Incontro annuale Davos 2022

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I temi del forum internazionale del WEF che si tiene in questi giorni

Dopo un’assenza di due anni e mezzo, Davos sta ospitando in questi giorni l’incontro annuale del World Economic Forum. I temi sul banco sono: la crisi Ucraina, il Cambiamento Climatico ed una serie di altre problematiche attuali.


L’inaugurazione si è tenuta domenica sera e, tra tutti i leader intervenuti ci sono, oltre all’immancabile Zelensky, la Von Der Leyen, Scholz, altri capi di stato, tra cui una delegazione Indiana di politici federali e locali e direttori di azienda.

Quest’anno l’appuntamento è stato posticipato a maggio, invece del tradizionale gennaio, dopo che l’edizione 2021 era stata annullata, a causa della pandemia.

La cittadina dei Grigioni nel suo tradizionale evento, in gennaio

Il tema degli incontri sarà: “la storia ad un punto di svolta”.

Gli invitati discuteranno di come fare rete tra le loro idee, scambiare le loro visioni, scambiarsi punti di vista brillanti ed arrivare a soluzioni su alcuni dei problemi contemporanei:

  • politiche governative e strategie economiche di contrasto alla pandemia,
  • come affrontare la questione della guerra in Ucraina,
  • identificare delle soluzioni alla crisi del clima.

Il WEF stesso, indica tra le priorità, quelle di accelerare il progresso e di agire in modo deciso per affrontare le sfide globali e migliorare la situazione mondiale, in linea con l’ultimo libro presentato da Klaus Schwab: La grande narrazione, dove, molto in sintesi, l’autore chiama l’umanità a partecipare alla creazione di un futuro più sostenibile. Le catastrofi, sempre secondo Schwab, sono delle occasioni uniche per preparare la strada al cambiamento.

Se tutto questo è presentato con una finalità apparentemente positiva, cioè creare una società dove lo stile di vita di ciascuna generazione non indebita quelle successive, i cambiamenti sono calati dall’alto, in una prospettiva di cooperazione fissa, verso il raggiungimento degli obiettivi ed il pensiero critico diventa un ostacolo nella corsa verso questi scopi. Il sistema consumistico resta, tuttavia, i suoi tempi sono allungati, per poter far stare bene anche le generazioni successive e si introducono limitazioni ambientali per conservare il pianeta.

Negli ultimi due anni, la pandemia, evento unico nel secolo, ci ha messo di fronte a grosse sfide sia nella sanità, che nell’ecologia, nell’educazione, nella tecnologia e nelle sfide legate all’energia.

Una delle iniziative è detta “Reskilling Revolution”, per fornire migliore educazione ad 1 bilione di persone entro il 2030, favorendo la loro occupazione. Poi un’altra azione per promuovere lo “Shareholder Capitalism”, attraverso la definizione dei parametri ESM con cui definire il rating delle singole imprese, in base al loro impatto sulle questioni ecologiche e sociali.

Questi parametri sono definiti in modo top-down ed in caso di inosservanza, c’è il grosso rischio di ottenere un rating basso, con problemi per le stesse compagnie.

Infine, sono stati stanziati dei fondi per ripiantare alberi. “1 Trillion Trees” è il nome dell’iniziativa. Secondo l’organizzazione di Schwab, siamo ad una svolta della storia, dove i leader politici e delle industrie devono cooperare, per entrare nella quarta rivoluzione industriale.

Il WEF si definisce come un organismo internazionale che promuove la cooperazione pubblico-privata.

In quest’occasione, 2500 leader politici, aziendali, dei media, si riuniscono per discutere di un mondo che si deve adattare alla crisi. Dopo la pandemia e la guerra, il paradigma del mondo unipolare lascia spazio al mondo multipolare.

I punti fondamentali delle discussioni sono:

  • stimolare la cooperazione tra locale e globale;
  • ripristinare la stabilità dopo i conflitti geopolitici;
  • assicurare la crescita economica;
  • creare una nuova era di crescita;
  • stabilizzare il rapporto tra economia reale e mercati finanziari;
  • costruire società sane ed eque.

Si discuterà anche di come introdurre elementi di resilienza, utili ad affrontare le prossime crisi.

Parteciperanno a queste discussioni anche i leader di start-up ed altre imprese innovative, ONG, sindacati ed associazioni di categoria, leader religiosi/spirituali, insieme ai giovani leader dell’organizzazione di Davos.


Tutti gli obiettivi, le riforme presentate ed i cambiamenti prospettati, sono ancora lì, tuttavia, molti accadimenti dell’ultimo anno e l’accettazione di un passaggio da un mondo multipolare ad uno unipolare, fanno ben sperare che, alla fine, gli sarà difficile imporre cambiamenti forzati e molto rapidi. Va seguito l’evolversi della situazione.



Fonti:

https://www.hindustantimes.com/world-news/with-ukraine-climate-change-in-focus-world-economic-forum-in-davos-to-return-101653171270128.html

https://www.laverita.info/per-il-burattinaio-del-grande-reset-la-guerra-ci-fara-diventare-piu-verdi-2657374387.html

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