WEF: LA MANIPOLAZIONE SOCIALE E’ POLITICALLY CORRECT

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UNA CAMPAGNA CONTRO LE TRADIZIONI ED I VALORI : QUESTO È IL VERO RESET

Con questo articolo continua la serie dedicata agli “strumenti della scienza del potere”. Come già anticipato nell’articolo la finestra di Overton 3^ parte”  qui approfondiremo e dimostreremo con gli opportuni documenti cosa c’è in serbo per il nostro futuro in base  all’agenda 2030 al punto 5 del quale abbiamo già accennato anche in un articolo precedente.

Analizzeremo questo argomento per poter capire a fondo come queste organizzazioni ed istituzioni utilizzano consapevolmente gli strumenti come le finestre di Overton e la tecnica del Framing per manipolare il pensiero delle masse. Vi mostreremo come sia possibile, concretamente, cambiare l’atteggiamento nei confronti di un  problema e costruire nuovi valori.

È una tecnica ormai ben collaudata e utilizzata all’insaputa dell’essere umano, che senza accorgersi, passo dopo passo si adatta a idee e situazioni che, se proposte all’improvviso, non avrebbe mai preso nemmeno in considerazione perché inaccettabili, questo l’effetto spiegato dalla metafora della rana bollita.

Facciamo un passo indietro al 13 giugno del 2019. Klaus Schwab per il World Economic Forum e António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, si sono trovati per assistere alla firma del quadro di partnership strategica: In questo momento storico il portavoce generale delle Nazioni Unite Stephane Dujarric annunciò che occorreva “ACCELERARE L’ATTUAZIONE DELL’AGENDA2030”.

L’obiettivo è l’evoluzione dell’Agenda2030 per potere ottenere congiuntamente i vari obiettivi prefissati con le varie organizzazioni ed enti che desiderano governarci.

I punti dell’Agenda2030 sono 17 ma sta sera parleremo del punto 5, quello rosso, colore non scelto a caso poiché ha una valenza emotiva intensa, particolarmente visibile e spesso usato per catturare immediatamente l’attenzione. Come già ben descritto nel nostro articolo del 12 luglio 2022 l ’obiettivo 5 punta a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne, ragazze e bambine. Termini onorevoli, utilizzati purtroppo come strumenti di manipolazione mentale, infatti toccano l’emozione dell’essere, fanno leva sul nostro cervello.

Nel rapporto annuale del WEF del 2019 vengono scritte le basilari tecniche per il controllo delle masse, esamineremo il documento per cercare di capire quello che hanno in mente.

Partiamo dal primo capitolo,“Impact Model” (Modello di impatto) qui il testo integrale tradotto. Studiamone il contenuto.

Nell’introduzione si legge :

Nell’ultimo anno, il Forum ha collaborato con molti leader culturali, istituzioni culturali e scientifiche, ONG, imprese e media per mettere in evidenza le voci sottorappresentate e per invitare i leader ad agire su questioni urgenti. Nell’ambito di questo lavoro, il Forum ha contribuito a produrre mostre, installazioni, proiezioni, spettacoli, prodotti di conoscenza e campagne, impiegando i propri eventi, i media e la presenza sui social media per promuovere il dibattito locale e globale e l’azione.

1. 	Perché la cultura conta
“C'è un aspetto culturale in molte questioni spinose, dalla disuguaglianza al cambiamento climatico. L'incapacità di risolverle facilmente può essere il risultato di paure, pregiudizi, credenze radicate, un fallimento collettivo dell'immaginazione e persino di narrazioni escludenti. Al contrario, queste dimensioni culturali possono diventare il cuore pulsante di un cambiamento inclusivo e sostenibile.
Forze dinamiche plasmano le percezioni delle persone. Queste forze si intrecciano continuamente: la nostra esperienza della cultura, che si manifesta nell'educazione, nelle arti, nell'intrattenimento, nella tecnologia e nei media; il nostro senso di appartenenza, che si esprime nei valori, nell'etica e nell'identità di gruppo; i nostri comportamenti, che si concretizzano nel modo in cui pensiamo, vediamo e prendiamo decisioni. Questa tensione, fondamentale per la società, è ciò che noi chiamiamo cultura.”

Consideriamo il cambiamento climatico: per anni e a tutt’oggi la narrativa è prepotente in merito. L’uso delle auto, gli allevamenti di bestiame, le coltivazioni intensive, e tutto ciò che l’uomo usa per vivere viene indicato come causa del riscaldamento globale; tutti i giorni il messaggio dell’importanza del concetto “green” viene proposto senza sosta. Ognuno di noi ormai è convinto di essere la parte essenziale del problema, però i potenti della terra si muovono da una parte all’altra del mondo usando aerei privati e una serie di auto blindate come per l’evento del G20. Ci sono studi, che vengono tacciati di complottismo o di infondatezza, che dimostrano che il clima non è a rischio ma che subisca semplicemente variazioni naturali. Interessante la versione di F. Battaglia secondo il quale l’allarme non ha alcuna ragione di esistere perché la pretesa di governare il clima della terra è un’illusione. Altrettanto interessante la posizione di Zachichi e altri che mettono in discussione i modelli climatici utilizzati. Altri studi affermano che tali cambiamenti, non solo non sono così catastrofici, ma non sono imputabili all’uomo. Altri fanno una considerazione di fondo interessante: viene sempre menzionata l’Artide e mai l’Antartide. Ma in merito a tutto questo uscirà presto un articolo con informazioni che nessuno vi ha mai dato.


2.	Una teoria del cambiamento
“La ripetizione delle esperienze culturali aiuta a cambiare gli assunti, a riscrivere le narrazioni, a ispirare nuovi pensieri e a mettere le persone in contatto con nuove realtà. Oltre a questo, hanno anche il potere di cambiare il senso di appartenenza di una persona e, a sua volta, il suo comportamento, che una volta modificato diventa un processo di cambiamento culturale.
Per creare società più inclusive e sostenibili è necessario un impegno mirato al cambiamento culturale. A questo proposito, il Forum economico mondiale ha un ruolo unico da svolgere, che riflette la sua ricerca di un impatto duraturo.”

Se in un momento storico di crisi economica come questo, una coalizione di grande aziende come Open for Business, e quindi meritevole di stima e considerazione, produce studi economici che dimostrano che una società inclusiva è più produttiva, più sana e più sostenibile chi di noi, in condizioni di difficoltà non afferrerebbe l’idea, facendola sua, che la soluzione è semplice, anzi è democratica e inclusiva! Secondo tali pubblicazioni un’azienda inclusiva è migliore di un’azienda che non promuove l’inclusione. Ma esiste un’altra faccia della medaglia: a chi si toglie lavoro, possibilità di sviluppo e lavoro se si punta su una sola categoria? Se un’azienda pensa di far ripartire il business assumendo i transgender in quanto tali, e avesse a disposizione solo due posizioni e le dedicasse esclusivamente a questo genere non creerebbe discriminazione in partenza per tutti coloro che non hanno questa peculiarità? Possiamo dire che l’obiettivo non è includere ma dividere facendo leva su sentimenti di invidia, frustrazione e discriminazione, in entrambi i sensi.Sembra che si abbia come vero scopo finale creare i consumatori perfetti del futuro e le società inclusive perché economicamente e socialmente più forti, come dichiarato pubblicamente dal WEF sul sito ufficiale:
Great Reset:Perché l’inclusione LGBT+ è il segreto del successo post-pandemia delle città. Patetici quanto sfacciati, te lo schiaffano in faccia e nessuno se ne accorge.


2A.   La teoria
Il lavoro del Forum nel campo delle arti e della cultura si avvale delle seguenti teorie e ipotesi: 
- La cultura svolge un ruolo critico nella società.
- La teoria dello stupore: ripetute esperienze di stupore suscitano altruismo, umiltà e gentilezza, a sostegno di società inclusive.
- La teoria del contatto intergruppi (anche nota come "ipotesi del contatto"): in condizioni adeguate, il contatto interpersonale è uno dei modi più efficaci per ridurre il pregiudizio.
- Il potere delle narrazioni di plasmare le credenze: le narrazioni possono portare una nazione alla guerra e mantenere le comunità nella povertà, ma possono anche smantellare la discriminazione e dare energia ai movimenti per la giustizia.
- Il concetto di finestra di Overton: 
il cambiamento positivo avviene quando quella che è considerata l'intera finestra accettabile del discorso si sposta verso l'inclusione. Spostare la finestra di Overton in questa direzione richiede un pensiero e un'azione radicali.

Basti pensare alle manifestazioni con spettacoli, anche grotteschi, dei generi LGBTQ+. Il ripetere continuamente eventi, prima erano “solo” gay pride, oggi un mese intero (giugno) viene dedicato alla celebrazione di questi nuovi 37 generi. Il perpetrare e insistere crea semplicemente abitudine, e l’abitudine rende tutto accettabile.

Questo modo di programmare il pensiero unico, con l’uso della neolingua, avviene in modo così subdolo che è impossibile rendersene conto. L’obiettivo ufficiale di unire le persone è decisamente mancato, anche il mondo dell’arte si è spezzato in due: artisti che difendono l’Arte per come la conosciamo da sempre e artisti che in nome del “politically correct” sono pronti a discriminare il pubblico e quindi la cultura di un Paese. In merito è esaustivo l’articolo del nostro Fabio Army“POLITICALLY CORRECT” ALL’OPERA, HA PROFONDAMENTE STUFATO

L’arte, in ogni sua forma, è ciò che più di ogni altra cosa ha il potere di unire, ma ad oggi è diventata un’arma potentissima di divisione.


 2B. Attivazione della piattaforma

Utilizzando queste teorie del cambiamento, il Forum si avvale di quattro risorse chiave:
 - La nostra rete di leader culturali e istituzioni di livello mondiale. La rete comprende alcuni dei più eccezionali artisti creativi e interpretativi che lavorano in diverse discipline. Al suo interno ci sono commentatori culturali, storici, esperti di cultura e leader sportivi, ognuno dei quali ha un'influenza significativa a livello locale e globale. Insieme, questi leader e istituzioni collaborano con il Forum, utilizzando la sua piattaforma per imparare, condividere narrazioni inclusive e sviluppare partnership in tutti i settori.
- I nostri eventi globali e regionali, che attirano politici di spicco, responsabili, leader aziendali e della società civile e scienziati.
- La rete unica del Forum di stakeholder di tutto il mondo, con competenze in ogni settore e accesso a risorse senza precedenti.
- La significativa presenza del Forum sui media, compresi i social media, che lo rende un'organizzazione mediatica a tutti gli effetti.

Se a parlare di inclusione, diritti e inclusione sono persone che raccolgono consenso il pensiero pubblico si uniforma. Siamo infatti nell’era degli influencer ( i ragazzi le prime vittime di una narrativa incessante), dei social con messaggi pubblicitari subdoli e odiatori seriali pronti al gioco al massacro se ci si allontana dalla narrativa ufficiale.


 2C. Fornire contenuti 
“Utilizziamo la piattaforma per produrre e distribuire contenuti culturali. Questo avviene sotto forma di pannelli di attualità, presentazioni visive, interviste, mostre, installazioni, workshop, performance, proiezioni di film e cerimonie di premiazione. L'obiettivo è riflettere le tensioni culturali, spingere per mettere in discussione gli assunti fondamentali, liberare l'immaginazione e sviluppare relazioni. Coproduciamo anche progetti speciali al di là degli eventi del Forum. Tra gli esempi vi sono la commissione, la produzione esecutiva e la prima mondiale del film in realtà virtuale Collisions, di LynetteWallworth, vincitore di un Emmy, e la produzione del primo tour internazionale dell'Orchestra femminile afgana.”

2D. Creare impatto
L'utilizzo del punto di cui sopra crea livelli di impatto aiutando i leader ad imparare e a mettere in discussione le loro percezioni e ipotesi, aiutando a generare storie di cambiamento che ricevono attenzione a livello globale, consentendo l'impegno diretto delle persone a livello locale e creando un ciclo di feedback nella comunità culturale. E a far progredire il cambiamento culturale
Tutto questo, considerato nel suo insieme, può liberare l'immaginazione e creare un'apertura mentale utile a cambiare il comportamento individuale e poi collettivo promuovendo un senso di appartenenza. A sua volta, ciò può favorire la creazione di nuovi modi di costruzione di un mondo più inclusivo e sostenibile.

Attraverso film, serie tv, spettacoli teatrali si arriva a toccare la parte emozionale di ognuno di noi, così storie di amori impossibili od ostacolati, di famiglie disgregate o di abbandono producono empatia, attraverso l’emozione, così, si può cambiare la percezione che si ha in merito.

Sul sito del WEF c’è una pagina interessante dal titolo “Una guida in 10 punti per una leadership responsabile nell’era del populismo“. Si consiglia di leggerla, qui riportato solo il piè di pagina che dice:

”Non riesco a pensare a un antidoto migliore contro il populismo: leader reattivi e responsabili.”

E’ chiaro che questi potenti utilizzano tutti gli strumenti possibili per manipolare il pensiero.

Nel nostro rapporto del 12 luglio su truereport abbiamo parlato ampliamente dell’ONU e della sua creatura ovvero:

l’Agenda2030  che alla voce “target” del punto 5 specifica tutti i punti da realizzare per ottenere la parità di genere tra uomo e donna:

  • eliminare ogni discriminazione,
  • cessare ogni violenza,
  • cancellare tutte le pratiche nocive a danno di donne e bambine,
  • valorizzare il lavoro di cura e domestico fino ad oggi non riconosciuto,
  • garantire alle donne l’accesso alle pari opportunità,
  • garantire la salute sessuale e riproduttiva.

Ottimi obiettivi ma siamo sicuri che non ci sia nulla volto a indorare la pillola? E’ davvero così come dicono o tra le righe c’è altro? Forse il concetto nascosto che si vuole proporre è la parità di genere TRANS? O forse ciò che vogliono anche alla luce degli studi citati al punto 2 è:

  • dividerci
  • incassare per medicamenti
  • incassare  per la transizione medica
  • incassare  per tornare all’origine
  • incassare  per la maternità surrogata

Partiamo da qui: fin da piccoli hanno tentato di dividerci creando confusione, divisioni e instillando dubbi circa l’identità e le capacità e i talenti di ognuno di noi. I bambini sono i più colpiti dalla narrativa spossante di questi anni.

Non si può a questo punto non  sottolineare il ruolo fondamentale che ha l’argomento “PEDOFILIA”: troppe volte, con l’alibi della tolleranza, si è cercato di mitigare il ribrezzo a tale pratica. Per esempio Allyn Walker e molti altri transgender hanno tentato di declassificare questo reato parlando di “orientamento sessuale”. La pedofilia è un abominio, è violenza, è abuso, è un crimine e null’altro!

Questi strumenti sono subdoli e pericolosi, per il bene dei piccoli e per protegger loro il futuro è necessario prenderne consapevolezza.

Con questo articolo l’augurio è che si possa avere un’idea un po’ più ampia circa quanto possa essere subdolo e pericoloso questo strumento per il futuro di tutti ma soprattutto per il futuro dei bambini.


Stai sempre aggiornato seguici qui su TRU3R3PORT/CHILDRESQUE e su ChildResQue Italia Channel, aiutaci a accendere piú riflettori possibili su queste orrende realtá, condividendo.

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