NODO SCORSOIO 23 settembre 2022

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LA VOCE DI UN IRRIVERENTE

BRUXELL: Irragionevoli storie di burattinai e burattini

Secondo quanto riferito dal Finacial Times, che delle trame bruxelliane è sempre ben informato, sarebbe in via di definizione un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia. Se ne discuterà a partire da venerdì, tra i proponenti della Commissione e gli Stati membri. Tra gli altri provvedimenti, quello che emerge è la volontà dei paesi più radicali (Polonia e baltici) di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo, che, nell’ottica generale degli espedienti suicidari della UE, rappresenterà probabilmente l’ultimo atto, insieme alla disconnessione dal sistema SWIFT di numerose banche russe.

Tra le proposte che verranno presentate, ci sarebbero anche restrizioni verso i servizi nel settore informatico, che coinvolgerebbero anche la Bielorussia. Naturalmente queste proposte dovranno passare il veto degli Stati membri, molti dei quali impegnati sul fronte delle contestazioni interne, altri divenuti improvvisamente più cauti sulla fornitura di armi a Kiev, magari intimoriti dal discorso di Putin alla nazione. A tal proposito gli organi di disinformazione occidentali hanno messo in campo ogni risorsa pur di contraffarne il senso, tentando di far passare i legittimi avvertimenti del presidente russo per minacce.

Hanno propagandato una tensione interna inesistente, o quanto meno circoscritta allo sparuto nucleo di sedizionisti al soldo delle élite, millantando fughe di massa dalla Russia e cifre spropositate sulla mobilitazione. Il discorso di Putin è stato invece un attacco molto chiaro, rivolto direttamente al potere invisibile e transnazionale delle élite. Le condizioni sul fronte del conflitto sono in rapida evoluzione, sulla scorta soprattutto delle condizioni di mutevolezza che i referendum in corso porranno. Dopo la chiusura dei seggi, riconosciute o no – ma non ha importanza -, le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché la regione di Kherson e le aree liberate della regione di Zaporozhye, saranno annesse alla Russia.

A quel punto burattinaio e burattini dovranno assumersi delle responsabilità e stabilire quanto saranno disposti a rischiare; ovvero se potranno permetterselo.
E sì, perchè toccare il petrolio potrebbe rivelarsi fatale anche per i fabbricanti di dollari.


Sempre dalle parti di Bruxelles, una strabiliante idea era provenuta dalla mente indigente di Borrell, il quale aveva veneggiato la creazione di un tribunale per punire qualcuno – non si è capito chi – in Russia. Ma le dichiarazioni di Vladimir Chizhov, in visita diplomatica nella capitale belga, hanno spento sul nascere le insinuazioni di Borrell, del quale non è riconosciuta l’autorità, come ricorda Dmitry Peskov, ancora in attesa della trascrizione delle dichiarazioni ufficiali in cui Borrell definiva “fascista” il governo di Mosca, salvo poi ritrattare goffamente, appellandosi ad errori traduttivi. “Un tribunale ci sarà” – precisa Chizhov – “ma contro il regime di Kiev.”
Borrell, che forse vive tra gli gnomi del bosco, spera ancora nella vittoria sul campo di battaglia, ma a dargli torto sono anche le cronache; la controffensiva ucraina si è già esaurita, lasciando dietro di sé una terribile scia di morti.

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