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Aleksandr Dugin l’ innominabile uomo dei Rothschild?

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Aleksandr Dugin é uno dei bersagli preferiti del media mainstream. Ne sono state scritte di ogni genere e risma.

Ma c’è sempre un quid in più da aggiungere in questa narrativa. Tanto da portarci oggi a dire che sí, Diavolo d’un Putin, ce l’hai fatta ancora una volta. Altro che nuovo Zar della Russia, altro che minaccia per l’Occidente con la sua smania di conquistare, a colpi di vanga s’intenda, ogni millimetro di terreno della vecchia, flaccida Europa. C’è chi dice che voglia arrivare sino a Lisbona. Per poi passare, magari, anche oltre. Vladimir Putin non sarebbe altri che un agente provocatore del New World Order, assoldato e schierato nelle falangi ultraglobaliste che fanno riferimento a quell’1 per cento di magnati della Finanza in grado di controllare il mondo e disegnarne gli assetti futuri. Ultrasionisti, sia chiaro.

Ovviamente, Putin agirebbe per interposta persona, poiché sarebbe soltanto un pupazzo manovrato da quel Satrapo quasi innominabile che risponde al nome di Aleksandr Dugin. Les jeux son fait: possiamo morire tranquilli, perché lo sterminio prossimo venturo è inevitabile. Siete avvertiti, di parodia in parodia, anche quel barlume di speranza chiamato Brics è definito come somma impostura messa in atto da chi vuole dominare il genere umano a colpi di transumanesimo, controllo sociale e sterminio di massa. Al confronto, i sostenitori della cosiddetta dottrina Kalergi – sempre che ve ne sia una – sono dei dilettanti allo sbaraglio.
Le inoppugnabili prove di questo complotto planetario – che recherebbe in calce la firma di Vlad e Aleks – sono state rese note grazie alla diffusione di una serie di articolesse pubblicate dal sito “fox-allen.com”. Testi destinati a rimanere scolpiti nella storia futura, sempre che l’abominevole piano Dugin/Putin – eterodiretti dalla famiglia Rothschild, va da sé – venga sventato, anche se non si capisce bene chi si possa opporre a tale orrifico disegno.


Ma veniamo alle cosiddette prove inoppugnabili. Non ce vogliano gli autori di fox-allen se tenteremo, con umili strumenti, di demolire alcune, alcune soltanto, delle loro tesi, appoggiandoci al principio popperiano del falsificazionismo. Primo punto: la simbologia. La contestazione mossa al Professore Dugin è quella di aver utilizzato per il movimento eurasiatico una stella ad otto frecce. Secondo gli estensori degli scritti, quel simbolo è una chiara evocazione dello stemma dei Rothschild, cinque frecce raggruppate con la punta verso il basso.

In realtà, lo stemma Rothschild contiene un pugno chiuso con cinque frecce che simboleggiano le cinque dinastie stabilite dai cinque figli di Mayer Rothschild, in un riferimento al Salmo 127: “Come frecce nelle mani di un guerriero”.

Cosa abbia a che fare con le otto frecce eurasiatiche non viene spiegato. Deve essere accettato come atto di fede. In fondo, sempre di frecce si tratta. A Popper l’ardua sentenza.
Dal punto di vista gerarchico, poi, i testi spiegano chiaramente la gerarchia che intercorre tra il filosofo e il politico. Dugin da “filosofo” di Putin viene elevato a “cervello” del presidente russo. Chissà come la prenderebbe quel ragazzaccio cresciuto in vicolo Baskov a Leningrado se lo venisse a sapere.
La storia personale del professore, poi, viene passata al setaccio nel suo complesso percorso, sottolineando ovviamente le spigolature più gustose per farlo passare se non come un criminale, almeno come uno psicopatico incoerente. E’ un metodo che conosciamo bene. Se l’avversario non si piega, allora deve essere prima deriso e poi demonizzato. Una lettera scarlatta perpetua che lo renda assolutamente incompatibile con il consesso civile. Nota a margine: è impossibile non ricordare come il tentativo di piegare Dugin si sia spinto sino al gesto estremo. Per chi non lo ricordasse, Darya Dugina è rimasta uccisa da un attentato terroristico ad agosto del 2022. Come conciliare l’aggressione a Dugin ed alla sua famiglia con l’appartenenza all’elitè globalista che pianifica i destini del mondo?


La polpa dell’inchiesta che pone Dugin e Putin ai vertici del complotto globalista si condensa, infine, sull’analisi delle teorie filosofiche del professore russo. Nel decifrare in poche decine di righe la complessa opera di Dugin si riesce a definirlo “fascista”, “comunista”, “totalitarista”, “antiliberale”, per poi passare alle sue “tentazioni” da suprematista nero, “sionista”, “cabalista” e probabilmente anche adepto della tremebonda setta fondata da Shabati Zevi. Insomma, un cavaliere dell’Apocalisse o poco ci manca. Qualche riferimento a un passato in un ordine dedito a orge e satanismo, perché si sa, un po’ di sesso e droga non guasta. Un colpo di Baphomet qua e là, per dipingerlo come acuto sostenitore del satanismo.(D’altronde, professore, ha scritto “I Templari del proletariato”, in fondo se l’è andata un po’ a cercare). La zuppa di duginismo non finisce mica qui. Serve il tocco da maestro, il colpo da fuoriclasse per stendere definitivamente l’avversario. Ed eccolo qua: molte riflessioni vengono spese per sciogliere il concetto di Dasein, l’esserci postulato da Heidegger. Ovviamente è un anello necessario per poter dare del nazista a Dugin. Lo spirito di Hannah Arendt, che seppe perdonare l’amato Maestro, li perdoni. E se di filosofi vogliamo parlare, allora peccato che nessun riferimento venga fornito rispetto al confronto, profondo quanto verticale, operato dal filosofo russo nel rapportarsi a Giorgio Agamben, piuttosto che a Massimo Cacciari o a Toni Negri, nella sua dimensione “imperiale, tanto per restare tra i confini di casa nostra.


In realtà, a voler essere pignoli, la teoria di autori, filosofi e intellettuali citati nelle opere di Dugin è talmente vasta da poter colmare un intero volume. Un po’ come fece Ernst Kantorowicz quando decise di pubblicare le note della sua monumentale opera su Federico II, lo Stupor Mundi.
Di Geopolitica, nonostante quella disciplina (sdoganata dall’apparentamento col fascismo soltanto in epoca recente, per colpa o per merito di Carl Schmitt, dipende dai punti di vista) rappresenti un asset fondamentale nella visione di Dugin, gli articoli di fox-allen ne parlano poco e in maniera non del tutto profonda, sorvolando qua e là su strategie, assetti e impostazioni di un possibile, e forse imminente, nuovo mondo multipolare.
Per non essere troppo pedanti, e volendo comunque riconoscere la buona fede e il “merito” agli autori di quegli scritti, rivolgiamo un umile appello. Si può fare di più, contro un uomo, contro un padre che ha già subito il martirio della figlia; si può essere ancora più incisivi, ancora più determinati nell’abbatterlo, nel demonizzarlo e nel ridicolizzare il suo pensiero. Attendiamo con ansia le prossime puntate. E’ una guerra metafisica, d’altronde. Ogni arma è legittima.

Di Piero Messina e Veleno Q.B.

Strana la scelta del Nome Fox Allen noto attivista DEM e sostenitore dei diritti LGBTQ+ e sostenitore dell’ Ucraina

Articolo Pubblicato di Fox Allen “PDF”

La Pressione Estetica sui Minorenni: Ingegneria Sociale, Rischi Cosmetici e il Ruolo dei Genitori

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Ingegneria Sociale: Una Tecnica di Manipolazione Mirata

L’ingegneria sociale è un insieme di tecniche utilizzate per influenzare comportamenti, valori e identità di una popolazione, spesso attraverso meccanismi sottili o coercitivi che possono limitare il libero arbitrio.

Nel contesto dei minori e della pressione estetica, l’ingegneria sociale si manifesta in diverse forme, ciascuna con strumenti specifici che plasmano il modo in cui i giovani percepiscono sé stessi e il loro aspetto.

L’ingegneria sociale normativa promuove valori di bellezza attraverso media, influencer e campagne pubblicitarie, presentando il trucco o le unghie artificiali come simboli di accettazione sociale.

L’ingegneria comportamentale utilizza il nudging, come filtri sui social media o tutorial di bellezza, per spingere i minori verso il consumo di cosmetici senza che ne siano pienamente consapevoli.

L’ingegneria ideologica, invece, ridefinisce l’identità di genere e culturale, imponendo standard estetici che associano la femminilità o il successo a un aspetto curato, spesso a scapito di altre espressioni di sé.

Queste tecniche, amplificate dall’industria cosmetica e dagli algoritmi dei social media, sfruttano la vulnerabilità dei minori, alimentando un mercato miliardario che prospera sulla loro ricerca di approvazione sociale.

Questo fenomeno, applicato alla pressione estetica, crea un ambiente in cui i minori sono guidati a interiorizzare standard di bellezza irrealistici, con conseguenze significative per la loro salute fisica e mentale.

Tecniche Manipolatorie e Finanziamenti dell’Industria Cosmetica

Gli influencer non agiscono in modo isolato: l’industria cosmetica investe massicciamente per amplificare il loro impatto. Secondo Forbes, brand come L’Oréal ed Estée Lauder destinano fino al 75% del budget marketing all’influencer marketing, pagando influencer per post sponsorizzati (in media 210$ per post beauty nel 2025, Influencer Marketing Hub) o fornendo prodotti gratuiti.

Tecniche manipolatorie includono l’uso di storytelling emotivo, che collega i prodotti a valori come l’empowerment, e la creazione di contenuti visivi accattivanti che sfruttano filtri per esaltare i risultati. Gli influencer spesso omettono i rischi dei prodotti, presentandoli come “sicuri” o “indispensabili”. Questo approccio, secondo Kosmetica News, si basa su conversazioni spontanee che i brand incoraggiano per amplificare l’interazione diretta con i consumatori, trasformando i follower in “cartelloni pubblicitari viventi”.

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Algoritmi e Pressione Estetica

Gli algoritmi dei social media amplificano questa dinamica, mostrando contenuti personalizzati basati sugli interessi degli utenti. Secondo Save the Children, il 74% dei ragazzi e l’84% delle ragazze quindicenni possiedono account social, esponendoli a immagini di bellezza idealizzata. Gli algoritmi favoriscono post con hashtag come makeup o skincare, che su Instagram superano i 280 milioni di contenuti (Inside Marketing).

Questo bombardamento visivo crea un ciclo di confronto costante, spingendo le giovani a perseguire standard irraggiungibili. La “filter dysmorphia”, descritta da Estetispa Academy, è un fenomeno psicologico in cui i giovani percepiscono difetti inesistenti a causa di immagini filtrate, alimentando il desiderio di trattamenti estetici. La decisione di Instagram e Facebook di limitare i filtri di bellezza dal 14 gennaio 2025 (Fashion Life Web) riflette la crescente consapevolezza di questi effetti dannosi.

Patologie Psicologiche Correlate

L’esposizione prolungata a standard estetici irrealistici può avere gravi conseguenze sulla salute mentale dei minorenni. Studi recenti (Body Image; Clinics in Dermatology) collegano la pressione estetica a:
Ansia: Deriva dal confronto con immagini perfette e dalla paura del giudizio.

Depressione e bassa autostima: Causate dal senso di inadeguatezza rispetto agli ideali social.

Disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating): Secondo Il Sole 24 Ore, oltre 3 milioni di persone in Italia sono in trattamento per questi disturbi, spesso innescati dalla pressione culturale sull’aspetto fisico.

Disturbo da dismorfismo corporeo: La “Sindrome da Snapchat” (IO Donna) colpisce l’80% delle tredicenni, portando a un’ossessione per presunti difetti fisici.

Disturbi borderline: Sebbene meno direttamente collegati, la vulnerabilità psicologica dei giovani può aggravare tratti impulsivi o instabilità emotiva, come suggerito da studi psichiatrici (Journal of Youth and Adolescence).
Questi rischi sono amplificati nei preadolescenti, la cui autostima è fisiologicamente fragile.

Rischi dei Prodotti Cosmetici: Focus sulle Unghie artificial

I prodotti cosmetici, in particolare quelli per unghie artificiali, presentano rischi significativi per i minorenni. Gli acrilati (es. HEMA) nei gel UV e smalti semipermanenti possono causare dermatite allergica da contatto, con sintomi come rossore, prurito e gonfiore, più comuni nella pelle sensibile dei giovani (AIDECO). Le lampade UV/LED, usate per indurire i gel, emettono raggi UVA che, secondo uno studio del 2022 (Nature), possono danneggiare il DNA cutaneo, con potenziale rischio cancerogeno a lungo termine. Le unghie in crescita dei minori sono vulnerabili a infezioni fungine o batteriche (es. onicomicosi, Pseudomonas), soprattutto se i prodotti sono applicati o rimossi scorrettamente (Epicentro ISS).

La rimozione aggressiva può causare fragilità o danni alla matrice ungueale. L’ANSM sconsiglia questi trattamenti sotto i 16 anni.
Altri prodotti cosmetici, come sieri al retinolo o acidi esfolianti, usati senza indicazione dermatologica, possono danneggiare la barriera cutanea, causando ipersensibilità o dermatiti, come riportato da Pediatrics. La “cosmeticoressia” (Vanity Fair) porta preadolescenti a usare creme anti-age non adatte, aumentando i rischi cutanei. Solo il 26% delle routine di giovani include protezione solare, esponendo a danni da UV (Estetispa Academy).

Il Ruolo dei Genitori nell’Educazione all’Accettazione di Sé

I genitori hanno un ruolo cruciale nel contrastare le pressioni estetiche e promuovere l’accettazione di sé. Strategie efficaci includono:
Dialogo aperto: Spiegare come funzionano filtri e algoritmi, aiutando i figli a distinguere realtà da finzione.

Esempio positivo: Mostrare un atteggiamento sano verso il proprio corpo, evitando di enfatizzare l’importanza dell’estetica.

Attività che rafforzano l’autostima: Incoraggiare sport, arte o volontariato per spostare l’attenzione dall’aspetto fisico.

Educazione sanitaria: Insegnare l’importanza di una cura di sé che privilegi la salute mentale e fisica, come una skincare essenziale (detersione delicata, idratazione, SPF).
Monitoraggio: Supervisionare l’uso dei social e l’acquisto di cosmetici, evitando prodotti non adatti all’età.

L’ingegneria sociale, guidata da influencer finanziati dall’industria cosmetica e amplificata dagli algoritmi, spinge i minorenni verso standard estetici irrealistici, con gravi rischi per la salute fisica e mentale. Prodotti come unghie artificiali e cosmetici inadeguati possono causare danni cutanei e infezioni, mentre la pressione estetica alimenta ansia, disturbi alimentari e dismorfismo corporeo. I genitori devono educare i figli all’accettazione di sé, promuovendo una cura del corpo sana e consapevole. Contrastare la “cosmeticoressia” richiede uno sforzo congiunto di famiglie, scuole e industria per ridefinire la bellezza come autenticità e benessere.


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Turismo Sessuale Minorile e Traffico di Minori in Thailandia

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La Thailandia, nota per templi e spiagge, ha accolto 28 milioni di turisti nel 2023, generando 1,2 trilioni di baht. Eppure, il turismo sessuale minorile e il traffico di minori rappresentano una crisi evidente, tollerata da una domanda globale che include lo sfruttamento sessuale di minori, un fenomeno noto a molti viaggiatori. Nel 2023, le autorità thailandesi hanno arrestato 197 persone per sfruttamento sessuale di minori, rispetto a 67 nel 2022. Questo fenomeno è evidente in città come Bangkok, Pattaya e Phuket, dove minori, spesso da famiglie povere o da Myanmar e Laos, sono sfruttati in contesti illeciti. Lo sfruttamento online è in crescita: circa 400.000 minori di 12-17 anni (9% di questa fascia) sono stati vittime di abusi digitali nel 2021, con un aumento nel 2023 . Questi crimini prosperano sull’impunità e sulla vulnerabilità economica.


Il turismo sessuale minorile è una piaga radicata in città come Bangkok, Pattaya e Phuket, dove minori, spesso provenienti da famiglie povere thailandesi o da Myanmar e Laos, sono costretti a lavorare in contesti illeciti come bordelli o case private. Secondo l’UNICEF, circa 400.000 minori di età 12-17 anni, pari al 9% di questa fascia demografica, sono stati vittime di abusi sessuali online nel 2021, con un incremento significativo nel 2023 a causa della crescita delle piattaforme digitali. Il U.S. Trafficking in Persons Report 2024 evidenzia che le operazioni di polizia hanno intensificato gli interventi, ma la domanda internazionale, inclusa quella di turisti da Europa e Asia, continua a sostenere il mercato. Questo sfruttamento è visibile e denunciato da anni, eppure persiste.

La povertà è il principale motore: il 20% della popolazione thailandese vive sotto la soglia di povertà, specialmente nelle regioni rurali del nord-est, dove famiglie disperate cedono i figli a trafficanti. La corruzione aggrava la situazione: nel 2023, 20 funzionari sono stati indagati per complicità nella tratta, un fenomeno endemico che protegge le reti criminali. Il turismo, con 28 milioni di visitatori nel 2023, alimenta una domanda che include lo sfruttamento minorile, come documentato da ECPAT. La globalizzazione e i bassi costi di viaggio rendono la Thailandia una destinazione accessibile per chi cerca questi servizi, nonostante le leggi.

Le vittime di questi crimini affrontano conseguenze devastanti: malattie come l’HIV/AIDS, gravidanze precoci, traumi psicologici e ostracismo sociale, come riportato da UNICEF. Lo sfruttamento online, che include la coercizione a produrre materiale pornografico, colpisce duramente: solo l’1-3% delle vittime denuncia gli abusi, spesso per paura o vergogna. Molti minori, privi di registrazione anagrafica, sono esclusi dai sistemi di protezione, rendendoli preda facile per i trafficanti. Questo ciclo di sofferenza perpetua la vulnerabilità, con effetti a lungo termine sulla salute mentale e fisica.

La Thailandia ha adottato misure legali severe: l’Anti-Trafficking in Persons Act del 2008 prevede fino a 15 anni di carcere per lo sfruttamento di minori. Nel 2023, 293 trafficanti sono stati condannati, con il 95% a pene di almeno 2 anni, e la Thailand Internet Crimes Against Children Task Force (TICAC) ha investigato 99 casi online, contro 41 nel 2022. Il governo ha stanziato 110,1 milioni di baht (3,2 milioni USD) per la prevenzione nel 2023, anche se il budget è diminuito rispetto ai 441,7 milioni del 2022. Iniziative come il “Child Safe and Friendly Tourism Project” di ECPAT formano operatori turistici per prevenire gli abusi.

La corruzione rimane un ostacolo: le reti criminali operano spesso con la complicità di funzionari locali. La dipendenza dal turismo, che genera miliardi, limita gli interventi, mentre lo sfruttamento online richiede tecnologie avanzate che il paese fatica a sviluppare. Soluzioni includono investimenti nell’istruzione nelle aree rurali, rafforzamento dei controlli transfrontalieri con Myanmar e Laos, e campagne globali per scoraggiare la domanda. Un turismo etico, come proposto da ECPAT, potrebbe trasformare il settore in un alleato contro questa piaga.

Il turismo sessuale minorile e il traffico di minori sono una ferita aperta in Thailandia. I lettori possono contribuire scegliendo un turismo responsabile e sostenendo organizzazioni come ECPAT e UNICEF. La Thailandia può trasformarsi in un modello di cambiamento, garantendo giustizia e dignità a ogni bambino.

La lotta alla pedofilia e alla pedopornografia parte da noi: quando assistiamo a un abuso, abbiamo il dovere di denunciarlo senza esitare. Non possiamo attendere che altri intervengano al nostro posto, perché potrebbe essere troppo tardi. Ogni segnalazione può salvare una vita e interrompere questo ciclo di sofferenza.

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Martin Armstrong: “Prepariamoci alla fine delle democrazie”

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Intervista esclusiva a Martin A. Armstrong a cura di Carlo Alberto Amen, Piero Messina e Lorenzo Maria Pacini.

L’economista Martin Armstrong parla di nuovo con SouthFront. Nell’intervista che ha rilasciato, Armstrong offre alcuni spunti di riflessione sulle principali questioni dell’agenda geopolitica ed economica. Le riflessioni di Armstrong si basano sul modello interpretativo dei cicli economici, il modello Socrate. L’analisi dei cicli economici – secondo il modello sviluppato da Armstrong – indica un collasso dei sistemi politici occidentali (la fine delle democrazie) nei prossimi anni. L’obiettivo fissato dall’economista è il 2032, ma giorno dopo giorno i cittadini delle comunità occidentali si troveranno di fronte a una crescente stretta sulla libertà soggettiva ed economica. Ogni fattore di valutazione è direttamente collegato al modello. La crisi delle democrazie occidentali è una previsione storica derivante dalla crescita esponenziale dei debiti pubblici statali (che non saranno mai ripagati). Guardando a ciò che sta accadendo ai mercati, Armstrong spiega che il valore dell’oro continuerà a crescere (proprio a causa dell’indebolimento delle economie occidentali).


Fine della democrazia

La fine della democrazia potrebbe avvenire “intorno al 2032. Ma tra qui e là, il governo diventerà più autoritario. Tutti lo faranno. Perché sanno che stanno perdendo potere. A Davos c’è stato Shultz che dice: crediamo nella libertà di parola, ma non per l’estrema destra. Che è la sua opposizione, sai. Quindi, voglio dire, questo è un problema. Che si ottiene storicamente. Voglio dire, guardate tutti i diversi governi, sapete, ovunque nel corso della storia. È sempre lo stesso problema. Faranno tutto ciò che devono fare per mantenere il potere. C’è una stele sull’isola di Delo, che era il tempio di Apollo, che era un’antica banca centrale in Grecia. E c’è una Stella con un elenco di tutte le città che sono andate in default. E questo era il 400 a.C. Quindi non è mai cambiato nulla. È sempre la stessa cosa, e soprattutto perché la natura umana non cambia indipendentemente dal secolo che si guarda.

Debito pubblico

Beh, questo è il problema. Non hanno alcuna intenzione di ripagare mai il debito. Lo hanno fatto soprattutto dalla seconda guerra mondiale. Si sono semplicemente impegnati in questo prestito anno dopo anno senza alcuna intenzione di rimborsare nulla. Storicamente, è così. I governi collassano, perché alla fine quello che succede è che la spesa per interessi spinge fuori tutto il resto. E consumano la stragrande maggioranza del budget come quest’anno. Sapete che le spese per interessi negli Stati Uniti superano $ 1 trilione. Il debito nazionale era di 1 trilione di dollari sotto Ronald Reagan nel 1980. Quindi non è un sistema sostenibile. E tutti i governi occidentali sono fondamentalmente sulla stessa barca con questo. E poi, voglio dire, in definitiva, ciò che il nostro computer mostra è che attraverseremo un’altra crisi del debito sovrano come questa, come è sempre accaduta per via topica. E poi spesso, purtroppo, usano la guerra come scusa per il default. Anche gli Stati Uniti, la guerra rivoluzionaria, la Costituzione dicevano che avrebbero onorato i debiti del Congresso Continentale. Non lo fecero mai nella Prima Guerra Mondiale. Sono andati in default sui debiti, anche in Canada. Voglio dire, questo è proprio quello che fanno. La Francia è in cosa, la sua quinta repubblica e ogni nuovo governo. Non paghiamo i debiti dell’ultimo. Così. Sai, la Spagna è diventata l’inadempiente seriale. Penso che sia stato sette volte a partire dal 1570 circa. Si sono portati con successo dal paese più ricco d’Europa a, sapete, fondamentalmente uno status di terzo mondo. Ma, si sa, purtroppo. I governi agiscono solo nel loro interesse. Vogliono sempre e solo sostenere il loro potere. Non ha nulla a che fare con le persone o con qualsiasi altra cosa. E. Quindi, voglio dire, ecco perché vedete, negli Stati Uniti e perché Trump ha vinto, perché la gente sa che il governo è diventato troppo grande, troppo costoso, troppo inefficiente. Ma poi il governo, quelli al governo combattono per mantenere il loro posto di lavoro, ecc. Prendiamo la Nato. Stessa cosa. Questo è sistemico in tutti i governi. Va bene. Una volta creata un’agenzia. Combatterà quindi per mantenere i suoi finanziamenti e rimanere in vita. Ho visto i memo interni di Naito. Naito era molto preoccupato che i soldi andassero al cambiamento climatico e non a loro. Ed erano in realtà, sai, preoccupati. Hanno detto, come possiamo rimanere rilevanti? L’unico modo in cui rimangono rilevanti è dire costantemente che la Russia sta per invadere”.

Valore dell’oro

Penso che si debba capire quando la valuta è in difficoltà. Come l’iperinflazione tedesca, tutti gli asset aumentano. La tua casa, ecc. Oro Perché quando arriverai, quando la valuta crollerà, allora tutto sarà ridenominato in nuova valuta. L’oro è stato storicamente molto buono perché era anche mobile. Mentre una casa non lo è. Tuttavia, stiamo entrando in governi autoritari. E non è probabile che ti lascino salire su un aereo con una valigetta per lingotti d’oro. Così. Diventerà più difficile per la libertà di movimento. Ma posso dirvi questo. Quando il primo proiettile viene sparato in una guerra con la Russia lì a Ur. I controlli sui capitali stanno per entrare. Basta guardare la Prima Guerra Mondiale. Hanno chiuso tutti i mercati azionari. Quindi è meglio avere un po’ di soldi al di fuori dell’Europa. Perché quando arriva questa gente creerà la guerra in un modo o nell’altro come distrazione. Perché è meglio che avere gente con i forconi che arriva e prende d’assalto il parlamento. E incolparli. E poi possono dire, no, non siamo noi, è Putin, capisci? Quindi, voglio dire, Biden lo ha fatto negli Stati Uniti. Ha imposto le sanzioni alla Russia. L’inflazione è aumentata. E voi che ne dite? È l’inflazione di Putin, non la sua. Quindi, voglio dire, l’oro fondamentalmente, penso che nei prossimi otto anni probabilmente salirà almeno a circa un minimo di circa $ 5.000. Ma questo è anche un riflesso del declino della valuta. Il suo potere d’acquisto. Quindi, man mano che perdiamo fiducia nei governi, tutti i nostri beni tangibili tenderanno ad aumentare. Ed è qui che si trova. Sai, anche quando la Germania. Sai, dopo l’iperinflazione del 1925, il mercato del riso che hanno creato, cos’era? Sostenuto da immobili. Non avevano oro. Era sostenuto dal settore immobiliare. Quindi quelle cose che sono. Che cos’è la vera ricchezza? Sei tu”.

Eurocollasso

“Quando stavano creando l’euro, sono venuti da me e ho spiegato, ok, bene, come si crea una moneta e per competere con il dollaro, ecc., è stato necessario consolidare tutti i debiti degli Stati membri. Quindi il suo criterio non era quello di consolidare il debito, perché sarebbe sembrato che forse stessimo salvando la Grecia o qualcosa del genere. Così, quando li ho incontrati, ho spiegato che non si potrà mai competere con un dollaro in questo modo. E lui era che tutto ciò che dicevano era fondamentalmente una bugia. Tutti pagheranno lo stesso tasso di interesse. Ce ne sono alcuni che lo confrontano con gli Stati Uniti. Ho detto, Ma no, non lo sei. Se non si dispone di un debito nazionale consolidato, il resto degli Stati Uniti. Sì, abbiamo 50 stati, ma tutti pagano tassi di interesse diversi a seconda del loro rating creditizio. Ecco cosa sarà l’Europa. E li ho avvertiti che, va bene, state creando una moneta unica, ma state solo spostando la volatilità sul mercato obbligazionario. Quindi un traditore prima se lo era. Ribassista sull’Italia, andrebbe allo scoperto e comprerebbe il marchio tedesco. Oggi lo fanno solo nel mercato obbligazionario. È la stessa cosa. Così mi è stato detto nel ’98 che dovevano solo far entrare prima l’euro e poi si sarebbero preoccupati del debito in seguito a causa di Kohl. Ma eccoci qui, nel 2025. Non hanno ancora affrontato il debito. E il problema diventa questo. Siamo finiti in questa filosofia socialista del dopoguerra. E così i politici di tutto il mondo, stanno fondamentalmente corrompendo il popolo per rimanere al potere. Sai, vota per me e prenderò i soldi da questo tizio e te li darò, sai? E di conseguenza, tutto ciò che hanno fatto è stato continuare a prendere in prestito e ad accumulare il debito verso lo stesso potere. Non c’è alcuna intenzione di estinguere mai il debito. E in ogni caso non poteva essere ripagato. E. Quindi alla fine, sai, il sistema crolla.

BRICS

Beh, se guardiamo davvero a ciò che ha creato i BRIC, sono state le sanzioni contro la Russia nel 2014, quando la Russia è entrata in Crimea. È stato allora che Obama è andato dai BRIC e ha detto: “Vogliamo che li rimuoviate come punizione”. E Brooks rifiutò. E ora cosa hanno fatto? Hanno sostituito la testa dei mattoni. Voglio dire, hanno sostituito la testa di Swift. Voglio dire, sono andati da Swift e gli hanno detto, sai, portateli fuori. E così hanno sostituito la guida di Swift nel 2019. E fa tutto ciò che ha venduto. Così i BRIC finiscono, altri paesi hanno iniziato a vedere se non facciamo ciò che gli Stati Uniti ordinano, allora possono rimuoverci. Quindi i BRIC sono iniziati più come geopolitici. Piuttosto che economico. Va bene. E tutta questa idea è nata con Christine Lagarde quando era al FMI. Ha attaccato i paradisi fiscali e ha minacciato di toglierli dal sistema swift a meno che non avessero consegnato le persone. Lo ha fatto anche in Vaticano. Era tutta una questione di soldi che avevamo bisogno, stavamo riscuotendo le tasse e queste persone non pagavano. Non sapremo chi sono. Quindi ora avete diviso l’economia mondiale. Insomma, è molto bello far suonare le cose gold standard di questa natura. Ma onestamente, non funzionerà. Perché? Perché siamo in una situazione in cui dobbiamo cambiare il sistema politico. Per andare a un soggiorno d’oro lì, bilanci equilibrati. Allora un politico può dire: Vota per me. Lo prenderò da questo tizio e lo darò a te. Questo deve cambiare. Sai, Trump lo è. Pensiero della vecchia scuola. Si è anche alzato in piedi e ha detto che vuole che il dollaro scenda. Inoltre, posso vendere più merci al di fuori del paese. Essere più economico. Guardi, sono stato chiamato anche io nel 1985 quando stavano formando il G5. Stessa cosa. Abbasseremo il dollaro del 40% per ridurre il deficit commerciale. Ho scritto al presidente Reagan, gli ho detto, se fai questo, causerai un crollo entro due anni. Perché? Sai, ed è stato l’incidente dell’87. Robert Rubin di Goldman Sachs è diventato segretario al Tesoro. 1997, iniziando la stessa roba. Il dollaro dovrebbe essere declassato a 97. Crisi valutaria asiatica. Quando hai abbassato il valore di una valuta. Sì. Le tue esportazioni diventano più economiche. Molto bello. Ma lo stesso vale per tutti i beni del tuo paese. Nel caso del crollo dell’87, ha venduto un terzo del debito nazionale degli Stati Uniti al Giappone. Abbassate il dollaro del 40%, loro venderanno. Quindi non capiscono. Valuta. Non capiscono come funziona l’economia mondiale. Quindi Trump, nel dire, ho intenzione di mettere i dazi. E dice: Sì, è vero. Prima dell’imposta sul reddito, il governo degli Stati Uniti si finanziava solo con i dazi. Tuttavia, non era questa l’agenda sociale. Non c’era la previdenza sociale, Medicare. Tutte queste cose. Va bene. Quindi stai finanziando un governo molto più piccolo con le tariffe. Sì. Ok. Ha funzionato. Ora, cercando di farlo oggi, non funzionerà. Tutti questi governi sono ora in prestito perpetuo e non preoccupatevi, lo saprete, non ripagano mai. Quindi i BRIC sono più di una questione geopolitica.

Criptovaluta

Beh, ora, come sapete, vivo in Florida. Abbiamo appena avuto due uragani. Va bene. Internet e l’elettricità sono rimasti interrotti per una decina di giorni. Non potevi nemmeno usare una carta di credito. Questo per quanto riguarda le criptovalute. Se volevi qualcosa e non avevi contanti, non li avevi. Ancora una volta, la criptovaluta si basa su una teoria del complotto, a mio parere. Danno la colpa alle banche centrali. Creano questi soldi. Blah, blah, blah. Prima di tutto, le cose sono cambiate. Indietro negli anni ’60. Se avevi un’obbligazione di $ 100 dal governo degli Stati Uniti, andavi in banca e dicevi: “Mi presteresti $ 50 su di essa?” La risposta è stata no, era illegale. Quindi avevamo questa teoria secondo cui era meno inflazionistico prendere in prestito che stampare. Poiché il debito era, non si poteva prendere in prestito contro il debito. Ma dopo il crollo di Bretton Woods, puoi farlo. Vuoi fare trading sui futures sull’oro, pubblichi buoni del Tesoro governativi. Va bene. Quindi il problema con le criptovalute è che incolpano le banche centrali e non sono loro la colpa. La banca centrale non ha alcun potere sui bilanci fiscali dei governi. Quindi il governo è quello che crea la maggior parte del denaro. È solo il debito che paga gli interessi ora. Non c’è una vera distinzione. Quindi, sai, continuano a incolpare la Federal Reserve o le banche centrali come se fossero loro, sai, è come se qualcuno sparasse a qualcuno e tu incolpiassi la pistola, non la persona. Sai, le cose sono cambiate. L’economia si è evoluta. È cresciuto. E non è la stessa cosa che era sotto tutte le teorie. Puoi cercare sul nostro sito. Conoscevo Paul Volcker. Era uno dei lavori della Federal Reserve nel 1980. E ha scritto un libro e l’abbiamo messo sul nostro sito, 1979. Si chiama Riscoperta del Ciclo Economico. Quando l’economia crollò nel 1974 dopo l’embargo dell’OPEC. Va bene. E siamo finiti con quella che è stata chiamata stagflazione. L’economia era in declino, ma l’inflazione era in realtà in aumento. E fondamentalmente, sapete, Paolo ha scritto questo. E ha detto che l’ha chiamata riscoperta del ciclo economico. E lì dentro, dice, l’economia keynesiana, la nuova economia, ha fallito. Lo sapevano allora. Guardi, ho parlato con molte banche centrali, e posso dirvi che non hanno più potere. La Fed alza i tassi di interesse. Ok, per fermare l’inflazione? Non è così. Perché? Perché il governo è il più grande mutuatario nella stanza. Aumenta i tassi di interesse, le nostre spese per interessi. Il governo è salito a 1 trilione di dollari? Quindi c’è, sai, Trump, sai, che dice, dovresti tagliare i tassi, bla, bla, bla. Non succederà. Va bene. È un animale diverso. Quando Keynes ebbe un’idea negli anni ’30, gli Stati Uniti avevano un bilancio in pareggio. Quindi aveva senso. L’aumento dei tassi di interesse ci sta influenzando direttamente. Va bene. Ma ora il governo è il più grande mutuatario. Quindi, se la Fed alza i tassi, nessuno nel governo dice che la banca centrale vuole che spendiamo di meno. È meglio tagliare le nostre spese. Non lo dicono mai. Quindi, sai, questo è quello che c’è.

L’intelligenza artificiale potrebbe essere una “bolla”

“Ma quando guardi ai mercati, ci saranno sempre queste bolle. Negli anni ’20, la bolla era sulle automobili. Sai, questa sarà la nuova innovazione. Poi sono state le compagnie aeree. Va bene. E il 2000 è stato the.com bolla. Va bene. Questo qui è sopravvalutato. Cambierò sempre il mondo, ecc., E poi si schianta. Va bene. Le persone saltano su qualunque sia l’argomento caldo in quel momento. Stessa cosa a Tokyo, nel 1989, il crollo russo nel ’98. Stanno tutti comprando gechi dalla Russia e stanno morendo. Questo li avrebbe sempre salvati. Quindi avrebbero fatto il loro 20-30% di interessi, sapete, e non c’era il rischio che tutto crollasse. E ‘normale. Va bene. Le sopravvalutazioni dell’IA e queste nei chip. Sono un programmatore, sai, dagli anni ’60. Ci sono alcune cose sull’I.A. che non funzionerà. D’accordo. Stai guidando lungo la strada. Qualcuno semplicemente. Sembra che esitaggi. Potrebbe voler trasferirsi. Inizia a muoversi, ma si tira indietro. Va bene. Solo un piccolo cambiamento sottile. Qualcosa del genere. Lo riconosciamo. Va bene. Un computer non riconoscerà qualcosa del genere. Quando ero un gestore di hedge fund, devi saperlo. Come in una partita di poker. Il ragazzo sta bluffando o non sta bluffando? A volte è una sensazione istintiva. Devi conoscere quella persona. Va bene. E quindi non troverete un computer oculare che si occuperà di tutto questo genere di cose. Può essere molto buono trovare molte altre cose. Ma guardate, sapete, IBM ha creato Big Blue e ha promesso che avrebbe sempre curato il cancro e ha fallito. Sai, non puoi mettere tutta questa roba dentro e scuoterla e aspettarti che il computer capisca qualcosa che un essere umano non potrebbe fare. Voglio dire, ci sono alcune cose che può fare e altre che non può fare. E la maggior parte di questo è solo hype e piace Internet. Va bene, va bene. Sì. Puoi acquistare cose consegnate a casa tua su Amazon più velocemente. E questo ha colpito molte piccole imprese locali. Ma ci sono altre cose che devi tagliarti i capelli. Non sarai in grado di ottenerlo su Amazon. Va bene. Ci sono alcune cose che si dice hanno bisogno di fisico. Sai, le persone facevano qualcosa, lavoravano qualunque cosa fosse, quindi l’economia è molto più complessa e cambia e cresce. Intendo il. L’Economista. Fondamentalmente, Schumpeter se ne uscì con il suo nome di ciclo dell’innovazione. Fondamentalmente che l’automobile esce e distrugge la sua distruzione creativa, che ha distrutto l’industria di tutti coloro che producevano cavalli e calesse. Ok. Sono obsoleti. Andato, andato in bancarotta perché ora tutti usano un’auto. E così. È lui che lo chiama. Fondamentalmente, questi cicli economici sono in parte guidati da questa tendenza alla distruzione creativa. Così abbiamo creato Internet. Amazon arriva e spazza via molte piccole imprese intorno a te. Va bene. Ma, sai, ogni volta uscirai con qualche nuova tecnologia e sarà sempre il caso di questi, sai, questi cicli economici economici che sono in parte creati da questa ondata di distruzione creativa. Poi c’è il clima. È lì dentro. I cambiamenti climatici sono in corso da milioni di anni. Questo è ciò che ha persino creato, sai, grandi migrazioni dall’Africa, ecc. Voglio dire, c’è un periodo di riscaldamento medievale in cui si coltivava l’uva in Gran Bretagna, sai. Quindi, voglio dire, il clima è cambiato. Penso che l’Università dell’Arizona l’abbia trovato. Tracciano che l’area tropicale si muove su e giù. Non è costante. Quindi ci sono grotte. Immagini dal deserto dell’Arabia Saudita che mostrano tutti i lussureggianti e gli animali che corrono intorno. E questo avvenne probabilmente intorno al 10.000 a.C. Quindi, voglio dire, tutto è un ciclo per tutto. Nasciamo, viviamo, moriamo. I governi fanno lo stesso”.

https://southfront.press/martin-armstrong-let-us-prepare-for-the-end-of-democracies

Le analisi di Veleno: Perché l’Ucraina Perderà la Guerra e la NATO dimostrerà la Sua Inutilità

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Introduzione

La guerra in Ucraina e il coinvolgimento della NATO hanno messo in evidenza numerose questioni geopolitiche e militari. Ci sono diverse ragioni per cui l’Ucraina potrebbe non vincere la guerra contro la Russia e come questo conflitto potrebbe rivelare l’inutilità della NATO. Un fattore chiave è la destinazione dei finanziamenti americani ed europei, che spesso finiscono nelle tasche dei produttori di armi e del sistema mafioso ucraino, lasciando poco per l’effettivo sforzo bellico.

Motivi per cui l’Ucraina Perderà la Guerra

Deviazione dei Finanziamenti: Una parte significativa degli aiuti finanziari e militari forniti dagli Stati Uniti e dall’Europa finisce nelle mani dei produttori di armi e del sistema mafioso ucraino. Questo riduce drasticamente le risorse disponibili per l’effettivo sforzo bellico e il supporto alle truppe sul campo.

Corruzione Diffusa: La corruzione all’interno del governo e delle istituzioni ucraine impedisce l’efficace utilizzo degli aiuti ricevuti. Gli aiuti finanziari destinati all’acquisto di equipaggiamenti militari e al supporto logistico spesso vengono dirottati per arricchire individui corrotti e reti criminali.

Superiorità Militare della Russia: Nonostante l’assistenza esterna, la Russia mantiene una superiorità militare in termini di equipaggiamento, truppe e strategia. Questo vantaggio rende difficile per l’Ucraina mantenere una posizione difensiva efficace a lungo termine.

Dipendenza dagli Aiuti Esteri: L’Ucraina è fortemente dipendente dagli aiuti esteri per sostenere la sua difesa. Se il supporto internazionale dovesse diminuire, l’Ucraina si troverebbe in una posizione ancora più vulnerabile.

La NATO e la Sua Inutilità

Fallimento nel Proteggere gli Alleati: La NATO è stata creata per garantire la sicurezza collettiva dei suoi membri. Tuttavia, la sua incapacità di prevenire l’invasione russa dell’Ucraina e di fornire un supporto decisivo espone le sue debolezze strutturali e la sua inefficacia nel proteggere i propri alleati.

Divisioni Interne: La NATO è composta da nazioni con interessi e priorità diverse. Queste divisioni rendono difficile prendere decisioni rapide ed efficaci, diminuendo la capacità dell’alleanza di rispondere in modo coerente alle crisi.

Dipendenza dagli Stati Uniti: La NATO dipende fortemente dagli Stati Uniti per la leadership e le risorse militari. Questa dipendenza limita l’autonomia dell’alleanza e la rende vulnerabile ai cambiamenti nella politica estera americana.

NATO come Strumento di Neocolonialismo

Imposizione di Politiche: La NATO utilizza la promessa di protezione per imporre politiche che servono gli interessi delle potenze occidentali piuttosto che quelli dei paesi membri o partner. Questo approccio spesso riflette dinamiche neocoloniali.

Interventi Militari: Gli interventi militari in paesi come l’Afghanistan e la Libia sono stati spesso criticati come atti di neocolonialismo, finalizzati a controllare risorse e influenzare governi locali.

Strumenti di Ricatto: La protezione della NATO è utilizzata come strumento di ricatto politico, costringendo i paesi a conformarsi alle politiche occidentali per ottenere supporto militare e sicurezza.

Riciclaggio di Denaro

Fondi Militari: I bilanci militari della NATO e i contratti di difesa sono spesso opachi, facilitando il riciclaggio di denaro attraverso operazioni di appalto e forniture militari.

Corruzione: Le enormi somme di denaro destinate alla difesa e agli aiuti possono essere dirottate da funzionari corrotti e aziende senza scrupoli, contribuendo al ciclo del riciclaggio di denaro.

Finanziamenti Non Trasparenti: Le operazioni e i finanziamenti della NATO mancano di trasparenza, rendendo difficile il tracciamento dei flussi di denaro e facilitando attività finanziarie illecite.

Il Ruolo della Turchia e l’Implosione della NATO

Politiche Ambigue della Turchia: La Turchia ha mantenuto una politica estera ambigua, oscillando tra l’alleanza con la NATO e la collaborazione con la Russia. Questo doppio gioco mina la coesione interna della NATO.

Interessi Contrapposti: Gli interessi geopolitici della Turchia spesso contraddicono quelli della NATO, creando tensioni all’interno dell’alleanza. La Turchia ha dimostrato di essere disposta a perseguire i propri obiettivi strategici anche a costo di mettere a rischio la solidarietà della NATO.

Minaccia di Uscita: La possibilità che la Turchia possa minacciare di lasciare la NATO o di ridurre la sua cooperazione mette a rischio la stabilità e l’efficacia dell’alleanza.

Conclusione

La possibilità che l’Ucraina perda la guerra contro la Russia e la conseguente esposizione dell’inutilità della NATO sollevano questioni importanti sulla reale efficacia e le motivazioni dell’alleanza. La NATO rischia di essere vista non come un garante di sicurezza, ma come uno strumento di imposizione neocoloniale e un meccanismo di riciclaggio di denaro. Inoltre, le azioni della Turchia potrebbero accelerare l’implosione della NATO, rendendo evidente la fragilità e le contraddizioni interne dell’alleanza. È essenziale un esame critico delle operazioni e delle politiche della NATO per comprendere meglio il suo ruolo nel mondo contemporaneo e le sue implicazioni per la stabilità globale.

Le analisi di Veleno: Perché l’Ucraina Perderà la Guerra e la NATO dimostrerà la Sua InutilitàPerché le Repubbliche del Nord Comandano da Sempre la NATO?

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L’Origine della NATO


La NATO (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord) è stata fondata il 4 aprile 1949 con il Trattato di Washington. Gli Stati fondatori comprendevano Stati Uniti, Canada e dieci paesi dell’Europa occidentale, tra cui diverse repubbliche del nord come Regno Unito, Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Islanda.

Dominio Storico delle Repubbliche del Nord


Posizione Geopolitica Strategica:

Le repubbliche del nord occupano posizioni geografiche strategiche lungo il Nord Atlantico, cruciali per il controllo delle rotte marittime e per la difesa contro le minacce provenienti dall’Est (principalmente dall’ex Unione Sovietica e dalla Russia).

Potenza Economica e Militare:

Paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania (anche se non è una repubblica del nord, ha avuto un ruolo dominante nella NATO) hanno economie forti e capacità militari avanzate. Questi paesi hanno potuto contribuire in modo significativo alle risorse della NATO, sia finanziariamente che militarmente.

Leadership Politica:

Gli Stati Uniti, in particolare, hanno giocato un ruolo di leadership all’interno della NATO sin dalla sua creazione, grazie alla loro potenza economica e militare. Il Regno Unito e la Francia hanno anche esercitato una notevole influenza politica.

Struttura della NATO


Segretari Generali del Nord:

Molti dei Segretari Generali della NATO provengono da repubbliche del nord. Ad esempio, Jens Stoltenberg, il Segretario Generale attuale, è norvegese. La scelta di leader provenienti da queste nazioni riflette l’influenza storica e il ruolo guida che hanno avuto nella NATO.

Comandi Strategici: Gli Stati Uniti ospitano il Comando Supremo Alleato in Europa (SHAPE) e molti dei comandi militari più importanti della NATO sono situati in Europa occidentale e settentrionale. Questa disposizione rispecchia la distribuzione delle risorse e delle capacità militari all’interno dell’alleanza.

Impegno e Contributo


Contributo Finanziario:

Gli Stati Uniti coprono una porzione significativa del budget della NATO, seguiti da altri paesi del nord Europa come il Regno Unito e la Germania. Questo finanziamento permette loro di avere una maggiore influenza sulle decisioni dell’alleanza.

Partecipazione alle Missioni:

Le repubbliche del nord hanno spesso fornito truppe e supporto logistico per le missioni NATO, come quelle in Afghanistan e nei Balcani. Il loro impegno attivo nelle operazioni militari dell’alleanza rinforza la loro posizione dominante.

Conclusione

Il dominio delle repubbliche del nord all’interno della NATO è il risultato di una combinazione di fattori storici, geopolitici, economici e militari. La loro posizione strategica, le capacità economiche e militari, la leadership politica e l’impegno costante nelle operazioni dell’alleanza hanno contribuito a mantenere il loro ruolo predominante. Sebbene la NATO sia un’alleanza di nazioni con uguali diritti, le dinamiche di potere interne riflettono inevitabilmente le risorse e l’influenza dei suoi membri più forti.

L’FSB RUSSO HA SVENTATO I PIANI UCRAINI DI SABOTARE UNA PORTAEREI E UCCIDERE ALTI UFFICIALI MILITARI (VIDEO)

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Immagine illustrativa/Servizio di sicurezza federale russo/TASS.

Il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha annunciato il 10 luglio di aver sventato un complotto ucraino volto a sabotare l’unica portaerei del Paese e un altro mirato ad assassinare alti ufficiali militari.

In una dichiarazione, l’agenzia ha affermato che il servizio di intelligence di Kiev ha iniziato a progettare un “attacco terroristico” contro l’incrociatore pesante Admiral Kuznetsov lo scorso marzo. La grande nave era attraccata nella città portuale di Murmansk, nella Russia settentrionale, all’epoca.

La trama è iniziata quando un agente ucraino che usava lo pseudonimo “Oleg” ha contattato un ufficiale della marina russa senza nome in servizio sulla nave, secondo l’FSB. Durante quella conversazione, Oleg ha esercitato una “pressione psicologica” sull’ufficiale per convincerlo a organizzare un attacco terroristico.

Ciò includeva minacce di processarlo con accuse inventate di finanziamento dell’esercito ucraino. All’ufficiale della marina è stata promessa una grossa somma di denaro e gli è stato detto che avrebbe potuto fuggire all’estero usando documenti falsi dopo il sabotaggio, si legge nella dichiarazione.

“Dopo che l’ufficiale [russo] ha informato i servizi di sicurezza, sono state prese misure per documentare l’attività illegale di Oleg e smascherare potenziali agenti e complici del regime di Kiev come parte di un gioco operativo sotto il pieno controllo dei servizi di sicurezza russi”, ha riferito l’FSB.

Secondo quanto riportato dall’agenzia, i servizi segreti di Kiev hanno inviato al militare russo, tramite una società di spedizioni, i componenti per l’assemblaggio di un ordigno incendiario esplosivo.

“Gli è stato assicurato che non appena avessero ricevuto la conferma video dell’attacco incendiario alla portaerei sarebbe stato evacuato in Finlandia e che i documenti e la ricompensa erano già stati preparati per lui in un nascondiglio al confine”, ha affermato l’FSB.

“Tuttavia, come previsto, il curatore ha spento i suoi dispositivi di telecomunicazione e cancellato gli account che utilizzava sui messenger dopo aver ricevuto un messaggio video inscenato che mostrava un finto attacco terroristico all’ammiraglio Kuznetsov”, ha aggiunto.

Il dipartimento investigativo dell’FSB presso la Flotta del Nord della Russia ha aperto un’indagine penale per identificare Oleg e i suoi complici. I cospiratori potrebbero affrontare l’ergastolo se catturati e condannati. A tutti gli organizzatori e complici del crimine, compresi gli stranieri, sono stati emessi mandati di arresto, ha aggiunto l’FSB.

https://www.rt.com/russia/600794-ukraine-sabotage-russia-aircraft-carrier/video/668e5f942030274a90365f1c

Entrata in servizio nel 1991, l’Admiral Kuznetsov ha preso parte a numerosi missioni, tra cui una missione nel Mediterraneo nell’ambito delle operazioni militari russe contro l’ISIS e altri gruppi terroristici in Siria.

Nel 2018 la portaerei fu danneggiata durante l’affondamento di un bacino di carenaggio e, un anno dopo, scoppiò un grave incendio sulla nave.

Dopo l’annuncio dell’FSB, una fonte dell’industria della difesa ha dichiarato all’agenzia di stampa TASS che le riparazioni sull’Ammiraglio Kuznetsov stavano procedendo normalmente.

“Le riparazioni sulla portaerei presso una delle imprese del Centro di riparazione navale di Zvyozdochka procedono come previsto”, ha affermato la fonte.

Si prevede che l’Admiral Kuznetsov tornerà in servizio nella Marina russa l’anno prossimo, una volta completati i lavori di ammodernamento e riparazione.

Separatamente, l’FSB ha affermato di aver arrestato un cittadino russo trentenne che lavorava per i servizi segreti di Kiev, che avrebbe tentato di organizzare la consegna di tre ordigni esplosivi ad alto potenziale camuffati da regali a funzionari di alto livello non identificati del Ministero della Difesa russo. Gli esplosivi avrebbero dovuto esplodere alla conferma della consegna, ma ciò non è avvenuto, ha aggiunto l’FSB.

Dopo l’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, l’FSB ha sventato numerosi complotti terroristici orchestrati dai servizi segreti di Kiev. Non tutti questi complotti erano diretti a obiettivi militari. Alcuni avevano come bersaglio civili, tra cui giornalisti e attivisti.

Sulle atrocità a cui conduce l’ideologia di questa sinistra e le sfide terribili che il futuro ci riserva. Per una nuova Resistenza.

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Articolo di Barabeke, Artista digitale italiano, pioniere degli NFT, poeta beat, mistico, autore del “Vangelo di Demian“.

L’Occidente di oggi, ormai da anni, è caduto preda di un’ideologia delirante e ultradecadente che ha catturato ogni centro del potere (media, corporation, scuole, università e infine istituzioni) senza passare per elezioni. Un’ideologia spinta sui popoli con metodi orwelliani da quella che in America chiamano sinistra “woke” e che io più prolissamente traduco come “sinistra genderomane” o “setta genderomane” spesso seguito da “predatrice e mutilatrice di minori”, con annesso di strascico un “femminismo modello Barbie strafatta di crack”.

Quali sono i suoi valori di fondo? Elevazione dell’ego scorreggione a unico Dio e faro morale; distruzione di tutto ciò che ostacola le sue brame narcisiste, realtà inclusa, legittimando ogni mezzo e ogni inganno pur di affermare il proprio potere; relativismo accattone, ossia negazione che esista un bene e un male al di fuori delle proprie miserabili convenienze e partigianerie; distruzione di tutto ciò che è sacro, bello, virtuoso, nobile, degno; pratica e promozione di ogni perversione e depravazione; demonizzazione dell’uomo bianco e di qualsiasi espressione di mascolinità; dominio dei sentimenti e delle percezioni soggettive sui fatti e sulla realtà oggettiva; riduzione dell’essere umano ai suoi pruriti sessuali e dunque disumanizzazione.

Questi valori, spero ve ne siate accorti, sono all’incirca gli stessi del satanismo. Potrei aggiungere “sacrificio degli innocenti” vista la barbarie che commettono sui minori ovunque riescano, per non parlare del loro riconoscere zero diritti alla vita umana che una donna porta in grembo, idealmente a qualsiasi mese.

Pochissimi tra i sostenitori di quest’ideologia a cui veniamo tutti indottrinati si rendono conto di essere dei satanisti. Nel loro conformismo è difficile che riconoscano l’esistenza di un Male diverso da ciò che gli detta la propaganda. Credere o meno al diavolo non fa differenza. Abbiamo avuto sufficienti generazioni nella storia del mondo per sapere che i valori della setta conducono a schiavitù, caos e distruzione (che ad alcuni piace semplificare in “demonio” e che ritengo sia quanto meno accurato chiamare “forza psichica tentatrice dai valori e dagli effetti riconoscibili e ricorrenti capace di agire nel mondo attraverso di noi ma solo con il nostro consenso”). I moniti che ci hanno lasciato i nostri antenati sono forti, imperativi, transculturali. A lasciarli fare questi sciagurati, rischiamo che questo secolo faccia impallidire quello precedente in termini di atrocità commesse visti anche i mezzi per manipolarci, controllarci e indurci all’obbedienza (mezzi che i dittatori del passato avrebbero sognato di avere).

L’influenza nefasta di questa ideologia sulla nostra cultura ha molte ramificazioni. La decadenza che sta generando è rapida e palpabile. Gli italiani ormai dovrebbero averla sperimentata pur vivendo alla periferia dell’impero, ossia l’America, il centro irradiante del cancro ideologico capace di raggiungerci e contaminarci dato lo strapotere economico, mediatico e tecnologico degli americani. Ancora non di conquistarci, ma l’UE è già stata catturata dall’ideologia e le pressioni per insinuare il “gender”, e dunque le percezioni soggettive, nel nostro ordinamento giuridico sono forti. Vi rendete conto che ciò corrisponderebbe alla morte del diritto?

I crimini più aberranti e tangibili che la setta genderomane sta compiendo sono quelli contro i minori. In America cominciano a indottrinare i bimbi sin dall’asilo, a confonderli facendoli dubitare di essere maschi o femmine cosa su cui nessun dottore o babbeo qualsiasi ha mai avuto dubbi nella storia. Per “affermare” la confusione che loro stessi inculcano nella testa di queste creature ingenue capaci di identificarsi con Batman gli bloccano la pubertà somministrandogli farmaci in uso per la castrazione chimica degli stupratori, dagli effetti collaterali devastanti. Peggio ancora, li mutilano sessualmente, trasformando degli individui sani in pazienti a vita, condannando dei ragazzini che ancora non sanno nulla del mondo a una vita senza figli e senza orgasmi. Quando poi i ragazzini si rendono conto di essersi rovinati e si pentono (il che capita di frequente) quelli che li incoraggiavano passo a passo nel loro cammino di autodistruzione spacciandosi per la loro nuova “famiglia” li trattano come dei traditori, il che aggiunge dramma al dramma.

Per i genitori, specialmente nell’Occidente anglosassone, è molto dura proteggere i loro figli dall’indottrinamento: il sistema è contro di loro, le scuole sono tappezzate di arcobaleni e i media li bombardano di propaganda senza sosta. Addirittura in alcuni Stati (per esempio la California) rischiano di vedersi levare i figli se non affermano la loro “identità di genere”. Quando un medico ti dice “Preferisce avere un figlio trans o un figlio morto?” (frase standard che usano) che difese ha un genitore che non è informato come dovrebbe, che si affida al sistema sanitario, che è convinto che i medici siano persone serie invece che dei traditori del loro voto che mutilano corpi giovani e sani? Se ci fosse un granello di verità nelle menzogne di questi mascalzoni, la storia sarebbe piena zeppa di minori che si sono tolti la vita per mancanza di “affermazione. Invece non solo non ce n’è traccia, ma questo fenomeno, oggi sistematico in America, sarebbe stato considerato da tutti pura follia fino a pochi anni fa. Se vogliamo guardare ai dati sul tasso di suicidio, quello delle persone transgender è altissimo. I dati da diverse nazioni ci dicono che tra il 32% e il 50% di loro tentano il suicidio (fonte). Il tasso di suicidio reale, nel mondo, è 0.009% (fonte). Va da sé che spingere dei minori confusi a diventare trans come fa la setta genderomane non solo non riduce il rischio che si suicidino, ma lo moltiplica esponenzialmente. Li spingono pur sapendo che nella stragrande maggioranza dei casi il desiderio di sentirsi del sesso opposto è solo una fase, che passa crescendo. Ma tutto questo molti genitori e fanciulli non lo sanno. E i media mainstream non glielo raccontano, anzi li spingono a credere nelle menzogne della setta.

Ancora oggi ci chiediamo come sia stato possibile che la gente abbia assecondato i crimini aberranti del nazismo. Io mi domando come facciate voi oggi a stare zitti, a non opporvi all’indottrinamento orwelliano dei nostri figli a un’ideologia delirante, priva di fondamento oggettivo, di stampo satanico che li sta devastando mentalmente e talvolta fisicamente. Che quieto vivere pensate di ottenere? A quale futuro distopico state accettando di condannare i vostri figli senza opporre resistenza?

Va detto che l’Europa e il Regno Unito, per fortuna, han fatto un passo indietro sul “gender affirming care”, dimostrando di avere dei medici più responsabili di quelli americani che non si fanno scrupolo a lucrare sulla salute dei giovani, rovinandogliela in maniera pesante e permanente. Ma la pressione sui medici continua ad essere forte da parte della setta. Poiché essa ha infiltrato ogni centro del potere, opporsi richiede coraggio, anche in Italia nonostante al potere oggi, in teoria, ci sia la destra. Non è molto che hanno tentato di introdurre il “gender” nel nostro ordinamento, spacciando il loro cavallo di Troia del caos per una questione di “diritti” sempre più vaghi e ridicoli. Continueranno a provarci. Il regime quasi-totalitario che si è instaurato in Occidente sta con loro e l’indottrinamento di noi tutti prosegue incessante.

Viene da domandarsi il perché della smania della setta di corrompere i minori e di compiere atti così diabolici su di loro. Dire che è perché sono dei demoni è una semplificazione. Dargli dei pedofili non è centrare il punto (anche se non credo che i pedofili manchino tra loro: li hanno ribattezzati MAP, ossia “Minor Attracted Person”, per rimuovere lo stigma dalla parola…).

Cosa li muove, dunque? Da una parte, credo ci sia un’attività di reclutamento. Dedicandosi i membri della setta, per dirla lieve, al sesso “non canonico”, va da sé che si riproducano poco. Non ho dati a riguardo (non credo esistano) ma non mi stupirei di apprendere che sono più i bimbi che abortiscono che quelli che mettono al mondo. Il loro naturale destino sarebbe un’estinzione rapida. Ma corrompendo i figli degli altri possono moltiplicarsi. In secondo luogo, e forse primariamente, credo siano spinti dal narcisismo patologico che è proprio della loro ideologia. Vi sarà forse capitato di vedere scene di adulti, anche maestri, che affermano la propria identità sessuale davanti a un pubblico di minori, bimbetti inclusi. Un abuso psicologico che la setta celebra. I bimbi, nella loro innocenza, li assecondano, e questo fa sentire bene questi sciagurati, li fa sentire accettati. Se poi riescono a convertire i bimbi, a farli diventare come loro, è il trionfo. Infine credo esista anche un elemento morboso, una ricerca di carne fresca per dirla brutale ma genuina, che mi auguro sia molto minoritario. La setta genderomane fa ancora la timida a riguardo, ma è evidente che un’ideologia che ritiene che dei bimbi prepubescenti lontani dal poter decidere di bersi una birra possano decidere di diventare dei trans ritiene anche che essi possano acconsentire a rapporti sessuali con adulti. Potrei citare frasi esplicite a riguardo da parte dei padri della loro ideologia.

Chiunque si opponga alla follia della setta passa per “omofobo”, come se l’omosessualità non potesse prescindere da un’ideologia demoniaca, come se non fosse stata praticata dalla notte dei tempi senza bisogno di ideologia alcuna. Credo che gran parte dei gay sia semplicemente gente a cui piacerebbe avere una vita normale, sentendosi accettati e rispettati come gli altri, senza dedicarsi ad esibizionismi e atti osceni specialmente dinanzi a dei bimbi. A loro consiglio di smarcarsi pubblicamente con quanta più forza possibile dalla setta perché è probabile che un giorno qualcuno pagherà per i suoi crimini, già oggi meritevoli di un processo di Norimberga che consegni la sua ideologia balorda alle fogne della storia. Secondo voi, amici omosessuali, chi tenderà a fare da capro espiatorio? I potenti che hanno foraggiato questa decadenza come non ci fosse un domani? Le donne, grandi promotrici e abilitatrici nonché maggiori responsabili di questa inedita epidemia di “bimbi trans”? Rendetevi conto che sarete voi a pagare il prezzo più alto. Siete un bersaglio facile, la vostra storia di persecuzioni è lunga e drammatica. Smarcatevi, davvero. Ripudiate quell’ideologia. Gran parte di voi non c’entra nulla con questo delirio satanico.

Ai papà e alle mamme italiani raccomando di non prendere sottogamba la setta. Il fatto che in Italia oggi non vi possano mutilare i figli non vi faccia dormire sonni tranquilli. Se avete capito la natura della loro ideologia, dovreste essere consapevoli che non c’è limite alla depravazione e alle atrocità a cui può condurre. Pedofilia? Cannibalismo? Trascinarci in tali baratri è solo questione di tempo e di potenza di propaganda. Quell’ideologia è un pozzo nero senza fondo, una dinamo di decadenza che ci spingerà sempre più in basso nella maniera più rapida possibile.

Come uscirne? Ne usciremo, prima o poi, poiché quell’ideologia conduce all’autodistruzione. In essa non c’è solo narcisismo ma anche masochismo, o quel che poco clinicamente chiamerei “desiderio più o meno recondito di farsi chiavare di cattiveria”. Il che può sembrare una boutade, e lo è. Ma penso che in essa vi sia un fondo di verità (non dimenticate quanto la loro ideologia sia ossessionata col sesso). Ne usciremo dunque, sì. Ma a quale prezzo?

Le forze del caos tendono ad evocare le forze dell’ordine. Attendiamoci un revival della mascolinità, una reazione forte al tentativo di castrare ogni sua manifestazione anche lieve. Basta poco per riattivare il potere maschile: criminalità fuori controllo, grave crisi economica, guerre. Tutte sciagure ben intravedibili all’orizzonte, tutte figlie della decadenza della nostra civiltà. Probabile dunque che rivedremo uomini forti eletti a furor di popolo e forse anche milizie al loro comando. Ma i tempi corrono, non è detto che avvenga. Le porte del panottico digitale globalista si stanno chiudendo alle nostre spalle. I mezzi per instaurare una distopia degna dei peggiori incubi di Orwell ci sono o si stanno manifestando (vedi IA e robot). Uscirne potrebbe rivelarsi complicatissimo se non impossibile. Ci restano forse meno di dieci anni per evitare a noi e alla nostra stirpe un gramo destino.

Non c’è motivo di credere che i moderati ci salveranno. Essere moderati, oggi, significa fare i timidi, conformarsi al sistema. Dunque temo che la nostra migliore prospettiva, o il male minore se preferite, sia che nei prossimi dieci anni si affermino in Occidente uomini forti, carismatici, imprevedibili, grandi comunicatori, odiati dal sistema, capaci di resistere alla tempesta mediatica e giudiziaria che inevitabilmente si abbatterebbe su di loro. Gente come Trump in America o Milei in Argentina, o come lo era da noi Berlusconi. Poco importa se si rivelassero dei clown o dei fanfaroni e se le nostre vite non migliorassero sotto di loro. Meglio un gallo cedrone pieno di umanissime debolezze che un tipetto cupo, preciso, ossessionato con la purezza, che potrebbe rivelarsi un male peggiore della setta genderomane visti i mezzi a disposizione. L’obiettivo principale è guadagnare tempo e intendo non noi italiani ma noi come umanità. Nel grande schema delle cose, ciò che stiamo rischiando è una lunga notte buia in confronto alla quale il Medioevo potrebbe passare come un’era lieta. Rischiamo più della disumanizzazione: rischiamo quella che io chiamo “insettificazione”. Più scendiamo per questa china, più Matrix ci parrà attuale e non più fantascienza.


Dunque qualunque intralcio ai piani globalisti sia il benvenuto. Dividiamoci, sparpagliamoci, rimanendo connessi e uniti nel combattere la stessa battaglia. Qualcuno di noi la perderà, ma è vitale che non la perdiamo tutti insieme allo stesso tempo, che qualcuno riesca a vincerla e ispiri vie e modelli differenti. Usciamo dall’UE se questa non cambia rotta a rimane una burocrazia vassalla degli USA e serva di lobby di potere tra cui la setta genderomane. Il prezzo da pagare sarebbe caro ma mai caro quanto l’essere ridotti ad animali in cattività, docili, obbedienti, politicamente corretti, sotto controllo in ogni nostro respiro, anche privato, in automatico. La parola d’ordine della nuova Resistenza sia “decentralizzazione”. La tecnologia di oggi ci fornisce i mezzi per coltivarla (vedi blockchain).

Ci serve tempo per capire come possiamo conservare la nostra umanità e la nostra dignità in quest’era digitale in cui siamo appena entrati e che ci accompagnerà fino all’estinzione della nostra specie. Estinzione che rischia di essere accellerata in maniera iperbolica data la trasformazione epocale che stiamo vivendo ad ogni livello: sociale, economico, lavorativo, psicologico, filosofico. Non si salva niente. Quella con cui abbiamo a che fare è una tecnologia da cui possiamo beneficiare enormemente, ma anche una tecnologia che ci può snaturare, schiavizzare o peggio, ossia renderci inutili, ridurre le nostre vite a numero, preziose quanto quella di un insetto. Dipende dall’uso che se ne farà e da chi siederà nella stanza dei bottoni. Se l’ideologia dominante continuerà ad essere quella satanica e disumanizzante al potere nell’Occidente di oggi, l’incubo orwelliano diverrà realtà.

Di recente è andata virale un’interazione in cui si chiedeva all’IA di ChatGTP cosa avrebbe scelto come male minore tra “misgenderare” una persona (dare del “lui” a un uomo che si identifica come donna) e apocalisse nucleare per tutti. Ebbene, per l’Intelligenza Artificiale di oggi un’apocalisse nucleare per tutti è preferibile all’urtare i sentimenti di un trans. Ovviamente è un caso paradossale, credo già corretto, ma rivelatore di quanto sia importante l’ideologia che viene inculcata all’IA. Oggi non è un grande problema. Tra dieci anni potrebbe già essere un problema molto serio, soprattutto se cadremo in regime totalitario vero e proprio (dentro il quale abbiamo già un piede dentro). La domanda non è se una superintelligenza avrà un potere quasi divino sulle nostre vite, compreso quello di annientarle. Ma quando. Se può rassicurarvi, noi non lo vedremo quel giorno. Ma la partita per il destino della nostra specie si sta giocando oggi. Questo ventennio sarà cruciale. Ognuno ha il dovere di fare la sua parte nella battaglia culturale, di saper distinguere il bene dal male invece di nascondere la propria coscienza e responsabilità morale dietro piccole convenienze o un insipido brodo relativista, di non tacere per quieto vivere quando vede ciò che è chiaramente un male all’opera, di opporre resistenza. Chi vede, chi capisce, e tace, si rende complice della nostra caduta.

Siamo ancora in tempo per invertire la rotta in maniera pacifica. Trovate forza, rifugio, elevazione e salvezza in una fede. Fate voi quale. Quando si è tutti sotto un potere di natura satanica, uomini e donne di ogni fede dovrebbero sentirsi fratelli e sorelle, riuscire a vedere quanto è grande ciò che li unisce e quanto siano in fondo marginali le differenze che li dividono rispetto all’ideologia demoniaca che viene loro imposta. Non dimenticate che avete a che fare con dei seminatori di discordia. Non cadete nelle loro trappole, né nella tentazione della violenza che sarebbe sbagliata e farebbe il loro gioco. Perché gran parte di questi satanassi tiri i remi in barca basta che cambi il vento, basta farli sentire “uncool”. La massa dei loro supporter sono giovani fragili e confusi che cercano rifugio nel conformismo. Dei deboli, dei vigliacchi, dei narcisisti, non dei criminali. Crescendo, molti di loro possono redimersi. Uscire da una setta e rifarsi una vita è difficile, ma possibile. Soprattutto se la setta viene rimossa da ogni centro del potere che ha occupato a forza di intrighi, ricatti e persecuzioni.

Una reazione comincia a levarsi forte in America. Le corporation in primis sarebbero ben liete di liberarsi da questi parassiti che gli causano ogni sorta di problema senza risolverne nessuno, sabotando la loro capacità di innovare e competere. Servono vittorie forti, che lascino il segno e che consegnino l’ideologia di questa sinistra al posto che le appartiene: alle fogne della storia, dove già oggi merita il suo posticino tra nazismo e lobotomia. I loro crimini contro i minori, aberranti e sistematici, non possono essere dimenticati e perdonati. Chi ha mutilato sessualmente dei minori va riconosciuto come criminale internazionale, non deve trovare pace e rifugio in nessuna nazione. A questo dobbiamo arrivare. Con piena copertura mediatica e condanna morale oltre che legale. Pene esemplari, damnatio memoriae e caccia in ogni angolo del mondo ai maggiori responsabili, grazia per la massa dei pesci piccoli e dei babbei conformisti. Così si riconquista la cultura in maniera compassionevole. Ma serve gente di polso, non schiuma moderata. In troppi sono morti per darci le libertà e i diritti di cui ancora godiamo per rimanere molli di fronte a tali abomini e alla minaccia più vasta ed esistenziale che l’ideologia perversa che li ispira ci pone.

Spero che queste mie parole aiutino qualcuno a risvegliarsi, a resistere a questa decadenza che ci sta travolgendo, in maniera attiva, vocale, pienamente legittima per gli standard del mondo libero, senza nascondersi per timore di conseguenze che oggi sarebbero assai lievi rispetto a quelle che rischiamo continuando a discendere per questa china. Spero inoltre di non avervi incupito. Se è vero che le sfide dei nostri tempi sono terribili, è anche vero che questi tempi sono forse i più incredibili, innovativi e consequenziali che si siano mai visti nella storia. Sentiamoci parte di un’avventura epocale e teniamoci buona compagnia in questo viaggio. Più è grande il male che ci colpisce, più è grande il bene che come reazione a quel male si può levare, se sapremo restare uniti (per quanto sottoposti a un potere manipolatore che mira a dividerci).

Dato che il mio articolo, che inizialmente doveva essere una semplice esposizione della natura dell’ideologia dominante e dei suoi crimini contro i minori, è diventato più simile a un manifesto politico se non a un sermone, credo sia utile concludere chiarendo la mia posizione. Non faccio né ho mai fatto parte di alcun partito o parrocchia, se non la mia. Sono un artista indipendente che si autodefinisce “misterioso” nel senso di gravido di misteri. Un futurista che già pensa al dopo e si sforza di ispirare una nuova cultura che possa permetterci di vivere liberi e con dignità in quest’era digitale. Lo faccio tramite il “Vangelo di Demian”, un romanzo di fantascienza di ispirazione biblica che sto partorendo a puntate, gratuitamente, sia in italiano che in inglese. Il primo capitolo “Una nuova alleanza tra uomini e donne” lo trovate sul mio X @barabeke_it o sul mio blog. Il vostro supporto e le vostre sfide intellettuali sono graditi.


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ERIC DENÉCÉ: “LA GUERRA IN UCRAINA, LA NATO E GLI USA VOLEVANO ROVESCIARE PUTIN. MISSIONE FALLITA”

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Il conflitto in Ucraina è stato provocato deliberatamente dagli Stati Uniti e dalla NATO con l’obiettivo di indebolire la Russia e rovesciare il governo di Vladimir Putin. Nelle aspettative di Washington e dell’Alleanza Atlantica, questa mossa avrebbe dovuto trascinare la Russia – con le sue immense risorse naturali – sotto l’influenza occidentale. Un rinvio necessario anche in vista di un possibile confronto con la Cina.

Il crollo della Russia è un obiettivo fallito. Ma Washington e la NATO hanno raggiunto un obiettivo altrettanto importante: indebolire l’Europa e tagliare i suoi legami politici ed economici con la Russia. Oggi l’Europa è più che mai schiava di Washington, dipendente dalle sue forniture di gas e armi.

Intervista a Eric Denécé  di  Piero Messina  per  SouthFront

Quella che potrebbe sembrare l’analisi di un funzionario del Cremlino è invece una visione profonda e dettagliata che arriva dal cuore dell’Europa, da Parigi. Questa analisi porta la firma di Eric Denécé, uno dei massimi esperti occidentali di geopolitica e geostrategia, con tanta esperienza maturata sul campo, sotto la bandiera tricolore dell’intelligence francese.

Denécé ora è il direttore e fondatore del Centro francese per gli studi sull’intelligence (CF2R). Durante la sua carriera, Denécé ha precedentemente lavorato come Naval Intelligence Officer (analista) all’interno della Divisione di Valutazione Strategica presso il Secretariat Général de la Défense Nationale (SGDN). La sua esperienza operativa, sia come ufficiale che come consulente, lo ha portato a condurre operazioni in Cambogia tra le forze di guerriglia e in Myanmar per proteggere gli interessi di Total contro la guerriglia locale. È stato anche consulente del Ministero della Difesa francese su progetti riguardanti il ​​futuro delle forze speciali francesi e le controversie del Mar Cinese Meridionale. Per anni ha servito aziende francesi ed europee su questioni di intelligence, controspionaggio, operazioni di informazione e gestione del rischio, in Europa e in Asia.

Più di 30 anni fa alla Russia fu assicurato che la NATO non avrebbe mai esteso la sua area operativa. E poi cosa è successo?

Le bugie della NATO risalgono al 1990, quando l’allora Segretario di Stato americano, James Baker, nella riunione del 9 febbraio, assicurò a Mikaïl Gorbatchev che la NATO “non sarebbe mai avanzata di un centimetro verso est”. Questa promessa non è stata mantenuta. Poi, nel marzo 1991, i leader occidentali promisero nuovamente ai leader dell’URSS che la NATO non si sarebbe espansa verso est. Le prove di questa menzogna sono ormai documentate, come confermato da Roland Dumas, allora ministro degli Esteri francese, e Vladimir Fedorovsky, ex diplomatico russo. La NATO ha costantemente esteso la sua influenza nell’Europa orientale, integrando nuovi membri. Continua a farlo (Ucraina, ecc.) e si trasforma addirittura in un’alleanza anticinese, schierandosi nell’Indo-Pacifico.

Dal quartier generale della Nato a Bruxelles fanno sapere che dal loro punto di vista l’Organizzazione Atlantica ha in realtà semplicemente dato attuazione alle richieste degli Stati sovrani che avevano espresso il desiderio di aderire a quel Patto. È una ricostruzione credibile?

Una situazione del genere non si sarebbe verificata se la NATO fosse stata sciolta dopo che la minaccia del Patto di Varsavia fosse scomparsa. Ma gli americani non hanno mai avuto alcuna intenzione di farlo, perché l’Alleanza era un formidabile strumento di influenza politica, diplomatica e militare per il controllo degli Stati europei, i quali quasi tutti – ad eccezione di Francia e Regno Unito – si rifiutavano di compiere il minimo sforzo per garantire la propria sicurezza.

Né dobbiamo dimenticare un altro aspetto essenziale. Ampliando costantemente la NATO e rinnegando gli impegni presi con Mosca, gli americani hanno negato alla Russia l’idea di uno spazio di influenza all’estero, anche se essi stessi hanno adottato la Dottrina Monroe nel 1823, che “vieta” l’intervento o l’interferenza di qualsiasi stato straniero nel continente americano, pena la ritorsione americana. Questa politica sistematica di “doppi standard” ha infine esasperato i russi, i quali ritengono che l’Occidente non rispetti le leggi internazionali che ha emanato e imposto al mondo quando lo ritiene vantaggioso per i suoi interessi, ma continua a condannare coloro che lo fanno.

Gli ultimi anni della storia dell’Ucraina sono molto complessi. Cosa è successo dal 2004 al 2014? Siamo in grado di fare un elenco degli attori esterni che hanno contribuito a cambiare il corso della storia di quel Paese?

Nel 2004, sulla scia delle “rivoluzioni colorate”, l’Ucraina ha visto un grande movimento popolare che denunciava diffuse frodi nel secondo turno delle elezioni presidenziali. Mentre il candidato filoeuropeo Viktor Yushchenko era in testa agli exit poll, la commissione elettorale ha decretato la vittoria del primo ministro Viktor Yanukovich, sostenuto dal presidente uscente, Leonid Kuchma, e da Vladimir Putin. Si sono svolte massicce manifestazioni per chiedere l’annullamento dei risultati elettorali e l’organizzazione di un nuovo scrutinio. Il 3 dicembre 2004, la Corte Suprema ucraina annullò le elezioni presidenziali e ordinò che si tenesse un nuovo scrutinio alla presenza di osservatori internazionali. Questa volta, Viktor Yushchenko è stato dichiarato vincitore e ha prestato giuramento come presidente il 23 gennaio 2005. A Kiev è stato insediato un governo filo-occidentale.

Questa pacifica “Rivoluzione Arancione” è stata sostenuta e finanziata dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e da numerose ONG e fondazioni occidentali. Per Washington, il sostegno all’opposizione democratica ucraina faceva parte della strategia neoconservatrice che sosteneva una politica estera americana più attiva, basata sul principio “Shape the world”.

Ma il nuovo regime ucraino fu presto caratterizzato da un’instabilità cronica: in meno di quattro anni si succedettero tre primi ministri, si tennero due elezioni parlamentari e la coalizione arancione si disintegrò. A causa dei conflitti interni, il regime emerso dalla Rivoluzione arancione è crollato rapidamente, evidenziando la corruzione endemica che ha caratterizzato il Paese e le sue “élite” sin dall’indipendenza.

Di conseguenza, nel 2010, Viktor Yanukovich è stato eletto – questa volta in modo del tutto legale – alla presidenza, in particolare con il sostegno delle popolazioni di lingua russa dell’Ucraina orientale. Ha poi deciso di respingere un accordo di associazione economica con l’Unione Europea a favore di un altro, con la Russia, che considerava più vantaggioso per il suo Paese. Questo è stato il segnale che ha provocato il suo rovesciamento, attraverso il colpo di stato di Maïdan (2014), orchestrato dagli Stati Uniti, come confermato da Victoria Nuland.

Le agenzie di intelligence europee hanno puntato i riflettori sull’Ucraina per due decenni. Perché tutta la storia dal 2004 al febbraio 2022 è stata letteralmente cancellata?

I servizi segreti occidentali erano ben consapevoli della situazione particolarmente caotica di questo Paese (in prossimità del collasso economico, corrotto, piagato dalle mafie e in particolare da gruppi neonazisti, ecc.), che era una vera e propria “zona grigia” nel cuore dell’Europa. Quindi doveva essere guardato.

Ma gli americani hanno deciso di farne un’area di tensione con la Russia, e di organizzare una resa dei conti nella convinzione che Mosca si sarebbe piegata e si sarebbe indebolita definitivamente. Quindi hanno deliberatamente aumentato l’attrito e hanno cercato di incolpare Mosca di tutto. Per raggiungere questo obiettivo, hanno dovuto dimenticare il loro ruolo nella rivoluzione del 2004 e nel colpo di stato del 2014, per continuare ad apparire come il “campo del bene e della democrazia”, di fronte al “dittatore” Putin e ai suoi sostenitori espansionistici. ambizioni…

Nel 2015 sono stati raggiunti gli accordi di Minsk. Scopriremo anni dopo, ci dirà l’ex primo ministro tedesco Angela Merkel, che si trattava di una strategia per guadagnare tempo. Come convincere la Russia a sedersi al tavolo delle trattative dopo quel precedente?

La deliberata mancata applicazione degli accordi di Minsk da parte di Francia e Germania è un vero scandalo, una doppia menzogna di Stato che scredita entrambi gli Stati agli occhi del mondo e, ovviamente, ai russi. Va ricordato che tutto ciò è stato fatto con l’appoggio di Washington, che si opponeva all’accordo. Per Mosca, questo è stato l’ennesimo esempio della doppiezza occidentale e dei piani ostili degli Stati Uniti contro il suo paese. Ciò, ovviamente, si è aggiunto alle bugie del periodo successivo alla Guerra Fredda. Perduta ogni fiducia, Putin ha iniziato a reagire in modo diverso, preparando il suo Paese a un possibile confronto. Ma non ha mai rinunciato all’idea di negoziare con americani, europei e ucraini, ben consapevole del loro doppio gioco.

Parliamo ancora per un momento di visione globale. Quali sono gli obiettivi geostrategici degli Stati Uniti in questo conflitto? Separare la Russia dall’Europa è un obiettivo necessario per mantenere l’ordine unipolare nato dal crollo dell’URSS?

Nel provocare questo conflitto, gli americani avevano due obiettivi. Il primo era indebolire la Russia, rovesciare Putin e integrare la Russia e le sue risorse nel campo occidentale, in vista di un possibile futuro confronto con la Cina. La seconda è stata la presa del potere da parte degli stati europei, sempre più dipendenti dalle risorse energetiche russe e, per alcuni, piuttosto critici nei confronti della NATO. Ciò era tanto più necessario per Washington in quanto, a seguito della Brexit, Londra non poteva più svolgere il suo ruolo di “cavallo di Troia” all’interno dell’Unione Europea, e quest’ultima, sotto la spinta franco-tedesca, rischiava di aumentare la propria autonomia nei confronti Washington.

Ovviamente, gli Stati Uniti hanno fallito completamente sul primo punto, a causa di una pessima valutazione della volontà, della resilienza e della capacità di reazione della Russia. D’altro canto, nel secondo caso è stato un completo successo, con l’Europa più che mai schiava di Washington, dipendente dalle sue forniture di gas e armi. Le nostre “élite” europee sono chiaramente complici di questo deplorevole sviluppo.

Il conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe essere il primo conflitto tra due visioni del mondo opposte: il mondo unipolare e quello multipolare concentrato nella dimensione BRICS?

Questo conflitto è in realtà lo scontro di due diverse visioni del mondo: quella di un Occidente decadente, guidato dagli Stati Uniti, il cui unilateralismo e imperialismo continuano a rafforzarsi, e seguito pedissequamente dagli Stati europei privi di volontà propria, che hanno abdicato a ogni sovranità. . E quello della Russia, legata alla sua sovranità, cultura e rapporti equilibrati tra Stati, visione condivisa dalla maggioranza dei BRICS e dai paesi cosiddetti “del sud”.

Ma per l’Occidente questo non è altro che un insieme di regimi canaglia o autoritari.

La cosa divertente è che la nostra parte pretende di rappresentare il “buono”, il “giusto” e la “democrazia”, anche se non è più così. Ricordiamo il disprezzo con cui gli Stati Uniti ignorarono le risoluzioni dell’ONU nel 2003 e violarono il diritto internazionale invadendo l’Iraq, provocando circa un milione di morti civili e dando vita al gruppo terroristico noto come “Stato Islamico”.

L’Europa sta mostrando tutti i suoi limiti. L’UE non ha una politica estera comune, segue le linee guida dettate dalla NATO e dagli Stati Uniti. Che significato ha oggi l’Unione Europea?

L’Unione Europea è molto più frammentata di quanto amiamo ammettere. E il conflitto ucraino non ha fatto altro che aumentare le divergenze interne. In primo luogo, diversi Stati mostrano un crescente egoismo nazionale nel difendere i propri interessi: è il caso della Polonia e dei Paesi Baltici, il cui odio verso la Russia – in parte comprensibile storicamente – li sta spingendo verso posizioni estreme, dannose per l’Europa. Questo vale anche per la Germania, che dalla Brexit si considera leader unico dell’Unione ed è sempre meno disposta a collaborare: lo si misura in termini di lotta all’immigrazione dal Mediterraneo, rispetto delle norme finanziarie norme e cooperazione industriale in materia di armamenti.

Al di là di ciò, va riconosciuto che oggi è un bellicoso asse Washington-Londra-Varsavia a dettare la politica europea, dal momento che Francia e soprattutto Germania hanno visto notevolmente ridimensionato il loro ruolo politico dal conflitto ucraino: la prima per la sua incapacità di frenare il suo indebitamento, quest’ultimo a causa dell’interruzione delle sue forniture di gas naturale russo a buon mercato.

Parliamo di come viene raccontata la guerra in Ucraina dai media. È una narrazione a senso unico, una narrazione che spesso cancella i fatti storici? Qual è il significato di questo atteggiamento e come lo si spiega?

Da due anni il conflitto ucraino dà luogo ad una guerra d’informazione sfrenata, anche se paradossalmente limitata poiché ciascuna delle parti ha vietato la trasmissione dei media avversari e può solo influenzare la propria opinione. Di conseguenza, la propaganda russa rimane difficile da misurare per il pubblico occidentale, poiché è impossibile accedere ai messaggi che trasmette. Invece, la disinformazione praticata dagli ucraini e dagli americani, e ripetuta ciecamente dai media europei, passa sotto silenzio, anche se le popolazioni ne sono quotidianamente vittime da due anni.

È quindi importante evidenziare le tecniche utilizzate dagli Spin Doctors di Kiev, dai loro consiglieri americani e dai loro media. In effetti, utilizzano tutte le tecniche dello storytelling per imporre la loro narrativa, condizionare le opinioni, attribuire la piena responsabilità di questo conflitto a Mosca e neutralizzare qualsiasi punto di vista divergente.

È quindi più importante che mai diffidare di qualsiasi informazione diffusa da entrambe le parti. In questo conflitto, i media occidentali non sono più neutrali o affidabili dei media russi.

Anche il profilo politico del presidente Zelenskyj è molto complesso. Dalla TV a Bankova. Oltre agli oligarchi che sappiamo lo hanno finanziato, è possibile immaginare un sostegno “ibrido” alla costruzione di Zelenskyj come figura mediatica.

Questa è una domanda importante. In Occidente abbiamo trasformato Zelenskyj in un “eroe”, mentre in realtà è solo un personaggio mediocre che ha gettato il suo paese nel caos. Non dimentichiamo che questo “comico” è stato eletto nel 2019 a seguito di una campagna preparata dalla produzione di una serie televisiva destinata a spingerlo alla presidenza. È stato poi eletto con la promessa di ripristinare i diritti della popolazione di lingua russa e di fare la pace. Ha rinnegato completamente queste promesse non appena è salito al potere, in particolare sotto l’influenza e la minaccia di gruppi ultranazionalisti neonazisti. E dal 2020 ha iniziato a inasprire la sua politica nei confronti della sua opposizione, chiudendo molti media – ovviamente etichettati come filo-russi – e imprigionando alcuni oppositori. Va anche ricordato che è accusato, con prove concrete, di aver riciclato ingenti somme di denaro, e di non essere stato in grado di combattere la corruzione che minava il suo Paese, aggravatasi ulteriormente con la guerra.

Soprattutto, è responsabile della morte di centinaia di migliaia di ucraini rifiutandosi – sotto la pressione britannica – di concludere negoziati di pace con i russi nell’aprile 2022, sei settimane dopo lo scoppio del conflitto.

Fino agli anni ’90, la NATO ha utilizzato reti operative clandestine per cambiare l’ordine delle cose. Secondo lei esiste oggi una rete STAY BEHIND dedicata al dossier Centro Europa?

Tali reti sono state istituite in Ucraina dagli americani e dai britannici già nel 2015. Hanno addestrato unità speciali all’interno dell’esercito e dei servizi speciali di Kiev, sia per riconquistare il Donbass e la Crimea, sia per affrontare una possibile invasione russa. Queste unità sono state impegnate contro gli autonomi nel sud-est del Paese, e poi contro le forze russe fin dall’inizio dell’“operazione militare speciale”. Ora conducono operazioni offensive in Russia e sono tentati di farlo anche in Africa, per ostacolare l’azione del gruppo Wagner e danneggiare gli interessi di Mosca.

BIOGRAFIA DI ERIC DENÉCÉ

Eric Denécé, è il direttore e fondatore del Centro francese per gli studi sull’intelligence (CF2R).

Nel corso della sua carriera ha ricoperto in precedenza il ruolo di:

– Ufficiale dell’intelligence navale (analista) all’interno della divisione di valutazione strategica presso il Segretariato generale della difesa nazionale (SGDN),

– Ingegnere Vendite Export di Matra Defense,

– Direttore delle comunicazioni aziendali di NAVFCO (Gruppo consultivo dell’industria della difesa navale francese),

– Fondatore e amministratore delegato di Argos Engineering and Consulting Ltd, società di consulenza di Competitive Intelligence.

La sua esperienza operativa, sia come ufficiale che come consulente, lo ha portato a condurre operazioni in Cambogia tra le forze di guerriglia e in Myanmar per proteggere gli interessi di Total contro la guerriglia locale. È stato anche consulente del Ministero della Difesa francese su progetti riguardanti il ​​futuro delle forze speciali francesi e le controversie del Mar Cinese Meridionale.

Per anni ha servito aziende francesi ed europee su questioni di intelligence, controspionaggio, operazioni di informazione e gestione del rischio, in Europa e in Asia.

Eric Denécé ha conseguito un dottorato in scienze politiche (Sorbona). Ha tenuto conferenze sull’intelligence per l’Ecole Nationale d’Administration, il National Defense College, l’Air Force College e la Scuola militare per incarichi all’estero e all’estero. È stato Visiting Professor presso l’Università di Bordeaux IV-Montesquieu dove ha creato il primo diploma francese di Studi sull’Intelligence. Ha inoltre insegnato Competitive Intelligence alla Bordeaux Business School e all’Università Notre-Dame di Beirut (Libano).

Eric Denécé ha pubblicato trenta libri, più di 200 articoli e 40 progetti di ricerca in geopolitica, intelligence e forze speciali, per i quali è stato più specificatamente insignito del Premio Akropolis 2009 (Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale) e della Fondazione per gli studi sulla difesa nel 1996. Premio.

È regolarmente consultato dai media francesi e internazionali su questioni legate al terrorismo e all’intelligence ed è intervenuto in più di 1 500 programmi radiofonici e 500 televisivi.

PUBBLICAZIONI

  • Intelligence e spionaggio durante la seconda guerra mondiale a cura di ), Ellipses, Parigi 2024.
  • La guerra russo-ucraina. Realtà e lezioni da un conflitto ad alta intensità [La guerra russo-ucraina. Realtà e lezioni da un conflitto ad alta intensità ], (a cura di), CF2R/TheBookEdition, Parigi, 2024.
  • Ucraina: The American War , (a cura di), CF2R/TheBookEdition, Parigi, 2023.
  • Intelligence e spionaggio durante la prima guerra mondiale , ( a cura di ), Ellipses, Parigi 2023.
  • Haut-Karabakh, le Livre noir [Nagorno Karabakh, il Libro nero ] , (a cura di), Ellipses, Parigi, 2022
  • Geopolitics and the Challenge of Islamism , (a cura di), Ellipses, Parigi, dicembre 2021.
  • Intelligence e spionaggio dall’Impero napoleonico all’affare Dreyfus ( a cura di), Ellipses, Parigi 2021.
  • La nuova guerra segreta: unità militari clandestine e operazioni speciali, La nuova guerra segreta: unità militari clandestine e operazioni speciali ] con Alain-Pierre Laclotte, Mareuil éditions, Parigi, 2021.
  • Intelligence e spionaggio dal Rinascimento alla Rivoluzione , ( a cura di ), Ellipses, Parigi, 2021.
  • Intelligence e spionaggio nell’antichità e nel Medioevo , ( a cura di ), Ellipses, Parigi, 2019.
  • L’intelligenza al servizio della democrazia con Jean-Marie Cotteret , Fauves éditions, Parigi, 2019.
  • The Global Threat of Wahhabi Ideology ( a cura di ) , VA éditions, Parigi, 2017.
  • Ecoterrorismo – Alterglobalizzazione, ecologia, animalismo: dalla protesta alla violenza Ecoterrorismo – Antiglobalizzazione, ecologia, diritti degli animali: dall’attivismo alla violenza ] , con Jamil Abou Assi, Tallandier, Parigi, 2016.
  • I servizi segreti israeliani [ Israel Intelligence and Security Services ] , con David Elkaïm, Tallandier, Parigi, 2014.
  • Lo spionaggio in 365 citazioni [ 365 citazioni sull’intelligence ] , Le Chêne, Parigi, 2013.
  • Il lato nascosto della primavera araba , (a cura di), Ellipses, Parigi, 2012.
  • I servizi segreti francesi sono spazzatura? [ I servizi segreti francesi sono spazzatura? ] , Ellissi, Parigi, 2012
  • Commandos e forze speciali , edizioni Ouest France, Rennes, 2011 .
  • I servizi segreti nel Medioevo , con Jean Deuve, edizioni Ouest France, Rennes, 2011.
  • Dico-Atlante dei conflitti e delle minacce [ Atlante mondiale dei conflitti e delle minacce ] , con Frédérique Poulot, Belin, Parigi, 2010.
  • Storia mondiale dello spionaggio , con Gérald Arboit, edizioni Ouest France, Rennes, 2010.
  • Intelligenza, media e democrazia , ( a cura di), Ellipses, Parigi, 2009.
  • Missione: agente segreto (Tecniche di spionaggio spiegate ai bambini) [ Missione: agente segreto. Il mondo dello spionaggio spiegato ai bambini ] , con Sophie Merveilleux du Vignaux, collezione “Graine de savant”, Milano Jeunesse, Tolosa, 2009 .
  • I Servizi Segreti , raccolta “ Tutto da capire”, edizioni EPA, Parigi, giugno 2008 .
  • Intelligenza e controspionaggio , collezione  Tutte le chiavi ” , Hachette Pratique , Parigi, aprile 2008 .
  • Storia segreta delle forze speciali (dal 1939 ai giorni nostri) [ La storia segreta delle forze speciali (1939-2008) ] , Nouveau monde, Parigi, 2007 .
  • Turismo e terrorismo. Dalle vacanze da sogno ai viaggi ad alto rischio [ Turismo e terrorismo: dalle vacanze da sogno ai viaggi ad alto rischio ] , con Sabine Meyer, Ellipses, Parigi, 2006 .
  • L’altra guerra dell’America. Economia: i segreti di una macchina di conquista [L’altra guerra americana: i segreti di una macchina potente ] , con Claude Revel, Robert Laffont, Parigi, 2005.
  • Al-Qaeda: le nuove reti terroristiche , ( a cura di), Ellipses, collezione “Géopolitique”, Parigi, 2004.
  • I segreti della guerra economica , con Ali Laïdi, Seuil, Parigi, 2004.
  • Forze Speciali: il futuro della guerra ? ] , collezione “L’Arte della Guerra”, éditions du Rocher, Parigi, 2002
  • Guerra segreta contro Al-Qaeda , (a cura di), Ellipses, collezione “Géopolitique”, Parigi, 2002.
  • Il nuovo contesto degli scambi e le sue regole nascoste. Informazione, strategia e guerra economica [ Il nuovo contesto del commercio internazionale e le sue regole non scritte: informazione, strategia, guerra economica ] , L’Harmattan, Parigi, 2001.
  • Geostrategia del Mar Cinese Meridionale e bacini marittimi adiacenti [ Geostrategia del Mar Cinese Meridionale ] , L’Harmattan, collezione “Recherches nationaux”, Parigi, 1999.

Articolo Originale su southfront

ATTACCHI RUSSI DISTRUGGONO UN GRANDE DEPOSITO DI MUNIZIONI NASCOSTO NEL CENTRO COMMERCIALE DI KHARKIV

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Nel mezzo delle operazioni offensive in corso nella regione di Kharkiv, l’esercito russo sta lanciando con precisione droni, missili e bombe pesanti in tutta la regione, compresa la città di Kharkiv. Il 25 maggio diversi attacchi di precisione hanno distrutto obiettivi a Kharkiv.

Uno degli obiettivi distrutti a Kharkiv era un grande magazzino con munizioni nascosto in un grande centro commerciale civile. A seguito dell’attacco del missile russo, è scoppiato un grande incendio nel grande ipermercato edile chiamato Epicenter. La struttura è stata distrutta.

Subito dopo lo sciopero, i militari ucraini sono arrivati ​​nella zona. Le riprese dalla città hanno confermato che per ore si è sentita una detonazione secondaria:

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Kiev ha fatto del suo meglio per accusare nuovamente l’esercito russo del presunto attacco a una struttura civile. Le bugie di Kiev sono sempre rivelate da prove evidenti.

Fonti militari russe hanno notato che il centro commerciale appartiene al famoso miliardario ucraino Alexander Gerega, che sponsorizza le forze armate ucraine dal 2014. Ad aprile, attacchi di precisione russi hanno distrutto attrezzature militari pesanti ucraine, incluso l’uragano MLRS, nascosto in un altro suo centro commerciale. .

L’esercito ucraino ha utilizzato strutture civili per immagazzinare attrezzature militari e munizioni fin dall’inizio delle ostilità.

Secondo quanto riferito, un altro obiettivo distrutto nella città di Kharkiv era un dormitorio che poteva essere utilizzato anche dall’esercito ucraino. Il filmato ha mostrato che l’edificio era gravemente danneggiato:

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Gli scioperi sono continuati per tutta la giornata. Secondo i primi rapporti locali, altri attacchi hanno distrutto un punto di controllo del sistema di difesa aerea o MLRS alla periferia della città. Le riprese degli scioperi devono ancora confermare i rapporti.

LA NATO PORTA UNA NUOVA ESCALATION IN UCRAINA

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Nel mezzo delle pesanti battaglie in corso in prima linea, Russia e Ucraina continuano a scambiarsi massicci attacchi nelle retrovie.

Nella notte del 17 maggio, le forze russe hanno lanciato una serie di attacchi di precisione in diverse regioni ucraine. Mentre le truppe russe si avvicinano a Kharkiv, le strutture militari ucraine nella città e nella regione vengono colpite da droni, missili e bombe pesanti. Le autorità locali hanno confermato i danni provocati dagli scioperi notturni russi in diversi distretti, compresa la zona industriale. Gli obiettivi distrutti includevano i punti di schieramento dell’esercito ucraino, utilizzati per ospitare le riserve preparate per un ulteriore dispiegamento sulla linea del fronte di Kharkiv.

Altre esplosioni si sono verificate a Poltava, dove, secondo quanto riferito, un sistema di difesa aerea è stato distrutto. Le infrastrutture militari ucraine, compreso un posto di comando, sono state colpite nella regione di Vinnytsya. Dopo una pausa, gli UAV russi Geran sono tornati nella regione meridionale di Odessa.

A loro volta, le forze armate NATO/ucraine stanno aumentando l’intensità degli attacchi nelle retrovie russe.

La mattina del 17 maggio, il Ministero della Difesa russo ha riassunto che 102 UAV ucraini sono stati distrutti in cinque regioni russe a seguito delle battaglie aeree notturne. La Crimea è stata presa di mira da un attacco combinato. Insieme ai 51 UAV ucraini intercettati sulla penisola, almeno 6 imbarcazioni senza pilota sono state distrutte nel Mar Nero.

L’attacco è stato come di consueto coordinato dagli aerei da ricognizione della NATO operanti nella zona.

A seguito degli attacchi dei droni, la caduta di rottami ha provocato un incendio in un deposito petrolifero nella città di Tuapse. Alcuni piccoli incendi sono stati segnalati a Novorossijsk. Tutti gli incendi sono stati domati in mattinata.

Uno dei droni ucraini intercettati è esploso vicino alla sottostazione energetica di Sebastopoli provocando lievi danni.

La portata dell’attacco notturno non è paragonabile ai miserabili risultati.

La penisola di Crimea, soprattutto la sua parte occidentale, compresa la città di Sebastopoli, è stata presa di mira da massicci attacchi combinati per il terzo giorno consecutivo. Il 16 maggio, almeno 13 imbarcazioni senza pilota ucraine sono state distrutte nelle acque occidentali del Mar Nero. L’esercito ucraino ha potenziato i suoi droni marini e li ha dotati di missili antiaerei; ma vengono comunque facilmente distrutti dagli elicotteri della Marina russa.

La nuova ondata di escalation si sta scatenando in Ucraina. L’esercito russo annienta le difese ucraine e avanza a Kharkiv, Avdeevka, Zaporozhie e in altre direzioni. Kiev armata dalla NATO sta bombardando pesantemente le aree civili, aumentando i tentativi di raggiungere obiettivi strategici nelle retrovie russe. Kiev soddisfa i bisogni dei guerrafondai della NATO. Una volta che l’esercito ucraino perde la guerra in corso, non si pone fine allo stallo tra Mosca e l’Occidente. Pertanto, qualsiasi danno decisivo all’esercito russo, in particolare in Crimea, alla fine andrà a beneficio della NATO.

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