Truppe d’élite USA: l’Ucraina ne ha davvero bisogno?

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Il NY Times è uscito con un nuovo articolo: “In Ucraina, i veterani degli Stati Uniti intervengono dove i militari locali non vogliono farlo”, propagandando i “poteri magici” dei veterani delle unità delle operazioni speciali statunitensi, che si iscrivono per andare ad addestrare gli ucraini e aiutare a cambiare le sorti della guerra.

Non sto svalutando il loro coraggio e la loro abilità, ma le forze speciali statunitensi hanno un ruolo minimo da svolgere, nella guerra convenzionale che si sta svolgendo in Ucraina.

La persona media, americana e non, usa il termine, “Forze speciali“, in modo intercambiabile con, “Forze per operazioni speciali“. E’ un errore. Le forze speciali, nel linguaggio militare degli Stati Uniti, si riferiscono ai Berretti Verdi.

I Berretti Verdi sono orientati verso nove missioni dottrinali:

  • guerra non convenzionale,
  • difesa interna straniera,
  • azione diretta,
  • contro-insurrezione,
  • ricognizione speciale,
  • antiterrorismo,
  • operazioni di informazione,
  • contro-proliferazione di armi di distruzione di massa e
  • assistenza alle forze di sicurezza.

L’unità enfatizza le abilità linguistiche, culturali e di addestramento nel lavorare con truppe straniere; le reclute sono tenute ad apprendere una lingua straniera nell’ambito della loro formazione e devono mantenere la conoscenza delle complessità politiche, economiche e culturali, delle regioni in cui sono impiegate.

Il processo di qualificazione per diventare un Berretto Verde, è rigoroso e la maggior parte di coloro che fanno domanda non riescono a passare.

Ecco perché si chiama: “Speciale“.

La caratteristica distintiva delle Forze Speciali, è che sono come letali volontari dei Peace Corps, in termini di mentalità: dovrebbero essere fluenti in almeno una lingua e vedono la loro missione come: lavorare con gli stranieri, per addestrarli ed equipaggiarli ad operare come guerriglieri.

Poi ci sono gli Army Rangers.

Anch’esso un ramo d’élite, che richiede alle aspiranti reclute un estenuante corso di qualificazione. Ai Rangers non viene inculcata la priorità di diventare nativi, cioè di imparare la cultura e le abitudini di un popolo straniero e cercare di adattarlo. Quello è l’approccio dei Berretti Verdi.

In un senso più ampio e meno formale, il termine ranger è stato usato, ufficialmente e ufficiosamente, in Nord America, dal 17° secolo, per descrivere la fanteria leggera in piccole unità indipendenti, di solito compagnie. Le prime unità ad essere ufficialmente designate come Rangers, furono compagnie reclutate nelle colonie del New England, dall’esercito britannico, per combattere nella guerra di re Filippo (1676). In seguito, il termine divenne più comune nell’uso ufficiale, durante le guerre francesi e indiane del 18° secolo.

L’esercito americano ha avuto compagnie Ranger sin dalla rivoluzione americana.

Le unità britanniche, in seguito chiamate Rangers, hanno spesso avuto anche legami storici di qualche tipo, con il Nord America britannico.

Un Ranger non è automaticamente un Berretto Verde e viceversa, tuttavia, alcuni uomini ispirati finiscono per ottenere entrambe le qualifiche.

Una delle attuali unità ranger, sta prendendo e sequestrando un campo d’aviazione. Abbastanza impressionante.

Special Operations è qualcosa di completamente diverso dai Berretti Verdi e dai Rangers.

L’unità per le operazioni speciali più “famosa” dell’esercito americano, è la Delta Force. Essere un Berretto Verde o un Ranger, non costituisce un diritto automatico ad appartenere alla Delta.

Quello è tutto un altro livello di qualificazione.

La maggior parte dei Berretti Verdi e dei Rangers che cercano di qualificarsi per la Delta, di solito falliscono. Questo non significa che siano soldati deboli o cattivi, semplicemente, mancano delle abilità richieste dalla Delta.

Le operazioni speciali si estendono oltre il solo esercito.

Anche la Marina ha le sue forze per le operazioni speciali, forse ne avete sentito parlare: sono i SEALS.

Anche entrare nella comunità SEAL, non è una passeggiata.

Si possono trovare diversi video su Youtube, che mostrano la settimana infernale durante l’allenamento BUDS, per avere un’idea di ciò che ha reso i SEALS, “speciali”.

L’Air Force ha una propria collezione di “operatori speciali” (Wikipedia offre una grande panoramica delle varie unità, in tutti i servizi).

I Marines erano in ritardo per questo… “gioco”.

Hanno sempre creduto di essere speciali e hanno assaporato il ricordo di dover salvare una squadra di SEALS, assediati a Grenada, nel 1983.

Ciononostante, i Marines volevano partecipare al gioco Special Ops e fondarono, MARSOC, il 25 novembre 2005.

La potenziale partecipazione del Corpo dei Marines a SOCOM è stata controversa, da quando è stata costituita, nel 1986.

A quel tempo, i leader del Corpo dei Marines ritenevano che le loro unità di ricognizione della forza (FORECON), fossero meglio salvaguardate nella struttura di comando della Marine Air-Ground Task Force del Corpo dei Marines e che il distacco di un’unità di operazioni speciali dei Marines d’élite, sarebbe andato a scapito del Corpo dei Marines nel suo complesso.

Una rivalutazione, dopo gli attacchi dell’11 settembre e la guerra globale al terrorismo, insieme alla nuova politica stabilita dal segretario Rumsfeld e dal comandante generale James L. Jones al Pentagono, ha indotto il Corpo dei Marines a lavorare per l’integrazione con SOCOM.

L’istituzione di MARSOC ha rappresentato il passo più significativo verso questo obiettivo e ha seguito l’istituzione del Detachment One (Det One), un piccolo distaccamento del Corpo dei Marines, formato come programma pilota, per testare l’integrazione del Corpo dei Marines in SOCOM.

Tale distaccamento era composto principalmente da Marines della 1st e 2nd Force Reconnaissance Batalions, insieme ad altri uomini di supporto, “scelti” e prestò servizio con i Navy SEAL sotto il Naval Special Warfare Group One.

Le Forze Speciali statunitensi sono formate da ragazzi intelligenti e intraprendenti, che possono imparare rapidamente, ma sono davvero ciò di cui l’Ucraina ha bisogno?

Se vuoi fare irruzione nel nascondiglio di Bin Laden, in Pakistan, chiami le forze delle operazioni speciali (vi era la scelta tra Delta e Seal Team Six e l’ammiraglio Bill McRaven, che era un SEAL, ha dato la missione ai suoi ragazzi). Sono volati verso l’obiettivo, dalle unità di operazioni speciali aeree, dell’esercito degli Stati Uniti.

Sono rimasto particolarmente colpito dalla schifezza presentata nei paragrafi iniziali del pezzo del New York Times:

Una democrazia è stata attaccata. Gli Stati Uniti vedevano una minaccia per un alleato e anche per l’intero ordine mondiale, ma temevano che l’invio di truppe potesse scatenare una guerra nucleare. Così, invece, ha fornito armi e un piccolo numero di addestratori americani per le operazioni speciali, ha iniziato a lavorare tranquillamente con l’esercito locale.

Questa era la situazione nel Vietnam del Sud, nel 1961, pochi anni prima del pieno coinvolgimento militare degli Stati Uniti, quando la presenza americana era limitata a un “gruppo consultivo militare”.

E’ anche la situazione in Ucraina oggi. Mentre un sanguinoso conflitto si agita, piccole squadre di veterani delle operazioni speciali americane stanno addestrando i soldati ucraini vicino alle linee del fronte e, in alcuni casi, aiutando a pianificare missioni di combattimento.”

Per prima cosa: non c’erano forze per operazioni speciali in Vietnam.

C’erano i Berretti Verdi e non c’erano i SEALS, almeno come li conosciamo ora. I SEALS di quell’epoca iniziarono con l’UDT (Underwater Demolition Team), che agì come consulente, dal ‘63 al ‘66.

I SEALS (delle uniche due squadre esistenti: 1 e 2), iniziarono il dispiegamento di combattimento, sul serio, nel ‘66. A quel punto, l’UDT è passato in secondo piano.

Sia i Berretti Verdi dell’Esercito, che i bubba dell’UDT, erano bravissimi ad addestrare i guerriglieri e a promuovere un’insurrezione. Questo è il loro set di abilità. Sanno come pianificare un’imboscata, o lanciare un raid di cattura delle uccisioni, ma potrebbero non essere ciò di cui l’Ucraina ha bisogno, nel trattare con i carri armati russi in Ucraina.

Prego che Perry Blackburn Jr., il veterano in pensione “Special Ops“, diretto in Ucraina, torni in sé, e rimanga a Tampa. Questo pezzo senza senso sul NY Times, è solo un altro esempio dell’ignoranza di un giornalista, sullo stato attuale e sul funzionamento dei nostri militari. Ancora più importante, non ha una dannata idea di ciò che sta accadendo sul campo, in Ucraina.

Questo articolo e stato tradotto e riportato da

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