare questa infrastruttura.

Nello specifico, è stata installata la prima sottosezione della camera al plasma, del peso di 1.380 tonnellate, pari a 4 Boeing 747 a pieno carico. La costruzione che ospiterà il macchinario, permetteva un margine di soli 20cm dal muro perimetrale del pozzo di assemblaggio del macchinario.

Roberto Adinolfi, presidente (e amministratore delegato ad interim) di Ansaldo Nucleare ha dichiarato: «Questo primo traguardo nell’assemblaggio del Tokamak, segna una nuova tappa nell’impegno di Ansaldo Nucleare a sostegno del progetto Iter e, più in generale, nella creazione di competenze industriali a 360 gradi, dall’ingegneria alle costruzioni, per rendere lo sfruttamento del nucleare da fusione, un’opzione concreta per il futuro dell’energia».

Questa parte è 1/9 della camera al plasma Toroidale, una parte della camera da vuoto a 40° dotata di superfici riflettenti in argento e di due elettromagneti superconduttori di forma simile ad una lettera “D”, denominate bobine di campo toroidali, che hanno il compito di confinare, con la forza magnetica, il plasma che scorre all’interno. Altre 8 strutture simili chiuderanno la camera toroidale.

La parte è stata assemblata nell’edificio tra marzo e dicembre 2021. I componenti sono stati assemblati su una struttura disegnata per posizionare le parti dal team di Iter e da Dynamic (la joint venture franco-italiana responsabile del contratto Tac2 e composta da Ansaldo Nucleare, Endel Engie, Orys Group Ortec, Simic, Ansaldo Energia e Leading Metal Mechanic Solutions), con la collaborazione dell’operatore di gru Forselev. La parte del reattore è in sospensione sul pozzo, mentre i metrologi di ITER effettuano le misurazioni per portare il macchinario in posizione.

Il cantiere di ITER.

Il raggiungimento di questa fase, nell’avanzamento lavori, porta il progetto più vicino alla produzione del “First Plasma”.

Questo progetto è di tipo sperimentale e siamo ancora lontani dall’applicazione industriale. Tuttavia, dimostrare che è possibile produrre energia è una cosa importante, perché dalle prime evidenze teoriche, sembra che i costi non siano troppo elevati e che il problema delle scorie, che affligge le centrali nucleari ora funzionanti nei paesi dove sono attive, sia superato. In questa fase lo scopo è raggiungere una situazione in cui l’energia di cui necessita il macchinario, sia inferiore a quella prodotta. In caso di raggiungimento degli obiettivi teorici, saremmo in possesso di una tecnologia capace di risolvere i più grossi grattacapi della transizione energetica, sempre più di attualità, viste le dinamiche dei prezzi dell’energia.

Altri impianti di questo tipo sono in costruzione a Frascati, dove Enea ed Eni stanno collaborando ad un progetto di fusione ad idrogeno a confinamento magnetico. All’estero, ci sta lavorando un consorzio in Cina di nome Experimental Advanced Superconducting Tokamak (East)ed in Corea, dove il reattore della Korea Superconducting Tokamak Advanced Research (KSTAR)ha stabilito il record di funzionamento, mantenendo il plasma a più di 100 milioni di gradi celsius per 20 secondi.

Quest’ultimo, è un reattore di 9,4 m di diametro e di 9,6 m di altezza, con un campo magnetico toroidale di 3,5T.

KSTAR, il progetto coreano di reattore al Plasma.

Bibliografia:

https://www.wired.it/article/fusione-nucleare-cina-temperature-5-volte-sole/

https://energycue.it/tokamak-coreano-100-milioni-gradi-20-secondi/21411/https://www.ansa.it/liguria/notizie/2021/01/13/energia-ad-ansaldo-nucleare-105-mln-contratto-iter_2e2b3c3c-92d2-4120-9bb4-d16a0433b0c3.html

https://www.industriaitaliana.it/ansaldo-nucleare-sollevato-iter-reattore-a-fusione-nucleare-dynamic/

https://www.ansa.it/liguria/notizie/2021/01/13/energia-ad-ansaldo-nucleare-105-mln-contratto-iter_2e2b3c3c-92d2-4120-9bb4-d16a0433b0c3.html

Cos’è ESATTAMENTE il Grande Reset?

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… E, cosa più importante, avrà successo?

Come ho sempre detto: se sembra un complotto per schiavizzare l’umanità, parla come un complotto per schiavizzare l’umanità e agisce come un complotto per schiavizzare l’umanità, allora probabilmente è solo un puro complotto filantropico di cuore, per servire il BENE più grande!

Ho ragione?!

Ora, presumo che tu abbia già sentito parlare di The Great Reset, un complotto molto nefasto proposto dal World Economic Forum, per utilizzare la crisi finanziaria globale causata dal Covid-19 e il “cambiamento climatico”, come un’opportunità per ristrutturare completamente la vita come la conosciamo.

Voglio dire: come potresti NON averne sentito parlare? È stato letteralmente disposto in bella vista per tutto il mondo, dal World Economic Forum e stiamo vivendo i suoi impatti schiaccianti ogni giorno!

Nonostante questo fatto, molte persone ANCORA lo respingono come “solo un’altra teoria della cospirazione“.

Suppongo che sia perché l’idea di élites affamate di potere che inaugurano un “Nuovo Ordine Mondiale”, è quasi diventata un cliché a questo punto. Ma non commettere errori, a differenza dei rettiliani, QUESTO è molto reale!

Tuttavia, la maggior parte delle persone che parlano di The Great Reset, hanno solo una vaga comprensione di cosa sia.

Nell’ultimo anno, The Great Reset è diventato solo un’altra parola d’ordine; una sorta di “frase onnicomprensiva”, usata nei circoli di destra, per descrivere tutto ciò che è sbagliato nel mondo. Ma quanto ne sappiamo REALMENTE?

In questo articolo, cercherò di spiegare ESATTAMENTE cos’è The Great Reset, svelare la sua complessità e eliminare il linguaggio morbido usato dal World Economic Forum, per mascherare le sue vere intenzioni.

Cercherò di esporre i piani del Forum economico mondiale nel modo più semplice possibile.

È assolutamente essenziale che ogni uomo, donna e bambino, capisca ESATTAMENTE cosa stanno facendo le élites più potenti del mondo e cosa questo potrebbe significare per il futuro dell’umanità.

Cos’è stakeholder capitalism?

Per prima cosa: per comprendere appieno l’agenda del Grande Reset, DOBBIAMO capire qualcosa chiamato “Capitalismo degli Stakeholder”…

Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum, scrisse un libro nel 1970, descrivendo quello che in seguito fu definito “Stakeholder Capitalism”, una nuova forma di capitalismo, in cui le corporazioni mirerebbero, non solo a fare un sacco di soldi, ma anche a migliorare il benessere di tutti coloro che hanno una “partecipazione” nell’azienda.

Ciò includerebbe i dipendenti, i governi e le comunità che sono influenzate da beni e servizi.

Questa teoria è stata descritta come “il prossimo passo logico successivo” al tradizionale capitalismo degli azionisti. Klaus Schwab una volta disse: “Un’economia migliore è possibile, ma dobbiamo reimmaginare il capitalismo per farlo”.

Quindi, nella visione idealistica di Schwab, di “utopia”, le aziende si concentrerebbero su cose come l’ambiente, gli impatti sulla salute pubblica, il benessere, l’equità, le disuguaglianze di genere e razziali, ecc.

(Sta iniziando ad avere senso perché WOKEness è così diffuso in questi giorni?)

In pratica, tuttavia, la teoria degli stakeholder non serve affatto gli interessi delle persone. Questo perché i governi sono ANCHE considerati una forma di stakeholder in questa teoria e poiché i governi sono in posizioni di potere, alla fine possono decidere cosa significhi effettivamente “servire il bene superiore“.

Nel capitalismo degli stakeholder, i governi CREEREBBERO problemi, quindi fornirebbero sovvenzioni, contratti ed esenzioni fiscali, per le società che sono disposte a “risolvere” questi problemi “fabbricati ad hoc”.

Prendiamo ad esempio il “cambiamento climatico”. Gli investitori metterebbero i loro soldi in cose come l’energia verde, prima dei cambiamenti politici del “Green New Deal” del governo.

Le grandi aziende sarebbero state incaricate di costruire le infrastrutture necessarie per “diventare verdi”. A loro volta, i governi e le imprese diventano contemporaneamente più potenti e ricchi.

La teoria degli stakeholder fa appello alla sinistra, con elementi di socialismo, mentre fa appello anche alla destra, con elementi di capitalismo di libero mercato. Ma non fraintendetemi, The Great Reset è semplicemente una miscela delle parti peggiori del comunismo e del fascismo, tutte racchiuse in un unico pacchetto. Il risultato finale è una massiccia espansione del governo, mentre i ricchi diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri.

Lasciate che vi faccia un altro esempio…

Ricordate quando le aziende farmaceutiche venivano chiamate dai governi di tutto il mondo a “servire il bene più grande” e produrre un vaccino FOR-PROFIT, per risolvere la crisi sanitaria globale creata dalla “pandemia”?

Le aziende farmaceutiche hanno poi prodotto milioni di dosi di vaccini sperimentali a mRNA in tempi record. I governi di tutto il mondo hanno quindi proceduto a IMPORRE questi vaccini, contro la volontà del popolo e hanno permesso alle grandi aziende farmaceutiche di trarne profitto.

Questo è un esempio PERFETTO di capitalismo degli stakeholder in azione, e stiamo vedendo emergere ogni giorno ulteriori esempi come questo.

Ricordate anche, quando le piccole imprese sono state costrette a chiudere durante la pandemia, mentre le grandi imprese hanno spostato le loro operazioni online? Aziende come Amazon, sono state presentate come eroi per rispondere alle esigenze della pandemia.

Jeff Bezos, insieme ai dieci uomini più ricchi del mondo, ha raddoppiato le loro fortune da $ 700 miliardi a $ 1,5 trilioni in soli due anni. Questo è stato uno dei più grandi trasferimenti di ricchezza nella storia umana ed è avvenuto come risultato diretto della risposta del governo alla pandemia.

Sì, questo è il capitalismo degli stakeholder per te!

Non c’è da stupirsi perché il CEO di Walmart lo ama così tanto!

Penso che il crescente interesse per il capitalismo degli stakeholder, derivi da aziende che hanno investito sinceramente nel fare del bene al nostro mondo”. – Walmart CEO Doug McMillon.

Certo che fa Doug… Certo che lo fa….

Vedete, nascosto dietro il suo linguaggio morbido di creare sicurezza, benessere, equità e sostenibilità, la teoria degli stakeholder è solo un’altra forma di quello che viene chiamato “capitalismo clientelare”, in cuiil successo negli affari si basa sulla collusione tra le grandi imprese e il governo.

E in questo caso, un governo globale.

Cos’è il World Economic Forum?

Il libro di Klaus Schwab che definisce questa “nuova forma di capitalismo”, ha ispirato la fondazione del World Economic Forum e il primo incontro di Davos nel 1971. Fin dal concepimento di Davos, tutti i CEO più ricchi del mondo, leader mondiali, giornalisti, sindacati e vari esperti, si sono incontrati ogni anno a Ginevra, in Svizzera, per formare un gigantesco “brain trust“. Per 50 anni, hanno mirato a formare partenariati pubblico-privato più forti e ad affrontare le questioni più urgenti che il nostro globo deve affrontare (inclusi, ma non limitati a: pandemie e cambiamenti climatici).

La missione del WEF: “Influenzare direttamente le agende globali, il processo decisionale e le pressioni per la cooperazione pubblico-privato“.

… Cosa potrebbe andare storto?

Qual’è il grande reset?

Il Great Reset è stato originariamente redatto nel 2010, dai tre leader più anziani del WEF; Klaus Schwab, Mark Malloch-Brown e Richard Samans. È stato proposto dal World Economic Forum come risposta alla crisi economica del 2008. La proposta è di ben 600 pagine e Harris Gleckman, dell’Università del Massachusetts, la descrive come: “la proposta più completa per riprogettare la governance globale dalla formulazione delle Nazioni Unite durante la seconda guerra mondiale”.

L’idea centrale è che “l’età dell’oro del capitalismo” sia giunta al termine.

Sono state proposte nuove politiche per affrontare il cambiamento climatico, correggere il crescente divario di reddito, incentivare l’energia verde e vietare l’attività finanziaria che “non abbia servito un chiaro scopo pubblico“. Il Grande Reset mirava anche a coinvolgere maggiormente il mondo aziendale nelle Nazioni Unite e a formare una relazione pubblico-privato.

Tuttavia, all’epoca, l’idea di una “economia verde” era vista come troppo costosa, onerosa e fu in gran parte respinta per essere troppo idealistica.

Avanti veloce fino all’anno 2020 e la crisi covid-19 ha convenientemente creato l’insieme perfetto di circostanze. per riaccendere The Great Reset e spostare la sua agenda a “velocità distorta dall’operazione”.

Le seguenti citazioni sono tratte direttamente dal sito web del WEF:

C’è un urgente bisogno che le parti interessate globali cooperino nella gestione simultanea delle conseguenze dirette della crisi COVID-1, per migliorare lo stato del mondo”

“La pandemia rappresenta una rara, ma ristretta finestra di opportunità, per riflettere, reimmaginare e resettare il nostro mondo”.

L’AGENDA del Grande Reset

La classe dominante vede la pandemia e la “crisi del cambiamento climatico”, come un’opportunità per creare una massiccia collusione tra il settore pubblico e quello privato. Al suo interno, il World Economic Forum, mira a utilizzare una serie di crisi fabbricate, per dissolvere la sovranità nazionale e abbracciare una nuova forma di governance globale.

Nella loro visione, una piccola manciata di persone accumulerebbe enormi quantità di ricchezza, potere e controllo, mentre il resto della gente è soggetto a sorveglianza di massa, vaccinazioni forzate e, infine, diventa completamente impoverito.

Non possiederai nulla e sarai felice“, è uno slogan preso direttamente da uno dei video promozionali del WEF. Nel prossimo futuro, piuttosto che possedere la tua proprietà, affitterai tutto, mentre il governo ti fornirà un reddito di base universale, trasporti, assistenza sanitaria, ecc.

Tutto questo cambiamento, portato avanti con il pretesto di “costruire un futuro più sano e sostenibile”.

Un nuovo sistema economico globale “verde”, che fonde le parti peggiori del comunismo e del fascismo, governato da una classe dirigente di “esperti fidati”, per il vostro benessere e la vostra sicurezza.

Tali cambiamenti radicali hanno incontrato, in precedenza, una grande resistenza da parte di persone che si lamentavano di cose come la “libertà personale” e i “deficit di spesa“.

La logistica della creazione di una tale “economia verde”, ovviamente, richiede una massiccia revisione dei cambiamenti in più settori ed è stata respinta, per essere troppo costosa e onerosa.

I tentativi di spingere per questa agenda, spaventando le persone a conformarsi alla propaganda del “cambiamento climatico”, sono stati in gran parte inefficaci.

Ma tutto è cambiato quando è arrivata la pandemia di Covid-19.

Il Covid-19 ha convenientemente creato il necessario cambiamento di paradigma, per giustificare enormi quantità di spesa e una ristrutturazione totale della civiltà umana come la conosciamo.

Dopo due anni di lockdown, collasso economico e pura calamità, ora vediamo il WEF affermare che: “la pandemia di Covid-19 ha semplicemente risvegliato il pubblico a una maggiore necessità di formare partenariati pubblico-privato più forti, per prepararsi a future pandemie e alla prossima crisi globale; la crisi climatica“.

I governi stanno già creando stati di sorveglianza e programmi di vaccinazione di massa, giustificati dalla pandemia, ma useranno questo slancio per continuare Il Grande Reset. Ora, stiamo assistendo alla formazione di valute digitali controllate dalle banche centrali, proprio accanto ai sistemi di credito sociale e ai Green New Deal.

Le corporazioni colluse con i governi, stanno già costruendo l’infrastruttura per il Great Reset.

Black Rock, Vanguard e State Street Capital, hanno quadruplicato la loro partecipazione finanziaria nelle società S&P e stanno letteralmente costringendo i CEO, a conformarsi al Great Reset.

Alle aziende vengono assegnati punteggi “EGC” dalle banche che le valutano, in base alla loro compatibilità ambientale, per determinare se possono o meno, ricevere prestiti.

I CEO sono essenzialmente costretti a investire, esclusivamente in forme di energia rispettose dell’ambiente e sostenibili, abbracciando anche idee di WOKEness, con diversità e diritti trans, inclusi anche nella lista di controllo “EGC”.

Tre gruppi di gestione degli investimenti Black Rock, Vanguard e State Street Capital, sono in grado di manipolare interi mercati per i dissidenti che non si piegheranno al Great Reset.

… A proposito, il CEO di Blackrock è nel consiglio di amministrazione del WEF.

Negli ultimi due anni, abbiamo visto il mondo girare sul suo asse e posso assicurarvi che questo è solo l’inizio. La pandemia può sembrare in ritirata, ma non è finita. Le persone al potere non hanno finito con la loro agenda.

Il mondo intero si sta muovendo rapidamente verso una nuova forma di governance globale e l’agenda del WEF può essere determinata solo da una serie di crisi fabbricate.

Quindi, se non è un’altra pandemia, sarà la carenza di cibo, interruzioni di corrente, disastri naturali, siccità …

O peggio, tutto quanto sopra.

Per fermare questo, un numero significativo di persone DEVE svegliarsi e sapere esattamente cos’è The Great Reset, sapere chi sono i membri del WEF e imparare come combattere contro questa macchina, altrimenti, siamo sicuramente diretti verso il disastro.

Comprendi che siamo sull’orlo della distruzione e della fine della vita come la conosciamo?

Il tempo stringe!

Ora è il momento di stare insieme, dalla parte diametralmente opposta alla classe dominante.

Possiamo fermare i progetti del The Great Reset, ma solo una volta che impariamo a smettere di impegnarci in piccoli litigi, creati per tenerci ignoranti e divisi.

NOI possiamo decidere chi vince, alla fine.

Quindi chi sarà?

Il Grande Reset?

O…

Il Grande Risveglio?

tradotto e riportato da

Sentenza del Tribunale di Brescia

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Brescia: nella città lombarda si è tenuto il procedimento giudiziale.

Pronunciamento sull’obbligo vaccinale

Il tribunale del lavoro di Brescia si è pronunciato il 7 maggio 2022 sul ricorso di una Operatrice Sanitaria, sospesa dal lavoro e dallo stipendio per l’inosservanza dell’obbligo vaccinale. Il testo è consultabile al link qui di seguito.

Il giudice ha presentato ricorso a parte alla Corte Costituzionale per l’articolo della legge 76/2021 che limita ai soggetti esentati dal vaccino per motivi di salute la possibilità di essere destinati a mansioni alternative rispetto a quelle ricoperte (citazione: “mansioni anche diverse ,senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio da Sars cov-2”), perchè in contrasto con gli art 3 e 4 della Carta, in quanto sorgono discriminazioni tra i sanitari esenti dal vaccino e chi sceglie di non sottoporsi allo stesso ed in quanto si lede il diritto al lavoro per chi sceglie di non sottoporsi alle iniezioni. E per l’articolo della stessa legge che sospende tutti gli emolumenti (citazione: “per il periodo della sospensione, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati”) in contrapposizione con gli articoli 2 e 3 della Costituzione, qui sono penalizzati il diritto dell’individuo al sostentamento e anche qui si crea una discriminazione, basata sullo status vaccinale.

L’articolo 3 della Cost. sancisce la pari dignità dei cittadini di fronte alla legge senza vincoli di sesso, razza, lingua , religione, opinioni politiche condizioni personali e sociali ed in linea di principio vieta alle leggi di discriminare i cattadini in base a questi criteri (citazione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua , di religione , di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.).

L’articolo 4 della Cost. tutela il diritto al lavoro, sia rimuovendo gli ostacoli alla possibilità di prestare opera, sia come obbligo di partecipare al progresso materiale e sociale della nazione (Citazione: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”).

L’articolo 2 della Cost. infine, tutela i diritti inviolabili, sia del singolo individuo sia delle istituzioni sociali che raggruppano più individui e fissa l’obbligo di partecipazione alla solidarietà politica, economica e sociale (Citazione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” ) . Il “bene comune” nell’art.2 è la base della convivenza sociale, se viene a mancare il primo, se qualcuno resta indietro la stessa società è a rischio. In questo caso è chi non si vaccina ad essere lasciato indietro.

Il Giudice del lavoro ha sancito l’obbligo di corrispondere un assegno di mantenimento alla lavoratrice ed alla sua famiglia:

– fino al pronunciamento della Consulta;

– perchè la sentenza emessa (di ricorso alla Consulta) non esaurisce il contenzioso ed il relativo procedimento;

– essendo chiaro che, sebbene la dipendente risulti sospesa fino al 31/12/2022, il perdurare della sospensione crea un danno alla ricorrente (periculum in mora), e che, pur in attesa di una sentenza definitiva dalla Consulta, ci sono buone probabilità che siano stati lesi dei diritti della ricorrente stessa (fumus boni iuris). Rispetto ad altre sentenze oltre all’indicazione del danno c’è questo aspetto del fumus boni iuris che indica una buona probabilità che siano stati infranti i diritti della ricorrente, in pratica lo stesso giudice, che nel nostro ordinamento è l’unico che può ricorrere alla Consulta contro una legge, sta dichiarando che ci sono buone possibilità che determinati provvedimenti varati sull’onda della pandemia ledano una serie di diritti costituzionali.

Soltanto il giudizio di Costituzionalità confermerà, revocherà o modificherà il provvedimento del giudice del lavoro, per ora è presto cantare vittoria.

Tuttavia il caso presentato negli articoli come gli altri pubblicati in precedenza, apre una speranza sia per i singoli, sia di avere conseguenze positive per tutti, nel caso in cui i ricorsi in Corte Costituzionale vadano a buon fine. Il consiglio è di affidarsi agli avvocati che sono preparati per affrontare queste controversie e di non arrendersi mai, per quanto la situazione possa sembrare cupa come era solo qualche mese fa. Ci sono anche associazioni attive nel riconoscimento dell’immunità naturale come “Immuni per sempre” (sito: https://immunipersempre.com/) che stanno collaborando nella difesa dei diritti del cittadino contro l’obbligo vaccinale.

TATA IA PER UTERI ARTIFICIALI

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PER LA RICERCA DI UN’ “UMANITA’ “ PERFETTA

Si chiama Ectogenesi (o esogenesi) il far crescere un bambino fuori dall’utero materno. L’idea circola da decenni ed ebbe vita dall’intento di salvare i bambini nati troppo prematuramente per sopravvivere.

Partiamo dai dati: le nascite premature prima della 37esima settimana di gravidanza sono la causa di morte neonatale più frequente. Prima della 22esima settimana di gestazione le possibilità di sopravvivere sono praticamente inesistenti e solo dalla 27esima si inizia a superare il 90%. Sono 15 milioni i neonati che ogni anno nascono prematuri, metà di loro non sopravvive e l’altra metà vive con disabilità fisiche o intellettive. Nei nati gravemente pretermine sono infatti frequenti malattie polmonari, intestinali, danni cerebrali e cecità.

L’idea di salvare questi piccoli è sicuramente una volontà condivisibile, ma si sta andando oltre.

Un team di ricercatori di Suzhou (Cina) ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che può prendersi cura degli embrioni umani per farli crescere in un utero artificiale.

La “tata” dell’IA si sta già occupando degli embrioni animali e che alcuni scienziati ritengono che lo stesso tipo di tecnologia possa essere utilizzata per i feti umani per “crescere in modo più sicuro ed efficiente”.

E’ una sorta di “tata” costruita con algoritmi di IA che permetterebbe la crescita di feti umani, a detta degli scienziati, in modo più sicuro rispetto a quanto possa avvenire nel grembo materno.

Il nuovo studio apparso sul Journal of Biomedical Engineering descrive questa tecnologia come un “dispositivo per la coltura di embrioni umani nel lungo termine”, una specie di grande contenitore con all’interno i fluidi nutrienti necessari per la crescita dei feti.

Attualmente testato sui topi, il sistema è in grado di registrare ogni variazione che viene elaborata dall’algoritmo in grado di segnalare cambiamenti, eventuali problemi, fabbisogno nutritivo o di anidride carbonica, ecc. stabilendo così anche lo stato di salute dell’embrione.

Ciò significa che l’utero artificiale e il sistema a cui è collegato è in grado di rilevare qualsiasi “difetto” (come definito dagli studiosi) del nascituro.

La Cina si trincea dietro il più basso tasso di natalità mai registrato negli ultimi 10 anni, giustificando questo progetto con la necessità di “crescere in modo sicuro ed efficiente” i feti, perché, sempre secondo il team, comprendendo l’origine della vita si possono risolvere i difetti alla nascita e altri problemi di salute riproduttiva.

Lo scopo pare essere volto a sopperire il fatto che le donne cinesi rifiutano sempre di più matrimonio e maternità.

Il progetto è bloccato dalle leggi internazionali che vietano gli studi sperimentali su embrioni umani, la Cina spinge perché tali regole vangano cambiate, ma i dubbi in merito sono davvero innumerevoli.

Clara Rugaard in “I Am Mother” | via imdb

Questo è il progresso che la scienza e la ricerca stanno inseguendo, ma le domande di carattere morale, etico e legale sono tantissime.

Prima su tutte,  la domanda che ci poniamo è: è etico?

Cercare a tutti i costi la “perfezione” nella vita che arriva è moralmente corretto?

E ancora, se i feti in utero artificiale dovessero risultare “difettosi” saranno buttati via come immondizia?

In che tempistiche, entro il terzo mese, il quinto, fino alla nascita? Non è aborto o infanticidio?

In ultimo, di chi sarebbero figli questi nati? Quali diritti avrebbero o non avrebbero? Quale futuro avrebbero e in che condizioni crescerebbero?

Fino a che punto ci si può spingere per sostituirsi a madre natura senza dimenticare la “natura” di cui siamo fatti e a cui apparteniamo?

Articolo correlato dal quale abbiamo preso spunto lo trovi su ChildResQue Italia del 03 maggio 2022:

TATA IA PER UTERI ARTIFICIALI

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Perché l’America non riesce a commemorare la vittoria sui nazisti mentre la Russia continua a festeggiare

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La Russia sta ancora festeggiando la vittoria sulla Germania nazista. 

Il 9 maggio è il giorno in cui i tedeschi si arresero agli alleati con i russi al tavolo. Perché pensi che questo sia ancora un evento sacro in Russia mentre la stragrande maggioranza degli americani ignora la fine della Germania nazista come qualcosa che vale la pena ricordare?

La risposta sta nella storia. Se chiedi a un americano istruito che ha una certa conoscenza della storia delle battaglie più sanguinose combattute dalle truppe statunitensi, le prime tre sono la battaglia di Gettysburg (cioè la guerra civile americana), la battaglia delle Ardenne e Iwo Jima. Ma credo che il 99% di quel lotto non sappia quanti siano effettivamente morti in battaglia. Penso che rimarrai sorpreso dal numero di vittime :

  • Battaglia di Gettysburg–3.155 dell’Unione e 3.903 confederati uccisi in azione.
  • Battaglia delle Ardenne: 19.276 uccisi.
  • Battaglia di Iwo Jima–6.821 uccisi.

La campagna più sanguinosa di qualsiasi guerra per gli Stati Uniti fu la Normandia, iniziata il 6 giugno 1944 e terminata il 25 agosto 1944 con un totale di 29.204 uccisi in azione.

Alzi la mano chi è sorpreso dalla relativa scarsità di vittime. Considerami come uno degli sbalorditi. Non sto suggerendo che questi siano numeri privi di significato. Se uno di coloro che sono morti in queste battaglie era un membro della tua famiglia il costo non può essere misurato. Ma la realtà è che il numero di militari statunitensi uccisi in azione durante la Guerra Civile, la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra di Corea e la Guerra del Vietnam messe insieme impallidisce rispetto alle perdite subite dall’Unione Sovietica (cioè la Russia) subì nella seconda guerra mondiale.

sull’orrore di Stalingrado: si stima che 478.741 membri del personale sovietico siano stati uccisi o dispersi. In quella battaglia, il popolo sovietico (principalmente russo) subì più vittime in azione di quanto gli Stati Uniti subissero in tutti i teatri di tutti i servizi durante la seconda guerra mondiale.

Gli americani non hanno punti di riferimento per comprendere o apprezzare le sconcertanti perdite che l’Unione Sovietica ha subito per respingere i nazisti. Nella battaglia di Mosca, dove le forze tedesche arrivarono alla periferia di Mosca nel dicembre 1941, diverse centinaia di migliaia di soldati russi morirono. Quando i sovietici ribaltarono la situazione sui tedeschi e lanciarono una controffensiva nel dicembre 1941 che terminò il 7 gennaio 1942, altri 139.586 furono uccisi o dispersi in azione.

Agli americani piace assecondare la fantasia di aver sopportato grandi sacrifici durante la seconda guerra mondiale. La guerra è stata un evento di trasformazione in termini di creazione di un colosso industriale negli Stati Uniti. La maggior parte delle famiglie non è stata toccata dal dolore dopo aver perso un soldato, un marinaio, un aviatore o un marine. In Russia è vero l’esatto opposto.

Ci stiamo avvicinando al traguardo degli 80 giorni della guerra Ucraina/Russia. Non ci sono cifre affidabili sul numero di uccisi in azione su entrambi i lati. Tuttavia, sembra che quattro volte il numero di soldati ucraini e mercenari stranieri sia morto rispetto alle perdite russe.

Gli Stati Uniti e la NATO commettono un grave errore se liquidano i timori russi di un’invasione dall’ovest come un semplice pretesto per la conquista del territorio. La Russia ha un vantaggio che l’Occidente non ha: il suo patrimonio culturale non è stato diluito da un’ondata di immigrati stranieri. Se si considera lo spostamento della popolazione in America e in Europa negli ultimi 60 anni, la percentuale della popolazione con un parente che ha combattuto nella seconda guerra mondiale si è ridotta. Non sto suggerendo che gli immigrati legali siano cattivi o malvagi. Ma gli immigrati vengono in America o in Europa con una storia diversa. I loro antenati non stavano acquistando titoli di guerra statunitensi per sostenere l’attacco. Le perdite subite in un conflitto come la seconda guerra mondiale rimangono con coloro che hanno conosciuto il dolore in prima persona.

Credo che questa sia la variabile chiave che spiega perché la maggior parte degli americani non si è presa del tempo per ricordare la vittoria sulla Germania nazista. E questo spiega anche perché il popolo russo ricorda ancora

Tradotto e riportato da

TIK TOK – FACEBOOK – INSTAGRAM – ROBLOX

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LE TRAME DI UNA RETE PERICOLOSA

E’ un dato di fatto, la pandemia ha portato nei giovani disagi psicologici e li ha esposti ad un aumento impressionante dei rischi di violenza, sfruttamento e abusi.

Il 5 maggio 2022, in occasione della giornata contro la pedofilia, la polizia postale ha diffuso un dossier circa l’adescamento online: la  fascia più in pericolo sono i minori tra i 10 e 13 anni (maschi e femmine sono vittime in egual misura), in aumento i casi di bambini di 9 anni che passano sempre più tempo connessi a videogiochi in rete come Roblox e con applicazioni non adatte a loro come Instagram, Tiktok e Facebook.

Nel corso del 2021 i casi di pedopornografia sono aumentati del 47% rispetto al 2020.

Si è registrato anche un notevole incremento del numero di bambini approcciati sul web con una concentrazione del 64% per i piccoli tra i 10 e i 13 anni; rilevante anche l’impennata riguardante la fascia 0-9 anni.

Gli adulti adescatori hanno un modus operandi complesso, conoscono le abitudini e le fragilità delle vittime ed hanno aumentato l’attività durante la pandemia poiché moltissimi minori hanno dovuto ricorrere ad internet per quasi tutte le attività quotidiane: scuola, relazioni sociali con coetanei, gioco e svago. Questo ha portato i pedofili a concentrarsi su piattaforme di gaming, servizi di messaggistica oltre ai social.

Foto: https://roma.repubblica.it Pedopornografia, polizia postale: nel 2021 casi aumentati del 47%.

La pandemia ha dato spazio anche ad altre forme di violenza, coinvolgendo i piccoli in truffe, inganni e causando loro problemi psicologici.

Un esempio eclatante di bambini truffati durante i momenti di svago è rappresentato dalla piattaforma di gioco “Roblox”. Il gioco più popolare del momento raccoglie circa 40 milioni di utenti. Una Corporate che sfrutta il lavoro minorile e aggancia le carte di credito dei suoi giocatori minorenni. Nato nel 2006 sembrava non avere futuro, ci ha messo 10 anni per diventare famosa, la sua forza sta nel sembrare incompiuto, dando così ai ragazzi la possibilità di costruirlo, letteralmente! 200 milioni di giovani tra i 9 e 15 anni rendono una capitalizzazione di 49 miliardi di dollari.

La truffa di questa piattaforma sta nel far creare il gioco ai suoi utenti sfruttandone il lavoro promettendo loro (senza mai mantenere la parola) popolarità e denaro, nel caso il ragazzino avesse diritto ad un compenso Roblox ha creato i Robux che valgono solo 1/3 della moneta reale.

Inoltre blocca determinati livelli dietro pagamento di denaro vero. Gli acquisti accidentali sono frequenti, alcuni genitori si sono trovati centinaia di migliaia di dollari addebitati sulle loro carte. Nessun copyright né diritto di autore su quanto creato.

Non meno importanti i danni psicologici causati a questa generazione.

Secondo documenti forniti dal Wall Street Journal Facebook sapeva già da tempo che Instagram era deleterio per le ragazze perché creava loro problemi di immagine, di relazione con il loro corpo, ma ha continuato ad aggiungere filtri di bellezza.

I numeri sono sconvolgenti: il 6% delle giovani morte suicide nel 2019 è stato attribuito all’applicazione. I giovani accusano il social di creare stati di ansia e depressione. Nel marzo del 2020 il 32% delle ragazze utenti ha affermato che Instagram le faceva sentire peggio, insicure.

Mark Zuckerberg ha testimoniato davanti a una commissione del Senato lo scorso novembre sulle pratiche dell’ azienda ma le risposte sono state evasive, anzi ne ha sostenuto l’utilità sociale.

Esiste un informatore, che rivelerà la sua identità davanti al Congresso che sta esaminando la vicenda, ma ha già rivelato file interni all’azienda che dimostrerebbero la malafede della stessa.

Abbiamo già affrontato la pericolosità delle sfide online che girano velocemente e ovunque grazie al web. Ribadiamo che certi “giochi” possono portare i nostri ragazzi fino alla morte.

In Inghilterra un ragazzino di 11 anni è stato ricoverato di urgenza per forti dolori addominali. Dopo diversi esami i medici si sono accorti che aveva ingerito 5 “Magneto Beads” che stavano distruggendo il suo sistema digestivo.

La famiglia ha scoperto dai medici che era il quinto caso in quella settimana. Da ulteriori indagini è emerso che su TikTok i bambini usavano questi magneti sulla lingua per simulare il piercing.

Il piccolo Ellis ha subito due interventi per rimuovere  tre magneti dallo stomaco e due dall’intestino.

Genitori e istituti dovrebbero essere sempre a conoscenza di queste pensate per poter mettere in guardia i piccoli dai rischi che correrebbero se accettassero di parteciparvi.

L’unica possibilità che abbiamo per proteggerli è la prevenzione, genitori ed educatori devono essere in grado di accompagnare i bambini, le bambine e gli adolescenti nella comprensione degli ambienti digitali, per poter fruire appieno delle opportunità della rete in modo sicuro e consapevole.

Argomenti trattati su ChildResQue Italia:

06 Ottobre 2021 “Crimini su Internet contro i bambini

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