Il Prof. Joseph Tritto e il WABT hanno depositato alla Corte Corte Penale Internazionale dell’ Aia, l’ATTO per denunciare una lista di scienziati, che hanno prodotto il Sars Cov 2.
Il Prof. Tritto e il Prof. Jeffrey Sachs dichiarano che la pandemia non è stata causata da un virus naturale, ma che sarebbe fuoriuscito accidentalmente dalla biotecnologia di laboratorio degli USA.
Mentre da una parte il dr. Anthony Fauci annuncia finalmente il ritiro dai suoi molteplici incarichi in USA, dicendo di voler orientare la sua carriera verso altri obiettivi (tra cui un incarico presso il nuovo Hub di Siena per la ricerca e la sperimentazione sui virus, firmato dal ministro Roberto Speranza a Washington), dall’altra, per l’inventore del “GAIN OF FUNCTION” sui virus, (il procedimento di potenziamento di funzione dei virus già bandito negli USA ma che lo stesso Fauci ha continuato a sviluppare in altri laboratori nel Mondo, soprattutto in Cina e Ucraina sempre a spese dei contribuenti USA) si prospettano guai seri…
Qualcosa di grosso si sta finalmente muovendo e sta iniziando un percorso virtuoso negli uffici e nelle aule dei Tribunali Internazionali.
Tutto è dovuto a un cambio radicale della narrativa e questa volta direi in modo quasi definitivo: il mercato di Wuhan, i pipistrelli, i pangolini, il laboratorio cinese non sarebbero all’origine del maledetto virus che ha messo in ginocchio l’intero mondo.
“Il Covid-19 non ha origine naturale, ma sarebbe fuoriuscito accidentalmente dalla biotecnologia di laboratorio degli Stati Uniti“. Lo dice Jeffrey Sachs, economista e scrittore di fama mondiale, in occasione di una conferenza del “think tank” Gate Center in Spagna.
Come riporta Il Messaggero, il professor Sachs, che è stato nominato per due volte dal Time tra i cento personaggi più influenti al mondo, smorza parzialmente l’impatto delle sue dichiarazioni aggiungendo che “….non lo sappiamo per certo, ma ci sono prove sufficienti che dovrebbero essere esaminate che non state ancora dichiarate “oggetto di indagine”, né negli Stati Uniti, né da nessuna parte.”.
La sua convinzione è che, “…per ragioni reali, i funzionari statunitensi non vogliano guardare troppo sotto il tappeto.”.
Il professor Jeffrey Sachs, che conosce bene la situazione visto che presiede la commissione Covid-19 della prestigiosa rivista medica The Lancet spiega che secondo lui “ Si tratta di un errore della biotecnologia, non di un incidente di percorso naturale”. I database dei virus, i campioni biologici, le sequenze dei virus, le comunicazioni e-mail e i quaderni di laboratorio potrebbero aiutare a far luce sull’origine della pandemia.
Dopo le affermazioni di Jeffrey Sachs, il primo giugno scorso, un gruppo di scienziati di diverse nazioni, riuniti nella WABT, (World Academy of Biomedical Sciences and Technologies), l’organizzazione non governativa sotto l’egida dell’Unesco, ha portato le carte alla Corte Penale Internazionale, all’ Aia, per denunciare una lista di scienziati, che hanno prodotto il Sars Cov 2, il virus chimera, potenziato in laboratorio.
L’accusa è quella di un crimine contro l’umanità.
Lo dichiara il Presidente esecutivo del WABT, il professor Giuseppe (Joseph) Tritto. “A noi prendere il testimone lasciato da Luc Montagnier, che aveva trovato le prove, ma noi ne abbiamo anche altre ed ormai siamo certi.”
Il Prof. Joseph Tritto, chiede l’incriminazione dei dirigenti di istituzioni internazionali che sovrintendono alla sicurezza sanitaria, per non aver controllato o chiuso numerosi laboratori in diversi paesi che lavorano al potenziamento delle funzioni dei virus (GAIN OF FUNCTION) ignorando i gravissimi rischi per l’umanità.
La tesi di fondo del Prof. Tritto è che l’origine del Covid-19, come anche del Monkeypox, il cosiddetto vaiolo delle scimmie, è artificiale ed è il prodotto di un uso militare e geopolitico delle operazioni di potenziamento dei virus e per la produzione dei relativi vaccini.
Si tratterebbe, per dirlo più chiaramente, di sviluppare l’idea di una “DETERRENZA BIOLOGICA” che dovrebbe di fatto sostituire o integrare altre forme di deterrenza, come quella nucleare, che è sottoposta a controlli molto più ferrei approdati, nel corso dei decenni, ad importanti accordi internazionali.
In questo campo, invece, non sussistono adeguati controlli e il fatto che tali tecnologie siano realizzabili con costi relativamente bassi in numerosi laboratori di molti paesi, espone l’umanità a rischi assolutamente fuori controllo.
Tutti gli elementi portati a sostegno di questa tesi sono molteplici e sono stati puntualmente illustrati con riferimenti inquietanti nelle interviste che sono tuttora disponibili sul sito di OVALMEDIA.
L’approccio proposto da Tritto, come anche da Sachs, è tutt’altro che un approccio no-vax, per intenderci, ma piuttosto ripropone un problema centrale della ricerca scientifica quando essa è controllata dalle grandi compagnie private, in stretto rapporto con gli apparati militari e politici delle maggiori potenze.
D’altra parte, la tempistica e la dinamica di distribuzione dei vaccini, il conflitto tra vaccini americani, europei e quelli russi o cinesi, il green pass rilasciato alle persone solo se vaccinate con determinati sieri piuttosto che con altri, avevano fatto già emergere molti dubbi e aperto un universo di contraddizioni non riconducibili alla scienza, ma piuttosto alla geopolitica e alla guerra: una guerra combattuta senza armi che, alla fine, è destinata inesorabilmente a sfociare in guerra senza esclusione di colpi.
A questa situazione è indispensabile porre rapidamente un freno nelle sedi opportune, a partire dall’ONU. La “scoperta” del monkeypox è, secondo Tritto, un altro passaggio di questo confronto che prevede la proliferazione di altri virus letali, magari anche orientati etnicamente, e il controllo geopolitico dei vaccini: praticamente, la competizione tra potenze prevede la creazione di chimere e la produzione esclusiva dei relativi vaccini. In riferimento al monkeypox, già brevettato in USA nel 2004 e al successivo vaccino di riferimento, Tritto ci dice che per la prima volta, la Cina “ha risposto” rendendo noto di aver realizzato un proprio virus monkeypox molto più aggressivo lasciando supporre che dispone anche del relativo vaccino.
Armi di distruzione di massa che si inseriscono nella competizione per l’egemonia mondiale a spese delle popolazioni. Uno sviluppo terrificante della logica di genocidio.
L’approccio proposto da Tritto, come anche da Sachs, è tutt’altro che un approccio no-vax, per intenderci, ma piuttosto ripropone un problema centrale della ricerca scientifica quando essa è controllata dalle grandi compagnie private, in stretto rapporto con gli apparati militari e politici delle maggiori potenze.
D’altra parte, la tempistica e la dinamica di distribuzione dei vaccini, il conflitto tra vaccini americani, europei e quelli russi o cinesi, il green pass rilasciato alle persone solo se vaccinate con determinati sieri piuttosto che con altri, avevano fatto già emergere molti dubbi e aperto un universo di contraddizioni non riconducibili alla scienza, ma piuttosto alla geopolitica e alla guerra: una guerra combattuta senza armi che, alla fine, è destinata inesorabilmente a sfociare in guerra senza esclusione di colpi.
A questa situazione è indispensabile porre rapidamente un freno nelle sedi opportune, a partire dall’ONU. La “scoperta” del monkeypox è, secondo Tritto, un altro passaggio di questo confronto che prevede la proliferazione di altri virus letali, magari anche orientati etnicamente, e il controllo geopolitico dei vaccini: praticamente, la competizione tra potenze prevede la creazione di chimere e la produzione esclusiva dei relativi vaccini. In riferimento al monkeypox, già brevettato in USA nel 2004 e al successivo vaccino di riferimento, Tritto ci dice che per la prima volta, la Cina “ha risposto” rendendo noto di aver realizzato un proprio virus monkeypox molto più aggressivo lasciando supporre che dispone anche del relativo vaccino.
Armi di distruzione di massa che si inseriscono nella competizione per l’egemonia mondiale a spese delle popolazioni.
Uno sviluppo terrificante della logica di genocidio.
Intervista al dr. Joseph Tritto:
Chi ha voluto o causato l’uscita del virus?
Non lo sappiamo per certo, ma noi ci fermiamo anche prima: quello che è stato fatto non era lecito e tanti lo sapevano. Il fatto stesso che si sia finalizzata una ricerca per realizzare una chimera, senza i limiti imposti perfino alle ricerche di tipo militare, è un reato. Sul perchè sia “scappato” o sul chi, si possono fare ipotesi, forse un sabotaggio, per danneggiare la Cina? Forse.
Chi potrebbero essere i condannabili?
I ricercatori, cinesi ed americani che lo hanno prodotto, il governo cinese, l’ OMS, tutti i gruppi che lavoravano a Wuhan, coloro che li hanno coperti e finanziati, di cui ci sono nomi e cognomi. Nulla è davvero segreto, perchè queste attività sono finanziate da montagne di denaro e gli scienziati sono sotto stretto controllo. Qualcosa però di troppo è accaduto. Ed ora che abbiamo le prove della “chimera”, è un nostro obbligo etico portarlo all’attenzione di tutti i governi e gli abitanti del mondo. Il problema dei laboratori, a maggior ragione se civili o privati, che giocano a fare il potenziamento di funzione per business è una questione chiave per l’umanità.
Quando si conosceranno tutte le carte ed i nomi?
Tra poche settimane, con il “libro bianco”. Infatti, oltre al dossier tecnico giuridico, a cui sta lavorando sodo, da sei mesi, un pool di avvocati internazionali, è necessario parlare alle Nazioni Unite, ma per farlo occorre rispettare la procedura con la redazione del “libro bianco”. Questo passaggio ci darà la possibilità di formalizzare i dossier e di renderli pubblici. Fa parte dei doveri delle Nazioni Unite e del freedom act informare su questo. Dopodichè, Il libro bianco sarà pubblicato in tutte le sedi utili e formali. Certo, al momento giusto, alle Nazioni Unite. Intanto, però, diciamolo al mondo. Dobbiamo fermare questa barbarie. Il potenziamento di funzione dei virus (GAIN OF FUNCTION) è pericolosissimo. Esistono gruppi potenti che hanno progettato un mondo fatto di bioingegneria, di organismi animali biosintetici, dove anche l’uomo sia modificato geneticamente per un mondo diverso. Lo stanno già facendo.