Anche se la vicenda potrebbe prestarsi a battute goliardiche, le conseguenze delle menzogne e dell’irresponsabilità di un donatore di sperma,che ha ingannato genitori e cliniche facendo nascere almeno 550 bambini di cui è il padre naturale, rischiano di essere gravissime per la salute fisica, riproduttiva e psicologica dei piccoli.
L’uomo, di nazionalità olandese, ha effettuato donazioni di sperma, mettendolo a disposizione di donne che desideravano avere un figlio, ma non ha rispettato i limiti di donazioni che la legge consente per tutelare i nascituri.
Non si è limitato a “truffare” le cliniche olandesi, ma ha anche offerto il suo seme su internet. Ciò è stato possibile perché manca un archivio ufficiale dei donatori e questa assenza ha permesso che la follia del protagonista di questa storia non venisse arginata, quindi il numero dei discendenti naturali potrebbe essere estremamente più alto della stima conosciuta.
Fortunatamente proprio una delle madri che si è servita del seme del donatore seriale, ricevuto in una delle cliniche in questione, la Donorkind Foundation, ha scoperchiato il vaso di Pandora.
Dalle indagini, Superpippa avrebbe donato in oltre 13 cliniche sia olandesi che estere, ma non contento avrebbe pubblicato anche annunci su internet, attraverso canali non regolamentati e, secondo l’accusa, con questo metodo avrebbe ingannato donne, famiglie e cliniche in mezzo mondo.
Le linee guida per le donazioni di sperma sono piuttosto severe, per esempio nei Paesi Bassi il limite è di 25 figli, in Italia è di 10 e questo serve a tutelare per prima cosa la salute dei nascituri e la loro vita futura.
Esiste il rischio, con numeri alti, che le persone nate da queste donazioni si incontrino e, senza sapere di avere un grado di parentela così stretto, si riproducano esponendo I figli a malattie ed anomalie genetiche.
Oltre a questo ci sono le conseguenze psicologiche del ritrovarsi parenti stretti ovunque, magari facendo i sempre più comuni test per il Dna.
Mejier era già stato segnalato nel 2017 alle autorità dopo una verifica ministeriale, all’epoca i suoi spermatozoi avevano “prodotto” già 100 bambini.
Una cosa è certa, leggendo questa vicenda nessuno crederà più alla storia della “presunta cecità futura” in caso di eccesso di “prestazioni autonome”.