LA TECNICA DEL FRAMING (1a parte)

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COME PROPORRE UN EVENTO O UN PRODOTTO PERCHÉ SIA ACCETTATO DALLA POPOLAZIONE

QUALI TECNICHE ADOTTA IL FRAMING PER INDURRE LE PERSONE AD ACCETTARE CIÒ CHE ALTRIMENTI RIFIUTEREBBERO?

COME SVILUPPARE L’INTELLIGENZA MASSIMIZZANDO IL POTENZIALE DEL CERVELLO DI UNA PERSONA NORMALE

Che cos’è l’intelligenza? Non è una domanda banale come potrebbe sembrare. Spesso l’intelletto viene confuso con la somma delle conoscenze acquisite da una persona, ma in psicologia significa una cosa completamente diversa.


Sicuramente conosci la sensazione di disagio che hai quando guardi qualcosa e provi una strana impressione, qualcosa non va assolutamente bene. Non hai idea di cosa sia ma senti che non ti piace.

Nella maggior parte dei casi, questo sentore è associato all’incoscienza. Il punto è che il cervello vuole proteggerci da qualcosa di indefinito, effimero. Oggi esamineremo alcuni trucchi cognitivi, parleremo dei pregiudizi cognitivi che influenzano le nostre percezioni. Poiché l’inconscio può plagiare i nostri pensieri e giudizi, sarà bene seguire alcuni principi di base.

Pensare che leggere libri intelligenti o guardare video educativi sia sufficiente per diventare un intellettuale è riduttivo. In psicologia, l’intelligenza è la qualità della psiche, costituita dalla capacità di adattarsi a nuove situazioni, l’attitudine ad imparare e ricordare dall’esperienza, comprendere e applicare concetti astratti e utilizzare le proprie conoscenze per controllare l’ambiente. Il nostro cervello è molto più complesso di una semplice libreria. Come sviluppare l’intelligenza e in che modo la cognizione cognitiva l’apprendimento dell’inquadratura (FRAMING) è correlato a questo?

E cos’è la cognizione cognitiva l’inquadratura (FRAMING)?


COGNIZIONE COGNITIVA

È nota anche come fluidità cognitiva. È ciò che influisce sulla percezione positiva (o negativa) che abbiamo di qualcosa. Ha quindi a che fare soprattutto con la facilità e la rapidità con cui il nostro cervello elabora le informazioni.

La cognizione cognitiva può essere “facile” o “stressata”.

Uno stato facile è segno che le cose stanno andando bene. Non ci sono minacce, non ci sono notizie importanti e non c’è bisogno di concentrarsi. È familiare quindi o di facile comprensione.

Quando ci si trova in uno stato di facile conoscenza, si è di buon umore, si crede tranquillamente a ciò che si sente e ci si fida della propria intuizione.

Inoltre, quando si è in uno stato di tranquillità, si tende a rispondere alle domande con il primo pensiero che viene in mente, senza nemmeno pensare alla risposta corretta.

Mentre quando si verifica uno stato di tensione la presenza di un problema che deve essere riconosciuto e che richiede un certo sforzo per essere risolto crea uno stato di fatica.

Esiste un test di riflessione cognitiva che contiene solo due domande:

  1. Se cinque macchine impiegano cinque minuti per produrre cinque pezzi, quanto tempo impiegheranno 100 macchine per produrre 100 pezzi? 100 minuti o cinque?
  2. C’è un’isola di gigli in un lago. Ogni giorno raddoppia le sue dimensioni. Ci vorrebbero 48 giorni per ricoprire di fiori l’intero lago. Quanto tempo ci vorrebbe perché le piante ricoprano metà del lago? 24 o 47 giorni?

Con questo test è stato condotto un esperimento a Princeton: 40 studenti sono stati sottoposti alle due domande. La metà di loro vedeva il testo scritto in caratteri grigi, piccoli e sfocati. Le parole erano leggibili, ma questa distorsione causava comunque stress cognitivo. L’altra metà dei ragazzi leggeva i compiti in caratteri normali e con un buon contrasto sulla carta.

Che ci crediate o no i risultati hanno mostrato chiaramente che il 90% degli alunni che avevano il compito scritto normalmente aveva commesso almeno un errore nel test, mentre coloro i quali avevano ricevuto il testo appena leggibile avevano risposto perfettamente, solo il 35% degli alunni aveva commesso almeno un errore.

BIAS COGNITIVO

Il risultato evidenzia che le prestazioni sono state migliori nei ragazzi che hanno ricevuto il test con un font scadente. Questo perché lo sforzo cognitivo spinge il nostro cervello ad abbandonare le risposte intuitive e a riflettere più a lungo sui compiti da svolgere.


LA TEORIA DEL FRAMING ED IL SUO BACKGROUND

Uno dei primi a parlare di “frame” o “framing” fu lo psicologo Gregory Bateson, nel 1955. Bateson ha definito le cornici come gli strumenti che la mente usa per definire le differenze tra le cose. In altre parole, le cornici servono a delimitare i confini degli oggetti e quindi a distinguerli tra loro. Sappiamo che una matita è una matita e non un termometro a causa delle diversità che li caratterizzano.

Nel 1974 il sociologo Ervin Goffman riprese il tema sottolineando il principio che ciò che è fondamentale non è la realtà in sé, ma il modo in cui questa viene interpretata dai soggetti. Ha stabilito che l’informazione viene compresa in un modo o nell’altro, a seconda del contesto in cui viene presentata.

Ha rimarcato l’importanza di “incorniciare” le situazioni sociali al fine di comprenderne il significato. Secondo Goffman se ognuno di noi non facesse questo “lavoro di inquadramento” della realtà quotidiana, non sarebbe in grado di capire il mondo in cui si trova. Questa capacità non è innata ma si costruisce lentamente, utilizzando esperienze precedenti e interagendo con altre persone.

Per esempio, se imposto la cornice “persone pericolose”, tutti quelli che appaiono in questa categoria, che vi appartengano o meno, saranno visti come tali. Se ci si inserisce un giovane “rasta”, probabilmente, chiunque non sappia nulla di questo movimento, supporrà che sia effettivamente pericoloso. La cornice determina l’interpretazione del soggetto.

Quindi selezionando determinati aspetti della realtà, conferendo loro maggiore rilevanza, si definisce il problema da associarvi, perché si propone un’interpretazione che indica la causa del problema e se ne fornisce una valutazione morale, suggerendone soluzioni e linee di azione.

Nel 1978 Barbara Tuchman ha portato tutti questi concetti nel campo della comunicazione sottolineando che le notizie funzionano come una cornice. I media e la politica determinano il modo in cui una società vede la realtà, ma non la realtà stessa.


APPROFONDIMENTO DELL’INQUADRATURA (FRAMING)

Il Framing è un processo cognitivo per il quale le persone prendono decisioni basate su connotazioni positive o negative. Ad esempio, se dici che “la possibilità di sopravvivenza un mese dopo l’intervento chirurgico è del 90%”, suona più rassicurante dell’affermazione equivalente secondo cui “la mortalità entro un mese dall’intervento è del 10%”.

In poche parole, l’inquadratura è un involucro all’interno del quale possono essere inserite le informazioni.

Il concetto del “Framing” può essere espresso con delle massime che richiedono una riflessione per analizzare l’attuale situazione.

“Quando le persone non imparano gli strumenti di giudizio e seguono semplicemente le loro speranze, vengono seminati i semi della manipolazione politica “.

-Stephen Jay Gould-

A tale proposito è necessario chiedersi qual è la locuzione che da un paio di millenni trova facile applicazione nelle masse manipolate da eventi che non hanno alcuna importanza se non quella del messaggio trasmesso:

Divide et impera

Il motto latino, “Dividi e domina”, è l’affermazione per cui per regnare e sottomettere i popoli è utile impedirne la coalizione rendendoli rivali fra loro. La formulazione latina risale a Niccolò Machiavelli (1469-1527), che nel suo libro “Il Principe” del 1532 (noto come il fondatore della scienza politica moderna) spiega ai principi medicei come esercitare il loro dominio.

Già SunTzu (500 a.C. circa, generale e filosofo cinese, al quale si attribuisce uno dei più importanti trattati di strategia militare di tutti i tempi, “L’arte della guerra”) descrive il “divide et impera” come una strategia dell’arte bellica cinese. “Diviser pour régner” (tradotto dal francese “dividere per governare”) è anche un detto del re francese Luigi XI.

Il motto è tuttora utilizzato negli ambiti politico/sociologici e indica la strategia che ha come fine il mantenimento di una determinata posizione di potere favorendo la divisione fra le forze dell’opposizione.

“Le masse non hanno mai avuto sete di verità. Chi può fornire loro illusioni diviene facilmente il loro comandante; chi tenta di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima.”

-Gustav Le Bon-

Ma è dalle letture dei testi del grande Giordano Bruno che si possono trovare molti indizi da collegare per avere una prospettiva puntuale sulla situazione attuale:

“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo.”

– Giordano Bruno –

Ciò che viene definito “RESET THE FRAMING” non è altro che lo strumento chiave per riconoscere gli inganni perpetrati su noi tutti. È necessario, una volta fatto proprio il concetto, diffonderlo a più persone possibili in modo da sviluppare la consapevolezza, il senso critico e la curiosità della ricerca in sé stessi, così da potenziare le mappe mentali che influiscono sulla vita quotidiana.


La II parte de FRAMING la trovate qui


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