Elezioni 2022: VOTARE O NON VOTARE? 

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Draghi: da “Whatever ii Takes” a “Whatever Mistakes”. Cronistoria di un finale già scritto per i Governi dalle “Emergenze facili”: dalla pandemia, alla guerra, alla siccità. Le 3 opzioni del perché Draghi si è defilato. “NOI, IL POPOLO” dobbiamo riprenderci il potere: un invito al senso di responsabilità e al valore di appartenenza alla “Res Pubblica”.

Da “Whatever ii Takes” (“A qualunque Costo”) “Whatever Mistakes” (“A qualunque Sbaglio”): una frase emblematica, che forse qualcun altro ha già pronunciato, ma che definisce molto bene la cavalcata finale di Mario Draghi come Presidente del Consiglio di un governo e di un parlamento tenuti insieme a grande fatica solo da continue emergenze che si sono rivelate sempre più fraudolente e a danno dei cittadini, ma che soprattutto  si sono rivelate fatali per la continua e sempre più evidente esposizione totale dei limiti del “Vile Affarista” come uomo politico, ma anche purtroppo semplicemente come uomo. 

La figura del Mario Draghi integerrimo, autoritario, autorevole e silenzioso che ci davano le immagini dei telegiornali e tutti i notiziari quando era a capo della Banca d’Italia prima e successivamente a capo della BCE, discepolo di quella classe elitaria che fa capo a nomi come Goldman Sachs o J. P Morgan e più in generale il “Gruppo dei 30”, il Club Bilderberg e non ultimo il WEF di Davos, si è trasformata lentamente ma inesorabilmente in una figura sempre più pallida, impalpabile, soprattutto da quando ha dovuto iniziare a esprimersi attraverso la parola e a dovere esporre idee e concetti nelle inevitabili Conferenze Stampa spesso in diretta televisiva. 

Il famoso discorso di Draghi su “Vaccini e Morti”: fa ancora accapponare la pelle.

Chi si può dimenticare le sue minacce a chi non si voleva sottoporre alla terapia farmacologica sperimentale genica, dicendo che “Chi non si vaccina muore”… oppure che il “Green-pass ci salva la vita e preverrà il contagio, consentendo a tutti di potersi abbracciare e stare uno insieme all’altro”… Con l’epidemia e il numero di ammalati di quest’estate per la maggior parte, se non quasi esclusivamente, tri-vaccinati, tutti questi discorsi come grandi nodi sono arrivati inevitabilmente al pettine e ci hanno mostrato una figura di Primo Ministro veramente debole, rispetto all’uomo forte e integerrimo che, attraverso il suo incedere silenzioso, incuteva in molti stima e soggezione.

Siamo arrivati al dunque… A settembre si tornerà alle urne.
 È evidente, a posteriori, che Mario Draghi avrebbe voluto puntare più volentieri al Colle, dove i discorsi da fare “a braccio” sarebbero stati molto meno numerosi, e le esposizioni mediatiche più facilmente gestibili…ma gli è stato risposto PICCHE! 

Essere andato a prostrarsi alla coorte di un Partito DEM-USA che sta vivendo un momento particolarmente complesso, dove quel partito è arrivato ai minimi storici del consenso popolare dalla sua nascita, con un presidente al limite (se non oltre) della demenza senile e che ha toccato il tetto minimo della sua popolarità con un disastroso 18% e con un’inflazione al 9,1% non è stata una grande idea.
Gli USA dopo la disastrosa uscita dall’Afghanistan hanno perso il loro potere agli occhi di tutto il mondo e la loro debolezza in questo momento storico è palese agli occhi di tutti, che ne stanno vedendo l’inesorabile declino. 
Draghi forse pensava di salire sul carro dei vincitori, con la storia delle sanzioni alla Russia di Putin e abbracciando la “causa dell’Ucraina” trascinata dai media mainstream in delirio di onnipotenza…È stato sicuramente abbagliato e abbacinato dalle sirene dei neo-cons che pensavano di poter utilizzare l’Azione Speciale dell’intervento russo in Ucraina a loro vantaggio, per dare uno slancio definitivo verso il controllo di tutto il pianeta, invocando a forza la condanna del “cattivone Putin” e unendo tutto il Mondo contro di lui per costruire quel Governo Unico e quel “Nuovo Ordine Mondiale”, così ben concertato dal “regista” Klaus Schwab del WEF di Davos…

Un NUOVO ORDINE MONDIALE si sta in effetti costruendo: ma non quello pensato e orchestrato dalle élite dei poteri forti che dominano l’Economia e la Finanza Occidentale.
Il boomerang delle sanzioni alla Russia di Vladimir Putin è arrivato infatti inevitabilmente dritto in testa proprio agli USA, ma soprattutto e forse maggiormente anche alla Comunità Europea, che Draghi e tutti gli illusi “europeisti” continuano imperterriti ad invocare, ma che grazie alle dichiarazioni e alle azioni intraprese dal suo Leader, la Sig.ra Von der Lyen e da tutti gli altri nazi-burocrati della cerchia di Bruxelles, hanno finalmente reso pubblico e palese a tutti i loro veri piani perversi, esponendo ormai chiaramente anche la funzione assolutamente deleteria di questo agglomerato di Stati, creato ad hoc dopo la 2a Guerra Mondiale per recare danni sempre più irreparabili ad ogni stato sovrano e ai loro cittadini, continuamente vessati da regole insulse, inutili e dannose per ogni economia interna, politica, finanza, storia e cultura degli stati stessi.

La posizione che Draghi e il suo governo di asserviti ai poteri forti ha preso sul sostegno militare all’Ucraina è quanto di peggio si sia potuto vedere attuare da un paese che ha nella sua costituzione il totale rigetto verso la violenza e la guerra. Da qualsiasi parte essa sia prodotta…

Certo, l’Italia si era già macchiata negli anni di complicità a crimini contro l’umanità, per aver dato il suo apporto e sostegno alle sanguinose “esportazioni della democrazia” operate dagli USA e dalla NATO: in Iraq, in Serbia, in Siria, in Libia…ma voglio ricordare che nel 1983, quando l’Italia era ancora una potenza economica mondiale importante e la Politica era ancora con la “P” maiuscola, il governo di Giovanni Spadolini si rifiutò di dare il suo appoggio alla “Guerra delle Malvinas (Falkland)” gestita sempre dal braccio armato dell’UK, la NATO…e anche la posizione di Craxi a riguardo di Sigonella viene ricordata come un momento importante in cui si stava cercando di trovare un compromesso e un maggiore equilibrio per la sempre più evidente espansione verso est della NATO, frutto di continue pressioni delle molte Think Tanks USA e da parte di tutti coloro il cui obiettivo era quello di destabilizzare prima l’URSS e successivamente la riformata Federazione Russa di Vladimir Putin.

Draghi ha dichiarato, sostenuto e firmato il suo appoggio a Zelensky, dopo l’apparizione in video del leader ucraino nel parlamento italiano, pronunciano in quell’occasioni parole più forti del solito ma, a mio avviso, assai inopportune per sostenere in nome del “popolo italiano” che non l’ha mai effettivamente eletto, (e dopo la campagna vaccinale e tutte le discriminazioni subite a causa del super-green-pass), anche questa nuova campagna “emergenziale bellica” per la fornitura delle armi all’Ucraina, con l’utilizzo dei soldi dei contribuenti italiani, a cui il destino dell’Ucraina, nazione non confinante che non ha alcuna appartenenza con la storia italiana e con cui non esiste nessun rapporto di continuità nelle relazioni culturali e politiche, non interessa veramente a nessuno, se non a coloro che hanno effettuato investimenti operati con occhio speculativo su quel territorio, in cui abbondano da sempre e soprattutto dopo il colpo di stato del 2014 operato sotto il controllo USA, traffici illeciti di tutti i generi, per parlare dei quali occorrerebbe un intero capitolo e che comunque abbiamo trattato spesso in altri articoli, ai quali rimandiamo coi link in calce.

Non conoscere la storia dell’Europa, della Russia e dell’Ucraina è già di per se un grosso torto per un uomo politico, ma non creare i presupposti per un confronto corretto e multilaterale con rispetto per le idee anche contrarie alla narrativa, è stato un ulteriore errore imperdonabile da parte dell’ex premier italiano.

#NonInMioNome era l’hastag che molti italiani hanno inviato al governo. 
Era chiaro che le direttive ricevute in USA e dai partner europei erano tali da non consentire alcuna discussione costruttiva in merito. Ancora oggi in Italia non si può fare…

Patetiche e assolutamente fuori luogo sono poi state le manifestazioni organizzate dai “soliti noti” a favore di Draghi alla vigilia delle sue dimissioni, compresa la lettera dei Sindaci e di tutte le forze dall’estero che imploravano Draghi a restare.
Ricordiamoci che quando uno statista è molto apprezzato all’estero non vuol dire che sia bravo: vuol dire che è assolutamente funzionale ai loro interessi. Sicuramente NON AI NOSTRI.

Quella che Draghi lascia in eredità ai suoi successori, è quindi una situazione che si può riassumere in tre diverse posizioni:

  1. Draghi ha capito di non poter essere più in grado di gestire le sue stesse decisioni, in virtù di un cambio di narrativa, reso evidente soprattutto dopo l’intervento di Henry Kissinger a Davos. Il governo formato da una masnada di personaggi davvero poco qualificati e politicamente debolissimi, che hanno iniziato anche a farsi guerra tra di loro, non lo faceva sentire più sicuro e quindi ha deciso di defilarsi perché non poteva sicuramente trovare più soluzioni in grado di poter portare il paese fuori da quella che sarà la recessione di settembre.
  2. Draghi in questo modo lascia tutto nelle mani di chi sarà eletto con le prossime elezioni, sapendo che chiunque sarà premier non potrà sicuramente affrontare nessuna delle condizioni e dei piani previsti per il PNRR e quindi Mario Draghi si è risparmiato un bagno di sangue con la prossima finanziaria, l’aumento delle bollette, la recessione e tutto il resto che verrà come conseguenza delle decisioni e della strada già intrapresa.
  3. Draghi sa benissimo che tutto quello che ha fatto, non era altro che un piano ben studiato a tavolino da parte di coloro che lo hanno piazzato in quella posizione per portare l’Italia al commissariamento e quindi consegnarla nelle mani di un prossimo tecnico che completerà il lavoro fatto da colui che tutti chiamano “il Vile Affarista”: L’élite ha già deciso e quello che stiamo vedendo è semplicemente tutto un teatro. 

Qualunque di questi tre possibili scenari vedremo realizzarsi, prendiamo per il momento tutta una serie di cose positive:

questa crisi di governo e lo scioglimento delle Camere, ci ha portato via il peggior MINISTRO DEGLI INTERNI della storia del nostro Paese: Luciana Lamorgese; il peggior MINISTRO DELLA SALUTE, il necrofilo e ipocondriaco “fabiano” Roberto Speranza; infine e non ultimo, il più imbarazzante e impresentabile MINISTRO DEGLI ESTERI della storia di tutte le nazioni mondiali, che tornerà, speriamo tutti, a fare un lavoro più consono alle sue qualità: il bibitaro Luigi Di Maio. Senza contare i Brunetta…le Gelmini e le Carfagna….fino ad arrivare all’inutile Franceschini che ha maltrattato e affossato, insieme ai suoi fidati collaboratori, quello che era ancora rimasto della nostra CULTURA.

Luciana Lamorgese, Roberto Speranza, Luigi Di Maio

Detto questo, ora arriva la domanda delle domande: Votare o non Votare

L’istinto porterebbe ad optare per una DISOBBEDIENZA CIVILE TOTALE… 

Questa classe politica ormai completamente inaffidabile da anni e esautorata da ogni potere decisionale di fronte ai diktat sovrannazionali dei poteri forti e dei nazi-burocrati della Comunità Europea, deve essere isolata e messa nelle condizioni di non nuocere più ai cittadini e di essere completamente rinnovata. 

Il fallimento della “Seconda Repubblica” è proprio tutto in queste parole: “un evidente e drammatico impoverimento della qualità, nella preparazione politica e umana di chi riceve la delega dei cittadini per rappresentarli”. 

Sembra che nessuno abbia più a cuore l’Amore di Patria, il senso di appartenenza, la “Ragione di Stato” e la grande capacità di lettura che gli uomini politici di statura elevata devono possedere.

Il rispetto per i valori democratici e per la Repubblica dovrebbe però spingere sempre i cittadini ad andare a votare, per scegliere i propri rappresentanti….anche se tutto quanto è accaduto negli ultimi decenni ci ha mostrato purtroppo l’esatto contrario di questa definizione…. 

Partiti e Movimenti nel quadro politico Italiano 2022

E quindi?

Una cosa è certa: a prescindere da ogni cosa o da qualsiasi speculazione di qualunque genere, gli ultimi tre anni di questa emergenza pandemica (vera o presunta), ci hanno portato a fare un’importante riflessione e ad arrivare a un imprescindibile assioma:
“Nessuno e, ripeto, NESSUNO di tutti coloro che abbiano avvallato, votato, o che si siano resi complici anche solo in parte delle decisioni prese, approvando o sostenendo in qualsiasi modo L’imperdonabile accanimento nel profanare il diritto dei cittadini di pretendere il rispetto del proprio corpo, nel calpestare i diritti degli stessi cittadini e dei lavoratori con leggi liberticide e anticostituzionali e mancando di fornire adeguata protezione a difesa dell’infanzia e dell’adolescenza, perpetrato dai quei GOVERNI INFAMI chiamati cronologicamente “Conte 1“, “Conte 2” e “Draghi“, NON DEVE E NON DOVRÀ MAI ESSERE PIÙ VOTATO !!!” 

Chi ha sostenuto la campagna vaccinale di massa, eseguita con farmaci sperimentali genici sviluppati in poco tempo e senza i trials necessari; chi ha votato la discriminazione di cittadini che invocavano il diritto della libera scelta prima di sottoporsi ad un trattamento terapeutico di fronte a dati incerti e ad una propaganda tambureggiante che ha abolito completamente la parola “CURA” dal vocabolario medico; chi ha votato e sostenuto la discriminazione del “green pass” che non è altro che l’anticamera dell’ID Digitale, dove ognuno verrà ingabbiato in un controllo totale della propria vita, delle proprietà, del diritto a partecipare o meno alla vita sociale in base a parametri stabiliti da “qualcun altro”; chi ha votato  il finanziamento di armi per perseguire un continuo asservimento a qualsiasi campagna di violenta “esportazione della democrazia” in simbiosi con un Atlantismo malato di Imperialismo di stampo “neo-cons americano”, non può essere premiato dal voto di cittadini consapevoli e responsabili e che hanno a cuore la difesa delle proprie radici culturali, politiche, artistiche, storiche e di appartenenza alla propria Nazione Libera e Sovrana.

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Il Popolo è SOVRANO, come recita la nostra Costituzione.

Basta giocare con le parole attribuendogli un senso negativo, solo perché un cittadino si sente ribollire dentro un forte impulso naturale di appartenenza e di condivisione.

Io credo fermamente nella coscienza di un popolo risvegliato e unito, e credo nella possibilità di vedere, tra le forze emergenti che hanno fatto tesoro delle esperienze negative del passato anche prossimo, la nascita di leader finalmente affidabili, responsabili e PATRIOTI che possano riaccendere la fiducia nel futuro.

L’Italia purtroppo dovrà inevitabilmente fallire, perché solo in quel modo i cittadini prenderanno piena coscienza di cosa stanno vivendo e della classe politica che li ha ingannati e portati alla rovina del Paese. Draghi ha lasciato in mano al suo successore una miccia accesa e purtroppo anche corta:…Chiunque la riceverà in mano, se la vedrà esplodere inevitabilmente sulla faccia con tutte le drammatiche conseguenze.

Tornando alla nostra domanda: Certo…non votare significherebbe automaticamente dare via libera a chi comunque, con il voto o col non-voto, vincerebbe comunque…

Perché allora non provare a rompere sul serio gli schemi a questo sistema ormai al capolinea con un gruppo di PERSONE VERE e PER BENE: ARTISTI, SCRITTORI, POETI, PROFESSIONISTI, AVVOCATI, GIUDICI, LIBERI PENSATORI, LAVORATORI DI QUALSIASI ESTRAZIONE SOCIALE, animati da uno spirito patriottico e che abbiano chiaro in mente che i poteri forti delle élite globaliste alla guida dei destini del mondo da secoli stanno arrivando inesorabilmente alla fine del loro percorso secolare di malefatte e di corruzione?
Non sarebbe plausibile e auspicabile? Perché non crederci? 

Badate bene: il mio non è affatto un invito esplicito ad andare a votare uno degli schieramenti anti-sistema che si stanno formando, ma è un invito a riflettere su tutto questo da cittadini responsabili, per far si che ognuno di noi riesca finalmente a fare il proprio dovere con coscienza e si senta caricato di una responsabilità importante: perché la “RES PUBBLICA”, la “COSA PUBBLICA” siamo NOI e dipende proprio da ciascuno di NOI il suo presente e il suo futuro, forse come non è stato MAI PRIMA IN PASSATO. 

NOI, IL POPOLO (WE THE PEOPLE) abbiamo il potere: forse ce lo siamo soltanto dimenticato ed è il momento di riprendere in mano i nostri destini. 
Mai come in questo momento le cose sono state così esposte e davanti agli occhi di tutti. 
Se  la testa del grande DRAGO è già stata tagliata e la battaglia è vinta e sono solo i mille tentacoli ad agire impazziti e senza più un controllo coerente e costante e paziente, come avveniva nel passato, PRONUNCIAMO INSIEME LA PAROLA FINE DEFINITIVAMENTE A QUESTO SISTEMA CHE STA CROLLANDO risvegliandoci e prendendone coscienza.

Agiamo proprio secondo coscienza e prendiamo decisioni consapevoli!
Chi andrà a votare, deve farlo scegliendo proprio con coscienza PERSONE VALIDE, ma che siano lontane anni luce dall’essersi macchiate di decisioni infami contro il diritto dei cittadini di essere SOVRANI, LIBERI e TUTELATI NEL DIRITTO AL LAVORO, come recita l’art. 1 della Costituzione.

La Fenice che nascerà da queste macerie sarà un mondo diverso, basato sull’AMORE, sulla FIDUCIA, sul RISPETTO e sulla GIUSTIZIA.

La lotta è già vinta…e allora perché non crederci sul serio e unirsi davvero per farla trionfare?

E ricordiamoci sempre che…
DOVE VA CIASCUNO DI NOI, Si VA TUTTI (WHERE WE GO ONE WE GO ALL).
NIENTE PUÒ FERMARE QUELLO CHE STA PER ARRIVARE (NOTHING CAN STOP WHAT’S COMING)
[Ascolta la Canzone]

NON PRAEVALEBUNT.

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