BILDERBERG 2022: scontro REALISTI e NEO-CONS ma l’Italia con Draghi vola fuori

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Riunito a Washington a porte chiuse, il Club BILDERBERG affronta la spaccatura creata dall’ala dei Realisti guidati da Henry Kissinger. I Neo-Cons che fanno capo all’amministrazione Biden arrancano e l’Italia del “Governo dei Migliori” è praticamente assente a causa della posizione presa da Draghi, che è voluto saltare sul carro DEM di Joe Biden, portandosi dietro tutta la stampa italiana asservita, che viene a sua volta esclusa dal meeting.

In questi giorni il Deep Sate e le sue vigorose braccia armate hanno mostrato segni di grande fragilità e soprattutto hanno palesato in modo sempre più evidente il conflitto che esiste all’interno dell’elite mondiale che decide le sorti, soprattutto degli USA, nel gestire la politica e la geo-politica nel mondo con i suoi THINK TANKS: tra questi il sempre di moda WEF di Davos e il Club BILDERBERG che era passato un po’ nel dimenticatoio in questi anni di “emergenza sanitari”

  La “Grande Opportunità” del COVID e le grandi aspettative mai nascoste di un piano e di un’Agenda Globalista chiamate rispettivamente “The Great Reset” e “Agenda 20-30” si sono scontrate con un risveglio inaspettato dei cittadini. Convinti in un primo tempo a piegarsi al terrore causato dall’Emergenza Pandemica, alimentata da ONU, OMS, FMI e quindi da tutti i Governi Mondiali (che hanno preso in mano in modo assolutamente totalitario i MEDIA), con l’inizio della Crisi in Ucraina e lo spostamento dell’asse verso il coinvolgimento militare dell’EU e della NATO, spinte da una politica USA completamente allo sbando dopo la disastrosa uscita dall’Afghanistan, e coi la con la paura, infine, dell’inizio di un Terzo Conflitto Mondiale, hanno iniziato ad ascoltare una contro informazione sempre più forte e sempre più serrata il cui obiettivo era di fare aprire gli occhi a popolazioni spaventate e indottrinate da governi estremamente manipolatori.

HENRY KISSINGER

Dopo lo spettacolo a tratti imbarazzante uscito fuori dalla prima riunione di Davos IN PRESENZA dopo il Covid, in cui su tutti i messaggi deliranti degli ideologi del Transumanesimo, della Scienza dei Vaccini e dell’Intelligenza Artificiale trasformata in un nuovo DIO da adorare e da non mettere assolutamente in discussione, si è distinto, arrivando come un maglio inaspettato, il messaggio del vecchio Henry Kissingerche spegneva i toni guerrafondai portati all’esasperato uso della tanta esaltata tecnologia dell’ologramma/ectoplasma Zelensky, in modalità “apparizione seriale multitasking” e che avevano attecchito benissimo in un sistema USA/EU dove i dati fallimentari della campagna vaccinale e gli eventi avversi della vaccinazione stessa stavano iniziando a diffondersi in modo preoccupante per la riuscita del loro piano diabolico. 
La distrazione della guerra aveva fatto tirare un bel sospiro di sollievo…
Ricordiamo in sintesi quanto detto dal vecchio “SIGNORE DELLA GUERRA” nel suo intervento al WEF di Davos:

I negoziati devono iniziare nei prossimi due mesi prima che si creino tensioni difficili da superare: idealmente, la linea di divisione dovrebbe essere il ritorno allo “status quo” precedente all’invasione russa del 24 febbraio”. 
Così, nel suo intervento, Henry Kissinger ha suggerito che l’Ucraina deve essere disposta a concedere qualche territorio alla Russia, vedi la Crimea e le repubbliche separatiste del Donbass, per mettere fine alla guerra ed evitare una sua escalation.

Le parole di Kissinger hanno iniziato a cambiare immediatamente la narrativa sulla guerra e sulle posizioni della crisi Ucraina. Davos si è chiusa in un mutismo assoluto su questo argomento, ma il recentissimo incontro a Washington del Club BILDERBERG ha evidenziato e messo in luce proprio quella situazione di contrasto forte all’interno dell’elite mondiale e del Deep State di cui abbiamo accennato all’inizio.

Ma cosa è successo all’incontro a porte chiuse del BILDERBERG avvenuto tra il 2 e il 5 giugno e al quale abbiamo dedicato un articolo su True Report.

Club BILDERBERG – Washington 2022

Ucraina, NATO e Russia erano al centro del dibattito. Ma sul tavolo c’era anche anche tanto dei rapporti tra USA e CinaHenry Kissinger, tra i fondatori del gruppo, nonostante i suoi quasi 100 anni è ancora presente nella lista dei partecipanti.
Desta qualche perplessità molto giustificata invece la partecipazione del Direttore della CIA William J Burns accanto al presidente della Pfizer, Albert Bourla

È possibile vedere il capo della più controversa Industria Farmaceutica che ha venduto miliardi di dosi vaccinali a (quasi) tutti i governi mondiali grazie alla collaborazione con il CTC USA, l’OMS e la GAVI Foundation di Bill Gates…accanto al capo dell’Intelligence più importante del Mondo?

Il il club non è più monolitico com’era fino a qualche anno fa ma la spaccatura veramente è una divisione in due tra quelli che vengono definiti i Realisti e che fanno capo alla Francia gestita da Kissinger e poi ci sono i Neo-Cons quindi i neoconservatori statunitensi che invece fanno capo all’amministrazione Biden/DEM. 

Vediamo un poco più in dettaglio chi sono queste due componenti poco citate dagli analisti polici e per nulla riportate dai media.

Il dibattito sulla direzione della politica estera americana nel dopo-guerra fredda. Nazionalismo, liberalismo internazionale o Neo-Liberismo, realismo e neo-conservatorismo si confrontano, a volte sovrapponendosi.

Mai come in questi tempi il dibattito all’interno delle due forze politiche americane “storiche” è stato così acceso e addirittura devastante.

I DEM e i Repubblicani, storicamente sono stati sempre divisi da correnti all’interno: 

  • – I Repubblicani, nati all’inizio per contrastare il razzismo esistente al Sud e poi divenuti paladini del patriottismo e della conservazione delle radici nazionali e quindi Conservatori (MAGA) e i RINO, che di repubblicano hanno sempre avuto ben poco…solo il Nome (Republicans In Name Only)
  • – I DEM hanno una situazione più complessa e negli ultimi tempi le spaccature sono sempre più forti all’interno di un partito che ha sempre utilizzato il nome di DEMOCRAZIA per installare nel mondo un’ideologia sempre più globale di un governo unico che risponde a regole di controllo del mercato finanziario e speculativo e di una élite sempre più arrogante e legata alle multinazionali di ogni tipo: dal Farmaco al mercato tecnologico e soprattutto al traffico anche delle tecnologie dei Bio-Laboratori, finanziati in tutto il mondo con ricerche ben oltre il limite del crimine contro l’umanità. 

Cinque sono le interpretazioni possibili della politica estera americana nel dopoguerra: 
La prima è il Realismo di marca kissingeriana, che rispetta il potere e gli equilibri di forza, tendendo a diluire l’importanza della natura interna dei regimi e del rispetto dei diritti umani.
La seconda è il liberalismo internazionale, che auspica l’adozione di un ordine internazionale basato sul Diritto e le Organizzazioni Internazionali.
La terza è quello che Walter Russel Mead ha definito nazionalismo americano “jacksoniano”, con una visione ristretta e basata sulla difesa degli interessi nazionali americani, che diffida del multilateralismo e tende all’isolazionismo.
La quarta è il neoconservatorismo, in base al quale gli Stati Uniti devono invece svolgere un ruolo da protagonista nella politica internazionale nella quale hanno anzi speciali responsabilità e, accanto allo scetticismo per l’efficacia delle Organizzazioni Internazionali, propugna l’uso del potere anche per finalità morali, segnatamente la promozione dei valori liberaldemocratici.
La quinta: Accanto al neo-conservatorismo ma distinta da esso c’è l’ interpretazione dei realisti conservatori, che al pari dei neo-cons auspicano una politica forte per gli Stati Uniti, ma hanno un’interpretazione restrittiva dell’interesse nazionale, che diffida da considerazioni etiche e morali.

Le due forze in contrapposizione attualmente sono però DUE:

  • – IL REALISMO che si basa sulla linea dettata da Henry Kissinger
    – Il NEO- CONSERVATORISMO (Neo-CONS) che corrisponde alla line dell’attuale governo BIDEN e del partito DEM che sta dietro.

Molti definiscono come causa della crisi attuale Statunitense “l’illusione liberale”, ovvero l’idea che, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, si fosse entrati in un ordine mondiale in cui tutte le nazioni si sarebbero concentrate nel diventare più ricche in un “ordine liberale sempre più aperto, armonioso, basato sulle regole, formato e garantito dalla potenza benevola degli Stati Uniti”.
Il suggestivo ideale di un mondo perfetto e democratico, non ha fatto i conti con chi questo ideale non l’ha mai condiviso: l’Élite che ha sempre pensato di ridurre il numero della popolazione mondiale (leggi Club di Roma e World Economic Forum di Davos) e di utilizzare l’egemonia anglo-americana per distruggere soprattutto le radici di ogni Stato sovrano, in nome di un annullamento dei valori a illusorio vantaggio della collettività e di un “bene comune” assolutamente irrealizzabile.

Arriviamo all’attuale momento storico:

La spaccatura tra questi due gruppi si era consolidata già nel 2014 quando i Realisti erano contrari alle azioni che gli Stati gli apparati statunitensi stavano portando avanti in Ucraina delle operazioni molto palesi molto forti una ingerenza veramente alla luce del sole da parte di questi apparati americani se voi soltanto pensate che Victoria Nulan del dipartimento di Stato americano si faceva vedere in piazza con i neonazisti…così come altre realtà erano uscite e portate a conoscenza dell’opinione pubblica attraverso le intercettazioni tra la stessa Nulan e l’ambasciatore USA in Ucraina Geoffrey Pyatt….ricordate le parole pesanti “FUCK THE EU!”…

Conversazione telefonica Nulan-Pyatt 2014

Gli Usa dimostrarono arroganza e ancora di più la dimostrarono dopo il colpo di Stato, dove misero al governo tutte persone che obbedivano al loro comando e successivamente finanziando tutto quello che sappiamo nel campo dei Bio-laboratori di produzione di armi batteriologiche con la partecipazione del figlio di Biden Hunter….e qui, potremo aprire un enorme libro o meglio: almeno 7 LAPTOT carichi di informazioni.

Lo scopo dei NEO-CONS americani era quello di destabilizzare la Russia, attraverso una continua azione di pressing verso i confini che abbiamo descritto in alcuni articoli come il “PIANO RAND”, perché la RAND CORPORATION era una delle realtà USA più impegnate in questa campagna atta a procurare crescente nervosismo nell’amministrazione del Presidente PUTIN.

I REALISTI Americani erano già allora convinti che queste azioni sarebbero state molto negative per gli interessi Americani perché puntavano in un’ottica geopolitrica mondiale a indebolire l’asse MOSCA-PECHINO…cosa invece che questa guerra sta fortificando indebolendo anche la LEADERSHIP americana nel mondo.
I Realisti USA vedevano la Russia come una pedina in funzione ANTI-CINESE…con questa strategia aggressiva e dissennata dei NEO-CONS USA hanno invece sortito l’effetto contrario scatenando in effetti una “Guerra per Procura” in Ucraina. 

Esistono  ora accese critiche sulla situazione da parte dei Realisti USA verso i NeoCON e l’amministrazione BIDEN: le parole di Kissinger sono state il concretizzarsi di queste vecchie paura che si sono ora realizzate in pieno!!!

Cosa ha procurato questo scontro di ideologie? Un cambio della narrativa per ora parziale, l’arresto del processo della globalizzazione e del rallentamento della compattezza nel processo di attuazione delle politiche del WEF, perché la posizione sta indebolendo sempre di più l’Europa che ha sposato il progetto guerrafondaio all’armamento dissennato dell’Ucraina, che sanno benissimo essere composta da elementi neo-Nazisti di una pericolosità estrema.

E l’ITALIA??? Guardiamo i dati che come sempre sono lo specchio della situazione. 

JOE BIDEN e MARIO DRAGHI nel recente meeting in USA

Dopo le “storiche” edizioni dove avevano partecipato nomi come quelli della famiglia Agnelli, di Aurelio Peccei (fondatore del Club di Roma), Altiero Spinelli (uno dei cosiddetti ideatori della Comunità Europea) e poi, Romano Prodi, La Malfa, Cossiga, Monti, Enrico Letta, Emma Bonino, Mario Draghi, Carlo Azelio Ciampi, Valter Veltroni, …e giornalisti come Monica Maggioni e Lilli Gruber….quest’ultima con Stefano Feltri (Fatto quotidiano…5 stelle) e Matteo Renzi erano gli unici presenti nell’ultima edizione dell’incontro.

Perché in quest’ultima riunione Non è stato convocato nessun politico e soprattutto sono stati epurati quasi tutti i giornalisti all’eccezione di Matteo Feltri del quotidiano DOMANI e il capo dell’ENI, Francesco Starace.
Sembra che questa scelta sia dovuta alla disobbedienza operata da Mario Draghi nei confronti delle indicazioni avute dai poteri forti facenti capo hai realisti dell’ala importante all’interno del Bilderberg perché Draghi ha deciso di allinearsi con i neo-con e la politica il governo Biden: Queste informazioni possono essere riscontrate sulla rivista FOREIGN AFFAIRS e anche sul sito LIMES che ha scritto molti articoli sulla discussione tra REALISTI e NEO-CONS americani e che è legata editorialmente guarda caso proprio al quotidiano DOMANI di Matteo Feltri, presente al BILDERBERG di quest’anno. Ricordiamo anche che proprio il direttore di Limes, Lucio Caracciolo è stato ospite del Gruppo nel 2018

Quindi esiste sicuramente una componente, diciamo così, punitiva nei confronti di Draghi e di conseguenza della politica italiana che ha sposato l’emergenza della guerra  e il disegno di allinearsi a favore dell’Ucraina deciso dalla fazione neo-Conservatrice che è contro la fazione guidata dall’ideologia di Kissinger, uno dei fondatori proprio del Bilderberg che sostiene che l’escalation della guerra sia un grave errore strategico proprio per gli USA in funzione delle scelte utili per imporre nuovamente la leadership Americana nel Mondo. 

Attendiamo ora di vedere le prossime mosse del “Governo dei Migliori” e del suo Presidente Mario Draghi in virtù di questi nuovi accadimenti e del cambio ormai iniziato della narrativa sul conflitto in Ucraina.


FONTI:
NEO-CONS o REALISTI?: gli USA nel XXI Secolo
NULAN-PYATT Phone Call Transcript
BILDERBERG 2022 e LA MATRIX EUROPEA di Francesco Amodeo

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