Ci mancava solo l’Opera Lirica nel “Metaverso”

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Non era difficile aspettarsi che anche un’operazione mediatica così sponsorizzata dalle nuove tecnologie arrivasse a toccare l’Opera Lirica…siamo arrivati al saccheggio totale!!!

Non bastavano le molte tediose regie teatrali, diventate ormai inaccettabili, anacronistiche e private da ogni tipo di interesse, ma che si vedono ancora purtroppo susseguirsi in tutti i teatri con una ricerca che è soltanto diventata un’autocelebrazione di chi riesce a partorire le idee più strane e che non abbiano soprattutto nulla a che fare con la musica e con l’ambientazione pensata del compositore: adesso è arrivata anche l’Opera nel Metaverso.

Il Metaverso per chi non lo sapesse è un’ipotetica iterazione di Internet come un unico mondo virtuale universale e immersivo, facilitato dall’uso di cuffie per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). Nell’uso colloquiale, un metaverso è una rete di mondi virtuali 3D incentrati sulla connessione sociale.

In pratica il concetto si sintetizza tutto con due parole: realtà virtuale.
Essendo VIRTUALE, non è NATURALE e quindi in effetti…non ESISTE nella realtà: è una realtà che si può quindi guardare e ascoltare soltanto con delle apparecchiature fissate nelle nostre orecchie e soprattutto davanti ai nostri occhi. Se ne sta facendo già uso per videogiochi, filmati e altre diavolerie del genere che hanno però già portato alcuni gravi problemi: esistono segnalazioni purtroppo di notizie non confortanti su quello che sono le esperienze di questo “realtà parallela” in cui le emozioni si scatenano comunque stimolate dai sensi coinvolti (udito e vista) e il fisico che sta fermo su un divano o su una seggiola (sperando che qualcuno non lo faccia guidando un’automobile… ) le subisce in maniera e in grado soggettivo.

Il METAVERSO è stato abbracciato dal sig. Zuckerberg per le sue nuove imprese e le sue speculazioni. I suoi prodotti (Whats’App e Facebook e Instagram) hanno già il marchio META da alcuni mesi. 

Il METAVERSO, come l’Intelligenza Artificiale, sono anche le “Nuove Divinità” e le “fissazioni” promosse dall’inquietante dr. Yuval Harari, portavoce dei principi dal WEF (World Economic Forum) di Klaus Schwab portati avanti ormai in modo anche un po’ goffo e sempre più approssimativo, ma ancora purtroppo seguiti dai molti governi in cui il WEF ha saputo sistematicamente infiltrare molti dei suoi “adepti” della Young Global Leader Generation
Infine: sapete cosa vuol dire META in ebraico? Vuol dire MORTE
Leggete questo interessante articolo .


METAVERSO

L’esperimento di un’opera “virtuale” non può avere alcun valore artistico e non può avere alcun valore nemmeno promozionale, educativo o propedeutico, se qualcuno volesse vendercelo con la falsa intenzione di voler fare innamorare gli utenti internet dell’Opera Lirica: l’Opera è un’esperienza che si deve vivere attraverso l’emozione dal vivo, con l’ascolto degli armonici prodotti dalla voce umana che, portata al massimo della sue possibilità e inserita in un contesto corretto, che dovrebbe essere il più possibile rispettoso delle scelte musicale del compositore e dell’ambientazione in cui avviene il racconto, suggerisce all’ascoltatore emozioni davvero straordinarie, uniche e assolutamente naturali. 
Si, perché la voce è uno strumento naturale, come sono naturali tutti gli strumenti dell’orchestra. Il teatro è il luogo adatto per storia, cultura e studio approfondito, per gustare al massimo la musica composta in quasi cinque secoli di esistenza su questo pianeta.

Gli armonici prodotti dalla voce umana ben impostata, sono il massimo dell’espressione artistica che il corpo fisico può produrre ed occorre una vita per capire i sottili meccanismi che legano l’emotività umana alla produzione e all’emissione della voce, che è sostenuta dal fiato e che si propaga grazie all’aria che ci circonda fino alle orecchie di chi ascolta. Molti dei grandi artisti che sono stati maestri nel bel canto italiano in tutti questi secoli, dicevano persino che non basta una vita per imparare a cantare bene: Lo stesso Beniamino Gigli, uno dei più grandi tenori di tutti i tempi, diceva che ci voleva una vita per imparare e una vita per cantare per poter fare le cose con il rispetto che occorre porre nella meravigliosa professione di cantante e interprete.

Si, perché un cantante è l’interprete dei grandi capolavori composti e che gli rende vivi grazie alla sua modernità, alla sua cultura alla sua estrazione sociale e al suo modo di essere: ogni interprete e unico e sarà sempre unico anche in futuro per la bellezza dell’unicità dell’essere umano. 

Non serve il Metaverso, non servono le tecnologie più assurde per fare tutto quello che è stato concepito per l’essere umano.
La tecnologia, la scienza e lo sviluppo di tutte le possibilità tecnologiche scientifiche sono meravigliose se possono essere utilizzate dall’uomo per migliorare la sua condizione e per poterlo aiutare a vivere sempre in maggiore armonia con l’universo.
Quando la tecnologia stravolge il principio per cui le cose sono nate e le vuole utilizzare per uno scopo di semplice guadagno economico e materiale e di sfruttamento di tutto quello che l’ingegno umano ha creato ed ha ha sviluppato nei secoli, si compie un sacrilegio imperdonabile.

Non mi sento retrogrado o bigotto o old fashion nell’affermare queste cose: mi sento più avanti di tutti coloro che affermano che “La scienza non si deve discutere” e che “Solo la tecnologia ci fa vivere meglio“.
Ogni cosa è utile, ma la stessa cosa può diventare pericolosa: dipende dall’utilizzo che se ne fa e questo discorso vale per l’arte, per la musica, per la medicina… ma vale anche per gli oggetti, per i mezzi di trasporto, per i mezzi di comunicazione, per le armi e per tutto quello che esiste nel mondo. 

Insegnate ai vostri figli ad ascoltare la musica e fategliela ascoltare possibilmente dal vivo.  
Fateli innamorare della voce umana applicata al canto, degli strumenti musicali, della melodia e della bellezza che sprigiona da questa esperienza unica: diffidate dell’utilizzo eccessivo degli strumenti prodotti della tecnologia, soprattutto quando portano ad esplorare mondi ed esperienze nuove e non ancora sufficientemente testate per essere diffuse in maniera così selvaggia.

La diffusione del 5G e delle tecnologie è stata fatta senza controllo sufficiente.
La campagna vaccinale altrettanto.
Stiamo diventando sempre più CAVIE di qualcuno che non vuole “perdere tempo” per testare le cose e per renderle SICURE per chi le utilizza; perché PERDERE TEMPO vuol dire, sempre per qualcuno, PERDERE GUADAGNI e su questo purtroppo ci sarebbe da discutere davvero molto, perché un guadagno sulla pelle e sulla vita delle persone è un Crimine contro l’Umanità.

Dio non può permetterlo ancora per molto.


Ecco il trailer del progetto…ovviamente non in METAVERSO.

E qualcuno sta già “armando” un esercito di potenziali clienti…date un’occhiata: https://www.operaverse.io

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