Energia da Idrogeno più vicina

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Ansaldo Energia consegna le prime parti di Iter

Il consorzio italiano, che a gennaio 2021 ha attivato il contratto per fornire ad F4E delle parti del Tokamak, il reattore sperimentale per produrre energia dall’idrogeno, ha quasi installato le prime parti in questa settimana. F4E è l’organismo europeo che si occupa del progetto ITER, che ha lo scopo di sviluppareun reattore, per produrre un plasma di fusione con più potenza rispetto a quella richiesta per riscaldare il plasma stesso. Il valore del contratto è di 100 milioni di € per 5 anni.

Nella nota stampa emessa dopo aver siglato l’accordo, in gennaio, la stessa Ansaldo indicava:

  • che ITER è il progetto per dimostrare il potenziale dell’energia a fusione,
  • che l’accordo prevede la progettazione, l’implementazione, il collaudo e la messa in servizio del sistema, oltre la progettazione e la costruzione dei rispettivi edifici,
  • che è previsto un sistema di sicurezza per fornire elettricità ai sistemi e componenti del reattore, mantenendolo in modalità sicura in caso di black-out elettrico ed infine,
  • che Ansaldo integra e coordina tutte le diverse aree di competenza per completare questa infrastruttura.

Nello specifico, è stata installata la prima sottosezione della camera al plasma, del peso di 1.380 tonnellate, pari a 4 Boeing 747 a pieno carico. La costruzione che ospiterà il macchinario, permetteva un margine di soli 20cm dal muro perimetrale del pozzo di assemblaggio del macchinario.

Roberto Adinolfi, presidente (e amministratore delegato ad interim) di Ansaldo Nucleare ha dichiarato: «Questo primo traguardo nell’assemblaggio del Tokamak, segna una nuova tappa nell’impegno di Ansaldo Nucleare a sostegno del progetto Iter e, più in generale, nella creazione di competenze industriali a 360 gradi, dall’ingegneria alle costruzioni, per rendere lo sfruttamento del nucleare da fusione, un’opzione concreta per il futuro dell’energia».

Questa parte è 1/9 della camera al plasma Toroidale, una parte della camera da vuoto a 40° dotata di superfici riflettenti in argento e di due elettromagneti superconduttori di forma simile ad una lettera “D”, denominate bobine di campo toroidali, che hanno il compito di confinare, con la forza magnetica, il plasma che scorre all’interno. Altre 8 strutture simili chiuderanno la camera toroidale.

La parte è stata assemblata nell’edificio tra marzo e dicembre 2021. I componenti sono stati assemblati su una struttura disegnata per posizionare le parti dal team di Iter e da Dynamic (la joint venture franco-italiana responsabile del contratto Tac2 e composta da Ansaldo Nucleare, Endel Engie, Orys Group Ortec, Simic, Ansaldo Energia e Leading Metal Mechanic Solutions), con la collaborazione dell’operatore di gru Forselev. La parte del reattore è in sospensione sul pozzo, mentre i metrologi di ITER effettuano le misurazioni per portare il macchinario in posizione.

Il cantiere di ITER.

Il raggiungimento di questa fase, nell’avanzamento lavori, porta il progetto più vicino alla produzione del “First Plasma”.

Questo progetto è di tipo sperimentale e siamo ancora lontani dall’applicazione industriale. Tuttavia, dimostrare che è possibile produrre energia è una cosa importante, perché dalle prime evidenze teoriche, sembra che i costi non siano troppo elevati e che il problema delle scorie, che affligge le centrali nucleari ora funzionanti nei paesi dove sono attive, sia superato. In questa fase lo scopo è raggiungere una situazione in cui l’energia di cui necessita il macchinario, sia inferiore a quella prodotta. In caso di raggiungimento degli obiettivi teorici, saremmo in possesso di una tecnologia capace di risolvere i più grossi grattacapi della transizione energetica, sempre più di attualità, viste le dinamiche dei prezzi dell’energia.

Altri impianti di questo tipo sono in costruzione a Frascati, dove Enea ed Eni stanno collaborando ad un progetto di fusione ad idrogeno a confinamento magnetico. All’estero, ci sta lavorando un consorzio in Cina di nome Experimental Advanced Superconducting Tokamak (East)ed in Corea, dove il reattore della Korea Superconducting Tokamak Advanced Research (KSTAR)ha stabilito il record di funzionamento, mantenendo il plasma a più di 100 milioni di gradi celsius per 20 secondi.

Quest’ultimo, è un reattore di 9,4 m di diametro e di 9,6 m di altezza, con un campo magnetico toroidale di 3,5T.

KSTAR, il progetto coreano di reattore al Plasma.

Bibliografia:

https://www.wired.it/article/fusione-nucleare-cina-temperature-5-volte-sole/

https://energycue.it/tokamak-coreano-100-milioni-gradi-20-secondi/21411/https://www.ansa.it/liguria/notizie/2021/01/13/energia-ad-ansaldo-nucleare-105-mln-contratto-iter_2e2b3c3c-92d2-4120-9bb4-d16a0433b0c3.html

https://www.industriaitaliana.it/ansaldo-nucleare-sollevato-iter-reattore-a-fusione-nucleare-dynamic/

https://www.ansa.it/liguria/notizie/2021/01/13/energia-ad-ansaldo-nucleare-105-mln-contratto-iter_2e2b3c3c-92d2-4120-9bb4-d16a0433b0c3.html

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