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DOJ, ACCUSE / ARRESTI / CONDANNE

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PROJECT SAFE CHILDHOOD – ( PROGETTO INFANZIA SICURA )

RAPPORTI DI CONDANNE GIORNALIERI DAGLI USA

Il Progetto Infanzia Sicura è un’iniziativa nazionale per combattere la crescente epidemia di sfruttamento e abuso sessuale dei bambini, lanciata nel maggio 2006 dal Dipartimento di Giustizia.

Guidata dagli uffici dei procuratori degli Stati Uniti Attorneys’ Offices e dalla Criminal Division’s Child Exploitation and Obscenity Section (CEOS), il Project Safe Childhood raccoglie risorse federali, statali e locali per meglio localizzare, arrestare e perseguire gli individui che sfruttano i bambini via Internet, così come per identificare e salvare le vittime.

Comunicato stampa del 7 aprile 2022

ALTRE NOTIZIE>>>

I precedenti studi nella carriera del Dott. Fauci

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Hiv, Ricerche in Africa per una cura contro l’Aids, Antrace

I video di seguito ripercorrono tre momenti significativi nella ricerca scientifica di Fauci.

La diffusione dell’ HIV, come quella del Covid-19 ha shockato il mondo. Le sperimentazioni per le cure contro l’AIDS hanno sollevato molti dubbi, proprio come vediamo oggi per il vaccino covid. Fauci è coinvolto in tutte e due le epidemie, e va tenuto in considerazione nelle nostre ricerche per comprendere come i fatti salienti della salute in USA influenzino anche le politiche sanitarie che vengono attuate qui in Italia.

L’ascesa al potere di Fauci

Il prima fase della sua carriera è l’epidemia di Aids degli anni 80 nei quartieri gay delle principali città degli Usa. In quell’occasione, sotto l’amministrazione Reagan, il Dott Fauci ha iniziato a costruirsi la credibilità che lo ha portato a ricoprire una posizione di vertice nella sanità USA.

Fauci: AIDS, farmaci e vaccino

L’NIAID, diretta dall’infettivologo della casa bianca, spesso ha condotto i suoi esperimenti ai limiti dell’etica. Nel 2002 è stato messo sotto osservazione dalla FDA per aver testato in Uganda dei farmaci anti Aids sui bambini. La stessa FDA ha chiesto a Boheringer Ingelheim di raccogliere le statistiche. L’NIAID ha incaricato il consorzio Westat per spuntare risultati meno deludenti, tuttavia i riscontri erano peggiori rispetto a quelli della Boheringer. Nel 2005 è poi emerso che i farmaci anti Aids sono stati testati sui bambini in affido, con una pesante carenza etica dei responsabili. Per le 10 vittime della sperimentazione non è stata dichiarata alcuna #correlazione tra il farmaco ed il decesso.

Fauci e vaccini: l’antrace


Un altro momento significativo è stato il 2003, quando L’NIAID ha condotto studi sull’antrace, in accordo con la FDA e l’NID. La finalità era implementare strategie per prevenire il bioterrorismo. Dopo 4 anni non solo il vaccino non era ancora disponibile, ma lo stesso Fauci ha ammesso che l’antrace farebbe molto meno danno che una coppia di autobombe. I suoi detrattori ritengono che tutta l’operazione bioshield sia stata una distrazione per evitare che il pubblico puntasse l’attenzione su altre attività del virologo americano.

ONG ACCUSATE DI TRAFFICO DI ESSERI UMANI

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“SAVE THE CHILDREN”, “MEDICI SENZA FRONTIERE” E “JUGEND RETTET” FINISCONO SOTTO INCHIESTA DI COMPLICITÀ CON I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI NEL MEDITERRANEO

In questa interrogazione parlamentare E-001797/2021 art. 138, 31 marzo 2021, si trovano indicati i nomi delle più conosciute e attive ONG mondiali.

Save the Children”, “Medici senza frontiere” e “Jugend Rettet” sono accusate di collaborare con i trafficanti libici.

Chi salva i bambini da questi flussi illeciti?

La magistratura italiana con la Procura di Trapani ha da poco chiuso le indagini e reso note le conclusioni dell’inchiesta avviata nel 2017 procedendo con il rinvio a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso rivolte a comandanti, capimissione ed equipaggi di diverse navi della flotta umanitaria che tra il 2016 e il 2017 si dedicarono al salvataggio di migranti. Le tre organizzazioni non governative (ONG) implicate sono “Save the Children” (con la nave Prudence), “Medici senza frontiere” (con la Vox Hestia) e la “Jugend Rettet” per la quale nel 2017, con il sequestro della motonave Iuventa si avviarono le indagini.

L’indagine ipotizza il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tutte sono sospettate di complicità con i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo, allo scopo di agevolare l’immigrazione illegale in l’Italia. Sono state formulate accuse a carico di ventuno membri delle suddette ONG. Sono tutti cittadini dell’Unione Europea o del Regno Unito e rischiano fino a vent’anni di reclusione.

Interessante ricordare che alcune ONG come “Medici senza Frontiere” si sono opposte all’accordo rifiutandone la sottoscrizione, tra Unione Europea e Turchia, marzo del 2016, volto a limitare e controllare il numero di rifugiati ammessi in Europa. Dette ONG condurrebbero quindi azioni illegali, mettendo a rischio la vita dei rifugiati e la sovranità degli Stati membri al solo fine di favorire i propri piani immigrazionisti.

L’interrogazione parlamentare citata pone tre domande fondamentali:

1. La Commissione è a conoscenza di queste attività illegali condotte dalle ONG nel Mediterraneo? 2. Come intende intervenire nei confronti di queste ONG sospettate di complicità in attività criminali aventi ripercussioni dirette sull’integrità degli Stati membri? 3. Intende sospendere i finanziamenti a favore delle ONG le cui attività sono in contrasto con la legislazione nazionale degli Stati membri?

La risposta della commissione arriva il 17 giugno 2021:

1. La commissione è a conoscenza delle accuse e dei procedimenti avviati dalle autorità italiane.

2. Ai sensi del trattato sul l’Unione europea e del trattato sul funzionamento del l’Unione europea, la Commissione non ha poteri per indagare su singoli casi penali. In questo caso, le autorità giudiziarie e di polizia italiane hanno la competenza esclusiva di indagare e perseguire qualsiasi presunta facilitazione della migrazione irregolare. La direttiva 2002/90/CE sulla facilitazione obbliga gli Stati membri a sanzionare in modo appropriato chiunque assista intenzionalmente un cittadino di un paese non UE per entrare o transitare o risiedere in un paese dell’UE. Ricordando che il diritto dell’UE non intende criminalizzare l’assistenza umanitaria, la Commissione ha pubblicato una guida sull’attuazione della direttiva sull’agevolazione. La Commissione invita gli Stati membri a distinguere tra le attività svolte ai fini dell’assistenza umanitaria, da un lato, e le attività volte a facilitare l’ingresso o il transito irregolare, al fine di escludere le azioni precedenti dalla criminalizzazione. La Commissione ha inoltre adottato una nuova strategia sulla lotta contro la tratta di esseri umani, incentrata sulla prevenzione della criminalità, sulla giustizia per i trafficanti e sulla protezione e il rafforzamento delle vittime.

3. Il regolamento finanziario sul bilancio UE 2018/1046(4) obbliga la Commissione ad escludere gli enti dalla partecipazione alle procedure di aggiudicazione, in particolare se una sentenza definitiva li riconosce colpevoli di un reato grave di cui all’articolo 136, anche in caso di contrabbando di migranti. Analogamente, gli Stati membri sono tenuti a garantire il rispetto del diritto dell’Unione e nazionale nell’attuazione del bilancio dell’UE.

Articolo pubblicato da ChildResQue il 26 luglio 2021:

“SAVE THE CHILDREN”, “MEDICI SENZA FRONTIERE” E  “JUGEND RETTET” FINISCONO SOTTO INCHIESTA DI COMPLICITÀ CON I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI NEL MEDITERRANEO

CORTE DI CASSAZIONE

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PEDOPORNOGRAFIA DOMESTICA

alle SS.UU. la questione della (ir)rilevanza penale del c.d. sexting primario

Con questo articolo si vuole sottolineare come l’approccio al problema della pedopornografia sia essenziale affinché non venga svilito della sua assoluta inaccettabilità.

In questo breve articolo è infatti evidente come, spostando l’attenzione dall’atto del pedofilo sulla consensualità della vittima, si punti a svilire il reato che resta ABUSO DI MINORE.

L’obiettivo è capire quali leggi proteggono i minorenni, da chi sono “protetti” i bambini.

Ciò che conta è capire se l’obiettivo è fermare la divulgazione di materiale pedopornografico o l’adulto che, manipolando e plagiando un minore, lo porta ad avere rapporti sessuali che poi diventano materiale pedopornografico.

Vi consigliamo di leggere attentamente quanto accaduto e ricordiamo che i documenti sono ufficiali e reperibili on line.

13 luglio 2021 – quotidiano giuridico –

La questione giuridica in essere nasce dall’interpretazione che i diversi organi di giustizia danno al reato in oggetto.

Inizialmente la Corte d’appello aveva confermato per l’imputato la condanna inflitta in primo grado dal GUP del tribunale per il reato di pornografia minorile. L’accusato era così stato dichiarato colpevole di aver utilizzato una minorenne, con la quale aveva instaurato una relazione intima, per produrre materiale pornografico composto da immagini della minore durante il compimento di atti sessuali, da diffondere e divulgare in rete, rendendolo accessibile sul social network Facebook.

La Corte di Cassazione penale, Sez. III, si è pronunciata sul ricorso proposto contro tale sentenza con l’ordinanza del  1° luglio 2021, n. 25334.

Il ricorso implementato dalla difesa si basava sull’errata interpretazione che la Corte d’Appello aveva dato a quanto affermato con la sentenza dalle Sezioni Unite n.51815 del 31 maggio 2018. Secondo tale sentenza «ai fini dell’integrazione del reato di cui all’art. 600-ter comma 1 n. 1 c.p., con riferimento alla condotta di produzione del materiale pedopornograficonon è più necessario, viste le nuove formulazioni della disposizione introdotte a partire dalla legge 6 febbraio 2006 n. 38, l’accertamento del pericolo di diffusione del suddetto materiale».

Ciò significa che L’utilizzo privato o meno del materiale prodotto diventa una discriminante al momento di individuare l’area penale di rilevanza.

Così facendo si è nuovamente posta in discussione la questione giuridica circa l’esclusione dell’art. 600-ter c.p., comma 1, n.1 nel caso in cui il materiale pedopornografico sia prodotto ad uso esclusivamente privato delle persone coinvolte, con il consenso del minore, che abbia compiuto i quattordici anni, nel contesto di una relazione affettiva con persona minorenne che abbia la capacità di prestare un valido consenso agli atti sessuali, ovvero con persona maggiorenne.

Articolo pubblicato da ChildResQue il 13 luglio 2021:

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE. Pedopornografia domestica: alle SS.UU. la questione della (ir)rilevanza penale del c.d. sexting primario

DOJ, ACCUSE / ARRESTI / CONDANNE

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PROJECT SAFE CHILDHOOD – ( PROGETTO INFANZIA SICURA )

RAPPORTI DI CONDANNE GIORNALIERI DAGLI USA

Il Progetto Infanzia Sicura è un’iniziativa nazionale per combattere la crescente epidemia di sfruttamento e abuso sessuale dei bambini, lanciata nel maggio 2006 dal Dipartimento di Giustizia.

Guidata dagli uffici dei procuratori degli Stati Uniti Attorneys’ Offices e dalla Criminal Division’s Child Exploitation and Obscenity Section (CEOS), il Project Safe Childhood raccoglie risorse federali, statali e locali per meglio localizzare, arrestare e perseguire gli individui che sfruttano i bambini via Internet, così come per identificare e salvare le vittime.


Comunicato stampa del 5 aprile 2022

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L’ID-DIGITALE IN EU, UCRAINA E ITALIA

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DA COMPLOTTISMO A REALTÀ CON LA REGIA DEL WEF

Il Green Pass è il primo passo verso l’identità Digitale e il controllo della popolazione tramite il Credito Sociale”…
Questa affermazione è stata definita e bollata dai media main-stream come “da complottisti” fin dall’inizio dell’istituzione del cosiddetto passaporto vaccinale (battezzato successivamente col nome di “Green Pass”) per registrare le vaccinazioni o la guarigione dal Covid-19 ed è tutt’ora messa in discussione dai cosiddetti “Fact Checkers” o da siti come… “Il Vangelo secondo BUTAC”.

Per capire il senso di quanto è sostenuto da quella frase incriminata, facciamo un passo indietro e cerchiamo di ricostruire insieme un percorso che, per chi è informato su notizie che non sono mai state ovviamente diffuse attraverso i media mainstream (TV e quotidiani), può risultare forse un pò scontato e anche assai prevedibile, mentre per chi non si è mai informato su tutto quello che sta accadendo dietro le quinte a livello internazionale, per la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale, che risponda ai principi dell’agenda 20/30 del World Economic Forum (WEF) di Davos, potrà invece essere per certi aspetti sconvolgente.

Tutti abbiamo sentito parlare, quando è iniziata l’emergenza Covid-19, di come è stato gestito il sistema del tracciamento e del controllo della popolazione in Cina. Abbiamo visto nelle notizie e sui social come il cellulare venisse utilizzato per il tracciamento in quel tipo di società dove il controllo è sempre stato totale. Abbiamo vissuto le mille polemiche (non ancora placate) sul 5G e soprattutto sul 5G “sporco”, proveniente da contratti con la Cina attivati dal governo 5 Stelle di Conte & Co: polemiche che si sono leggermente affievolite solo dopo l’intervento di Mike Pompeo e del clean 5G.
Ma di questo parleremo in un’altra occasione, visto che è l’argomento ha moltissime sfaccettature e risvolti geo-politici e di sicurezza.

Il tema del 5G ha però portato all’attenzione un problema che si porrà anche con la successiva rapidissima imposizione della Vaccinazione per il Sars-Cov2: LA SICUREZZA! 
La domanda che ci poniamo è questa, per entrambe le situazioni: 

Come è possibile introdurre e imporre ai cittadini tecnologie o terapie NON SICURE, NON COMPLETAMENTE TESTATE, POTENZIALMENTE DANNOSE e PERICOLOSE e le cui reazioni avverse sono a tutt’oggi ancora da verificare?
Una situazione del genere solo che qualche anno fa non sarebbe stata nemmeno pensabile, in una società apparentemente attenta ai rischi di contaminazioni, discriminazioni, rispetto degli esseri viventi di qualsiasi specie e dell’ambiente…

Dal 5G al Vaccino però il passo è stato brevissimo e i cittadini non hanno fatto nemmeno in tempo ad approfondire il discorso per l’uno, che sono stati proiettati a rotta di collo dentro l’emergenza per l’altro e quindi davanti al fatto praticamente compiuto che la presunta tragedia incombente potesse giustificare la fretta di trovare “la soluzione” e quindi…il diritto per governi, stati, organizzazioni mondiali e industrie farmaceutiche di poter correre qualsiasi rischio per salvare l’umanità.

Ma…le cose stavano davvero in questi termini, oppure la corsa doveva giustificare solo il fatto che, attraverso la paura, si mettevano in condizione i cittadini di accettare qualsiasi cosa, pur di tornare alla loro bramata “normalità”?

Ecco…la parola NORMALITÀ e soprattutto la “normalità che conoscevamo” iniziava a voler essere cancellata dal vocabolario mondiale proprio dai leader che stavamo iniziando a conoscere sempre meglio, grazie alle loro molteplici apparizione sui media e sui social, ma che sappiamo già artefici di molti cambiamenti nei costumi della nostra società e nei governi di mezzo mondo da almeno circa 30 anni.

Ascoltate cosa ci hanno detto alcuni personaggi del panorama internazionale all’indomani della dichiarazione di “Stato di Emergenza COVID” e proprio all’inizio della cosiddetta pandemia:
 
Teodor A. Gebreyesus (OMS): “Devo essere molto diretto con voi: non ci sarà mai più un ritorno alla vecchia NORMALITÀ in futuro

Klaus Schwab (WEF): “La gente presume che noi torneremo al buon vecchio mondo che avevamo e che tutto sarà di nuovo NORMALE: questa è “fiction”…NON ACCADRÀ”   (Guarda il VIDEO)

Quindi ci avevano espresso da subito questo concetto e in modo molto chiaro e inequivocabile… Il signor Schwab, ideatore e presidente dal 1975 del World Economic Forum (WEF) di Davos, lo ha anche scritto subito in un libro, già pronto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, come se fosse stato tutto ben preparato e pubblicato a tempo di record in tutto il mondo con un titolo molto “originale”:
COVID-19-THE GREAT RESET.” 

La Commissione Europea, per bocca della sua Presidente Ursula Von der Leyen, non ha mai nascosto la sponsorizzazione e l’appartenenza all’agenda del WEF di Schwab e nel suo ultimo intervento parla proprio dell’identità digitale a tutti i cittadini dell’Unione europea, ai quali deve essere data “un’identità digitale europea” che possano “usare ovunque in Europa per fare qualsiasi cosa, dal pagare le tasse al noleggio di una bicicletta”. In questo modo, si vuole implementare per l’Europa ciò che l’ID2020, il World Economic Forum, la Banca Mondiale e la Sicurezza Nazionale stanno promuovendo in tutto il mondo – per perfezionare la sorveglianza automatizzata della popolazione mondiale.

Da quel momento, molti politici e pensatori in EU hanno iniziato a mandare chiari messaggi di dissenso verso questa iniziativa: la giurista e filosofo olandese Eva Vaenterbroeck, per esempio, la denunciò a chiare lettere proprio in un’intervista a Carlston Tucker di FOX News che ha fatto letteralmente il giro del mondo.

Da queste parole e da questi progetti si sono gradatamente iniziati a vedere i primi subdoli tentativi in Italia di porre in essere e attuare a tutti gli effetti questo progetto: dall’applicazione “IMMUNI”, che nonostante il flop iniziale rispetto alle previsioni, ha mosso il primo passo verso le applicazioni scaricabili sugli smartphones con cui tracciare gli “eventuali” contagiati dal Covid, per poi diventare uno degli strumenti di controllo anche della vaccinazione e della guarigione da Covid, analogamente anche alla più recente applicazione “IO”. 
Tra Green Pass, Green Pass Rafforzato e altre amenità varie, il controllo sulla popolazione, accettato supinamente dalla maggioranza dei cittadini, è diventato anche mezzo di discriminazione e soprattutto di impedimento per poter accedere alle normali funzioni della vita sociale, il tutto accompagnato dal mantra che “Il Green Pass ti ridona la LIBERTÀ e la NORMALITÀ”… un’illusione assurda ma sostenuta con ogni mezzo dai media, pagati profumatamente dal governo e da tutte le forze politiche allineate praticamente al 100% verso questo sistema che, approfittando dello “Stato di Emergenza” forzatamente prorogato all’inverosimile, ha letteralmente calpestato la nostra costituzione. 

Molto curioso è stato scoprire in questa ricerca, che il primo paese nella zona europea che ha attuato la riforma dell’Identità Digitale è stata proprio l’UCRAINA di Volodymyr Zelensky!

Dopo essere stato eletto Presidente nel 2019, l’attore comico Volodymyr Zelensky impose all’inizio del 2020 un sistema di tracciamento digitale per i suoi collaboratori e gli appartenenti al suo partito, per sapere in futuro cosa pensassero e soprattutto come avevano votato nelle sedute del parlamento… Questo perché alcune leggi non erano passate proprio per mancanza di voti. Si capisce che le istruzioni ricevute dal suo mentore Klaus Schwab, durante il periodo della formazione di Zelensky a Davos, stavano dando subito i loro frutti concreti.
Nel febbraio 2020, il sistema digitale diventa più sviluppato, comprendendo al suo interno una gamma di funzioni statali: dai certificati di nascita e passaporti, alla registrazione delle imprese. Un annuncio del portavoce del presidente e del ministro delle Infrastrutture e della Trasformazione Digitale, Mikhailo Fedorov, proclamava con enfasi la nascita del sistema “DiiA” con il quale i cittadini sarebbero stati identificati e premiati in funzione del proprio comportamento. (Guarda il Video)

App “Diia”Ucraina

Secondo le statistiche del governo ucraino, più di 10 milioni di persone – quasi un quarto della popolazione – usavano già il “Diia”, l’applicazione sviluppata con l’iD DIGITALE con tutte le informazioni sempre più personali e qualcuno l’aveva battezzato “IL GRANDE FRATELLO SULLO SMARTPHONE”. Il sito francese “iPhoneSOFT” titolava così il primato ucraino in un articolo del 12/3/2022: “L’Ucraine è Campione dell’Identità Digitale con l’app Diia” D’altronde, con il COVID-19, il governo ucraino aveva addirittura annunciato di subordinare il pagamento delle prestazioni alla presenza di un certificato di vaccinazione. Inoltre, un programma sobriamente denominato «soldi per i vaccini» e lanciato da Volodimir Zelensky l’anno scorso, intendeva «incoraggiare le persone a farsi vaccinare contro il Covid-19 e a sostenere i settori dell’economia che hanno maggiormente sofferto delle restrizioni della quarantena». A partire dai 14 anni, ogni persona con un programma di vaccinazione completo nell’applicazione riceveva 1000 grivna (circa 30 euro). 
Quando la realtà raggiunge Orwell… 

ZELENSKY AL WORLD ECONOMIC FORUM con Klaus Schwab

L’app “Diia” è però arrivata nel mirino degli inquirenti lo scorso maggio, quando si è scoperto che un bot sul Telegram stava vendendo on line circa 900 GB di dati dei cittadini ucraini, compresi i numeri di passaporto, numeri di imposta personale, informazioni di residenza, e le patenti di guida. Alcuni funzionari hanno incolpato “Diia” per la perdita. Polizia ucraina però ha sostenuto che Diia non era la fonte delle perdite. Chi avrebbe pensato il contrario?
Al “Diia 2.0 Summit”, Zelensky aveva spiegato: “Un computer non ha amici o padrini, e non prende tangenti…Nemmeno in Bitcoin.”

In una presentazione sul sito del WEF, il Vice Primo Ministro di Zelensky e Ministro della Trasformazione digitale Mikhailo Fedorov, affermava che bisogna aumentare i sistemi di identità digitale.
L’identità digitale ha il potenziale per sbloccare l’accesso a servizi bancari, istruzione, mobilità e altri servizi critici. Con circa 1 miliardo di persone ancora senza identificazione, come possono le imprese e i governi lavorare per un sistema di identità interoperabile, aperto e inclusivo?”
Sul sito appaiono le foto di Zelensky e del suo Vice che stringono la mano a Schwab.

l’Ucraina era quindi già all’avanguardia in questo processo di digitalizzazione prima dell’attuale crisi, ma l’Italia sta ora andando avanti a spron battuto proprio in quella direzione col nostro Ministro equivalente all’ucraino Fedorov,  Vittorio Colao che dichiara con notizia ANSA che “è già pronta per il prossimo autunno la piattaforma per il Credito Sociale e i Bonus che si chiamerà “idPAY”.”
E a proposito di BONUS e…MALUS… è proprio di questi giorni l’annuncio del sindaco di Bologna, Matteo_Lepore, della «patente digitale» per i cittadini virtuosi: punti,  premi e…cotillon. Sembra che sarà un’APP con tutti i servizi e tutto “annesso e connesso”…connesso a COSA, lo scopriranno presto gli ignari cittadini, felici e contenti per questa NOVITÀ.
L’assessore all’Agenda digitale Massimo Bugani, alla sua prima conferenza stampa dalle elezioni che hanno sancito l’asse #M5S e #Pd. «Daremo ai cittadini servizi basati sulle loro esigenze — dice il primo cittadino — e questo ci permetterà di personalizzare la loro esperienza.»

L’annuncio è stato accolto tra sorrisi ammiccanti e consensi sorridenti di cittadini  magari anche felici di essere premiati, perchè sono stati tanto bravi…anzi BRAVISSIMI, ignorando bellamente dove il sistema li stia portando gradatamente con queste magnifiche iniziative e dove si sta andando a parare con le direttive UE sull’identità Digitale!

Forse è il caso che i cittadini inizino ad aprire gli occhi sul vero volto di quello che si cela dietro la “iD Digitale” che il WEF di Davos, come abbiamo ampiamente visto e di cui continueremo a parlare, sta preparando per loro e per tutti da molto tempo! 
           
Ma non è tutto: in questa corsa all’armamento digitale tutto italiano, non si poteva sottrarre la Roma Capitolina dell’ex ministro Gualtieri, rivendicando anzi la priorità dell’evento proprio su tutto e tutti: 
Arriva a Roma la patente del cittadino a punti, ovvero: controllo in versione “agenda 2030”, come scritto a chiare lettere nel comunicato”
Questo dice testualmente: “Il Citizen Wallet è una piattaforma di premialità che incentiva i comportamenti virtuosi messi in atto dai city user, volti a migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della Città, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Premiato nella sua categoria nell’ambito del Forum PA 2019, il sistema consente al cittadino virtuoso di ottenere punti che saranno in seguito convertiti in premi (beni e/o servizi sostenibili) offerti da Roma Capitale e dai suoi partner (Società Partecipate e privati con cui sono stati sottoscritti degli accordi).” Il Comune di Roma, PER ORA comunica già un piccolo elenco di partners di fantastiche iniziative e nella home del servizio Wallet, ciascun cittadino (per gli accessi successivi al primo) potrà inoltre visualizzare il saldo punti, il dettaglio delle transazioni, i partner che aderiscono all’iniziativa, il catalogo di dettaglio delle premialità e la schermata di riepilogo e riscatto dei premi.

Che dire: il progetto sta marciando a velocità davvero notevole…e il WEF, coi suoi partners in UK ha pubblicato uno spot dove dice che…”Basta una goccia del vostro sangue e sarete premiati con il SEMAFORO VERDE del passaporto Digitale: niente più lockdown o viaggi proibiti!”

ID digitale nel Regno Unito 

Insomma: promettono a tutti che ci vogliono regalare tutto quello che… avevamo già prima che ce lo togliessero: 
SIAMO PERÒ ANCORA IN TEMPO A SVEGLIARCI, MA DOBBIAMO FARLO ORA!
ALTRIMENTI SARÀ TROPPO TARDI…

DOJ, ACCUSE / ARRESTI / CONDANNE

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PROJECT SAFE CHILDHOOD – ( PROGETTO INFANZIA SICURA )

RAPPORTI DI CONDANNE GIORNALIERI DAGLI USA

Il Progetto Infanzia Sicura è un’iniziativa nazionale per combattere la crescente epidemia di sfruttamento e abuso sessuale dei bambini, lanciata nel maggio 2006 dal Dipartimento di Giustizia.

Guidata dagli uffici dei procuratori degli Stati Uniti Attorneys’ Offices e dalla Criminal Division’s Child Exploitation and Obscenity Section (CEOS), il Project Safe Childhood raccoglie risorse federali, statali e locali per meglio localizzare, arrestare e perseguire gli individui che sfruttano i bambini via Internet, così come per identificare e salvare le vittime.


Comunicato stampa del 4 aprile 2022

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Body art, una via verso il transumanesimo 

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C’è un mondo, spesso poco conosciuto, dove giovani adolescenti, ragazzi e ragazze di tutto il mondo, si identificano. 

Loro lo chiamano mondo della body modification o della body art, ma noi potremmo chiamarlo il mondo Transumano. 

Alcuni potrebbero pensare che questo non ha nulla a che fare con il transumanesimo, perché il transumanesimo è quella corrente di pensiero che crede ad una società modellata dalla tecnologia, e in questo ambito troviamo la figura, per esempio, del bodyhacker, persone che hanno l’intento di modificare il proprio corpo con impianti biotecnologici per compensare la mancanza di un arto o altri handicap, o anomalie del corpo.

 La body modification però va oltre, perché cerca di rendere il “non umano” normale, cercando di rendere accattivante ciò che è mostruoso. Tra le modificazioni fanno parte pircing, tatuaggi, dilatazioni, impianti e protesi sottocutanei, scarnificazioni e mutilazioni volontarie. Chi si sottopone a questo tipo di trattamenti asserisce che queste pratiche della modificazione corporea, considerate estreme, sono in realtà ispirate a pratiche di natura tribale e fanno parte di usanze antichissime che venivano svolte per riti di passaggio, riti religiosi o semplicemente per cultura popolare. 

Ma qua non si tratta semplicemente dell’antica arte del tatuaggio o del pircing, qua si tratta di capire qual è il senso di tutto questo. Perché rendersi deformi esponendo sé stessi a rischi di innumerevoli infezioni che possono portare anche alla morte? Cosa c’è di bello o di buono in queste pratiche? Dove può arrivare la perversione della mente umana? L’unica risposta che mi viene in mente è che il transumanesimo è già iniziato, nascondendosi dietro il baluardo dell’Arte. 

Troviamo infatti milioni di “artisti” che presentano al mondo un umano/corpo modificato, dietro a questi artisti ci sono pircer, tatuatori, stilisti, musicisti, modelli, ballerini, diciamo un po’ di tutto. Sia chiaro che questa non è una critica agli appassionati di pircing e tatuaggi che in realtà, come abbiamo già detto, fanno parte di una tradizione millenaria, questo vuole essere uno spaccato verso un tipo di umanità che ama distorcere il proprio corpo a tal punto da sembrare mostruoso, dove l’aspetto demoniaco viene normalizzato, reso Arte, come se usando questa parola tutto possa essere concesso. 

Dietro la parola arte giustifichiamo la pratica della modificazione del corpo che prevede per esempio l’inserimento di corna sottocute, parliamo di interventi particolarmente complicati che vanno eseguiti da chirurghi professionisti e dove ci sono rischi elevati per la salute. Il rischio maggiore durante queste modifiche è chiamato “mod before client”, prevede che il professionista che si occuperà di tali interventi dialoghi a lungo con il cliente per comprendere le reali motivazioni, soprattutto quando si tratta di interventi estremi come l’amputazione volontaria di parti del corpo. Spesso però accade che le richieste di ogni genere vengono assecondate pur di ottenere guadagno. 

Non dovremmo considerare normali cose che di normale conservano ormai ben poco. Non bisogna avere paura nel reputare queste cose assurde solo per evitare di essere visti come persone retrograde o bigotte. Non è difficile comprendere che, chi ha bisogno di modificare il proprio corpo al tal punto da renderlo non umano, è una persona che andrebbe aiutata nel risolvere tutti i disagi e le problematiche interne, che invece vengono ignorate, permettendo al soggetto di trasformarsi nel mostro che forse ha dentro.

E’ sempre importante ricordare che il creare mode che declinino il pensiero verso orientamenti deviati dai percorsi comuni sia una delle modalità attuate dall’ingegneria sociale per modellare gli esseri umani nelle forme più opportune e responsive alle loro agende.

In questo video potete ascoltare uno dei più accreditati teorici del transumanesimo: il dr. Yuval Noah Harari del WEF di Davos.

Gli orizzonti della biologia secondo il WEFDr. Yuval Noah Harari

In questo video, che contiene altre sue deliranti interviste, il dr. Harari va ancora più a fondo delle sue inquietanti teorie.

Dr. Yuval Noah Harari del WEF: la fine del libero arbitrio 

LA LEGGE RAZZIALE DI ZELENSKY

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PRIMA LEGGE RAZZIALE IN EUROPA DOPO 77 ANNI.

Il 21 luglio 2021 il presidente Volodymyr Zelensky ha promulgato una legge sui «popoli autoctoni», con la quale si riconosce il godimento dei Diritti dell’uomo e del cittadino e delle Libertà fondamentali solo agli ucraini di origine scandinava o germanica, non a quelli di origine slava. È la prima legge razziale in Europa da 77 anni.

Il 2 novembre 2021, su suggerimento di Victoria Nuland, il presidente Zelensky ha nominato Dmitro Yarosh consigliere del comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Valerii Zaluzhnyi, con l’incarico di preparare l’attacco al Donbass e alla Crimea. È importante ricordare che Yarosh è nazista, mentre Nuland e Zelensky sono ebrei ucraini (Victoria Nuland, cittadina statunitense e attuale Vice Segretaria di Stato USA, lo è per le proprie origini).

In otto anni, dal cambio di regime all’operazione militare russa esclusa, i neonazisti in Ucraina hanno ucciso almeno 14.000 ucraini.

Il presidente Zelensky ha dichiarato a tutti gli effetti già guerra alla Russia il 17 febbraio 2022, ordinando alle truppe banderiste incorporate nell’esercito di attaccare i cittadini del Donbass. Poi, davanti ai dirigenti dei Paesi membri della Nato, ha sbandierato il drappo rosso per far imbestialire il toro russo, dichiarando che il suo Paese vuole la bomba atomica (Guarda il Video), in violazione dei trattati internazionali. 
Aveva inoltre già introdotto un decreto legge il 2 febbraio 2022 per rafforzare le capacità difensive dell’Ucraina, chiamando alla leva obbligatoria gli uomini tra i 18 e i 60 anni e successivamente ha introdotto la legge marziale il 24 febbraio fornendo armi in grande quantità ai cittadini comuni senza un adeguato addestramento. 

Zelensky alla Conferenza MSC di Monaco aveva pronunciato le seguenti parole davanti a una folta platea: 
Ripristinerò l’arsenale nucleare dell’Ucraina

La cronologia è indiscutibile.
Questa guerra non l’ha voluta Mosca, ma Kiev, nonostante il prevedibile prezzo che avrebbe pagato. Il presidente Zelensky ha deliberatamente messo in pericolo il proprio popolo e lui, solo lui, porta la responsabilità delle sofferenze che gli fa patire.

APPROFONDIMENTO: https://www.nogeoingegneria.com/effetti/politicaeconomia/con-il-pretesto-della-guerra-si-prepara-il-nuovo-ordine-mondiale/
FONTI : Zelensky ha firmato la legge sui popoli indigeni dell’Ucraina – (da Agenzie di News Ucraine e Russe)
http://mirperemen.net/2021/07/zelenskij-podpisal-zakon-o-korennyx-narodax-ukrainy/
https://ua.news/ua/prezydent-podpysal-zakon-o-korennyh-narodah-ukrayny/
https://en.interfax.com.ua/news/general/757165.html

La guerra per le nostre menti, parte 2

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I media sul campo

La prima parte di questa serie la trovi qui : la guerra per le nostre menti, parte 1

Per questa seconda parte, sono molto in debito con Dan Cohen, che ha scritto un pezzo di giornalismo investigativo molto solido, intitolato ” La guerra di propaganda dell’Ucraina: società di pubbliche relazioni internazionali, lobbisti DC e ritagli della CIA “ , in cui il signor Cohen rivela la rete di strateghi stranieri , i lobbisti di Washington DC e i media collegati all’intelligence dietro il blitz delle pubbliche relazioni dell’Ucraina.

Ero già sulle tracce di questo, aiutato tra l’altro da un articolo di Caitlin Johnstone intitolato ” La gente sopravvaluta la macchina da guerra degli Stati Uniti e sottovaluta la macchina di propaganda degli Stati Uniti “, ma l’articolo del signor Cohen ha colmato molte delle lacune che avevo.

È bene leggere entrambi gli articoli e poi continuare il mio.

Non ripasserò completamente il lavoro di Cohen e Johnstone, ma si riduce a questo: è in corso una campagna di pubbliche relazioni molto sofisticata e ben pianificata . Uno che abbraccia il mondo (o cerca di farlo) (e che è attivo da anni anche negli Stati Uniti, ma questa è la mia opinione).

* L’Ucraina è aiutata da una vasta rete di società di pubbliche relazioni (oltre 150 società di pubbliche relazioni da tutto il mondo [probabilmente significano: USA e UE])

* I comandanti della NATO elogiano il loro lavoro: “Sono davvero eccellenti nelle stratcom: media, operazioni di informazione, e anche operazioni psicologiche.

* Questo sforzo è guidato da persone con stretti legami con i governi occidentali e i gruppi di intelligence.

* Questo è altamente organizzato, con materiale per la stampa preparato che include immagini di propaganda (contro la guerra, anti-russa, filo-ucraina, ecc.) che sono state inviate da migliaia di artisti da tutto il mondo, messaggi chiave da utilizzare, terminologia per evitare, ecc. 

* Perpetuano false storie conosciute (come Ghost of Kiev e 13 marinai di Snake Island) e non hanno problemi a usare immagini neonaziste, saluti, ecc.

* Impiegano “allevamenti di troll sostenuti dalla NATO” per portare avanti la loro agenda/ messaggistica

*Facebook blocca i media russi, ma consente account falsi che impersonano tali organi di stampa per rendere più difficile trovare i veri punti vendita, una campagna gestita da un gruppo (StopFake) che ha legami con la Open Foundation Society di Soros. “ StopFake è stato assunto da Facebook nel marzo 2020 per “frenare il flusso della propaganda russa” ” (D. Cohen)

* Altre campagne simili sono fondate da persone con legami con il dipartimento di stato degli Stati Uniti.

* Fonti approvate per queste campagne di PR mostrano legami con i governi degli Stati Uniti e dell’UE e le fondazioni miliardarie (Open Society Foundation, CIA, WEF, ecc.)

(Per i collegamenti con il supporto pertinente per alcune delle affermazioni fatte da Cohen, vedere il suo articolo attuale.)

(a) “Lo sforzo internazionale è guidato dal co-fondatore della società di pubbliche relazioni PR Network Nicky Regazzoni e da Francis Ingham, un importante consulente di pubbliche relazioni con stretti legami con il governo del Regno Unito. Ingraham ha lavorato in precedenza per il Partito conservatore britannico, fa parte del Consiglio per la strategia e la valutazione dei servizi di comunicazione del governo del Regno Unito, è amministratore delegato dell’Organizzazione di consulenza per le comunicazioni internazionali e guida l’organo di adesione per i comunicatori del governo locale del Regno Unito, LG Comms. (D. Cohen)

“La cartella è gestita da Yaroslav Turbil, descritto sulla sua pagina LinkedIn come “Capo di Ukraine.ua — L’ecosistema digitale dell’Ucraina per le comunicazioni globali. Comunicazioni strategiche e promozione del marchio nazionale”. Turbil ha lavorato in diverse organizzazioni della “società civile” strettamente legate al governo degli Stati Uniti ed è stato internato presso Internews, un’organizzazione collegata all’intelligence statunitense che opera con il pretesto di promuovere la libertà di stampa”. (D. Cohen)

“Un’altra campagna è condotta da Nataliya Popovych, la fondatrice dell’agenzia di pubbliche relazioni, One Philosophy, a Kiev. Il profilo LinkedIn di Popovych mostra che ha lavorato con il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e consigliato l’ex presidente Petro Poroshenko. È anche co-fondatrice e membro del consiglio di Ukraine Crisis Media Center, un braccio di propaganda finanziato dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, dal National Endowment for Democracy, dall’Ambasciata degli Stati Uniti e dalla NATO, tra molti altri”. (D. Cohen)

È interessante notare che il fondatore dell’agenzia di pubbliche relazioni ucraina che è alla base di questo sforzo di pubbliche relazioni, ha dichiarato: ” Oggi abbiamo una guerra, iniziata contro di noi, gli ucraini e la nostra terra, l’Ucraina, dall’aggressore russo. Questa è una guerra ibrida: il mix di lotta sanguinosa con un’enorme disinformazione e una falsa campagna guidata dalla Russia. “Dalla prima ora di guerra, abbiamo deciso di unirci al Ministero degli Affari Esteri per aiutarlo a distribuire le fonti ufficiali per mostrare la verità.

Eppure la loro campagna diffonde attivamente titoli falsi e narrazioni false, il che rende le sue parole molto vuote. Sta succedendo qualcosa e chiaramente non possiamo crederla sulla sua stessa parola. Dobbiamo guardare più a fondo. Mr. Cohen ha fatto, come spiegato così bene nel suo articolo di cui sopra. E poi vediamo che dietro a lei e alla sua campagna c’è una rete completamente diversa di interessi nazionali (USA, UE, NATO), lobbisti (miliardari come Soros, il WEF), agenzie di intelligence, ecc.

La signora Johnstone ha notato come Twitter stesse spingendo in modo aggressivo tweet di “The Kyiv Independent”, anche se non si è mai iscritta. Quando li ha esaminati, ha scoperto che questo notiziario è stato realizzato solo pochi mesi fa (novembre 2021), finanziato da una sovvenzione di emergenza dell’European Endowment for Democracy (EED).

Spiega cos’è questo EED:

The European Endowment for Democracy è uno spin-off della “ONG” National Endowment for Democracy finanziata dal governo degli Stati Uniti, che secondo il suo stesso co-fondatore è stata istituita per fare apertamente ciò che la CIA era solita fare di nascosto, vale a dire orchestrare colpi di stato e gestire narrazioni per promuovere gli interessi degli Stati Uniti. Una pagina su un sito web della NED dice che “Tutti gli Stati membri dell’UE sono membri del Consiglio dei governatori dell’EED, insieme a membri del Parlamento europeo ed esperti della società civile.””

(Hai capito? ” per fare apertamente ciò che la CIA era solita fare fare di nascosto” Ciò include il cambio di regime, come strumento principale. Colpi di stato. Queste sono le parole del co-fondatore della stessa EED!)

E questo Kyiv Independent è fortemente spinto da una società Big Tech, Twitter, al fine di dominare il flusso di notizie che le persone vedono e modellare la loro percezione.

Che i loro giornalisti flirtino apertamente con i gruppi neonazisti, ovviamente, è solo un dettaglio.

E ancora, nota come sono stati fondati e finanziati ben prima che Putin facesse la sua mossa e invadesse l’Ucraina.

Per cosa si stavano preparando? Questo aveva a che fare con l’offensiva di massa pianificata che l’Ucraina aveva pianificato contro le due regioni russe ora indipendenti, per riconquistarle? Era preventivo?

Potrei andare avanti, ma il punto è chiaro:

è in corso un’enorme operazione di pubbliche relazioni e operazioni psicologiche, nominalmente ucraina, ma completamente intrecciata con persone che hanno legami con i circoli più alti della NATO, degli Stati Uniti, dell’UE e del loro apparato di intelligence ( con Soros e WEF gettati per buona misura). Quei gruppi e quei collegamenti non si sono concretizzati dopo l’invasione russa, ma erano già in atto, in alcuni casi da anni, ma ora si sono adattati per l’uso in questa nuova linea del fronte.

Questo è molto importante da notare, come spiegherò la mia ultima parte.

Successivamente, la campagna di pubbliche relazioni è collegata a una campagna lobbista, in cui gli interessi dell’Ucraina e quelli degli affari degli oligarchi in Ucraina diventano inseparabili. Questo non dovrebbe sorprendere e sottolinea ulteriormente che questo fa parte di una spinta più grande e non dell’ultimo minuto.

Ad esempio, il signor Cohen ha scritto: ” Daniel Vajdich, un agente straniero registrato e lobbista per la Federazione ucraina dei datori di lavoro dell’industria petrolifera e del gas, la più grande in Ucraina, sta lavorando per conto di Volodymyr Zelensky per fare pressioni sui membri del Congresso per approvare più spedizioni di armi in Ucraina ”.

Chi rappresenta? Zelenksi? Ucraina? I proprietari delle compagnie petrolifere e del gas in Ucraina (compresa Burisma e simili)? Chissà?

E ancora, questo non è nuovo e non è iniziato con l’invasione russa un mese fa. Il signor Cohen ha scritto:

“ L’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia Michael McFaul ha descritto la rete di professionisti delle pubbliche relazioni e lobbisti che circonda Zelenskyy. “Queste sono persone intorno al signor Zelenskyy che sono come gli intermediari e gli interlocutori. Hanno interagito con le élite americane e i media americani per molto tempo”, ha detto.

McFaul e John E. Herbst, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina e direttore senior dell’Eurasia Center del Consiglio atlantico, agiscono come consulenti informali di Zelenskyy. McFaul ha detto a Politico di parlare con i funzionari del governo ucraino “probabilmente ogni giorno” e “li ha aiutati a stabilire collegamenti con i produttori della NBC o della MSNBC “.”

Mr. Cohen conclude il suo eccellente rapporto investigativo affermando che la sconfitta dell’esercito ucraino sembra essere imminente , eppure “ i lobbisti persistono comunque nella loro campagna per ritrarre l’esercito ucraino come perdente che segna colpo dopo colpo contro le orde russe. In tal modo, aiutano a prolungare la guerra e continuano la carneficina. 

In sostanza, sta insinuando che il tipico “complesso militare-industriale” sta cercando di trovare una nuova guerra, dopo la ritirata dell’Afghanistan, attraverso quei lobbisti. Mentre questi motivi sono senza dubbio in gioco, mescolati con gli interessi delle élite del Deep State, mescolati e sovrapposti nelle paludi corrotte dell’Ucraina, come hanno sottolineato altri qui su Substack, vedo qualcos’altro.

La costruzione costante di una massiccia operazione, volta a controllare il mondo, attraverso programmi di informazione, manipolazione e operazioni psicologiche.

inverosimile? Non proprio, come dimostrerà l’ultima parte della mia serie, e come potreste già notare voi stessi. 

Anche il signor Cohen e la signora Johnstone vi hanno alluso, ciascuno nei propri pezzi investigativi.

“La propaganda è la stessa delle vere armi letali”, dichiara Marta Dzhumaha, PR manager dell’azienda sanitaria BetterMe”. (D. Cohen)

Questa intuizione e questa dichiarazione aperta segna un cambiamento di importanza e di enfasi su tali operazioni. Di per sé, potresti ignorarlo come mera iperbole finalizzata al marketing, intesa a raccogliere supporto per la sua attività, ma si adatta troppo bene ad altre informazioni che sto scoprendo, dando a questa affermazione un significato più diretto e letterale. Ma ne parleremo più avanti.

La signora Johnstone ha fatto diverse eccellenti osservazioni nell’articolo sopra citato.

Indica la sofisticatezza della ‘campagna di propaganda dell’impero centralizzato statunitense’, e riguardo a quella campagna scrive:

Questa operazione di gestione della percezione altamente avanzata sta avvenendo in tutto il mondo su qualsiasi questione in cui l’impero ha un interesse acquisito. Come ha recentemente affermato l’autore antimperialista e podcaster Justin Podur, “L’impero degli Stati Uniti si basa sulla padronanza della narrazione. Realizzare la realtà attraverso la propaganda”.

In verità, una delle forze più sottovalutate e straordinariamente potenti su questa terra è la macchina di propaganda imperiale statunitense. La capacità di manipolare il pensiero pubblico, non solo all’interno degli Stati Uniti ma in vaste fasce di nazioni, gli ha permesso di produrre consenso internazionale per qualsiasi programma desideri avanzare in un modo che eclissa il potere organizzativo collettivo di organismi internazionali ufficiali come gli Stati Uniti Nazioni”.

“La capacità di manipolare il pensiero pubblico”. Questa è la chiave. Consenso alla produzione, per portare avanti la propria agenda. E non solo negli Stati Uniti, ma in molte altre nazioni (il che suggerisce che quei gruppi maneggiano le loro armi di propaganda con la stessa facilità negli Stati Uniti [!!! questo significa io e te !!!], così come all’estero), fino a, e compreso, all’ONU (dove era interessante notare l’unisono tra i paesi occidentali, anche se la possibile presenza di laboratori di armi biologiche così vicini a loro, in una zona di guerra attiva, avrebbe dovuto metterli in guardia molto di più: loro” d essere tra i primi a soffrire di eventuali rilasci accidentali!).

Lei continua:

Dove il vero problema dovrebbe essere fatto è il potere davvero sbalorditivo della macchina propagandistica statunitense. Così sottile e sofisticata che anche le persone relativamente intelligenti e ben informate non riescono a vedere i fili che stanno tirando le loro menti, ma così potenti da plasmare il mondo”.

Questa era l’URSS. Durante la Guerra Fredda, erano i maestri del doppio linguaggio, ingannando tutti a destra ea manca, dove gli Stati Uniti spesso arrancavano ingenuamente e le persone in Europa venivano facilmente ingannate dai programmi comunisti. Il Vietnam è un ottimo esempio, in cui gli Stati Uniti hanno completamente sottovalutato l’impatto della percezione e della propaganda, hanno persino permesso agli americani come Jane Fonda di visitare una fabbrica di armi antiaeree del Vietnam del Nord, nel mezzo di una guerra tra il Vietnam del Nord e il Vietnam del Sud , con un coinvolgimento attivo e serio degli Stati Uniti nella parte sud-vietnamita. È quasi letteralmente la ragazza simbolo dell’atteggiamento ingenuo degli Stati Uniti riguardo alla guerra di propaganda in corso. I nordvietnamiti l’hanno fotografata seduta su un tale cannone antiaereo, come se stesse sparando ad aerei americani, mentre lei prima e dopo quel viaggio ha apertamente criticato il coinvolgimento degli Stati Uniti in quella guerra. Che visuale potente.

Inoltre, aiutare e favorire il nemico, nel mezzo di una guerra attiva. Una guerra che gli Stati Uniti stavano vincendo, in termini di efficacia militare, per quanto ne so (l’offensiva del Tet fu respinta, anzi a caro prezzo vista la sorpresa, ma la controffensiva statunitense distrusse di fatto l’esercito regolare nord-vietnamita come combattimento forza), ma perse perché i sentimenti contro la guerra alimentati dai russi in patria fecero evaporare la volontà politica di portare a termine quella guerra (giusto o sbagliato, sarebbe una discussione diversa).

Anche se non voglio discutere i meriti del Vietnam, il punto è questo: quella guerra è stata persa in casa, attraverso la propaganda. I sovietici non hanno sparato un colpo, da soli, ma sono riusciti a sfondare gli Stati Uniti attraverso la sovversione e le operazioni psicologiche. Ora vediamo un tentativo simile, di spezzare i russi in Ucraina, far insorgere la propria popolazione ed erodere la volontà russa di combattere.

Come scrisse all’inizio della sua lettera: “ A volte era impossibile sopprimere i “Grads”, artiglieria e mortai nascosti nei quartieri residenziali che ti stavano inchiodando.” Ciò è stato dimostrato, attraverso numerose immagini e video, che mostrano il lancio di razzi e la presenza di artiglieria molto vicino alle aree residenziali, e i numerosi video di soldati e milizie ucraine che hanno preso posizione in scuole e ospedali.

È consapevole dei tentativi di trasformare tutto in una trovata pubblicitaria, un colpo di stato propagandistico, per rivoltarsi contro i russi.

Per finire, la signora Johnstone ha citato dal libro Inventing Reality, pubblicato nel lontano 1986, dove l’autore, Michael Parenti, fa la seguente osservazione:

“ Per molte persone un problema non esiste finché non appare nei media. Il modo in cui vediamo i problemi, in effetti, ciò che definiamo come un problema o un evento, ciò che vediamo e sentiamo e ciò che non vediamo e sentiamo è fortemente determinato da coloro che controllano il mondo delle comunicazioni. Che si tratti di sindacati, manifestanti per la pace, Unione Sovietica, rivolte in America Latina, elezioni, criminalità, povertà o spese per la difesa, pochi di noi sanno delle cose se non per come sono descritte nei notiziari.

Anche quando non crediamo a quello che dicono i media, stiamo ancora ascoltando o leggendo i loro punti di vista piuttosto che altri. Stanno ancora definendo l’agenda, definendo ciò che dobbiamo credere o non credere, accettare o rifiutare. I media esercitano un’influenza sottile e persistente nel definire la portata di un discorso politico rispettabile, incanalando l’attenzione del pubblico in direzioni che sono essenzialmente favorevoli al sistema politico-economico esistente”.

Questo è stato scritto, sottolinea, ben prima che Big Tech riuscisse a monopolizzare il panorama dei media. Infine, osserva sarcasticamente come la folle spinta in Occidente contro la “propaganda russa” sia una gigantesca ammissione che è possibile manipolare il modo in cui le persone pensano, agiscono e votano su vasta scala attraverso i media, e come non sia mai ammesso da coloro che spingono quella lotta contro la propaganda russa secondo cui loro stessi sono di gran lunga i peggiori colpevoli quando si tratta di tale manipolazione di massa…

Con questo terminerò la mia seconda parte.

La prossima e ultima parte descriverà in dettaglio ciò che percepisco come accade, mettendo insieme la mia narrativa con documenti NATO/USA declassificati o non classificati e indicando alcuni effetti che vediamo, che penso si possano collegare ad alcuni dei programmi di cui si parla in quei documenti.

Il che mostrerà come siamo, in effetti, visti come obiettivi legittimi in un dominio di guerra completamente nuovo, la guerra per le nostre menti.

L’articolo originale da dove è stato tradotto lo potete trovare qui