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TR – Tutti noi, o quasi, sappiamo che il mondo è in fase di cambiamento, di transizione da un sistema a un altro, e sappiamo anche come il WEF tramite il “Great Reset“, e l’ONU, tramite “Agenda 2030” si stiano impegnando a creare questo cambiamento. Ci sono molti personaggi, aziende, banche e multinazionali che partecipano attivamente, molti dei quali con trascorsi, o presenti controversi. Questo è il caso del filosofo israeliano Yuval Harari, che funge da consulente del World Economic Forum (WEF), che nel corso della sua carriera ha spesso avvertito di una classe crescente di “persone inutili”.

Secondo il consulente del WEF, l’ascesa dell’intelligenza artificiale darà origine a miliardi di “persone inutili” con cui l’umanità dovrà “fare i conti”. Per affrontare il crescente numero di cosiddette “persone inutili”, Harari suggerisce di tenerle docili con droghe e videogiochi.

“La più grande domanda forse in economia e politica nei prossimi decenni sarà cosa fare con tutte queste persone inutili”, ha detto Harari durante una conferenza. Questa particolare conferenza può essere vista su Rumble, anche se ha discusso questo argomento in più occasioni. “Il problema è più noia, cosa fare con loro e come troveranno un senso di significato nella vita quando sono fondamentalmente privi di significato, senza valore”, ha continuato Harari. “La mia migliore ipotesi al momento è una combinazione di droghe e giochi per computer.”

Harari ha poi detto che questo stava già accadendo sotto “titoli diversi”.

Harari ha continuato dicendo che l’umanità è nel bel mezzo di una “seconda rivoluzione industriale” incentrata sull’intelligenza artificiale. “Ma il prodotto questa volta non saranno tessuti, o macchine, o veicoli, o anche armi, il prodotto questa volta saranno gli esseri umani stessi”, ha affermato Harari. “Fondamentalmente stiamo imparando a produrre corpi e menti. I corpi e le menti saranno, credo, i due principali prodotti della prossima ondata di tutti questi cambiamenti”.

Le “persone inutili” a cui fa riferimento il consulente del WEF sarebbero quelle che rifiutano di essere iniettate con capacità di intelligenza artificiale nei prossimi decenni. Descrivendo gli esseri umani come “animali hackerabili”, Harari ritiene che “le masse” “non avrebbero molte possibilità” contro questi cambiamenti anche se dovessero organizzarsi.

L’intellettuale israeliano, che lavora come professore all’Università di Gerusalemme, ha tenuto numerose conferenze sul tema delle “persone inutili” create a seguito dell’intelligenza artificiale. Ha scritto diversi libri sull’IA e crede che i cambiamenti siano “inevitabili”.Harari è stato relatore annuale alla conferenza del World Economic Forum (WEF) a Davos. La sua lunga biografia del WEF lo descrive come storico, filosofo e autore dei bestseller “Sapiens: A Brief History of Humankind”, “Homo Deus: A Brief History of Tomorrow” “21 Lessons for the 21st Century”.