Nuovi venti di guerra spirano verso Levante
Quando lunedì il “Signore delle Guerre” prende la parola, in collegamento con i pretoriani di una Davos esautorata, lascia tutti di sasso. Da non credersi, avrà pensato la maggior parte degli accoliti, che già si fregavano le mani in attesa del proclama della “baronessa” Von Der Leyen, che da lì a poco lancerà il suo urlo di battaglia “Kiev vincerà la guerra!”
Ma il vero Signore delle Guerre, Henry Kissinger – 99 anni di catastrofi alle spalle – ha in serbo la pennellata d’autore che dia un senso alle vuote parole di Klaus Schwab, che al forum presenta il suo libro mancabilissimo dal titolo “La Grande Narrazione”.
Il forum è tutto lì, nella virata improvvisa di Kissinger, gran maestro di guerra psicologica e nucleare, il gestore occulto della Guerra Fredda, del Vietnam e del Kippur (ma la lista è ben più lunga), crisi per le quali accampa i meriti della risoluzione, ma solo dopo averle cominciate.
“I negoziati devono iniziare nei prossimi due mesi” -afferma compassato -“prima che si creino sconvolgimenti e tensioni difficilmente arginabili. Perché andare oltre non sarebbe utile all’Ucraina e condurrebbe ad una guerra con la Russia”, che per ora è combattuta solo per procura dall’Unione Europea.
“L’Ucraina deve perciò rinunciare a qualcosa”, secondo il vegliardo, che ben sa di tenerla saldamente in pugno. Insomma si torna allo status quo e la Crimea è russa. Punto.
La strategia è vecchia, ma gli europei, e non solo loro, hanno poca memoria.
Sfugge, ad esempio, che negli anni ‘30 del secolo scorso le corporazioni americane avevano finanziato la Germania nazista (e pure l’Ucraina di Bandera), col pretesto gradito all’Europa di contenere il bolscevismo. Gli Stati Uniti vivevano il tempo della “grande depressione” e quale miglior occasione di una guerra in Europa per imbarcare soldi a palate, vendendo armi, automezzi e carburante? Così i banchieri tedeschi Kurt von Schroeder e Hjalmar Schacht incanalarono i possenti investimenti “offerti” nobilmente da industriali e finanzieri di USA e Regno Unito.
E questo continuò anche dopo che gli Stati Uniti entrarono in guerra per dare la stoccata finale al presunto nemico, la Germania, che i russi però avevano già indebolito, e si riempirono la pancia con tutti i finanziamenti elargiti alle economie disastrate europee, fra le quali Inghilterra, Francia e Italia.
La storia si ripete ancora una volta. Stavolta il pupillo di Schwab –e indirettamente di Kissinger -è il pluri-finanziato Zelensky.
Ma il Signore della Guerra è stato molto chiaro a riguardo: “entro due mesi e non oltre”.
Perché il nemico adesso ha le sembianze del Dragone.