“SAVE THE CHILDREN”, “MEDICI SENZA FRONTIERE” E “JUGEND RETTET” FINISCONO SOTTO INCHIESTA DI COMPLICITÀ CON I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI NEL MEDITERRANEO
In questa interrogazione parlamentare E-001797/2021 art. 138, 31 marzo 2021, si trovano indicati i nomi delle più conosciute e attive ONG mondiali.
“Save the Children”, “Medici senza frontiere” e “Jugend Rettet” sono accusate di collaborare con i trafficanti libici.
Chi salva i bambini da questi flussi illeciti?
La magistratura italiana con la Procura di Trapani ha da poco chiuso le indagini e reso note le conclusioni dell’inchiesta avviata nel 2017 procedendo con il rinvio a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso rivolte a comandanti, capimissione ed equipaggi di diverse navi della flotta umanitaria che tra il 2016 e il 2017 si dedicarono al salvataggio di migranti. Le tre organizzazioni non governative (ONG) implicate sono “Save the Children” (con la nave Prudence), “Medici senza frontiere” (con la Vox Hestia) e la “Jugend Rettet” per la quale nel 2017, con il sequestro della motonave Iuventa si avviarono le indagini.
L’indagine ipotizza il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tutte sono sospettate di complicità con i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo, allo scopo di agevolare l’immigrazione illegale in l’Italia. Sono state formulate accuse a carico di ventuno membri delle suddette ONG. Sono tutti cittadini dell’Unione Europea o del Regno Unito e rischiano fino a vent’anni di reclusione.
Interessante ricordare che alcune ONG come “Medici senza Frontiere” si sono opposte all’accordo rifiutandone la sottoscrizione, tra Unione Europea e Turchia, marzo del 2016, volto a limitare e controllare il numero di rifugiati ammessi in Europa. Dette ONG condurrebbero quindi azioni illegali, mettendo a rischio la vita dei rifugiati e la sovranità degli Stati membri al solo fine di favorire i propri piani immigrazionisti.
L’interrogazione parlamentare citata pone tre domande fondamentali:
1. La Commissione è a conoscenza di queste attività illegali condotte dalle ONG nel Mediterraneo? 2. Come intende intervenire nei confronti di queste ONG sospettate di complicità in attività criminali aventi ripercussioni dirette sull’integrità degli Stati membri? 3. Intende sospendere i finanziamenti a favore delle ONG le cui attività sono in contrasto con la legislazione nazionale degli Stati membri?
La risposta della commissione arriva il 17 giugno 2021:
1. La commissione è a conoscenza delle accuse e dei procedimenti avviati dalle autorità italiane.
2. Ai sensi del trattato sul l’Unione europea e del trattato sul funzionamento del l’Unione europea, la Commissione non ha poteri per indagare su singoli casi penali. In questo caso, le autorità giudiziarie e di polizia italiane hanno la competenza esclusiva di indagare e perseguire qualsiasi presunta facilitazione della migrazione irregolare. La direttiva 2002/90/CE sulla facilitazione obbliga gli Stati membri a sanzionare in modo appropriato chiunque assista intenzionalmente un cittadino di un paese non UE per entrare o transitare o risiedere in un paese dell’UE. Ricordando che il diritto dell’UE non intende criminalizzare l’assistenza umanitaria, la Commissione ha pubblicato una guida sull’attuazione della direttiva sull’agevolazione. La Commissione invita gli Stati membri a distinguere tra le attività svolte ai fini dell’assistenza umanitaria, da un lato, e le attività volte a facilitare l’ingresso o il transito irregolare, al fine di escludere le azioni precedenti dalla criminalizzazione. La Commissione ha inoltre adottato una nuova strategia sulla lotta contro la tratta di esseri umani, incentrata sulla prevenzione della criminalità, sulla giustizia per i trafficanti e sulla protezione e il rafforzamento delle vittime.
3. Il regolamento finanziario sul bilancio UE 2018/1046(4) obbliga la Commissione ad escludere gli enti dalla partecipazione alle procedure di aggiudicazione, in particolare se una sentenza definitiva li riconosce colpevoli di un reato grave di cui all’articolo 136, anche in caso di contrabbando di migranti. Analogamente, gli Stati membri sono tenuti a garantire il rispetto del diritto dell’Unione e nazionale nell’attuazione del bilancio dell’UE.
Articolo pubblicato da ChildResQue il 26 luglio 2021: