Voto postale USA: dove stiamo andando?

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Evoluzione delle norme che lo regolano e novità sulla Konnech

Il putiferio sulla compagnia IT del Michigan non si placa. Agli elementi raccolti finora, si aggiungono i finanziamenti passati accertati: 306 mila $ ricevuti dal Consiglio per lo Sviluppo Economico del Michigan, nel periodo di governo della Withmer e 247.349 $ ricevuti nel biennio 2010-11, dal governo Obama.

In quest’ultimo caso, la finalità dei finanziamenti era lo sviluppo di processi automatizzati, per la gestione del voto per posta in Nevada, Montana e New Jersey.

Il programma UOCAVA (Voto postale delle FF.AA e dei cittadini assenti perchè residenti all’estero), è partito nel 1986 ed è stato regolato fino ad oggi dal governo federale.

L’applicativo Konnech indica testualmente che: “La città di Detroit, grazie a una sovvenzione del Dipartimento della Difesa…, consente a qualsiasi cittadino in uniforme e d’oltremare di registrarsi annualmente con il modulo Federal Post Card Application (FPCA) e di richiedere l’accesso a un voto per posta, nonché di presentare un Federal Write-in Absentee Ballot (FWAB) in modo semplice”.

Dopo l’arresto di Yu, le contee di Detriot e Fairfax hanno disdetto il contratto con Konnech e la DeKalb ha rinnovato il contratto con un combattutissimo voto 3-2.

Nel 2020, vari enti, tra cui la CISA, hanno riconosciuto che il procedimento di voto presentava “alto rischio di frode”. Il New York Times, il 3 ottobre 2022, aveva bollato come “teoria del complotto”, l’idea di una frode elettorale, salvo correggersi il giorno seguente, data dell’arresto di Yu: i compottisti avevano ragione?

Nonostante il rientro a casa di molti lavoratori distaccati, a causa del Covid-19, i cittadini, non militari, che si sono avvalsi del voto per posta, sono passati da 400 mila della tornata 2016 (il 51% del totale), a 750 mila del 2020, il 62%.

La distribuzione dei votanti per posta nelle ultime tre elezioni presidenziali [fonte: VerityVote.us]

Nella richiesta di voto per posta non è necessario indicare il luogo di residenza effettiva ed addirittura, si può indicare un indirizzo dove non si è mai abitato (!).

Nè sono richiesti dati come, il numero di tessera sociale (l’equivalente della nostra tessera sanitaria), oppure l’id della tessera elettorale, per fare l’abbinamento tra chi vota la scheda ed i documenti validi collegati all’identità dell’elettore.

C’è già un ulteriore passo avanti nella legislazione. La Whitmer ha già presentato due disegni di legge per autorizzare i militari al voto elettronico nel 2024.

Quando queste leggi andranno in porto, basteranno pochi ricorsi ben formulati, per ampliare il diritto ai cittadini non militari iscritti al programma di voto per posta.

È un trattamento coerente con il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, tuttavia, nel caso in cui la procedura non preveda adeguate misure di sicurezza, come l’indicazione del domicilio, o di dati che solo l’effettivo elettore può conoscere (id della tessera elettorale, o della tessera di sicurezza sociale), i rischi di frode riconosciuti dalla CISA non potranno che aumentare.

Già in passato (ad ottobre del 2021), la governatrice del Michigan ha posto il veto su una proposta di legge che voleva imporre il divieto di voto a chi non esibisce un documento di identità valido. Ha mantenuto lo status quo, che premette di votare presentando un’autocertificazione.

Le motivazioni del veto sono il rischio di restrizioni al diritto di voto per le classi più disagiate. Per scongiurare questa circostanza, uno dei disegni di legge permetteva di accertare la propria identità entro i sei giorni successivi alle elezioni, tuttavia, questa iniziativa non è stata sufficiente ad evitare la bocciatura della proposta dal governo del Michigan.

Alcune domande sono legittime: è possibile, in futuro, garantire il diritto di voto ed al contempo tutelare l’equità delle elezioni, con un controllo simile alle nostre tessere elettorali? Continueranno gli impedimenti (o le proposte che vanno in senso opposto)?

Come mai, le persone che oggi, non vogliono i controlli sulla correttezza elettorale, sono le stesse che in passato hanno finanziato i progetti per automatizzare lo scrutinio dei voti postali?

Fonti:

https://100percentfedup.com/the-curious-case-of-the-us-dept-of-defense-contract-signed-during-obama-presidency-konnech-and-overseas-voters/

https://thehill.com/homenews/state-watch/579203-whitmer-vetoes-gop-backed-voter-id-measures/

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