Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha presentato questo progetto insieme al presidente del WHO, basato sul Regolamento Sanitario Internazionale varato nel 2005.
Il Regolamento Sanitario Internazionale è un meccanismo di condivisione internazionale, di informazioni epidemiologiche sulla diffusione di malattie infettive, al fine di assicurare la massima sicurezza contro le malattie infettive e la minima interferenza delle stesse con il commercio internazionale.
L’intensificarsi del commercio internazionale e la maggiore circolazione delle persone ci espone ai rischi sanitari
L’OMS agisce ai sensi dell’art 21 e 22 del suo Trattato di Costituzione, che la abilitano a definire richieste sanitarie e di quarantena. Questi interventi diventano operativi per tutti gli stati, dopo debita comunicazione dell’Assemblea Mondiale della Sanità, con l’eccezione di chi presenta riserve e respingimenti, entro le scadenze previste. La ratio di questo accordo è stato unificare le procedure di gestione delle pandemie, vista l’intensificazione dei collegamenti tra i Paesi, per il commercio globale. L’RSI norma anche garanzie procedurali, diritti umani, trattamento umano dei viaggiatori, protezione dati personali, modalità e tipi di cooperazione.
Tutti i principali capi di Stato dell’UE vi hanno aderito, insieme ai capi di stato di Corea del Sud, Sudafrica, Indonesia e Cile. In maggio sarà discusso nell’Assemblea generale dei 194 Stati Membri dell’OMS.
Il progetto è più ampio della sola Europa, anche se manca ancora l’adesione di USA, Russia, Cina, Giappone, Brasile.
Il 3 marzo, il Consiglio UE ha varato l’apertura del percorso di negoziati per un trattato internazionale di prevenzione, gestione e risposta alle pandemie. Il suo avanzamento verrà monitorato in un primo incontro, il 1 agosto 2022 e poi nel 76 World Health Assembly, nel 2023, il legislatore comunitario conta di portarlo a regime nel 2024.
La lotta alle pandemie è una sfida globale e l’iniziativa comunitaria serve a dotare l’Europa di uno strumento vincolante nel diritto internazionale, un accordo per adottare le linee guida della OMS (ne abbiamo già avuto un esempio negli ultimi due anni) per prevenire, far fronte e gestire le prossime pandemie (ci stanno comunicando che è un problema che, molto probabilmente, si ripresenterà, ricordate l’evento 201?).
Gli obiettivi sono:
garantire un coinvolgimento politico più elevato, sostenuto e a lungo termine, a livello dei leader mondiali di stati, o governi;
definire chiari compiti e processi;
migliorare il supporto pubblico e privato a tutti i livelli;
spingere l’integrazione delle politiche di salute in tutte le aree politiche.
La finalità è arrivare ad un sistema basato sulla pubblica solidarietà, anche tra gli stati membri, secondo chi ha preso l’iniziativa, i principi fondanti sono: onestà, trasparenza ed inclusività.
L’idea è che i singoli stati e governi non siano attrezzati a fronteggiare le pandemie, e che tuttavia uno sforzo di tipo globale, possa invece risolvere queste situazioni in modo più efficace.
L’ incontro internazionale affronterà i seguenti punti:
diagnosi precoce e prevenzione delle pandemie;
resilienza (attenzione a questa parola) alle future pandemie;
rispondere a eventuali future pandemie, in particolare garantendo un accesso universale ed equo a soluzioni mediche, quali vaccini, medicinali e diagnostica;
un quadro sanitario internazionale più forte, con l’OMS come autorità di coordinamento sulle questioni sanitarie globali;
l’approccio “One Health“, che collega la salute dell’uomo, degli animali e del nostro pianeta.
L’accentramento delle funzioni nell’organismo globale, identificherà le cure ed i vaccini futuri e l’approccio sarà ottimizzato con gli obiettivi previsti per salvaguardare il pianeta. Per andare al nocciolo della questione, i parametri green che piano piano saranno identificati, guideranno l’azione di un unico organismo globale che redigerà i protocolli di cura.
Si tratta sia di agire in modo univoco, ma anche creare una fiducia universale in questo organismo globale e nelle sue iniziative.
OMS pensa ad un modo più globale per gestire le crisi
Si pensa di:
introdurre livelli progressivi di allerta, universalmente riconosciuti, raccogliendo i dati statistici ed epidemiologici con infrastrutture digitali;
uniformare le supply chain per evitare che dpi (mascherine e disinfettanti nel caso del Covid) e presidi medici possano scarseggiare in caso di interruzione dei flussi commerciali. La fornitura di queste attrezzature ai team medici locali dovrebbe garantire un adeguato servizio sanitario;
coordinare le attività di ricerca e sviluppo su rimedi, come vaccini e cure, ma anche condividendo patogeni e dati epidemiologici;
eliminare le ineguaglianze tra gli stati nella distribuzione di medicinali e vaccini;
rendere più resilienti i sistemi sanitari nazionali dei vari paesi, per aumentare la loro capacità di adattamento agli eventi eccezionali;
rinforzare la fiducia del pubblico nelle istituzioni globali di gestione della pandemia, contrastando la disinformazione e implementando il flusso di informazioni affidabili ed accurate.
Sull’esempio di quanto visto negli ultimi due anni, balza all’occhio che, in caso di un’emergenza (evento eccezionale, ma chi dice che sia cosi improbabile?), sarà l’organismo globale a decidere, in modo univoco, come i vari stati dovranno affrontare il problema. Lo sforzo sulla gestione della comunicazione, visto il caso dell’ultima pandemia, sembra un tentativo di censurare (iniziativa non isolata al campo medico, vedi articolo) anche quelle voci del mondo scientifico che hanno messo in discussione, con i dati, le iniziative via via presentate ed adottate.
Lo spopolamento deve avere la più alta priorità nella nostra politica estera, perché l’economia Usa richiederà grandi e crescenti quantità di minerali dall’estero, specie dai paesi sottosviluppati. La popolazione mondiale deve essere ridotta del 50%. [Henry Kissinger]
IL CLUB DI ROMA – Nascita, origini e finalità del Think Tank
Il Club di Roma è un Think Tank nato come Associazione Non Governativa, non-profit, di scienziati, economisti, uomini e donne d’affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di Stato di tutti e cinque i continenti.
Secondo una definizione annoverata fra le collezioni complottiste, il Club di Roma (1968) era formato da una cinquantina di membri (qualcuno parla anche di 300 membri) della massoneria provenienti da circa venticinque Paesi diversi. È stato fondato nel 1968 dall’imprenditore Aurelio Peccei, dallo scienziato e pioniere della Bio-Tecnologia Alexander King e da David Rockefeller: finanziato quindi dai Rockefeller, che avevano un loro «podere» a Bellagio, in Italia dove si tenne il primo incontro.
Tuttavia, la versione ufficiale ha sempre raccontato che il Club nacque all’Accademia dei Lincei nella Villa Farnesina a Roma. Nella prima agenda iniziale c’era la discussione sui «problemi globali», e benché quella iniziale riunione, nell’aprile del 1968, risultò essere un flop, il Club iniziò a farsi notare nel 1972, con la pubblicazione del libro The Limits to Growth (I limiti alla crescita): Un rapporto redatto da 17 studiosi sotto la direzione del dr. Dennis L. Meadows che si avvalevano per la prima volta di un computer e quindi di una nuova tecnologia che a quei tempi era rivoluzionaria e stra-innovativa, che nasceva a quei tempi al MIT (Massachusetts Institute of Technology) del Massachussets sotto il patrocinio dell’ONU. Gli studiosi utilizzarono un programma denominato WORD ONE (e successivamente WORD THREE), un programma di simulazione per capire, attraverso proiezioni di dati, come avrebbero interagito la popolazione terrestre in relazione con le industrie, l’agricoltura, le risorse non rinnovabili e gli eco-sistemi nel futuro prossimo del pianeta Terra. Gli esperti diagnosticarono che «L’umanità avrebbe raggiunto i limiti naturali dello sviluppo entro i successivi cento anni a causa del previsto e temuto incontrollabile declino del livello di popolazione e del sistema industriale», ragion per cui proposero, sempre in accordo con il MIT (Massachusetts Institute of Technology), l’orizzonte predittivo di «una società sostanzialmente stazionaria che riduca al minimo i consumi di risorse e il suo tasso di sviluppo realizzando quella che venne definita la “crescita zero”».
Un’altra delle fonti di ispirazione per le idee di Aurelio Peccei, fu l’economista, filosofo demografo e protosociologo Thomas Robert Malthus (1766-1834). Malthus sostenne nel suo Saggio sul principio di popolazione (1798) che un aumento continuo della popolazione avrebbe portato alla povertà. La teoria influenzò persino Charles Darwin (1809-1882) il quale vi trovò ispirazione per teorizzare la legge della selezione naturale e, soprattutto, fu un lasciapassare per l’accettabilità di un progetto di eliminazione degli individui ritenuti improduttivi e, dunque, inutili: piuttosto che compromettere la salvezza dell’intera specie è meglio eliminare quelli che non servono, giustificando tale scelta con opportune motivazioni. Questa teoria definita poi MALTHUSIANA, in Italia venne realizzata proprio dal Club di Roma in cui la connessione tra malthusianesimo ed ecologismo divenne uno dei suoi capisaldi idelogici. Malthus, Darwin, Russell, Huxley…ci fanno comprendere di quanto della Fabian Society era impregnata la cultura di Aurelio Peccei e quindi del Club di Roma.
IL CATASTROFISMO
Aurelio Peccei era conosciuto con l’appellativo di GENOCIDA per le sue campagne a favore della depopolazione del mondo. Il suo pensiero era incentrato sul CATASTROFISMO e su quella che si intende come SHOCK TERAPIA. Che cosa aveva studiato Peccei? La compatibilità dell’umanità con il pianeta secondo lui era a rischio e questo progetto prevedeva al suo primo punto, che per risolvere i problemi futuri della sovrappopolazione e del surriscaldamento globale, si doveva de-popolare il pianeta attraverso quella che si chiama la shock terapia: la terapia del terrore. Rendere cioè l’uomo succube del terrore per poterlo governare. Ebbene guardate che quello che è avvenuto in seguito non è stato altro che una evoluzione nei tempi di ciò che è nato ed è stato programmato fin da allora: cioè, tutto quello che è avvenuto dall’ultima guerra mondiale ad oggi è stato quello di creare equilibri politici fondati sulla paura… sul terrore: dagli anni di piombo, alla paura di rimanere senza risorse negli anni 70…poi l’integralismo islamico e infine, quello odierno della pandemia e della salute pubblica: tutto quadra, secondo i piani previsti dal Club di Roma fin dalla fine degli anni 60.
L’obiettivo del Club di Roma era quindi quello di abbattere le industrie e soprattutto abbattere lo sviluppo Agricolo nel Mondo. Peccei, dopo la creazione del Club di Roma scrisse immediatamente un articolo riportato e sviluppato poi nel libro I LIMITI ALLA CRESCITA, in cui diceva che ci sono troppe persone sulla Terra e che gli Stati Uniti e i paesi industrializzati con il loro sviluppo industriale e agricolo, sono responsabili per questa maledizione della sovrappopolazione. Nel rapporto The Limits to Growth del 1972, si faceva eco agli allarmanti studi di Paul R. Ehrlich che nel suo bestseller malthusiano del 1968, The population bomb, affermava che «la lotta per sfamare l’intera umanità è persa», prevedendo la morte di milioni di persone entro pochi anni.
L’avvertimento risuonò come un’ineluttabile catastrofe e per alcuni altri invece un’ineluttabile verità: il numero di persone sulla terra stava andando fuori controllo e andava ridimensionato in qualche modo. Ehrlich affermò anche che «Il cancro è moltiplicazione incontrollata di cellule; l’esplosione demografica è incontrollata moltiplicazione di gente […] Dobbiamo trasferire i nostri sforzi dal trattamento dei sintomi all’asportazione del cancro. Questa operazione esigerà decisioni apparentemente brutali», alimentando così quel filone eco-apocalittico, oggi ribattezzato anche cancrismo, che incentra le proprie argomentazioni sulla similitudine fra il comportamento dell’essere umano e quello di una cellula cancerosa, fino ad affermare, come ovvia conseguenza, che l’esistenza dell’essere umano sia uno sbaglio della Natura, tesi ampiamente sostenuta, tra l’altro, anche dall’industria culturale. E qui subentra il discorso eugenetico tanto caro alla Fabian Society.
In questa linea catastrofica e cancrista, improntata sulla paura indotta nei cittadini, il filosofo Bertrand Russel, uno del gruppo dei fondatori del Club di Roma e di cui abbiamo parlato a lungo nella conferenza sulla FABIAN SOCIETY, pronuncia con queste parole le regole del gioco in perfetta sintonia proprio con l’EUGENETICA:
“Dieta, iniezioni e ingiunzioni si uniranno, fin dalla più tenera età, per produrre il tipo di carattere e il tipo di convinzioni che le autorità considerano desiderabili, e qualsiasi critica seria ai poteri esistenti diventerà psicologicamente impossibile. Anche se tutti sono INFELICI, tutti si crederanno FELICI, perché il governo dirà a loro che LO SONO” – Bertrand Russel
E aggiunse che “il mondo è grossolanamente sovrappopolato e dobbiamo sbarazzarci di almeno la metà della popolazione mondiale, e non importa come lo faremo.”
L’assioma che esce da tutte queste considerazioni è che l’obiettivo di questo pensiero unico è quello di creare tutti i presupposti per le lotte dell’UNO CONTRO L’ALTRO: lotte separatorie che oggi stanno facendo per isolare gli individui (come è successo recentemente per i “no-vax”). Tutto al servizio di un motivo molto semplice: poter dare sempre la colpa a qualcuno, per creare una situazione di astio, di cattiveria nell’umanità… per separare le persone, perché separare vuol dire GOVERNARE e impedire alle persone di vivere insieme i propri problemi, rendendoci nemici l’uno dell’altro.
Con lo stesso principio si evince che il peggior nemico dell’uomo diventa quindi paradossalmente l’UOMO STESSO…L’UMANITÀ STESSA. Questo è un principio diabolico e malvagio di autodistruzione dell’Umanità a favore di coloro che tirano le fila di questo sistema malato e senza futuro.
THE LIMITS TO GROWTH –Click sull’immagine per scaricare PDF del libro
IL WEF si ispira al CLUB DI ROMA
Non è difficile capire a questo punto che tutti i principi nati alla fine degli anni 60 e portati avanti dal Club di Roma diventeranno fonte di ispirazione per il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, che invita a Davos Aurelio Peccei nel 1972 per un primo contatto tra le due Associazioni. In quella circostanza Aurelio Peccei fece un’ampia relazione sui risultati ottenuti dalla collaborazione del MIT del Massachusetts e della previsione dei dati forniti dal Computer ai 17 studiosi del Club di Roma e pubblicati nel libro The Limits to Growth.
Il Club di Roma aveva espresso anche in quell’occasione il programma di azione tematico da loro adottato, che verteva attorno ai seguenti cinque punti:
Piano d’azione di emergenza per il pianeta
Riformulare l’economia
Ripensare la finanza
Far emergere una nuova civiltà grazie alla rivoluzione umana
Dare leadership ai giovani e favorire il dialogo intergenerazionale per plasmare il futuro
Questi punti si possono poi ancora più sintetizzare in tre principi fondamentali:
Limitare o preferibilmente ridurre la crescita della popolazione.
Ridurre le risorse utilizzate dal pubblico.
L’istituzione di un governo globale in grado di gestire e far rispettare i controlli sulla popolazione su larga scala.
Questo e molto altro fanno capire che il Club di Roma, con sede oggi in Svizzera a Winthertur dopo la morte di Aurelio Peccei avvenuta nel 1984, è stato creato, ispirato e sostenuto da molti membri della Fabian Society, per l’evidente progetto legato all’Eugenetica, al controllo sulla popolazione, al governo unico mondiale e alla depopolazione mondiale.
Il rapporto tra il Club di Roma e il WEF, dopo la prima vena ispiratrice del GURU Aurelio Peccei, rispettatissimo da Klaus Schwab, non è stato di collaborazione esplicita o documentata: ognuna delle due associazioni ha continuato per decenni il proprio percorso, la propria agenda e di perseguire i propri obiettivi attraverso l’influenza su uomini politici, economisti e governanti. Le due Associazioni per molto tempo hanno quindi lavorato in totale autonomia nei loro rispettivi campi e nei diversi obiettivi, soprattutto condizionati anche ad alcune critiche verso il mercato neo-liberista espresse da alcuni membri del Club di Roma. Negli ultimi tempi, dopo l’Emergenza Sanitaria Indotta dal Covid, con l’attuazione dei Lockdown e del piano di Vaccinazione di Massa, il World Economic Forum e il Club di Roma si sono riavvicinati in modo molto più evidente per le politiche legate soprattutto alla depopolazione e ai temi ad essa legati: per entrambi le associazioni, infatti: meno esseri umani significa meno esaurimento delle risorse naturali, prolungando così la disponibilità di questi beni per quelli di loro rimasti.
Il Great RESET a cui fa riferimento Schwab, basa le sue teorie sui principi fondamentali ereditati dalla Fabian Society e codificati a suo tempo proprio dal Club di Roma, che se ne è fatto primo portavoce:
Quella scarsità proposta dal GREAT RESET e resa possibile attraverso la grande “opportunità” del COVID-19 (Vedi il libro “COVID-19: The Great Reset” di Klaus Schwab) avvantaggia i ricchi, che controllerebbero le dimensioni della quotidianità e ispira gli utopisti, che sembrano convinti che “avere di meno significhi più virtù e che il sacrificio è un rito richiesto per i giusti”.
Molti membri, sfogliando gli elenchi che si trovano on-line, appartengono ad entrambi le associazioni e la stretta collaborazione in atto viene anche testimoniata infine dalla partecipazione il 20 gennaio 2020, della copresidente del Club di Roma Sandrine Dixson-Declève alla riunione annuale del World Economic Forum 2020 di Davos.
Secondo poi quanto scritto nel sito ufficiale, Andrew Hoffmann (del Club di Roma) è anche membro del Consiglio SistemIQ e di Fiducia del WEF. I legami sono quindi sempre più stretti, come denuncia anche l’articolo video apparso sul sito ReflexivitySpace dal titolo molto eloquente: “SINDACATO CRIMINALE SVIZZERO: WEF- CLUB DI ROMA – BIG PHARMA“
Club di Roma sicuramente piaciuto
Altri collegamenti tra Club di Roma e WEF: Hirschhausen, il Club di Roma e Bill Gates
Uno degli attuali rappresentanti del “Club di Roma”, che ha posto le basi essenziali per il “coraggioso mondo nuovo”, è, ad esempio, il dott. Eckart von Hirschhausen . Attualmente egli sta agendo per conto dei profittatori della pandemia come Bill Gates . La Bill & Melinda Gates Foundation è a sua volta una delle sostenitrici della sua fondazione. Eckart von Hirschhausen è noto, tra l’altro, come un “comico” (…un altro!!!). Nel 2018 ha pubblicato un libro dal titolo “comicamente”: ” Chi non si vaccina è un profittatore antisociale“. A Bill Gates sarà sicuramente piaciuto !!!
Ma diventa davvero interessante l’argomento solo in un articolo in lingua inglese su “I bambini di Malthus “. Il desiderio di qualcosa che riduca la popolazione mondiale. L’articolo dice: “I nuovi malthusiani stanno diventando più audaci. Al vertice delle Nazioni Unite sull’ambiente Rio+20 all’inizio di quest’anno, 105 istituzioni rispettate, tra cui la British Royal Society, che fa sempre più affidamento sul malthusianesimo, hanno invitato i governanti internazionali a superare le “sensibilità etiche” sulla questione demografica e a “ridurre la crescente popolazione mondiale“. Tutti quei bambini che piangono significano che ora abbiamo “più vita di quella che il pianeta può gestire“, hanno spiegato.
I bambini come un peccato di CO2
La Bill and Melinda Gates Foundation inietta milioni di dollari nella distribuzione di contraccettivi nei paesi in via di sviluppo. I ricchi occidentali ora possono persino compensare le loro emissioni di carbonio aiutando a prevenire la nascita di bambini nelle aree meno fortunate. Sul sito Web Pop Offsets creato da OPT , puoi calcolare quanta anidride carbonica emetti nella tua vita quotidiana e quindi determinare quante nascite devi prevenire per compensare tale importo. Dai un contributo finanziario a un ente di beneficenza riproduttivo; questa carità incoraggia una donna da qualche parte a non avere più figli. Le tue emissioni personali sono compensate dal tuo contributo a non produrre bambini ad alta intensità di risorse. Il rapporto del Guardian su questa iniziativa è stato illustrato con una foto di 12 bambini semplicemente sdraiati lì, come i rifiuti problematici della natura.
Il reattore al plasma come apparirà a fine lavori.
Ansaldo Energia consegna le prime parti di Iter
Il consorzio italiano, che a gennaio 2021 ha attivato il contratto per fornire ad F4E delle parti del Tokamak, il reattore sperimentale per produrre energia dall’idrogeno, ha quasi installato le prime parti in questa settimana. F4E è l’organismo europeo che si occupa del progetto ITER, che ha lo scopo di sviluppareun reattore, per produrre un plasma di fusione con più potenza rispetto a quella richiesta per riscaldare il plasma stesso. Il valore del contratto è di 100 milioni di € per 5 anni.
Nella nota stampa emessa dopo aver siglato l’accordo, in gennaio, la stessa Ansaldo indicava:
che ITER è il progetto per dimostrare il potenziale dell’energia a fusione,
che l’accordo prevede la progettazione, l’implementazione, il collaudo e la messa in servizio del sistema, oltre la progettazione e la costruzione dei rispettivi edifici,
che è previsto un sistema di sicurezza per fornire elettricità ai sistemi e componenti del reattore, mantenendolo in modalità sicura in caso di black-out elettrico ed infine,
che Ansaldo integra e coordina tutte le diverse aree di competenza per completare questa infrastruttura.
Nello specifico, è stata installata la prima sottosezione della camera al plasma, del peso di 1.380 tonnellate, pari a 4 Boeing 747 a pieno carico. La costruzione che ospiterà il macchinario, permetteva un margine di soli 20cm dal muro perimetrale del pozzo di assemblaggio del macchinario.
Roberto Adinolfi, presidente (e amministratore delegato ad interim) di Ansaldo Nucleare ha dichiarato: «Questo primo traguardo nell’assemblaggio del Tokamak, segna una nuova tappa nell’impegno di Ansaldo Nucleare a sostegno del progetto Iter e, più in generale, nella creazione di competenze industriali a 360 gradi, dall’ingegneria alle costruzioni, per rendere lo sfruttamento del nucleare da fusione, un’opzione concreta per il futuro dell’energia».
Questa parte è 1/9 della camera al plasma Toroidale, una parte della camera da vuoto a 40° dotata di superfici riflettenti in argento e di due elettromagneti superconduttori di forma simile ad una lettera “D”, denominate bobinedi campo toroidali, che hanno il compito di confinare, con la forza magnetica, il plasma che scorre all’interno. Altre 8 strutture simili chiuderanno la camera toroidale.
La parte è stata assemblata nell’edificio tra marzo e dicembre 2021. I componenti sono stati assemblati su una struttura disegnata per posizionare le parti dal team di Iter e da Dynamic (la joint venture franco-italiana responsabile del contratto Tac2 e composta da Ansaldo Nucleare, Endel Engie, Orys Group Ortec, Simic, Ansaldo Energia e Leading Metal Mechanic Solutions), con la collaborazione dell’operatore di gru Forselev. La parte del reattore è in sospensione sul pozzo, mentre i metrologi di ITER effettuano le misurazioni per portare il macchinario in posizione.
Il cantiere di ITER.
Il raggiungimento di questa fase, nell’avanzamento lavori, porta il progetto più vicino alla produzione del “First Plasma”.
Questo progetto è di tipo sperimentale e siamo ancora lontani dall’applicazione industriale. Tuttavia, dimostrare che è possibile produrre energia è una cosa importante, perché dalle prime evidenze teoriche, sembra che i costi non siano troppo elevati e che il problema delle scorie, che affligge le centrali nucleari ora funzionanti nei paesi dove sono attive, sia superato. In questa fase lo scopo è raggiungere una situazione in cui l’energia di cui necessita il macchinario, sia inferiore a quella prodotta. In caso di raggiungimento degli obiettivi teorici, saremmo in possesso di una tecnologia capace di risolvere i più grossi grattacapi della transizione energetica, sempre più di attualità, viste le dinamiche dei prezzi dell’energia.
Altri impianti di questo tipo sono in costruzione a Frascati, dove Enea ed Eni stanno collaborando ad un progetto di fusione ad idrogeno a confinamento magnetico. All’estero, ci sta lavorando un consorzio in Cina di nome Experimental Advanced Superconducting Tokamak (East)ed in Corea, dove il reattore della Korea Superconducting Tokamak Advanced Research (KSTAR)ha stabilito il record di funzionamento, mantenendo il plasma a più di 100 milioni di gradi celsius per 20 secondi.
Quest’ultimo, è un reattore di 9,4 m di diametro e di 9,6 m di altezza, con un campo magnetico toroidale di 3,5T.
Come ho sempre detto: se sembra un complotto per schiavizzare l’umanità, parla come un complotto per schiavizzare l’umanità e agisce come un complotto per schiavizzare l’umanità, allora probabilmente è solo un puro complotto filantropico di cuore, per servire il BENE più grande!
Ho ragione?!
Ora, presumo che tu abbia già sentito parlare di The Great Reset, un complotto molto nefasto proposto dal World Economic Forum, per utilizzare la crisi finanziaria globale causata dal Covid-19 e il “cambiamento climatico”, come un’opportunità per ristrutturare completamente la vita come la conosciamo.
Voglio dire: come potresti NON averne sentito parlare? È stato letteralmente disposto in bella vista per tutto il mondo, dal World Economic Forum e stiamo vivendo i suoi impatti schiaccianti ogni giorno!
Nonostante questo fatto, molte persone ANCORA lo respingono come “solo un’altra teoria della cospirazione“.
Suppongo che sia perché l’idea di élites affamate di potere che inaugurano un “Nuovo Ordine Mondiale”, è quasi diventata un cliché a questo punto. Ma non commettere errori, a differenza dei rettiliani, QUESTO è molto reale!
Tuttavia, la maggior parte delle persone che parlano di The Great Reset, hanno solo una vaga comprensione di cosa sia.
Nell’ultimo anno, The Great Reset è diventato solo un’altra parola d’ordine; una sorta di “frase onnicomprensiva”, usata nei circoli di destra, per descrivere tutto ciò che è sbagliato nel mondo. Ma quanto ne sappiamo REALMENTE?
In questo articolo, cercherò di spiegare ESATTAMENTE cos’è The Great Reset, svelare la sua complessità e eliminare il linguaggio morbido usato dal World Economic Forum, per mascherare le sue vere intenzioni.
Cercherò di esporre i piani del Forum economico mondiale nel modo più semplice possibile.
È assolutamente essenziale che ogni uomo, donna e bambino, capisca ESATTAMENTE cosa stanno facendo le élites più potenti del mondo e cosa questo potrebbe significare per il futuro dell’umanità.
Cos’è stakeholder capitalism?
Per prima cosa: per comprendere appieno l’agenda del Grande Reset, DOBBIAMO capire qualcosa chiamato “Capitalismo degli Stakeholder”…
Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum, scrisse un libro nel 1970, descrivendo quello che in seguito fu definito “Stakeholder Capitalism”, una nuova forma di capitalismo, in cui le corporazioni mirerebbero, non solo a fare un sacco di soldi, ma anche a migliorare il benessere di tutti coloro che hanno una “partecipazione” nell’azienda.
Ciò includerebbe i dipendenti, i governi e le comunità che sono influenzate da beni e servizi.
Questa teoria è stata descritta come “il prossimo passo logico successivo” al tradizionale capitalismo degli azionisti. Klaus Schwab una volta disse: “Un’economia migliore è possibile, ma dobbiamo reimmaginare il capitalismo per farlo”.
Quindi, nella visione idealistica di Schwab, di “utopia”, le aziende si concentrerebbero su cose come l’ambiente, gli impatti sulla salute pubblica, il benessere, l’equità, le disuguaglianze di genere e razziali, ecc.
(Sta iniziando ad avere senso perché WOKEness è così diffuso in questi giorni?)
In pratica, tuttavia, la teoria degli stakeholder non serve affatto gli interessi delle persone. Questo perché i governi sono ANCHE considerati una forma di stakeholder in questa teoria e poiché i governi sono in posizioni di potere, alla fine possono decidere cosa significhi effettivamente “servire il bene superiore“.
Nel capitalismo degli stakeholder, i governi CREEREBBERO problemi, quindi fornirebbero sovvenzioni, contratti ed esenzioni fiscali, per le società che sono disposte a “risolvere” questi problemi “fabbricati ad hoc”.
Prendiamo ad esempio il “cambiamento climatico”. Gli investitori metterebbero i loro soldi in cose come l’energia verde, prima dei cambiamenti politici del “Green New Deal” del governo.
Le grandi aziende sarebbero state incaricate di costruire le infrastrutture necessarie per “diventare verdi”. A loro volta, i governi e le imprese diventano contemporaneamente più potenti e ricchi.
La teoria degli stakeholder fa appello alla sinistra, con elementi di socialismo, mentre fa appello anche alla destra, con elementi di capitalismo di libero mercato. Ma non fraintendetemi, The Great Reset è semplicemente una miscela delle parti peggiori del comunismo e del fascismo, tutte racchiuse in un unico pacchetto. Il risultato finale è una massiccia espansione del governo, mentre i ricchi diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri.
Lasciate che vi faccia un altro esempio…
Ricordate quando le aziende farmaceutiche venivano chiamate dai governi di tutto il mondo a “servire il bene più grande” e produrre un vaccino FOR-PROFIT, per risolvere la crisi sanitaria globale creata dalla “pandemia”?
Le aziende farmaceutiche hanno poi prodotto milioni di dosi di vaccini sperimentali a mRNA in tempi record. I governi di tutto il mondo hanno quindi proceduto a IMPORRE questi vaccini, contro la volontà del popolo e hanno permesso alle grandi aziende farmaceutiche di trarne profitto.
Questo è un esempio PERFETTO di capitalismo degli stakeholder in azione, e stiamo vedendo emergere ogni giorno ulteriori esempi come questo.
Ricordate anche, quando le piccole imprese sono state costrette a chiudere durante la pandemia, mentre le grandi imprese hanno spostato le loro operazioni online? Aziende come Amazon, sono state presentate come eroi per rispondere alle esigenze della pandemia.
Jeff Bezos, insieme ai dieci uomini più ricchi del mondo, ha raddoppiato le loro fortune da $ 700 miliardi a $ 1,5 trilioni in soli due anni. Questo è stato uno dei più grandi trasferimenti di ricchezza nella storia umana ed è avvenuto come risultato diretto della risposta del governo alla pandemia.
Sì, questo è il capitalismo degli stakeholder per te!
Non c’è da stupirsi perché il CEO di Walmart lo ama così tanto!
“Penso che il crescente interesse per il capitalismo degli stakeholder, derivi da aziende che hanno investito sinceramente nel fare del bene al nostro mondo”. – Walmart CEO Doug McMillon.
Certo che fa Doug… Certo che lo fa….
Vedete, nascosto dietro il suo linguaggio morbido di creare sicurezza, benessere, equità e sostenibilità, la teoria degli stakeholder è solo un’altra forma di quello che viene chiamato “capitalismo clientelare”, in cuiil successo negli affari si basa sulla collusione tra le grandi imprese e il governo.
E in questo caso, un governo globale.
Cos’è il World Economic Forum?
Il libro di Klaus Schwab che definisce questa “nuova forma di capitalismo”, ha ispirato la fondazione del World Economic Forum e il primo incontro di Davos nel 1971. Fin dal concepimento di Davos, tutti i CEO più ricchi del mondo, leader mondiali, giornalisti, sindacati e vari esperti, si sono incontrati ogni anno a Ginevra, in Svizzera, per formare un gigantesco “brain trust“. Per 50 anni, hanno mirato a formare partenariati pubblico-privato più forti e ad affrontare le questioni più urgenti che il nostro globo deve affrontare (inclusi, ma non limitati a: pandemie e cambiamenti climatici).
La missione del WEF: “Influenzare direttamente le agende globali, il processo decisionale e le pressioni per la cooperazione pubblico-privato“.
… Cosa potrebbe andare storto?
Qual’è il grande reset?
Il Great Reset è stato originariamente redatto nel 2010, dai tre leader più anziani del WEF; Klaus Schwab, Mark Malloch-Brown e Richard Samans. È stato proposto dal World Economic Forum come risposta alla crisi economica del 2008. La proposta è di ben 600 pagine e Harris Gleckman, dell’Università del Massachusetts, la descrive come: “la proposta più completa per riprogettare la governance globale dalla formulazione delle Nazioni Unite durante la seconda guerra mondiale”.
L’idea centrale è che “l’età dell’oro del capitalismo” sia giunta al termine.
Sono state proposte nuove politiche per affrontare il cambiamento climatico, correggere il crescente divario di reddito, incentivare l’energia verde e vietare l’attività finanziaria che “non abbia servito un chiaro scopo pubblico“. Il Grande Reset mirava anche a coinvolgere maggiormente il mondo aziendale nelle Nazioni Unite e a formare una relazione pubblico-privato.
Tuttavia, all’epoca, l’idea di una “economia verde” era vista come troppo costosa, onerosa e fu in gran parte respinta per essere troppo idealistica.
Avanti veloce fino all’anno 2020 e la crisi covid-19 ha convenientemente creato l’insieme perfetto di circostanze. per riaccendere The Great Reset e spostare la sua agenda a “velocità distorta dall’operazione”.
Le seguenti citazioni sono tratte direttamente dal sito web del WEF:
“C’è un urgente bisogno che le parti interessate globali cooperino nella gestione simultanea delle conseguenze dirette della crisi COVID-1, per migliorare lo stato del mondo”
“La pandemia rappresenta una rara, ma ristretta finestra di opportunità, per riflettere, reimmaginare e resettare il nostro mondo”.
L’AGENDA del Grande Reset
La classe dominante vede la pandemia e la “crisi del cambiamento climatico”, come un’opportunità per creare una massiccia collusione tra il settore pubblico e quello privato. Al suo interno, il World Economic Forum, mira a utilizzare una serie di crisi fabbricate, per dissolvere la sovranità nazionale e abbracciare una nuova forma di governance globale.
Nella loro visione, una piccola manciata di persone accumulerebbe enormi quantità di ricchezza, potere e controllo, mentre il resto della gente è soggetto a sorveglianza di massa, vaccinazioni forzate e, infine, diventa completamente impoverito.
“Non possiederai nulla e sarai felice“, è uno slogan preso direttamente da uno dei video promozionali del WEF. Nel prossimo futuro, piuttosto che possedere la tua proprietà, affitterai tutto, mentre il governo ti fornirà un reddito di base universale, trasporti, assistenza sanitaria, ecc.
Tutto questo cambiamento, portato avanti con il pretesto di “costruire un futuro più sano e sostenibile”.
Un nuovo sistema economico globale “verde”, che fonde le parti peggiori del comunismo e del fascismo, governato da una classe dirigente di “esperti fidati”, per il vostro benessere e la vostra sicurezza.
Tali cambiamenti radicali hanno incontrato, in precedenza, una grande resistenza da parte di persone che si lamentavano di cose come la “libertà personale” e i “deficit di spesa“.
La logistica della creazione di una tale “economia verde”, ovviamente, richiede una massiccia revisione dei cambiamenti in più settori ed è stata respinta, per essere troppo costosa e onerosa.
I tentativi di spingere per questa agenda, spaventando le persone a conformarsi alla propaganda del “cambiamento climatico”, sono stati in gran parte inefficaci.
Ma tutto è cambiato quando è arrivata la pandemia di Covid-19.
Il Covid-19 ha convenientemente creato il necessario cambiamento di paradigma, per giustificare enormi quantità di spesa e una ristrutturazione totale della civiltà umana come la conosciamo.
Dopo due anni di lockdown, collasso economico e pura calamità, ora vediamo il WEF affermare che: “la pandemia di Covid-19 ha semplicemente risvegliato il pubblico a una maggiore necessità di formare partenariati pubblico-privato più forti, per prepararsi a future pandemie e alla prossima crisi globale; la crisi climatica“.
I governi stanno già creando stati di sorveglianza e programmi di vaccinazione di massa, giustificati dalla pandemia, ma useranno questo slancio per continuare Il Grande Reset. Ora, stiamo assistendo alla formazione di valute digitali controllate dalle banche centrali, proprio accanto ai sistemi di credito sociale e ai Green New Deal.
Le corporazioni colluse con i governi, stanno già costruendo l’infrastruttura per il Great Reset.
Black Rock, Vanguard e State Street Capital, hanno quadruplicato la loro partecipazione finanziaria nelle società S&P e stanno letteralmente costringendo i CEO, a conformarsi al Great Reset.
Alle aziende vengono assegnati punteggi “EGC” dalle banche che le valutano, in base alla loro compatibilità ambientale, per determinare se possono o meno, ricevere prestiti.
I CEO sono essenzialmente costretti a investire, esclusivamente in forme di energia rispettose dell’ambiente e sostenibili, abbracciando anche idee di WOKEness, con diversità e diritti trans, inclusi anche nella lista di controllo “EGC”.
Tre gruppi di gestione degli investimenti Black Rock, Vanguard e State Street Capital, sono in grado di manipolare interi mercati per i dissidenti che non si piegheranno al Great Reset.
… A proposito, il CEO di Blackrock è nel consiglio di amministrazione del WEF.
Negli ultimi due anni, abbiamo visto il mondo girare sul suo asse e posso assicurarvi che questo è solo l’inizio. La pandemia può sembrare in ritirata, ma non è finita. Le persone al potere non hanno finito con la loro agenda.
Il mondo intero si sta muovendo rapidamente verso una nuova forma di governance globale e l’agenda del WEF può essere determinata solo da una serie di crisi fabbricate.
Quindi, se non è un’altra pandemia, sarà la carenza di cibo, interruzioni di corrente, disastri naturali, siccità …
O peggio, tutto quanto sopra.
Per fermare questo, un numero significativo di persone DEVE svegliarsi e sapere esattamente cos’è The Great Reset, sapere chi sono i membri del WEF e imparare come combattere contro questa macchina, altrimenti, siamo sicuramente diretti verso il disastro.
Comprendi che siamo sull’orlo della distruzione e della fine della vita come la conosciamo?
Il tempo stringe!
Ora è il momento di stare insieme, dalla parte diametralmente opposta alla classe dominante.
Possiamo fermare i progetti del The Great Reset, ma solo una volta che impariamo a smettere di impegnarci in piccoli litigi, creati per tenerci ignoranti e divisi.
Brescia: nella città lombarda si è tenuto il procedimento giudiziale.
Pronunciamento sull’obbligo vaccinale
Il tribunale del lavoro di Brescia si è pronunciato il 7 maggio 2022 sul ricorso di una Operatrice Sanitaria, sospesa dal lavoro e dallo stipendio per l’inosservanza dell’obbligo vaccinale. Il testo è consultabile al link qui di seguito.
Il giudice ha presentato ricorso a parte alla Corte Costituzionale per l’articolo della legge 76/2021 che limita ai soggetti esentati dal vaccino per motivi di salute la possibilità di essere destinati a mansioni alternative rispetto a quelle ricoperte (citazione: “mansioni anche diverse ,senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio da Sars cov-2”), perchè in contrasto con gli art 3 e 4 della Carta, in quanto sorgono discriminazioni tra i sanitari esenti dal vaccino e chi sceglie di non sottoporsi allo stesso ed in quanto si lede il diritto al lavoro per chi sceglie di non sottoporsi alle iniezioni. E per l’articolo della stessa legge che sospende tutti gli emolumenti (citazione: “per il periodo della sospensione, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati”) in contrapposizione con gli articoli 2 e 3 della Costituzione, qui sono penalizzati il diritto dell’individuo al sostentamento e anche qui si crea una discriminazione, basata sullo status vaccinale.
L’articolo 3 della Cost. sancisce la pari dignità dei cittadini di fronte alla legge senza vincoli di sesso, razza, lingua , religione, opinioni politiche condizioni personali e sociali ed in linea di principio vieta alle leggi di discriminare i cattadini in base a questi criteri (citazione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua , di religione , di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.).
L’articolo 4 della Cost. tutela il diritto al lavoro, sia rimuovendo gli ostacoli alla possibilità di prestare opera, sia come obbligo di partecipare al progresso materiale e sociale della nazione (Citazione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”).
L’articolo 2 della Cost. infine, tutela i diritti inviolabili, sia del singolo individuo sia delle istituzioni sociali che raggruppano più individui e fissa l’obbligo di partecipazione alla solidarietà politica, economica e sociale (Citazione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” ) . Il “bene comune” nell’art.2 è la base della convivenza sociale, se viene a mancare il primo, se qualcuno resta indietro la stessa società è a rischio. In questo caso è chi non si vaccina ad essere lasciato indietro.
Il Giudice del lavoro ha sancito l’obbligo di corrispondere un assegno di mantenimento alla lavoratrice ed alla sua famiglia:
– fino al pronunciamento della Consulta;
– perchè la sentenza emessa (di ricorso alla Consulta) non esaurisce il contenzioso ed il relativo procedimento;
– essendo chiaro che, sebbene la dipendente risulti sospesa fino al 31/12/2022, il perdurare della sospensione crea un danno alla ricorrente (periculum in mora), e che, pur in attesa di una sentenza definitiva dalla Consulta, ci sono buone probabilità che siano stati lesi dei diritti della ricorrente stessa (fumus boni iuris). Rispetto ad altre sentenze oltre all’indicazione del danno c’è questo aspetto del fumus boni iuris che indica una buona probabilità che siano stati infranti i diritti della ricorrente, in pratica lo stesso giudice, che nel nostro ordinamento è l’unico che può ricorrere alla Consulta contro una legge, sta dichiarando che ci sono buone possibilità che determinati provvedimenti varati sull’onda della pandemia ledano una serie di diritti costituzionali.
Soltanto il giudizio di Costituzionalità confermerà, revocherà o modificherà il provvedimento del giudice del lavoro, per ora è presto cantare vittoria.
Tuttavia il caso presentato negli articoli come gli altri pubblicati in precedenza, apre una speranza sia per i singoli, sia di avere conseguenze positive per tutti, nel caso in cui i ricorsi in Corte Costituzionale vadano a buon fine. Il consiglio è di affidarsi agli avvocati che sono preparati per affrontare queste controversie e di non arrendersi mai, per quanto la situazione possa sembrare cupa come era solo qualche mese fa. Ci sono anche associazioni attive nel riconoscimento dell’immunità naturale come “Immuni per sempre” (sito: https://immunipersempre.com/) che stanno collaborando nella difesa dei diritti del cittadino contro l’obbligo vaccinale.
Si chiama Ectogenesi (o esogenesi) il far crescere un bambino fuori dall’utero materno. L’idea circola da decenni ed ebbe vita dall’intento di salvare i bambini nati troppo prematuramente per sopravvivere.
Partiamo dai dati: le nascite premature prima della 37esima settimana di gravidanza sono la causa di morte neonatale più frequente. Prima della 22esima settimana di gestazione le possibilità di sopravvivere sono praticamente inesistenti e solo dalla 27esima si inizia a superare il 90%. Sono 15 milioni i neonati che ogni anno nascono prematuri, metà di loro non sopravvive e l’altra metà vive con disabilità fisiche o intellettive. Nei nati gravemente pretermine sono infatti frequenti malattie polmonari, intestinali, danni cerebrali e cecità.
L’idea di salvare questi piccoli è sicuramente una volontà condivisibile, ma si sta andando oltre.
Un team di ricercatori di Suzhou (Cina) ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che può prendersi cura degli embrioni umani per farli crescere in un utero artificiale.
La “tata” dell’IA si sta già occupando degli embrioni animali e che alcuni scienziati ritengono che lo stesso tipo di tecnologia possa essere utilizzata per i feti umani per “crescere in modo più sicuro ed efficiente”.
E’ una sorta di “tata” costruita con algoritmi di IA che permetterebbe la crescita di feti umani, a detta degli scienziati, in modo più sicuro rispetto a quanto possa avvenire nel grembo materno.
Il nuovo studio apparso sul Journal of Biomedical Engineering descrive questa tecnologia come un “dispositivo per la coltura di embrioni umani nel lungo termine”, una specie di grande contenitore con all’interno i fluidi nutrienti necessari per la crescita dei feti.
Attualmente testato sui topi, il sistema è in grado di registrare ogni variazione che viene elaborata dall’algoritmo in grado di segnalare cambiamenti, eventuali problemi, fabbisogno nutritivo o di anidride carbonica, ecc. stabilendo così anche lo stato di salute dell’embrione.
Ciò significa che l’utero artificiale e il sistema a cui è collegato è in grado di rilevare qualsiasi “difetto” (come definito dagli studiosi) del nascituro.
La Cina si trincea dietro il più basso tasso di natalità mai registrato negli ultimi 10 anni, giustificando questo progetto con la necessità di “crescere in modo sicuro ed efficiente” i feti, perché, sempre secondo il team, comprendendo l’origine della vita si possono risolvere i difetti alla nascita e altri problemi di salute riproduttiva.
Lo scopo pare essere volto a sopperire il fatto che le donne cinesi rifiutano sempre di più matrimonio e maternità.
Il progetto è bloccato dalle leggi internazionali che vietano gli studi sperimentali su embrioni umani, la Cina spinge perché tali regole vangano cambiate, ma i dubbi in merito sono davvero innumerevoli.
Clara Rugaard in “I Am Mother” | via imdb
Questo è il progresso che la scienza e la ricerca stanno inseguendo, ma le domande di carattere morale, etico e legale sono tantissime.
Prima su tutte, la domanda che ci poniamo è: è etico?
Cercare a tutti i costi la “perfezione” nella vita che arriva è moralmente corretto?
E ancora, se i feti in utero artificiale dovessero risultare “difettosi” saranno buttati via come immondizia?
In che tempistiche, entro il terzo mese, il quinto, fino alla nascita? Non è aborto o infanticidio?
In ultimo, di chi sarebbero figli questi nati? Quali diritti avrebbero o non avrebbero? Quale futuro avrebbero e in che condizioni crescerebbero?
Fino a che punto ci si può spingere per sostituirsi a madre natura senza dimenticare la “natura” di cui siamo fatti e a cui apparteniamo?
Articolo correlato dal quale abbiamo preso spunto lo trovi su ChildResQue Italia del 03 maggio 2022:
La Russia sta ancora festeggiando la vittoria sulla Germania nazista.
Il 9 maggio è il giorno in cui i tedeschi si arresero agli alleati con i russi al tavolo. Perché pensi che questo sia ancora un evento sacro in Russia mentre la stragrande maggioranza degli americani ignora la fine della Germania nazista come qualcosa che vale la pena ricordare?
La risposta sta nella storia. Se chiedi a un americano istruito che ha una certa conoscenza della storia delle battaglie più sanguinose combattute dalle truppe statunitensi, le prime tre sono la battaglia di Gettysburg (cioè la guerra civile americana), la battaglia delle Ardenne e Iwo Jima. Ma credo che il 99% di quel lotto non sappia quanti siano effettivamente morti in battaglia. Penso che rimarrai sorpreso dal numero di vittime :
Battaglia di Gettysburg–3.155 dell’Unione e 3.903 confederati uccisi in azione.
Battaglia delle Ardenne: 19.276 uccisi.
Battaglia di Iwo Jima–6.821 uccisi.
La campagna più sanguinosa di qualsiasi guerra per gli Stati Uniti fu la Normandia, iniziata il 6 giugno 1944 e terminata il 25 agosto 1944 con un totale di 29.204 uccisi in azione.
Alzi la mano chi è sorpreso dalla relativa scarsità di vittime. Considerami come uno degli sbalorditi. Non sto suggerendo che questi siano numeri privi di significato. Se uno di coloro che sono morti in queste battaglie era un membro della tua famiglia il costo non può essere misurato. Ma la realtà è che il numero di militari statunitensi uccisi in azione durante la Guerra Civile, la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra di Corea e la Guerra del Vietnam messe insieme impallidisce rispetto alle perdite subite dall’Unione Sovietica (cioè la Russia) subì nella seconda guerra mondiale.
sull’orrore di Stalingrado: si stima che 478.741 membri del personale sovietico siano stati uccisi o dispersi. In quella battaglia, il popolo sovietico (principalmente russo) subì più vittime in azione di quanto gli Stati Uniti subissero in tutti i teatri di tutti i servizi durante la seconda guerra mondiale.
Gli americani non hanno punti di riferimento per comprendere o apprezzare le sconcertanti perdite che l’Unione Sovietica ha subito per respingere i nazisti. Nella battaglia di Mosca, dove le forze tedesche arrivarono alla periferia di Mosca nel dicembre 1941, diverse centinaia di migliaia di soldati russi morirono. Quando i sovietici ribaltarono la situazione sui tedeschi e lanciarono una controffensiva nel dicembre 1941 che terminò il 7 gennaio 1942, altri 139.586 furono uccisi o dispersi in azione.
Agli americani piace assecondare la fantasia di aver sopportato grandi sacrifici durante la seconda guerra mondiale. La guerra è stata un evento di trasformazione in termini di creazione di un colosso industriale negli Stati Uniti. La maggior parte delle famiglie non è stata toccata dal dolore dopo aver perso un soldato, un marinaio, un aviatore o un marine. In Russia è vero l’esatto opposto.
Ci stiamo avvicinando al traguardo degli 80 giorni della guerra Ucraina/Russia. Non ci sono cifre affidabili sul numero di uccisi in azione su entrambi i lati. Tuttavia, sembra che quattro volte il numero di soldati ucraini e mercenari stranieri sia morto rispetto alle perdite russe.
Gli Stati Uniti e la NATO commettono un grave errore se liquidano i timori russi di un’invasione dall’ovest come un semplice pretesto per la conquista del territorio. La Russia ha un vantaggio che l’Occidente non ha: il suo patrimonio culturale non è stato diluito da un’ondata di immigrati stranieri. Se si considera lo spostamento della popolazione in America e in Europa negli ultimi 60 anni, la percentuale della popolazione con un parente che ha combattuto nella seconda guerra mondiale si è ridotta. Non sto suggerendo che gli immigrati legali siano cattivi o malvagi. Ma gli immigrati vengono in America o in Europa con una storia diversa. I loro antenati non stavano acquistando titoli di guerra statunitensi per sostenere l’attacco. Le perdite subite in un conflitto come la seconda guerra mondiale rimangono con coloro che hanno conosciuto il dolore in prima persona.
Credo che questa sia la variabile chiave che spiega perché la maggior parte degli americani non si è presa del tempo per ricordare la vittoria sulla Germania nazista. E questo spiega anche perché il popolo russo ricorda ancora
E’ un dato di fatto, la pandemia ha portato nei giovani disagi psicologici e li ha esposti ad un aumento impressionante dei rischi di violenza, sfruttamento e abusi.
Il 5 maggio 2022, in occasione della giornata contro la pedofilia, la polizia postale ha diffuso un dossier circa l’adescamento online: la fascia più in pericolo sono i minori tra i 10 e 13 anni (maschi e femmine sono vittime in egual misura), in aumento i casi di bambini di 9 anni che passano sempre più tempo connessi a videogiochi in rete come Roblox e con applicazioni non adatte a loro come Instagram, Tiktok e Facebook.
Si è registrato anche un notevole incremento del numero di bambini approcciati sul web con una concentrazione del 64% per i piccoli tra i 10 e i 13 anni; rilevante anche l’impennata riguardante la fascia 0-9 anni.
Gli adulti adescatori hanno un modus operandi complesso, conoscono le abitudini e le fragilità delle vittime ed hanno aumentato l’attività durante la pandemia poiché moltissimi minori hanno dovuto ricorrere ad internet per quasi tutte le attività quotidiane: scuola, relazioni sociali con coetanei, gioco e svago. Questo ha portato i pedofili a concentrarsi su piattaforme di gaming, servizi di messaggistica oltre ai social.
Foto: https://roma.repubblica.it Pedopornografia, polizia postale: nel 2021 casi aumentati del 47%.
La pandemia ha dato spazio anche ad altre forme di violenza, coinvolgendo i piccoli in truffe, inganni e causando loro problemi psicologici.
Un esempio eclatante di bambini truffati durante i momenti di svago è rappresentato dalla piattaforma di gioco “Roblox”. Il gioco più popolare del momento raccoglie circa 40 milioni di utenti. Una Corporate che sfrutta il lavoro minorile e aggancia le carte di credito dei suoi giocatori minorenni. Nato nel 2006 sembrava non avere futuro, ci ha messo 10 anni per diventare famosa, la sua forza sta nel sembrare incompiuto, dando così ai ragazzi la possibilità di costruirlo, letteralmente! 200 milioni di giovani tra i 9 e 15 anni rendono una capitalizzazione di 49 miliardi di dollari.
La truffa di questa piattaforma sta nel far creare il gioco ai suoi utenti sfruttandone il lavoro promettendo loro (senza mai mantenere la parola) popolarità e denaro, nel caso il ragazzino avesse diritto ad un compenso Roblox ha creato i Robux che valgono solo 1/3 della moneta reale.
Inoltre blocca determinati livelli dietro pagamento di denaro vero. Gli acquisti accidentali sono frequenti, alcuni genitori si sono trovati centinaia di migliaia di dollari addebitati sulle loro carte. Nessun copyright né diritto di autore su quanto creato.
Non meno importanti i danni psicologici causati a questa generazione.
Secondo documenti forniti dal Wall Street Journal Facebook sapeva già da tempo che Instagram era deleterio per le ragazze perché creava loro problemi di immagine, di relazione con il loro corpo, ma ha continuato ad aggiungere filtri di bellezza.
I numeri sono sconvolgenti: il 6% delle giovani morte suicide nel 2019 è stato attribuito all’applicazione. I giovani accusano il social di creare stati di ansia e depressione. Nel marzo del 2020 il 32% delle ragazze utenti ha affermato che Instagram le faceva sentire peggio, insicure.
Mark Zuckerberg ha testimoniato davanti a una commissione del Senato lo scorso novembre sulle pratiche dell’ azienda ma le risposte sono state evasive, anzi ne ha sostenuto l’utilità sociale.
Esiste un informatore, che rivelerà la sua identità davanti al Congresso che sta esaminando la vicenda, ma ha già rivelato file interni all’azienda che dimostrerebbero la malafede della stessa.
In Inghilterra un ragazzino di 11 anni è stato ricoverato di urgenza per forti dolori addominali. Dopo diversi esami i medici si sono accorti che aveva ingerito 5 “Magneto Beads” che stavano distruggendo il suo sistema digestivo.
La famiglia ha scoperto dai medici che era il quinto caso in quella settimana. Da ulteriori indagini è emerso che su TikTok i bambini usavano questi magneti sulla lingua per simulare il piercing.
Il piccolo Ellis ha subito due interventi per rimuovere tre magneti dallo stomaco e due dall’intestino.
Genitori e istituti dovrebbero essere sempre a conoscenza di queste pensate per poter mettere in guardia i piccoli dai rischi che correrebbero se accettassero di parteciparvi.
L’unica possibilità che abbiamo per proteggerli è la prevenzione, genitori ed educatori devono essere in grado di accompagnare i bambini, le bambine e gli adolescenti nella comprensione degli ambienti digitali, per poter fruire appieno delle opportunità della rete in modo sicuro e consapevole.
IL PITTORE – Dov’è Hunter? Dov’è Hunter? – Chiede Joe Biden in procinto di annunciare la sua terza candidatura alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Ma Hunter ha altro da fare! Le indagini ormai concluse mettono in crisi i media americani che non sanno come mettere a tacere una notizia di tale portata. Gli affari di famiglia e non solo le “virtù” di Hunter sono ormai palesati. Non è servito il “cauto” intervento dell’FBI, inutile il tentativo di Facebook di cancellare la notizia sui social. Gli interessi commerciali con Burisma, la ormai nota azienda, e gli interessi coltivati in Ucraina e a Pechino sono sotto gli occhi di tutti, o almeno di tutti coloro che vogliono….
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Who Is Hunter Biden? | THE PAINTER – Episodio 4 (Kanekoa The Great)
In Snake Oil , descrivo in dettaglio le prove che il Partito Comunista Cinese ha utilizzato molteplici modalità di influenza, tra cui propaganda online, media mainstream e “scienza” fraudolenta per rendere popolari politiche di blocco che non avevano precedenti nel mondo occidentale. Ma per molti rimane una grande domanda: sì, può essere tutto vero, ma che dire dell’Italia? Nelle parole di Neil Ferguson, artefice dei modelli Covid selvaggiamente imprecisi che hanno mandato il mondo in tilt:
È uno stato comunista a partito unico, abbiamo detto. Non potevamo farla franca in Europa, pensavamo… E poi l’Italia ce l’ha fatta. E abbiamo capito che potevamo…
Questo è, ovviamente, vero. L’adozione da parte dell’Italia della politica di contenimento della Cina è stato uno degli eventi più importanti che hanno istigato il blocco nel mondo libero e, direi, uno degli aspetti più oscuramente intelligenti dell’operazione di blocco. Le informazioni limitate su come sono emersi i blocchi in Italia sono stati un ostacolo. Così, il nostro caso ci porta nell’antica capitale d’Europa.
Come sfondo storico, l’ultima volta che l’Italia ebbe un governo nazionale forte e competente fu all’incirca nel 179 d.C., dopo di che Marco Aurelio morì e l’imperatore passò a suo figlio Commodo, l’inizio della fine dell’Impero Romano. Per 1300 anni dopo la caduta di Roma, l’Italia fu in gran parte governata come un’infarinatura di città-stato di proprietà di famiglie rivali e illustremente ricche. Quando l’Italia divenne una repubblica nel 19° secolo, le forze di sicurezza private di queste famiglie benestanti si evolvettero nella rete clandestina a maglie larghe denominata mafia , fungendo da collegamento tra l’élite italiana, il governo e i fornitori di varie attività illecite. Di conseguenza, l’Italia è stata a lungo unica come uno dei paesi più prosperi e talentuosi del mondo, ma con un livello di corruzione più caratteristico di una nazione in via di sviluppo: un abbinamento perfetto per un’organizzazione come il PCC.
Nel 2013 ha iniziato a nascere un nuovo partito politico formato dal comico Beppe Grillo chiamato Movimento Cinque Stelle (M5S). Come la maggior parte dei partiti politici italiani, il M5S si spacciava per populista e anti-establishment, ma Grillo e il M5S cercavano da tempo e stringevano stretti rapporti con la Cina . Quando il M5S ha guadagnato il potere politico, ha venduto le relazioni con la Cina al popolo italiano come un modo per promuovere l’indipendenza economica dell’Italia.
Dopo che il membro del M5S Giuseppe Conte è diventato Primo Ministro nel 2018, le aperture del partito alla Cina hanno raggiunto l’apice quando Conte ha dato a Xi Jinping un benvenuto reale e ha firmato la sua iniziativa Belt and Road, diventando il primo grande paese europeo a farlo.
Il 23 marzo 2019, lo stesso giorno in cui Conte ha firmato la Xi’s Belt and Road Initiative, il ministro della Salute italiano, Giulia Grillo, membro del M5S, ha firmato un Piano d’azione sulla cooperazione sanitaria tra Italia e Cina, vincolando l’Italia alla cooperazione con la Cina in alcuni campi tra cui ” prevenzione delle malattie infettive”. Questo piano era la continuazione dei piani di cooperazione sanitaria tra Italia e Cina avviati per la prima volta nel 2000 sotto l’ex Primo Ministro Massimo D’Alema. D’Alema era stato un membro di lunga data del Partito Comunista Italiano ed era stato il primo comunista conosciutodi diventare mai primo ministro di un paese della NATO. D’Alema ora serviva come presidente onorario della Silk Road Cities Alliance, un’organizzazione statale cinese, ed era un leader del partito politico di nuova formazione Article One (A1).
Giulia Grillo ha lasciato il suo incarico e un altro membro della A1, Roberto Speranza, è diventato il nuovo ministro della Salute italiano nel settembre 2019. Poco dopo, nell’ottobre 2019, il presidente del Consiglio Conte ha fatto visita alla sede di Technogenetics, società di proprietà cinese in Italia che ha sviluppato i tamponi iniziali per il test Covid PCR che sono stati inviati da Wuhan nel gennaio 2020.
L’8 novembre 2019 il Ministro della Salute Speranza ha firmato un Programma di Attuazione del Piano di Azione sulla Cooperazione Sanitaria tra Italia e Cina, vincolando l’Italia ad azioni specifiche nell’area del controllo delle malattie infettive. Come ormai ampiamente riconosciuto da fonti di intelligence, il PCC era consapevole che il Covid si stava diffondendo entro l’8 novembre 2019, ma non aveva ancora condiviso tali informazioni con il resto del mondo.
Tra gli impegni dell’Italia nei confronti della Cina nel Programma di attuazione c’erano i seguenti:
A. Sviluppare e sostenere strategie, politiche e azioni di prevenzione per contrastare la seguente situazione: esposizione ad agenti eziologici; comportamenti e atteggiamenti individuali e della popolazione relativi alla trasmissione delle infezioni; la scarsa compliance degli operatori sanitari rispetto alla sorveglianza delle malattie trasmissibili e alle misure di prevenzione … e i comportamenti non standard e gli atteggiamenti poco seri degli operatori sanitari nelle pratiche assistenziali in merito al controllo del rischio e delle infezioni.
b. Sviluppare e sostenere la sorveglianza epidemiologica, l’organizzazione per le emergenze infettive, la comunicazione per la popolazione, la formazione degli operatori sanitari, il coordinamento tra i diversi livelli istituzionali e le diverse competenze territoriali durante l’attuazione degli interventi di prevenzione, la raccolta delle informazioni, il monitoraggio sistematico della qualità e dell’impatto delle azioni realizzate…
C. Svolgere attività di cooperazione come scambio accademico, formazione e manovre sul soccorso medico di emergenza e sulla risposta a gravi emergenze sanitarie pubbliche, ad esempio calamità naturali, catastrofi legate a incidenti, emergenze biochimiche nucleari, pandemie di malattie infettive come l’influenza.
Il 23 novembre 2019, il fondatore del M5S Beppe Grillo, che non aveva una posizione ufficiale nel governo, ha incontrato l’ambasciatore cinese in Italia e ha partecipato a un lungo incontro presso l’ambasciata cinese, i cui dettagli rimangono sconosciuti.
Il primo ministro Conte ha annunciato i primi due casi confermati di Covid in Italia dopo che un paio di turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi il 30 gennaio 2020; mesi dopo, questa coppia ha donato $ 40.000 all’ospedale di Roma che li ha curati. Dopo aver annunciato i due casi, Conte ha dichiarato lo stato di emergenza , “permettendo al governo di ridurre rapidamente la burocrazia se necessario”.
Ore dopo che Conte ha confermato i primi due casi di Covid in Italia il 30 gennaio 2020, un informatore anonimo di borsa ha pubblicato che aveva “amici e familiari nell’industria medica e nel campo, incluso al CDC e un caro amico all’OMS” e si sentiva in colpa non rivelando ciò che sapevano:
L’OMS sta già parlando di quanto sarà “problematico” modellare la risposta cinese nei paesi occidentali, e il primo paese in cui vogliono provarlo è l’Italia. Se inizia un grande focolaio in una grande città italiana, vogliono lavorare attraverso le autorità italiane e le organizzazioni sanitarie mondiali per iniziare a bloccare le città italiane nel vano tentativo di rallentare la diffusione almeno fino a quando non saranno in grado di sviluppare e distribuire vaccini, che tra l’altro è qui che devi iniziare a investire… Penso solo che sia una cosa davvero di merda non condividere queste informazioni con il pubblico perché pensano con arroganza che siamo tutti irrazionali e non dovremmo essere informati così come sono.
Questo suggerimento si è rivelato una predizione quasi perfetta degli eventi successivi. Poco dopo che Conte ha confermato i primi due casi italiani a Roma, gli ospedali della regione Lombardia, più a nord, sotto la direzione del ministro della sanità regionale Giulio Gallera, hanno iniziato a testare in massa individui sia sintomatici che asintomatici per il Covid. Il 21 febbraio 2020 sono stati rilevati 15 casi di Covid ed è stato immediatamente annunciato un lockdown in stile cinese di dieci comuni della Lombardia per 15 giorni per rallentare la diffusione. Questo ordine di blocco è stato ufficialmente firmato in legge dal ministro della Salute Speranza due giorni dopo, il 23 febbraio 2020, il primo ordine di blocco mai firmato in un moderno paese occidentale.
Se quella sequenza temporale sembra accecantemente veloce, è perché lo è. In effetti, non solo il concetto di “lockdown” era senza precedenti nel mondo occidentale e non faceva parte del piano pandemico di nessun paese occidentale, ma l’OMS non aveva nemmeno annunciato la sua approvazione della politica fino al 24 febbraio 2020, quando Bruce Aylward, famoso per aver successivamente disconnesso un’intervista dal vivo quando gli è stato chiesto di riconoscere Taiwan , ha riferito del blocco di Wuhan da Pechino:
Ciò che la Cina ha dimostrato è che devi farlo. Se lo fai, puoi salvare vite e prevenire migliaia di casi di quella che è una malattia molto difficile.
Lo stesso giorno, 24 febbraio 2020, l’OMS ha inviato una Missione Congiunta Covid in Italia. Gli obiettivi della missione congiunta sono stati definiti come segue:
In questa fase l’obiettivo è limitare l’ulteriore trasmissione da uomo a uomo… È fondamentale che noi… mettiamo in atto misure per prevenire la trasmissione successiva… Ciò è in linea con la strategia di contenimento attualmente attuata a livello globale nel tentativo di fermare la diffusione del COVID -19.
Secondo la descrizione della stessa missione congiunta dell’OMS, una strategia di contenimento era già “in fase di attuazione a livello globale” a partire dal 24 febbraio 2020.
Il 23 febbraio 2020, lo stesso giorno in cui il ministro della Salute Speranza ha firmato il lockdown in Lombardia, il Ministero della Salute italiano ha emesso una guida ai test PCR a 31 laboratori in tutta Italia. Il giorno successivo, Speranza ha nominato Walter Ricciardi , ex capo dell’Istituto superiore di sanità, come tramite tra l’OMS e l’Italia per coordinare la risposta dell’Italia a livello nazionale, dicendo che “è essenziale che ci sia un solo centro di coordinamento per la gestione delle emergenze” eliminare le “scelte unilaterali dei singoli territori”.
Dopo che è stata pubblicata la guida ai test PCR, è stato rilevato un gran numero di casi di Covid in tutta Italia. Il 9 marzo 2020, il premier Conte ha posto tutta l’Italia sotto un lockdown in stile cinese, con Conte e Speranza che hanno firmato insieme il decreto (ufficialmente intitolato #IStayAtHome decreto), il primo ordine di blocco di un intero paese mai firmato nel mondo occidentale.
Gli esperti cinesi sono arrivati in Italia giorni dopo e hanno immediatamente consigliato misure di lockdown più rigorose . In quel periodo, l’Italia è stata bombardata da una quantità senza precedenti di disinformazione online che celebrava il suo blocco e la cooperazione italo-cinese su Covid. I social media internazionali sono stati inondati di storie raccapriccianti di file di bare e camion militari che trasportavano corpi in Italia, ma molte di queste immagini, come quelle arrivate da Wuhan nelle settimane precedenti, si sono successivamente rivelate false .
Subito dopo il decreto di Conte, il resto del mondo era in isolamento, spinto da una serie di operazioni di influenza descritte nel mio libro e in altri scritti. Questa sequenza temporale conferma quanto predetto dall’informatore anonimo dal 30 gennaio 2020, che il mondo si sarebbe presto ritrovato a “modellare la risposta cinese nei paesi occidentali”.
Ci vorranno molti anni per svelare esattamente chi ha fatto cosa e perché, prima del blocco dell’Italia. A differenza dei cinesi, gli italiani, trovandosi in un paese democratico, avevano un forte incentivo a coprire le proprie tracce. Ma il quadro di ciò che è accaduto in Italia sta cominciando a prendere forma, ed è altrettanto schiacciante di quanto si possa immaginare.
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