METAVERSO: SURROGATI DEI BAMBINI IN ARRIVO?

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L’ascesa dei “bambini Tamagotchi“: I bambini virtuali che giocano, ti coccolano, ti assomigliano E saranno di uso comune tra 50 anni.

L’educazione e la crescita dei bambini richiede molto impegno, sacrificio, devozione e spirito di abnegazione. Un onere costante, oltre ad una gioia immensa e sconfinata.
Per molti adulti, fonte di stanchezza e di stress che non sempre compensano gli sforzi compiuti per raggiungere i traguardi che ci si è prefissi ovvero quelli di far in modo che il proprio figlio giunga ad essere un ragazzo non soltanto sano e robusto ma anche maturo, responsabile, intelligente, brillante, arguto e perspicace ma soprattutto coscienzioso e consapevole della realtà che lo circonda, in grado di affrontare il mondo, le sfide quotidiane, gli eventi negativi, le perdite e gli insuccessi, i conflitti interiori, i problemi e le difficoltà che la vita ci pone innanzi.


In un momento epocale come il nostro, in cui si sta assistendo ad una graduale trasformazione della normalità ed agli innumerevoli tentativi di imporre uno stile di vita che vuole soppiantare l’ordine naturale delle cose e sostituirsi ad abitudini, consuetudini, tradizioni, VALORI e RADICI che fanno parte di noi e del nostro vissuto, che sono appartenute ai nostri genitori, nonni ed avi, in una dimensione in cui sembra di vivere in un mondo parallelo, fatto di incongruenze e situazioni al limite dell’accettabile, se non del tutto inaccettabili, di dissonanze cognitive ed anestetizzazioni mentali, di menti assuefatte alla propaganda ed ai media, di nuove generazioni allo sbando, sempre più immerse nel web, in internet, nei social e sempre più disconnesse dalla realtà, generazioni che preoccupano perché minacciate costantemente su più fronti, ad iniziare da quello della rete appena citato, non poche perplessità vengono sollevate dal nuovo “giocattolino” in arrivo: il bimbo Tamagotchi ovvero il bimbo virtuale.

Questi figli generati dal computer esisteranno solo nel mondo digitale immersivo noto come “metaverso”, al quale si accede utilizzando la tecnologia della realtà virtuale, come le cuffie, per dare all’utente la sensazione di trovarsi faccia a faccia con il bambino.

La nuova creatura figlia della tecnologia, partorita dall’intelligenza artificiale. Un bambino che albergherà nei meandri del Metaverso – il labirinto di stanze e applicazioni in cui è possibile “incontrarsi ed uscire con gli amici, lavorare, divertirsi, studiare, apprendere, fare shopping e molto altro ancora” – e che potrà essere svezzato, allevato, cresciuto, coccolato esattamente come un bambino vero. Sarà in grado di interagire, di rispondere a domande, di giocare, di ridere e piangere.
I bimbi Tamagotchi potrebbero persino aiutare a contrastare il problema della sovrappopolazione (quindi una soluzione per il cambiamento climatico?!), secondo uno dei maggiori esperti di intelligenza artificiale del Regno Unito, Catriona Campbell, la quale sostiene che, nell’arco temporale di 50 anni, stante la velocità con cui si sta evolvendo Metaverso, gran parte della popolazione accetterà ed abbraccerà i nuovi bimbi digitali, copia perfetta di quelli in carne ed ossa.



La Nuova Zelanda già ha messo a punto una sorta di prototipo: BABYX

“Stiamo sviluppando tecnologie multidisciplinari per creare sistemi interattivi animati in modo autonomo che definiranno la prossima generazione di interazione uomo-computer e animazione facciale”, scrivono i ricercatori dell’Università di Auckland sul loro sito web


Un esperimento della società Soul Machines, che ha lo scopo di umanizzare l’IA per renderla più affascinante ed accattivante.
Il “cervello” del bambino virtuale è composto da algoritmi che deducono ciò che è buono e cattivo, è programmato per eseguire comandi associati anche a suoni ed immagini.
BABYX, dunque, interagirà esattamente come “Fabio, Luca, Andrea e Francesco”.


La domanda sorge spontanea: stanno creando dei nuovi mostri?
Come sia possibile accettare di immergersi sempre di più nel virtuale e di disconnettersi dal mondo vero è difficile da comprendere ed accettare ma ancor più ostico è il doversi adeguare a dei figli digitali con i quali le persone dovrebbero rapportarsi come fossero stati concepiti da Madre Natura.
Non avete la sensazione di essere sulle montagne russe?

Non vi viene quella sorta di nausea da mal di mare, da terra ferma che manca sotto i piedi, da tsunami che investe, devastando tutto ciò che incontra sul proprio cammino?


Di questo passo, corriamo il serio e grave rischio di scollarci completamente da ciò che ci circonda, isolandoci e chiudendoci in noi stessi e nella nostra bolla, dentro un guscio, giorno dopo giorno.

Che alterazioni subirà la psiche umana, considerando che quella di una larga fetta dei giovani è già minata o sta implodendo?

Un futuro ideale per i vostri ragazzi e per voi stessi dovrebbe essere improntato su rapporti veri, reali. Confronto e dialogo dovrebbero avvenire dal vivo, guardandosi negli occhi, osservando espressioni e sguardi, ascoltando la voce dell’interlocutore.
Internet è una fonte costante di apprendimento e di insegnamento, di approfondimento e consultazione, dunque uno strumento fondamentale, se utilizzato nella giusta maniera.

Social, Applicazioni e piattaforme, un mezzo per scambiarsi opinioni, idee e pensieri ma il virtuale non dovrebbe sostituire tutto ciò che ha sempre fatto parte della nostra natura di esseri umani. Non siamo macchine. Non siamo meri esecutori di un software, non ci troviamo all’interno di un film o di un videogame.


Non da escludere, inoltre, che la gente possa abituarsi a delle creature partorite dalla tecnologia, ad una “presenza” facilmente gestibile, manipolabile e, soprattutto, “disattivabile”, quando fosse fonte di stress e di stanchezza o di noia.
Un bimbo a comando. Un bimbo che può essere oscurato se piangesse o disturbasse, se fosse capriccioso o troppo irrequieto.
Per le menti più soggiogabili, attratte ed irretite da un prodotto del genere, non è poi così assurdo e remoto che, nella realtà, vengano adottati comportamenti insani nei riguardi dei bambini, dei propri figli.


I sottili equilibri mentali e l’aspetto psicologico, sono sempre da tenere bene a mente.

Il rapporto mamma e bambnino non avranno mai questo scambio d’amore in un mondo virtuale.


Siamo anima che vibra e vive.

Siamo cuore che pulsa. Siamo sangue che scorre. Siamo energia pura.
Non lasciamo che dei surrogati possano sostituire la materia, la sostanza, le sensazioni e le emozioni.
Un abbraccio dato ad un bambino, una carezza, un bacio, un sorriso, una lacrima che sgorga per un ginocchio sbucciato…non hanno prezzo e nessun prodotto digitale, nessuna Intelligenza Artificiale potrà mai essere al pari di un essere umano.



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