SCHLEIN: IL NUOVO CORSO “WOKE” DEL PD

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Dopo la cocente sconfitta nel Friuli, rivediamo Elly Schlein, il nuovo segretario del PD: per la prima volta una donna, o almeno… secondo come recitava il certificato all’anagrafe svizzera di Lugano al momento della nascita. Vediamo i tratti principali di questo singolare personaggio del nuovo modo di fare politica attraverso il marketing che è già un fallimento.

Un politico italiano di lunga data qualche mese fa aveva detto: 
Se Potessi fare una puntata, la giocherei sulla Schlein. 
Così nel nulla si estingueranno. E sarà un buon giorno per il popolo italiano
.”
(Marco Rizzo – Italia Democratica e Sovrana)

Tutto era iniziato infatti proprio pochi mesi fa, con l’autocandidatura di Elly Schlein sulle note di Bella Ciao che è stato, a detta anche di molti simpatizzanti PD, quanto di più disgustoso ci si potesse aspettare dal Nulla politico odierno.  Non la Schlein in sé, pertanto, ma proprio il «mix» che la Schlein rappresenta insieme al fatto di essersi auto celebrata utilizzando la colonna sonora della sfruttatissima canzone simbolo della Resistena Italiana che, ricordiamo, è stata anche utilizzata nella serie Netflix LA CASA DI CARTA.Veniva intonata infatti dal personaggio principale della serie che si chiama “Il Professore” e poi da “Berlino”, e pian piano da tutta la banda di rapinatori della Zecca di Stato. Curioso, no?

Bene, sintetizzando in 3 punti, come abbiamo scritto anche sul nostro Canale Telegram “VelenoQB CHANNEL”, la Schlein rappresenta:

  • Il CIRCO mediatico che in questo momento si sta esibendo nella Kiev del nano “Sniffolo” Zelensky,  agli ordini dell’Elite globalista con la regia del WEF di Davos e con l’agenda 20/30 sotto l’ascella, 
  • Il FESTIVAL DI SANREMO con tutte le mode ashkenazite del “Non-Binario Selvaggio” e delle teorie Gender Fluid LGBTQ(YZX)+++ etc
  • I GRAMMY AWARDS e il mondo delle MODE legate al glamour e ai VIP del Jet Set dello SHOW BUSINESS, di Hollywood &co, intrisi di simboli Satanisti, Nazisti e ANTIFA: il Regno di Soros & Gates.

Teatro dell’Assurdo. Sul principio della «sovranità zero», stella polare del partito, la Schlein fa risplendere questo principio nei migliori salotti londinesi e newyorkesi dei quali è da tempo la lunga mano verso l’Italia. 
E questo spiega tutto. 

Ma chi è Elly Schlein? 
Tutto si riassume in due parole: aschenazita-bisessuale.

C’è però molto di più e lo vediamo in dettaglio:
“Nata a Lugano il 4 maggio 1985 col nome di Elena Ethel Schlein, è cittadina svizzera, italiana e americana; figlia di luminari accademici, di famiglia ashkenazita per il ramo del padre, Melvin Schlein, mentre la madre Maria Paola Viviani, di origini italiane, è figlia del politico socialista Agostino Viviani. I suoi antenati paterni provenivano da Zhokva in Ucraina. 
La sua famiglia appartiene quindi all’establishment ebreo aschenazita, ma lei si è sempre dichiarata rigorosamente anti Israele. Si veste tipicamente come appena uscita da un centro sociale, senza mai averci messo piede, e le sue frequentazioni non si possono certo definire di ambito proletario. 

Laureata in Giurisprudenza all’Università di Bologna, la Schlein fa un passaggio dal Dams (Disciplina Arti Musica e Spettacolo) e diventa poi volontaria nelle due campagne elettorali di Barack Obama. 
Bisessuale dichiarata, attivista ad oltranza delle battaglie Lgbtq e del Decreto ZAN, la Schlein è la rappresentazione plateale della involuzione della dignità e della coerenza in politica. Il suo percorso politico, le sue scelte, le decisioni che ha assunto nelle istituzioni e durante la sua carica in Regione Emilia-Romagna rappresentano una lezione straordinaria di scaltrezza, di astuzia e di arrivismo plateale da studiare appunto nelle scuole di cultura politica…intesa come “LA POLITICA DEI NOSTRI TEMPI”, ovviamente! 

Era quindi assolutamente perfetta per candidarsi come segretario del “Partito Democratico” 

Nel 2019 “Elly Schlein era già diventata il più “perfetto prodotto da laboratorio liberal-radical-progressista e euro-atlantico“: la politica dem bolognese veniva già da subito definita in questo modo dai media e in particolare da Luigi Mascheroni su IL GIORNALE. Un ritratto successivo di Schlein la definiva come “il nuovo volto di quella sinistra di lobby e di potere che ha trasformato la battaglia delle idee in pura ideologia e ha scambiato i diritti sociali con quelli civiliinseguendo i secondi e dimenticandosi i primi.” 

La dem bolognese, in lizza per scalare la segreteria del PD dopo il disastro elettorale, viene analizzata da subito ai raggi x, partendo dagli inizi della sua carriera per finire alla rivelazione su chi sta lavorando in sordina per lei. 

Per le regionali del 2020 in Emilia-Romagna, l’agenzia di marketing  “SOCIAL CHANGES” ha costruito per lei il “Marchio Elly Schlein” nello stesso modo di utilizzare il marketing per la creazione, ad esempio, del “Marchio Ferragni“…

La SOCIAL CHANGES (www.social-changes.com) è famosa per aver curato le campagne digitali di molti candidati DEM negli Stati Uniti, a partire da Barak Obama, ed è sbarcata da tempo in Italia con l’obiettivo di “costruire una sinistra transnazionale in grado di battere la destra” attraverso il controllo dei social, la censura e soprattutto il condizionamento della società riempiendo i media di messaggi WOKE ( Woke, letteralmente “sveglio”, è un aggettivo della lingua inglese con il quale ci si riferisce allo “stare allerta”, “stare svegli” nei confronti di presunte ingiustizie sociali o razziali)  orientati verso tutte quelle politiche che fanno capo all’agenda 20/30 dell’ONU e portate avanti dal suo braccio armato: il WEF di Davos. 

Elly Schlein è stata europarlamentare eletta nel PD.

Si è poi allontanata (per finta) dal PD e si è candidata, come già accennato, alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020 nella lista fintamente di sinistra “EMILIA~ROMAGNA CORAGGIOSA”: è stata eletta all’Assemblea legislativa facendo incetta di voti fra giovanotte e giovanotti illusi e disinformati e ha svolto il ruolo di vicepresidente nella Giunta Regionale del governatore Stefano Bonaccini. 

Alle elezioni politiche del settembre 2022 si è candidata alla Camera dei Deputati nella lista del Partito Democratico, venendo eletta, ma affermando però di non essere del PD

La Lista “CORAGGIOSA” in Emilia Romagna si era dichiarata ecologista (ovviamente a parole) ma aveva manifestato fin da subito nei fatti di essere una Lista ben poco coraggiosa e ben poco ambientalista, gettando nella frustrazione e nella desolazione più totale tantissimi giovani illusi e disinformati che l’avevano votata e che poi hanno smesso di impegnarsi politicamente. 

Da vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega al Patto per il Clima ha combinato di tutto e di più…

Vediamo nei dettagli, basandoci su segnalazioni di persone bene informate dei fatti, l’elenco delle… MALEFATTE:

1) Vota la deroga alla legge regionale sul consumo di suolo, violando i principi ecologisti che ostenta a parole: il potere del cemento non va contrastato; 

2) Vota l‘allargamento del Passante di Bologna, un vero e proprio potenziamento del nodo autostradale, alla faccia del fatto di essere una sostenitrice di politiche ambientaliste; 

3) Da’ il via libera al rigassificatore di Ravenna, in assenza di analisi e visione critica; 

4) Silenzio assoluto sul CCS di Ravenna, sul processo di cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 nel progetto di Eni;

5) Predispone e fa approvare il Patto del Lavoro sul Clima, ignorando la bellezza di 800 pagine di proposte arrivate in Regione dal “basso”, dagli ecologisti seri. Ha avuto un comportamento politico insolente raccontando falsamente che i movimenti ecologisti appoggiavano quel Patto, quando invece tutti i comitati e movimenti ecologisti aderenti a RECA Rete Emergenza Climatica Ambientale (75 soggetti) lo avevano bocciato. I movimenti avevano votato in modo compatto per non firmare quel Patto della Regione, perché ritenevano che gli obiettivi e i risultati attesi non potessero essere messi in discussione: la crisi climatica non lasciava ulteriore tempo. L’assenza tra i firmatari delle associazioni e dei movimenti che dovevanorappresentare la società civile è clamorosa e denuncia la laconicità di un documento promosso dalla Schlein che non ha obiettivi intermedi, né specificati investimenti e risorse finalizzate al raggiungimento del 100% di energie rinnovabili al 2035. Politiche WOKE, basate su indicazioni del rating ESG ( Il rating ESG (o rating di sostenibilità) esprime un giudizio sintetico che certifica la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo dal punto di vista dell’impegno in ambito ambientale e sociale) e su precisi diktat dei burattinai del WEF.

6) Silenzio assoluto su ogni scelta neoliberista del presidente governatore Stefano Bonaccini.

7) Silenzio assoluto sul piano regionale dei trasporti (il PRIT) che è un Piano che prevede colata di cemento e asfalto in tutta la Regione. 

Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi sull’efficienza di Elena Ethel Schlein nel far rispettare le indicazioni dei suoi “veri padroni dell’élite”, tutte queste sono prove sufficienti.
Ergo: SCHLEIN è la persona perfetta per portare avanti piani globalisti e politiche imperialiste americane,  come quelle portate avanti da USAID (vedi articolo) e da tutte le ONG legate a questi temi di espansione del “Progetto WOKE”.

La SCHLEIN non si può negare, è bravissima a fare marketing…Ma ancora più brava è l’agenzia di comunicazione politica americana che l’ha presa sotto la sua ala: la “Social Changes.

E così il “new liberal credo obamiano” e la Open Society Foundations di George Soros & co – si prenderanno completamente il PD italiano, per trasformarlo in un partito ancora più radicale di massa: diritti individualistici più turbocapitalismo occidentale, globalismo, pensiero unico WOKE (inclusivo, sostenibile e ecologico), transumanesimo, cancellazione di valori umani e soprattutto della spiritualità.”

Possiamo leggere qualche lato positivo in questa scelta?
Sicuramente NO per chi ha a cuore l’Italia e i suoi valori.
Sicuramente NO per chi crede ancora nella Politica con la “P” maiuscola.
Sicuramente NO per chi pensava di ritrovarsi in un partito politico con degli ideali, che ha ancora uno zoccolo duro di “tifosi” ma che lo sostiene solo per il colore della maglia.
Sicuramente NO per tanti…troppi motivi.

Sicuramente SÌ per chi voleva vedere la fine di un partito politico, il PD, che di italiano non ha più nulla da decenni, che fa solo gli interessi dei burocrati nazi-marxisti di Bruxelles, delle élite finanziarie, dei gruppi lobbistici di Banche, finanza, farmaceutica e tecnologica, che ha sposato un credo che ha i suoi fondamenti nell’Agenda 20/30 dell’ONU e del WEF e che ha deciso di infliggere, attraverso il catastrofismo e le continue emergenze sanitarie e climatiche provocate a comando, un duro colpo all’umanità, come scritto nei loro piani storici di eugenetica e di malthusianesimo, filosofie di cui è sempre stata intrisa la loro ideologia malata.

Ricordiamoci sempre che nel 1945 la Germania è sicuramente stata sconfitta, ma il NAZISMO assolutamente NO!
Leggendo la biografia del Presidente del WORLD ECONOMIC FORUM di Davos, Klaus Schwab, tutti i fantocci di cui sono popolati i governi del mondo occidentale che provengono la maggior parte dal “New Young Global Leaders Program” ne sono la conferma, …e l’ultima marionetta eletta in Italia, a capo del partito che meglio li rappresenta, ne è un ulteriore esempio molto eloquente. 


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