(Nascosto dietro le illecite attività delle cliniche per la maternità surrogata)
MATERNITÀ SURROGATA E TRAFFICO DI NEONATI: QUANTO SPESSO SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA?
PEDOFILO CONDANNATO GESTISCE UNA DELLE PIÙ GRANDI RETI DI TRAFFICO DI BAMBINI
E’ un caso isolato o siamo di fronte a un capro espiatorio per nascondere una realtà ben più vasta?
Genitori in tutto il mondo complici solo perché ignari del traffico di bambini dall’Ucraina, forse anche tu? Leggi per informarti.
Pare che sia stato deciso all’unanimità di mettere al patibolo un importante anello della lunga catena dei più efferati e sporchi affari del sottomondo. Quel mondo che giornalmente riportiamo, che alle spalle di cittadini inconsapevoli crea un giro d’affari di miliardi, un mondo dove le vittime vengono trattate come merce, che non hanno voce e che non potranno compiere il compleanno successivo.
È la storia di uno dei più potenti uomini del dietro le quinte a livello informativo, probabilmente ha infastidito qualcuno di più potente o forse non serve più ed è già pronto il sostituto, ma ciò non toglie la sua brutalità ed il modo disumano di agire pur di arrivare ai quattrini.
Quando si vendicano tra loro ci danno la possibilità di esporli e siamo certi che la storia di questo personaggio e di chi lo vuole esporre è solo all’inizio.
Ci teniamo a dare una personale visione di quanto seguirà perché anni di ricerche e analisi ci hanno fornito dei pattern che si replicano e si rispecchiano nel tempo come vi dimostreremo in queste righe.
Vi parleremo anche di maternità surrogata e del traffico alimentato dall’inconsapevolezza di persone che hanno l’unico desiderio di diventare genitori.
Il pedofilo e trafficante di esseri umani scomodo!?
A capo di un impero di maternità surrogata, è un pedofilo condannato.
E’ indagato per aver organizzato matrimoni fittizi, falsificato documenti per contrabbandare bambini fuori dall’Ucraina e aver scambiato bambini a scopo di lucro; accuse formulate da un consorzio di investigatori con sede a Parigi.
È stata pubblicata un’indagine che collega la società di maternità surrogata “Subrogalia” con sede a Barcellona, a una rete di società controllate da due uomini, uno dei quali ha abusato sessualmente dell’altro da bambino e ha una lunga storia di stupri su minori.
José María Hill Prados, ora 62enne, aveva 45 anni quando incontrò per la prima volta Didac Giménez Sánchez al centro per minori Casal Dels Infants del Raval di Barcellona secondo l’autobiografia di Sánchez.
Prados ha esposto il dodicenne Sánchez a film pornografici per istruirlo nella sua casa di Cervelló, in Spagna, dove ha anche aggredito sessualmente il ragazzo.
Nel 2007, lo spagnolo Prados è stato condannato per aver abusato di Sánchez e di sua sorella e per aver prodotto pornografia infantile.
Tuttavia, la sentenza è stata resa anonima , con l’identità di Prados oscurata come “Carlos Jesús” nei documenti del tribunale e Sánchez identificato come “Baltasar”. L’anno successivo, Sánchez ha ritrattato le accuse, sostenendo che la polizia gli aveva fatto pressioni per formulare le accuse dopo che era stato sorpreso a rubare. (Hill Prados ha cercato di appellarsi alla sua condanna, ma il tribunale lo ha rifiutato).
Non è stato il primo caso di abusi sessuali su minori commessi da Prados. Nel 1996, è stato indagato da un tribunale di Barcellona per il presunto reato di corruzione di minori e diverse altre aggressioni sessuali di cui sarebbero state vittime i suoi quattro figli adottivi, di età compresa tra i 12 ei 17 anni. Prados, allora 36enne, era il fondatore di un’organizzazione di affidamento di bambini russi chiamata Padres para Siempre (Genitori per sempre), ed i dettagli del caso furono sigillati al pubblico.
L’avvocato difensore Jordi Rojo ha usato i figli di Prados, quelli di cui ha abusato, per cassare la sua detenzione , dicendo alla corte che il suo cliente “ama molto i suoi figli ed è molto preoccupato per quello che potrebbe succedere loro ora“. I quattro minorenni, due fratelli di 17 e 16 anni e altri due di 13 e 12 anni, erano stati affidati al Dipartimento per l’Infanzia della Generalitat durante il procedimento giudiziario.
Il giorno in cui avrebbero dovuto testimoniare in tribunale, improvvisamente hanno fatto marcia indietro e hanno negato di aver mai subito abusi sessuali. Poiché i bambini non avevano ancora rilasciato una dichiarazione a verbale, Prados non poteva essere condannato.
Poco dopo che Prados è stato rilasciato dalla prigione per la sua condanna del 2007, ha cambiato legalmente il suo nome in Diego, e lui e la sua ex vittima sono diventati soci in affari.
Maternitá surrogata: affari di famiglia
Nel 2013, Prados e Sánchez hanno fondato una società di maternità surrogata la “Subrogalia” con sede in Spagna, secondo i registri aziendali. La società, una delle tante attualmente di proprietà dei due uomini, è stata indagata in almeno due Paesi per reati che includono la vendita e il traffico di bambini, oltre ad aver dato ai clienti bambini che non erano biologicamente imparentati con loro.
Successivamente il figlio adottivo di Hill Prados è diventato il proprietario di un’altra Subrogalia, questavolta in Ucraina per trarre vantaggio dalle leggi liberali sulla maternità surrogata del paese. Hill Prados in seguito ha acquisito una quota di maggioranza in quella società.
L’anno successivo la fondazione del franchising spagnolo di Subrogalia, due coppie gay hanno citato in giudizio l’azienda per non aver consegnato loro i figli come promesso. Un giudice ha ordinato alla società di pagare € 88.000 (circa $ 95.000 USD) ai ricorrenti per “gravi” violazioni contrattuali.
Subrogalia è presente in ben nove paesi, tra cui Russia, Grecia e, a breve Messico. Ma la sua principale fonte di fatturato è riconducibile alle sue cliniche in Ucraina. Qui, prima della guerra, le donne partorivano circa da 2.000-2.500 bambini all’anno su commissione,di questi sembra che 100 fossero prenotati tramite questa azienda, per un ricavo unitario di circa 8.000 euro (circa 8.600 USD), come dichiarato da un ex Manager
Gli informatori di Subrogalia hanno dichiarato alla stampa che Sánchez è il volto dell’azienda, ma non è considerato a livello aziendale, non ha nessun potere che invece pare sia tutto nelle mani di Prados, il “boss ombra”. Allo stesso modo, anche i figli adottivi di Prados partecipano alle operazioni commerciali: Alan Hill Prados ha lavorato come responsabile della maternità surrogata presso Subrogalia e Andrei, originario della Russia, fa da intermediario nei rapporti tra la clinica nel suo paese d’origine e la sede di Barcellona.
Prima dell’escalation del conflitto in Ucraina, la nazione dell’Europa orientale si è guadagnata la reputazione di hub internazionale per la vendita di bambini attraverso contratti di maternità surrogata. È noto che queste aziende sfruttano le donne in difficoltà finanziarie, offrendo loro pagamenti di circa $ 11.000 per un bambino sano, più di tre volte lo stipendio medio annuo in Ucraina.
Subrogalia; cambiano il nome infangato
Per allontanare la società dal contenzioso, Subrogalia Ukraine è stata rinominata Eurosurrogacy nel 2017, mentre Subrogalia Spain è stata rinominata Gestlife.
La Gestlife ha un vero e proprio catalogo per trovare il “prodotto” più adatto alle esigenze di ogni cliente con degli extra molto attraenti per esaudire ogni loro desiderio: “Standard plus” e “Premium”, il riavvio è gratuito in caso di morte del bimbo nei primi due anni di vita.
Gestlife: maternità surrogata indirizzata all’inclusione
si legge sul sito di Gestlife in una pagina rivolta ai clienti “LGBT”.
Altre ramificazioni dell’industria della maternità surrogata
Nel 2017 Sánchez è stato anche fondatore della clinica ucraina di fecondazione in vitro: InterFiv. Nel 2021, uno dei figli di Prados ne ha rilevato la proprietà e nello stesso anno la clinica è stata perquisita dalle forze dell’ordine per presunta organizzazione di matrimoni fittizi e falsificazione di documenti al fine di contrabbandare bambini fuori dal paese.
Come se non bastasse, i due sono partner di un’altra azienda di maternità surrogata
E’ una delle più grandi catene di cliniche di fecondazione in vitro al mondo, la BioTexCom di Kiev ha impiantato embrioni per circa il 95% dei clienti spagnoli di Eurosurrogacy. La BioTexCom è l’azienda di cui vi parlammo nel novembre 2021, quella che propose il “black-Friday” promuovendo pacchetti “soggiorno/prenotazione bambino”.
Nel 2018, Sergii Antonov, avvocato con sede a Kiev e specializzato in campo medico, ha dichiarato alla stampa che dei circa 2.000/2.500 bambini nati con la maternità surrogata ogni anno in Ucraina, quasi la metà proveniva da BioTexCom definita “Centro ucraino per la riproduzione umana”.
Nello stesso anno, le autorità ucraine hanno aperto un’indagine sulla società. I dipendenti sono stati accusati di essere coinvolti in un “gruppo criminale” che utilizzava programmi di maternità surrogata come copertura per il traffico di bambini.
I pubblici ministeri sostengono che i cittadini stranieri sono stati aiutati in affari illegali che equivalevano a “scambiare bambini per una ricompensa finanziaria”.
L’implicazione di Eurosurrogacy ha portato al congelamento dei suoi conti bancari mentre l’indagine sulle sue attività illegali continua.
“È assolutamente spaventoso che a un condannato per reati sessuali sia consentito di operare in un’area così delicata come la maternità surrogata gestazionale, che si basa sullo sfruttamento delle donne che vivono in povertà“, ha dichiarato all’OCCRP Nina Potarska, capo ucraino della Women’s International League for Peace and Freedom. “Dato il contesto di tale sfruttamento, non sorprende che ci siano accuse di negligenza, come il traffico di bambini” ha continuato.
BioTexCom ha dichiarato alla stampa che la sua direzione non era a conoscenza della fedina penale di Prados quando sono entrati in affari insieme. Questa affermazione non è del tutto priva di fondamento: oltre alla sua rete di affari per la maternità surrogata, Prados è anche la figura dietro un’oscura società dedita a seppellire e cancellare informazioni incriminanti da Internet.
Partiamo da una notizia che ha visto coinvolta un’azienda che opera a livello mondiale nella “pulizia” della reputazione delle persone di potere, politici, aziende ecc.
Eliminalia: una lavanderia a gettoni per smacchiare la reputazione dei criminali
L’azienda spagnola Eliminalia ha guadagnato milioni di euro nell’ultimo decennio per ripulire la reputazione online di centinaia di clienti di 54 paesi condannati e indagati per corruzione, riciclaggio di denaro, abusi sessuali, traffico di esseri umani e traffico di droga.
La società usa trucchi di disinformazione per eliminare i contenuti digitali. I siti Web falsi e l’uso fraudolento delle leggi sul copyright sono le sue armi principali.
Il personaggio oggetto di questo articolo è coinvolto anche in questo business di repulisti di reputazioni.
Eliminalia: elimina tutto per i ben paganti delinquenti
“Cancelliamo il tuo passato“, si vanta Eliminalia, un’azienda guidata dal pedofilo condannato Padros, che ha incassato milioni nell’ultimo decennio.
Oltre cento investigatori dell’OCCRP hanno analizzato più di 50.000 documenti interni al modello di business fraudolento di Eliminalia: contratti, identificazioni e contenuti per i quali è stata richiesta la cancellazione con relativo pagamento di commissioni da quasi 1.500 utenti. (I dati non sono ad oggi completamente disponibili, non c’è da stupirsi).
Sono stati trovati anche collegamenti con la corruzione del governo in America Latina. Tra i clienti di Prados l’ex governatore dello stato messicano di Veracruz, Javier Duarte; parenti dei leader chavisti venezuelani e medici legati alla DINA cilena, il braccio repressivo della dittatura del generale Augusto Pinochet. Tra i clienti che hanno chiesto la rimozione dei loro precedenti, ci sono personaggi accusati di riciclaggio di denaro per conto del cartello della droga messicano Los Zetas. Una lista più accurata la troverete qui.
Complessivamente, Prados ha beneficiato delle tasse di servizio pagate da colletti bianchi e uomini d’affari, ma anche da trafficanti di droga, pedofili e politici corrotti.
Per dare un’idea basti pensare che il contratto del 2018 con il compenso più alto ammontava a $ 427.584.
Eliminalia utilizza una rete di 600 siti Web per manipolare gli algoritmi dei motori di ricerca in modo che gli articoli falsificati appaiano in modo più evidente così da seppellire le informazioni indesiderate dei clienti. Maidan Holding, azienda di Prados in Florida, produce risultati positivi attraverso siti progettati per apparire autentici.
Attualmente si dice che Eliminalia operi in una dozzina di paesi, tra cui Italia, Svizzera, Turchia e Stati Uniti. Anche se originariamente aveva sede a Kiev, l’invasione russa ha costretto l’azienda a trasferirsi e EL PAÍS riferisce che la sua nuova sede si trova in Georgia. Come il rebranding intrapreso dalle cliniche di maternità surrogata di Prados, Eliminalia è ora registrata come Idata Protection SL, secondo i registri del registro delle imprese.
Per Prados e Sánchez ancora non è finita
La polizia ha dichiarato che le indagini sulle attività di traffico di bambini condotte da Prados e Sánchez sono ancora in corso, ma una fonte all’interno del servizio di sicurezza ucraino ritiene di avere prove a sostegno delle accuse. Si prevede che sarà intentata una causa contro InterFiv una volta che il sistema legale ucraino sarà nuovamente pienamente operativo, anche se al momento non è chiaro quando ciò potrà essere possibile.
Sánchez e Hill Prados hanno ora abbandonato InterFiv e hanno fondato una nuova società a Kiev, InterEco, per gestire la loro clinica.
Mentre proseguono le indagini su Prados e Sánchez, si accumulano episodi e fatti: mesi fa un rappresentante di Subrogalia in Russia è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per traffico di esseri umani dopo esser stato scoperto per aver venduto a un altro cliente un bambino abbandonato da una coppia spagnola.
Oltre la notizia: cosa c’é dietro
In Italia la Maternità surrogata è vietata ma al di là della legge si auspica che quanto è stato raccontato possa essere motivo di riflessione in modo che chi fosse proiettato in quella direzione o creda nella moralità della pratica, possa rendersi conto di cosa realmente comporta e ne faccia una questione di coscienza.
Forse non tutti hanno tempo e voglia di fare ricerche, quindi diamo dei punti di riflessione sulla base della nostra esperienza accumulata negli anni.
Ricercando le informazioni utilizzate e non avendo accesso attualmente ai documenti menzionati è nostra consuetudine fare confronti incrociati, iniziando dall’ individuare quali media ed organizzazioni hanno contribuito alla diffusione di queste informazioni: sono state messe a disposizione da Forbidden Stories , con la partecipazione di EL PAÍS, insieme a più di altri 20 mezzi di comunicazione, tra cui The Washington Post, The Guardian, Le Monde, Der Spiegel, Haaretz e l’OCCRP (che si definisce come progetto d’informazione anti corruzione).
Se si seguono da tempo le testate giornalistiche citate non si può non avere dubbi perché le informazioni vengono riportate con un taglio decisamente di carattere atlantistico, attinente alle varie narrative, quindi di parte e non neutrali.
The Washington Post, The Guardian, Le Monde, Der Spiegel, Haaretz sono le testate conosciute a livello mondiale ma la cosa che ci pare strano è che siano affiancati da “Forbidden Stories” e dal “The Organized Crime and Corruption Reporting Project”(OCCRP).
E’ doveroso sottolineare che il nostro gruppo VelenoQB a cui appartiene ChildResQue Italia si confronta quotidianamente con la censura e sabotaggi di ogni genere (chi ci segue ne sa qualcosa). La vera censura sappiamo cosa vuol dire e la tocchiamo letteralmente con mano. E da tenere presnte che le persone che ci seguono sono poche migliaia, che senso avrebbe la censura nei nostri confronti se ció che pubblichiamo non corrispondesse a verità?
Ora vediamo chi è “Forbidden Stories”:
Nel testo in cima la pagina si legge:
“Siamo una rete di giornalisti la cui missione è proteggere, perseguire e pubblicare il lavoro di altri giornalisti che affrontano minacce, carcere o omicidio. È l’unico programma esistente con questa missione.“
Nulla da eccepire, anzi! Ma se si segue il denaro e si verifica da chi sono finanziati forse sorge spontanea qualche domanda.
Sotto la voce “I nostri sostenitori” in testa alla pagina si legge:
“Il giornalismo investigativo transfrontaliero è tra i più costosi e rischiosi al mondo. Forbidden Stories è un progetto senza scopo di lucro che si basa su fondazioni di beneficenza e sul sostegno finanziario del pubblico.
Le storie proibite mantengono un rigido firewall tra le decisioni sulla copertura delle notizie e le fonti di tutte le entrate. Tutte le decisioni editoriali vengono prese in modo indipendente e trasparente. Nessun donatore o istituzione influenza la copertura di Forbidden Stories”
Nemmeno il tempo di finire di leggere che il primo nella lista dei SOSTENITORI, oltre alle ben note fabbriche del pensiero, è niente e poco di meno che la nota “Open Society Foundations” del caro Soros, strano?!
Qui nasce un sospetto quindi vediamo direttamente chi supporta il “The Organized Crime and Corruption Reporting Project” (Il progetto di segnalazione della criminalità organizzata e della corruzione). Una ricerca facile: alla voce “Chi sostiene il nostro lavoro” troviamo:
È innegabile! C’è una bella lista della quale riportiamo solo le prime righe che oltre alla nota “Rockefeller Foundation” nomina di nuovo la “Open Society Foundations” del caro Soros.
Ci fermiamo qui perché è stato raggiunto lo scopo di dimostrare i motivi per cui risulta strana l’esposizione di una pedina così importante e funzionale a questi traffici.
Forse il pedofilo Prados ed il compagno d’affari Sánchez sono “vittime sacrificali” necessarie per oscurare una palude moto torbida.
La speranza è che la lettura sia spunto di ricerche personali, fatte con attenzione e criterio per ampliare le prospettive a aumentare i punti di vista.
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