La transizione frutta miliardi di dollari
(A questo Link si trova la prima parte se non l’avete letta.)
Da un rapporto volto a fare un’analisi delle dimensioni, delle quote e delle tendenze del mercato statunitense della chirurgia di riassegnazione del sesso per transizione di genere” si evince che:
"Il giro di affari di questo mercato, nel caso specifico statunitense è stato valutato intorno a 1,9 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede un’espansione con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell'11,23% dal 2022 al 2030."
L’aumento dell’incidenza della disforia di genere e il numero crescente di persone che scelgono di sottoporsi a interventi chirurgici di conferma del genere dovrebbero “stimolare” la crescita nel periodo di previsione.
Secondo uno studio condotto dal Cedars Sinai nel giugno 2020, circa il 78% dei maschi transgender ha sperimentato la disforia di genere all’età di 7 anni.
L’età media per sperimentare la disforia di genere era inferiore (6,2 anni) nei maschi transgender.
È doveroso riportare le prime righe del rapporto per comprendere che grazie al lavaggio cerebrale dell’ideologia di genere sui giovani l’obiettivo è un investimento nel settore. Si consideri anche che viene parzialmente supportato dalle compagnie assicurative, soldi di tutti contribuenti:
La chirurgia di riassegnazione del sesso sta guadagnando popolarità tra la giovane popolazione transgender negli Stati Uniti, in quanto aiuta le persone con disforia di genere a passare al loro genere autoidentificato. Secondo un articolo pubblicato sul New York Times, circa l'1,4% e l'1,3% dei giovani dai 13 ai 17 anni e dai 18 ai 24 anni, rispettivamente, sono transgender negli Stati Uniti, rappresentando solo lo 0,5% del totale degli adulti. Si prevede che il numero crescente di interventi chirurgici di riassegnazione del sesso negli Stati Uniti stimolerà la crescita del settore durante il periodo di previsione. Secondo le statistiche sulla chirurgia plastica del 2020 dell'American Society of Plastic Surgeons (ASPS), dal 2019 al 2020 è stato riportato un aumento del 15% delle procedure chirurgiche al seno o al torace nei pazienti maschi transgender. Si prevede inoltre che lo scenario di rimborso in miglioramento avrà un impatto positivo sulla crescita del mercato durante il periodo di previsione. I fornitori di assicurazioni come Aetna e Unicare forniscono un'assicurazione per le procedure chirurgiche necessarie, come la salpingo-ooforectomia, l'isterectomia, l'orchiectomia o l'ovariectomia. Negli Stati Uniti, circa 152.000 individui transgender sono iscritti a Medicaid e solo 69.000 di loro hanno accesso a una copertura sanitaria che afferma il genere ai sensi della legge statale.
Il commercio a discapito delle vittime
Del resto lo abbiamo riportato in diverse occasioni che l’interesse economico è al primo posto delle priorità di questi scellerati sinistrati, un esempio ne è descritto in questo video:
Determinante il fatto che gli ormoni sono prassi prioritaria secondo gli “specialisti”. E’ risaputo e spudoratamente dichiarato in diversi forum come nell’esempio della Professoressa nel video qui sotto, che spiega gioiosamente che spesso, le minori tra i 15 e i 24 anni, sottoposte a transizione medica con testosterone, si hanno più probabilità di entrare nel tunnel della depressione fino ad avere idee suicide:
… La dose iniziale di questo testosterone sembra fare davvero fare grandi cose per la salute mentale in generale, otteniamo questo miglioramento della salute mentale e l'abbassamento della disforia, poi però improvvisamente la salute mentale viene meno e la disforia aumenta. Il testosterone può far sentire le persone agitate e a volte più irritabili, altre volte può provocare un comportamento con reazioni impulsive che non vorremmo vedere. Quindi, se pensiamo a qualche adolescente in transizione ed in particolare quelli dai 15 ai 24 anni, si registra un tentativo di suicidio molto, molto alto perché agiscono in modo selettivo…
Mote altre testimonianze le troverete sempre nel canale ChildResQue
I miti stanno crollando
Da uno studio fatto sulle persone che hanno deciso di procedere con la detransizione dopo essersi resi conto che il cambio di genere non era la soluzione ai loro problemi, si evidenziano le incompetenze degli “specialisti” che accompagnano le persone transgender. Ne emerge che viene esposto lo scopo di lucro nei confronti delle persone interessate piuttosto che il loro vero bene.
L’assistenza psicologica per le persone colpite è fondamentale in un’era dove i giovani vengono indottrinati fin dai primi anni della loro vita, come emerge da un altro studio, vittime di abusi di diversi generi. L’identificarsi in un’altra persona “aiuta” loro a sfuggire al vissuto, ma non è la soluzione, perché prima o poi si rendono conto che la strada è un’altra ed il desiderio di tornare come prima si rafforza man mano nella loro mente.
La maggior parte delle persone che intraprendono il percorso della detransizione(il 55%) ritiene di non aver ricevuto una valutazione adeguata da parte di un medico o di uno psicologo prima di iniziare la transizione e solo il 24% degli intervistati ha informato i propri medici di aver effettuato il processo inverso. (A dimostrazione dell’instabilità di queste persone che sicuramente temono di essere nuovamente etichettati o di ricevere un “ARRANGIATI”, come in questo caso).
Le vittime della transizione
A questo punto è doveroso accendere i riflettori su questa categoria che a proprie spese, con gravi conseguenza, hanno subito la manipolazione ed ora portano le loro testimonianze per proteggere possibili vittime dell’ideologia di genere. E’ la «categoria dei detransizionisti». Persone che hanno effettuato in passato (molti in età minore) la transizione parziale o completa (ovvero quella chirurgica) che con le loro testimonianze dimostrano che l’ideologia di genere è un costrutto volto solo a muovere miliardi a beneficio dell’industria farmaceutica e chirurgica, in parte a spese dei contribuenti. Potremmo mettere decine e decine di documentazioni e video che abbiamo tradotto e sottotitolato in passato ma ci limiteremo ad uno che raggruppa 4 testimonianze
Per vedere più testimonianze di detransizionisti basta andare sul canale ChildResQue e cercare con gli hashtag #Detransitioner.
Infine desideriamo presentarvi le voci che vengono volutamente controllate e silenziate. Sono persone che stanno lottando per rendere pubblico il loro calvario, non per interessi personali, bensì perché le loro voci arrivino a tutti. Sono persone “scomode” al sistema, tenute a bada, coloro che con la testimonianza della loro sofferenza meriterebbero un palco con riflettori enormi, coloro che possono salvare i giovani con le loro testimonianze.
Qui si conclude la seconda parte di TRANSIZIONE DI GENERE O SUICIDIO, prossimamente la terza ed ultima parte.
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