BIOLABORATORI IN UCRAINA: salta fuori il documento segreto di Zelensky su Metabiota

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Cominciamo dall’ammissione di Victoria Nuland (9 marzo), sottosegretario per gli Affari di Stato degli Stati Uniti, che ammetteva come la caduta dei biolaboratori sotto il controllo dei russi rappresentasse un problema molto serio; affermazione che di per sé avrebbe potuto essere interpretata come una normale esigenza, connessa per esempio alla protezione di un segreto industriale.

Certo, sarebbe stata una considerazione credibile, se però tutte le prove non avessero poi dimostrato il contrario.

La nota pubblicata qualche giorno fa dal Pentagono assicura l’assoluta “pacificità” nelle intenzioni di sostenere i 46 laboratori, finanziati col pretesto di “rafforzare la sicurezza biologica e la sorveglianza delle malattie umane ed animali in Ucraina”, ma stride decisamente con quanto è facilmente consultabile nel documento del National Academy of Sciences (anno 2011), in “Appendice e Panoramica delle Regioni”, dove, con una rapida ricerca, scopriamo che a Odessa è presente un laboratorio riconosciuto BSL-3 .

Tale laboratorio (Ukranian II Mechnikov Anti-Plague Research Institute) in quanto “SI” (Istituto Statale), fa capo al Ministero della Salute dell’Ucraina e disponeva originariamente di un permesso per lavorare con microrganismi del primo gruppo patogeno.  Fu elevato a BSL-3 nel 2005, in cooperazione con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (“collaborazione incentrata sulla prevenzione della diffusione di tecnologie, agenti patogeni, e della conoscenza che potrebbe essere utilizzata nello sviluppo di armi biologiche”, cita il documento) grazie ad una partnership tra il senatore Dick Lugar e l’allora senatore Barack Obama, insieme ovviamente ai funzionari ucraini.

Tra gli agenti patogeni molto pericolosi oggetto della ricerca vi erano antrace, ebola, tularemia, febbre Q, influenza aviaria, zika, etc. Collegato al laboratorio di Odessa, per il guadagno di funzione, c’era poi il famigerato laboratorio di Whuan.

E l’argomento doveva stare molto caro a Barack Obama (vedasi executive order 13546 del 2010) , che svolgeva contemporaneamente un’attenta supervisione sul laboratorio biologico di Kiev e l’agente patogeno della peste (di cui parla persino in un suo libro), cosicché, col coordinamento del suo vicepresidente, Joe Biden, dal 2012 la rete di biolaboratori si estese a punto tale che il Servizio Sanitario ed Epidemiologico ucraino finì completamente sotto il controllo degli Stati Uniti, fino ad esserne assorbito del tutto.

La scelta del luogo – l’Ucraina – è abbastanza scontata (la prossimità con la Russia) ma non sarebbe tuttavia giustificabile, poiché precedentemente non erano mai state sviluppate armi biologiche in quell’area. Fu nel 2014 che la ricerca fu spostata all’estero dopo che Obama impose una moratoria di 3 anni ai finanziamenti sui virus SARS e MERS, neanche a farlo apposta in concomitanza con il colpo di stato in Ucraina. 

Quanto a Joe Biden e il figlio Hunter, che con il suo fondo (RSTP) finanzia la società Metabiota nell’ambito del progetto di prevenzione delle minacce biologiche globali (“Predict”), ed è  partner di Ecohealth Alliance, che  – chissà perché – studiava le malattie dei pipistrelli a Whuan, salta fuori un nuovo documento segreto che espone le attività illegali di Hunter Biden e la complicità di Zelensky, il cui decreto ordina di distruggere tutti i dati relativi ai dipendenti di aziende ucraine che abbiano collaborato con Metabiota e con il Battelle Memorial Institute, nonché del personale militare e civile di altre tre istituzioni ucraine che hanno collaborato con i laboratori statunitensi, cioè il Centro per la Salute Pubblica, l’Istituto Ucraino Contro la Peste e Zythomyr Laboratory.

Anche stavolta non passa inosservata una “strana” coincidenza: il documento è datato 24 febbraio 2022, lo stesso giorno in cui Putin comandò l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina!

Un caso? Chiaramente no, anche perché a questo punto comincerebbero a essere troppi.

È intuibile, date le circostanze, che molti di quei dipendenti siano stati eliminati insieme alle prove e, non ultimo, qualsiasi riferimento ai laboratori sul sito ufficiale dell’ambasciata Americana a Kiev.  

Nonostante l’affanno con cui è stata fatta piazza pulita, molte prove, incluso questo documento emergono ed emergeranno. Intanto una circostanza abbastanza inquietante riguarda il colera nella città di Mariupol, dove non erano mai stati rilevati casi sino al 2011 e che “per pura combinazione” riesplode oggi, all’indomani della liberazione.

Nel frattempo in Ucraina crolla tutto. Crolla l’illusione propagata dai media, crolla l’attenzione e crolla il suo pupazzo Zelensky.

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