La seconda fase del piano RAND che doveva indebolire la Germania per rafforzare nuovamente gli USA attraverso il conflitto in Ucraina, è fallito a causa dell’operazione speciale di Putin a un mese esatto dalla pubblicazione di questo documento.
Scoop del giornalista John Dougan e di Vanessa Beeley.
Il giornalista di inchiesta John Dougan, che è emigrato dalla Florida in Russia e che si è occupato di varie inchieste giornalistiche sull’Ucraina, ha fatto filtrare in rete il documento della Rand Corp analizzato di seguito.
Dougan, ex poliziotto della Florida, si è trasferito a Mosca dal 2016 dopo essere stato coinvolto in una fake news relativa alle inchieste sul DNC e sulla morte di Seth Rich. È famoso per aver provato la teoria che l’operazione speciale avesse l’obiettivo di neutralizzare i biolabs ucraini finanziati dagli USA, viaggiando di persona nel Donbass nella primavera scorsa insieme ai militari russi. Ha visitato vari laboratori biologici distrutti, e raccolto molti elementi riguardo gli esperimenti portati avanti in queste strutture. Abbiamo pubblicato in True Report un suo documentario dove intervista un’attivista russa anti-Putin che si era ricreduta sulle sue convinzioni dopo aver visitato il Donbass come volontaria in aiuto dei rifugiati. Il filmato smontava punto per punto i principali cavalli di battaglia della comunicazione occidentale.
Il documento RESEARCH REPORT, redatto dalla RAND Corporation in modalità “CONFIDENTIAL” il 25 gennaio 2022, è un report denominato EXECUTIVE SUMMARY (SOMMARIO ESECUTIVO), diviso in alcuni paragrafi.
Il primo paragrafo riguarda la storia della RND Corporation, della quale abbiamo già pubblicato alcuni mesi fa, all’inizio della crisi in Ucraina, alcuni importanti articoli:
Transnistria e RAND Corporation: https://truereport.net/transnistria-lo-stato-che-non-ce/
Storia e Finalita della RAND: https://truereport.net/la-rand-corporation-storia-e-finalita/
Ricordiamo che la finalità della RAND Corp, e di tutte quei Think Tanks che fanno capo ai cosiddetti neo-Con DEM, è sempre stata quella di indebolire e destabilizzare dapprima l’Unione Sovietica, nel dopoguerra. per portare alla “Guerra Fredda” e, successivamente, la Federazione Russia con l’allargamento sempre più a Est della NATO attraverso una politica di condizionamento e di infiltrazione delle Nazioni dell’Est Europeo, in modo da alimentare sempre un fermento anti-russo sempre più stringente. Questa politica espansionistica e sempre stata finanziata attraverso le cosiddette “Rivoluzioni Colorate” o “Arancioni”, con l’intento sotteso di cercare di creare costantemente problemi e disordini con lo scopo di raggiungere la destabilizzazione dei territori ancora sotto l’influenza della cultura e della politica russa in funzione “filo-americana/NATO/UE”.
Il Piano RAND e questo documento sono però stati redatti prima dell’intervento speciale russo nel Donbass. Entriamo quindi, con queste premesse, nel dettaglio del PDF divulgato da John Dougan e Vanessa Beeley.
Il SUMMARY inizia la trattazione con un titolo molto eloquente:
INDEBOLIRE LA GERMANIA E RAFFORZARE GLI U.S.
La premessa degli analisti è che la situazione economica degli USA non poteva più fare a meno dei flussi di denaro in arrivo da altri Paesi. Il “quantitative easing” fino al 2020 e le successive iniezioni di denaro della FED per contrastare gli effetti di lockdown e restrizioni covid, avevano portato ad un incremento dell’offerta di dollari e del debito estero.
Il consenso verso il governo Biden in queste condizioni non potrebbe che calare in vista del midterm e, secondo chi scrive, non era auspicabile subire un impeachment con il GOP vincente a novembre 22.
Per far fronte a questa situazione la soluzione era di creare dei flussi di cassa dai Paesi UE e Nato in direzione Washington e si poteva realizzare soltanto indebolendo la Germania che negli anni si stava creando una posizione di indipendenza dagli USA. Questo processo era stato lento ed aveva richiesto anni, tuttavia la Brexit aveva aumentato il peso politico di Berlino nella UE, ed in caso di un ribaltone politico in USA (che anche la Rand ammette) questo peso politico sarebbe stato sancito in modo definitivo.
Il documento RAND prosegue affermando che “ se un giorno gli USA abbandonassero l’EU si creerebbe una enorme opportunità per la Germania e la Francia di ottenere un consenso unanime, al quale seguirebbero anche iniziative da parte dell’Italia e di altri Vecchi Paesi Europei, per giungere a un totale distacco dai condizionamenti creati dalla dipendenza degli USA. La Germania, creando una nuova forte alleanza con Parigi, che le avrebbe permesso di orientare tutti gli atti politici di Bruxelles, avrebbe messo in grave difficoltà anche l’UK che di conseguenza avrebbe iniziato a subire pressioni insostenibili. Questa situazione avrebbe portato a un enorme cambiamento e rafforzamento dell’Europa non solo in campo economico ma anche politico e lo avrebbe fatto a tal punto, da entrare in chiaro antagonismo con gli stessi USA.
Anche i rapporti con l’Est Euro Asiatico sarebbero stati avvantaggiati per l’Europa
Quindi, se gli USA dovessero rimanere ingolfati nei loro problemi interni, la nuova autonomia decisionale europea sarebbe in grado anche di resistere alle politiche degli USA orientate verso i paesi dell’Est.”
VULNERABILITÀ IN GERMANIA E NELL’ECONOMIA UE
Se la Germania entrasse in un periodo di crisi, ci sarebbe un flusso maggiore di risorse dall’EU agli USA, perché la condizione dell’Europa dipende in maniera consistente dalla salute economica proprio dell’economia tedesca..
La locomotiva tedesca basa il suo successo su due aspetti:
- accesso illimitato alle forniture energetiche russe;
- energia elettrica francese a basso costo;
il blocco di uno dei due canali di approvvigionamento energetico potrebbe mandare in crisi tutta la produzione.
La Francia avrebbe quindi potuto essere indebolita sia bloccando l’importazione di Uranio dalla Russia, sia per l’instabilità dei paesi africani del Sahel. Questo avrebbe spinto Macron ad approvvigionarsi dall’alleanza AUKUS, creando le opportunità per fargli pressione.
Il pretesto per rompere i rapporti Mosca/Berlino avrebbe dovuto essere quello di creare un conflitto in Ucraina che vedesse i due Paesi nelle opposte fazioni.
Sarebbe stato così facile in questo caso additare Putin come responsabile, attivando contro di lui della sanzioni economiche.
LE ATTESE CONSEGUENZE
La contromossa del Cremlino sarebbe stata quindi una riduzione dei flussi di gas diretti verso ovest, innescando una crisi dell’offerta difficile da risolvere. In queste condizioni stampare moneta avrebbe fatto lievitare i prezzi in modo esponenziale, un aumento dei tassi, infatti, tampona l’inflazione (il problema è nell’offerta e non si risolve finché non si trovano forniture alternative) ma avrebbe paralizzato l’attività economica. In Germania inoltre non aiuta il forte seguito dei Verdi, i quali spingono molto per il Green Deal. Questo pacchetto di interventi potenzialmente avrebbe potuto velocizzare la stagflazione-il caos-la crisi economica.
La riduzione dell’offerta di gas, come anticipato avrebbe dovuto portare ad un blocco della fornitura, con un effetto domino dapprima sui settori energivori, poi sulle supply chain. La mancanza di parti nel settore chimico, metallurgico e nelle macchine utensili porterebbe ad una paralisi della macchina economica di Berlino. Il contemporaneo aumento dei prezzi avrebbe causato un’instabilità politica tale da alimentare la crisi.
Gli analisti Rand in caso di un blocco limitato all’inverno 2022 prevedevano 200-300 bilioni di danno limitati alla sola Germania. L’euro sarebbe andato in crisi verso Dollaro e Yuan in un’ondata di vendite a livello globale. Tutti i Paesi UE sarebbero quindi colpiti con un ritorno dell’emigrazione verso gli USA, in primis dalla Germania e con numeri un po’ più contenuti dagli altri Paesi UE.
Il crollo atteso del PIL tedesco sarebbe dovuto essere del 3-4% per un quinquiennio.
CONSIDERAZIONI FINALI SU QUESTO DOCUMENTO RAND DOPO IL 24 FEBBRAIO 2022 E L’INIZIO DELL’OPERAZIONE SPECIALE RUSSA IN DONBASS.
Nella descrizione del documento della RAND corp. appare chiaro tutto il piano, a integrazione di quanto la RAND aveva già scritto e tranquillamente pubblicato sul suo sito (nella tipica modalità del D.S. di fare tutto e esporlo alla luce del sole) nel 2019 a riguardo della destabilizzazione della Russia. (vedi articolo)
Sono elencati anche i ruoli dell’attuale governo tedesco, battezzati come “Incompetenti e mancanti di professionalità”, come Annalisa Barboeck, Robert Haberk e tutti i “VERDI” che rispondono alle ideologie UE e dell’agenda destabilizzante 20-30.
Il documento parla anche di “loro precise azioni” da parte della RAND e dei suoi partners, per arrivare ai risultati attuali, spingendo verso la pressione asfissiante contro la Russia in modo che, a distanza di un mese esatto da questa pubblicazione, fossero riconosciute da parte di Putin e della Federazione Russa le province del Donbass e quindi, facendo scoccare la scintilla per l’”Azione speciale” a difesa delle popolazione di quel territorio.
I media hanno fatto il loro dovere e la NATO ha completato il suo piano con l’innalzamento della tensione e la coalizione in massa delle nazioni “serve” europee contro l’ AGGRESSORE Putin….
Il gioco è fatto.
Le sanzioni erano già state preparate a tavolino ed erano il modo per provocare la contromossa di Putin a danno dell’economia Tedesca e Europea, come avevano previsto.
Sembra proprio che tutto questo sia stato creato quindi nuovamente tutto in previsione della sconfitta DEM alle elezioni, esattamente come era successo con la pandemia Sars-Cov2, definita catastrofica ma ”da evitare a tutti i costi” dagli esperti della RAND , e quindi per provare a ricostruire successivamente un’immagine più forte degli USA che in questo momento sono costretti a lasciare il campo ad altre realtà molto meglio strutturate.
In pratica: il progetto RAND, in una fase successiva al documento del 2019, per risollevare gli USA sarebbe stato quello di distruggere l’Europa portando la Germania a ritornare più centrale nel suo ruolo di leader, per creare un polo nuovamente Franco-Tedesco per far paura all’UK che, essendo già uscita dall’EU avrebbe subito pressioni insostenibili politiche ed economiche, per poi dare poi inizio a una ulteriore destabilizzazione del territorio tale da non creare più problemi ai maldestri rappresentanti DEM-USA facenti parti dei neo-Con, ormai alla frutta.
Quello che la RAND credo non si aspettasse è che la situazione della guerra sfuggisse completamente di mano, con l’attacco anticipato di Putin a sostegno delle riconosciute popolazioni del Donbass… e soprattutto che questa situazione fuori controllo delle politiche USA/NATO/EU portasse ad un’alleanza Russia-Cina-India, che si chiama ora SCO e che riunisce già gran parte delle nazioni che hanno aderito al nuovo sistema di scambio monetario BRICS, compresi un gran numero di Paesi Africani che sono ormai ridotti al limite della sopportazione verso gli Occidentali che li hanno smembrati e fatti restare sempre nella condizione di 3° Mondo.
Questa situazione attuale, darebbe invece ragione ai neo-realisti guidati da Kissinger, che non avrebbero mai voluto che il piano RAND sostenuto dai neo-cons dell’amministrazione che fa capo a Biden & co, creassero un avvicinamento RUSSIA-CINA, perché loro ritengono la CINA il vero nemico…e ora sarà molto complicato poter manipolare le situazioni, come hanno fatto con facilità coi loro servi europei e con tutte le nazioni dell’area ex URSS anti-russe, che vengono “montate come la panna” dalla propaganda NATO e soprattutto dai media asserviti che spingono nel piano PRO-EUROPA/NATO. Di questa situazione si parla benissimo in un video di prossima pubblicazione, dove sempre il giornalista John Dougan racconta, con prove alla mano, dell’indottrinamento scolastico operato nelle regioni del Donbass da parte del governo Ucraino da parecchi decenni ed esasperato dopo la caduta del muro di Berlino e dopo il colpo di stato del 2014. Un libro scritto dall’ex presidente Leonid Kučma e usato come testo scolastico, ha come titolo molto eloquente “La Scelta Europea”. Pubblicato nel 1991, parla proprio della necessità di creare il conflitto con la cultura russa per sposare la causa americana e pro-occidentale/Europea. Un processo politico costante nel tempo, al quale si è pesantemente aggiunta la comparsa di indottrinamenti e di simbologia nazista, che non può dare adito ad alcun dubbio circa l’orientamento politico e sociale imposto dal governo ucraino ai suoi cittadini. Uno dei risultati raggiunti, il 21/7/2012, fu la promulgazione, ad opera di Zelensky, della “Legge Razziale” sui «popoli autoctoni». Con questo atto legislativo si riconosce il godimento dei Diritti dell’uomo e del cittadino e delle Libertà fondamentali solo agli ucraini di origine scandinava o germanica, non a quelli di origine slava. È stata la prima legge razziale in Europa da 77 anni.
Un’ultima osservazione per concludere: la disoccupazione galoppante, nell’idea della RAND e quindi dei DEM USA, potrebbe portare le “menti” europee giovani a migrare dall’Europa verso, nuovamente, gli USA, creando un rafforzamento sia di pensiero che, di conseguenza, di tipo economico/finanziario in modo da compensare l’attuale forte crisi USA in tutti i settori e soprattutto sull’egemonia mondiale, provando inoltre a limitare i rischi di un crollo elettorale nelle elezioni di mid-term e nelle presidenziali del 2024.
Infatti, il documento RAND, che ricordiamo è stato pubblicato il 25 gennaio di quest’anno, termina con il seguente breve paragrafo:
“Lo Scenario in esame servirà a rafforzare la definizione della condizione finanziaria sia indirettamente che più direttamente. A breve termine invertirà la tendenza dell’incombente concessione economica e inoltre consoliderà la società americana distogliendola da immediate preoccupazioni economiche. Questo scenatio ridurrà i rischi elettorali.
A medio termine, per cinque anni, i benefici cumulativi di flussi logistici riorientati dalla fuga di capitali e ridotta concorrenza nelle principali industrie possono ammontare a 7-9 trilioni di dollari”.
Si può davvero dire, senza ombra di dubbio, che Putin abbia davvero guastato tutto il piano e che ora la situazione è diametralmente opposta a quella prevista dal Think Tank USA, come era già successo dopo gli accadimenti in Kazakistan e le “rivoluzioni Colorate” sventate dall’intervento del CSTO che avrebbero dovuto portare come conseguenza l’indebolimento dell’attenzione verso i confini con l’Ucraina e all’attacco del Donbass da parte di un esercito composta da mercenari, afghani e ucraini e forse anche della Georgia e di altri paesi sobbillati ad hoc, dalla propaganda occidentale, prevista per l’8 marzo 2022…