Il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie ICGEB è un’organizzazione di ricerca intergovernativa che opera all’interno del sistema comune delle Nazioni Unite. Scorrendo i vari articoli dell’accordo appena rinnovato, emerge come l’Italia abbia concesso “immunità di giurisdizione” ai beni del Centro, “inviolabile nei beni e nelle sue proprietà” e una lunghissima serie di privilegi per i suoi funzionari.
LA STORIA DEL CENTRO ICGEB DI TRIESTE
Il presidente Mattarella ha ratificato l’accordo tra l’Italia e il Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e la Biotecnologia (ICGEB) relativo alle attività del Centro e alla sua sede situata a Trieste.
Questo atto fa seguito alle varie tappe di istituzione dell’istituto, menzionate nell’atto:
- l’Incontro di Alto Livello tenutosi a Belgrado il 13 – 17 dicembre 1982;
- lo Statuto dell’ICGEB deliberato a Madrid il 13 maggio 1983, che ne fornisce uno status sovranazionale, comprendendo un centro ed una rete di centri affiliati nazionali, subnazionali e regionali;
- i Protocolli sull’ICGEB, definiti a Vienna il 4 aprile 1984 e a Trieste il 24 ottobre 2007, che istituiscono le sedi del Centro a Trieste, Nuova Delhi e Città del Capo;
- la promulgazione della Legge Italiana n. 103 del 15 marzo 1986, che autorizza la ratifica dello Statuto dell’ICGEB del 1983 ed il Protocollo del 1984;
L’area designata è quella dello “Science Park” a Trieste, in locali governativi messi a disposizione, a titolo gratuito, e con lo stanziamento dei fondi necessari a stipulare delle polizze assicurative pre- responsabilità verso i terzi. I primi fondi stanziati dal governo sono quantificati in 10 milioni di €.
Con oltre 60 Stati membri e 40 Centri Affiliati in tutto il mondo, gestisce 46 programmi di ricerca nei propri laboratori di Trieste, Italia, Nuova Delhi, India e Città del Capo, Sud Africa.
I rappresentanti degli stati membri godono, tra gli altri, dei seguenti privilegi:
- immunità da arresto e detenzione, per atti e per parole dette e scritte,
- diritto di utilizzare codici internazionali ed inviolabilità delle carte.
L’accordo si considera in vigore dalla data della conferma di ricezione della seconda delle due notifiche, una per ogni parte e si può risolvere con una comunicazione tra le parti, da notificare sei mesi prima dell’annullamento.
Il centro italiano ICGEB di Trieste, negli scorsi anni non è stato esente da critiche e polemiche, per il suo sviluppo e per aver programmato lo spostamento dell’area di ricerca nel porto di Trieste, tanto da portare il sindaco della città a riprendere il presidente dell’ICGEB, il dr. Mauro Giacca in diverse occasioni, soprattutto per le sue uscite sull’ “INESITENZA DEI RAPPORTI TRA POLITICA E SCIENZA a Trieste”… sortita che fece allora scalpore, ma che, dopo le recenti ingerenze della SCIENZA sulla vita politica degli Stati, assumono, oggi, tutt’altro aspetto e valenza.
La Scienza si voleva, da tempo, appropriare della politica e ha iniziato a farlo in modo sempre più sfacciato, con le iniziative dell’OMS che recentemente, sono state ridimensionate sull’applicazione del TRATTATO PANDEMICO, a cui abbiamo riservato molto spazio nei nostri precedenti articoli e LIVE radiofoniche.
Cosa ha fatto tornare oggi l’ICGEB alle luci della ribalta?
Intanto le dimissioni proprio dello stesso dr. Mauro Giacca, che lascerà la guida del gruppo per, quoto: “dedicarsi completamente agli studi e alla ricerca”.
Il fattore principale, però, riguarda il rinnovo dell’accordo, avvenuto nel silenzio e nella segretezza, tra il Governo e il gruppo ICGE.
La sede italiana dell’azienda si trova, come detto, a Trieste e il documento di ratifica dell’accordo del giugno 2021, recentemente rinnovato: “l’Italia contribuisce all’organizzazione con un finanziamento annuale, a carico del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di 10.169.961 € e il nostro Paese “mette gratuitamente a disposizione del Centro la sede di Trieste”, oltre a regolamentare le spese di manutenzione, sulla base di una convenzione più volte rinnovata e particolarmente favorevole per l’ente.
In pratica: gli oneri dell’accordo con ICGEB sono tutti a nostro carico: stipendi, assicurazioni, varie ed eventuali, la sede… la sua manutenzione (tranne quella ordinaria) e ciò comporterà nuovi oneri per lo Stato per 2.620 MLN all’anno.
Scorrendo i vari articoli dell’accordo, che potete consultare integralmente qui, emerge anche come l’Italia abbia concesso “immunità di giurisdizione” ai beni del Centro, “inviolabile nei beni e nelle sue proprietà” e una lunghissima serie di privilegi per i suoi funzionari.
Privilegi che spaziano dalla stessa immunità di giurisdizione, all’esenzione di imposta sugli stipendi, oltre che all’esenzione da qualsiasi limitazione delle libertà di circolazione e all’immunità nello svolgimento di eventuali missioni.
Un centro di ingegneria genetica, insomma, al quale il nostro governo ha riconosciuto ogni beneficio possibile, compresa l’immunità diplomatica e il divieto di arresto e fermo.
I funzionari potranno operare in piena libertà nel nostro Paese, godendo, tra l’altro, di privilegi fiscali invidiabili.
La conferma di come il nostro governo abbia molto più a cuore le sorti dei colossi di Big Pharma, rispetto a quelle dei propri cittadini.
Una sorta di GAVI FOUNDATION sul nostro territorio e una sorta di BIO-LAB, di cui non possiamo sapere nulla, legato alle multinazionali della ricerca e della produzione di prodotti Bio, legati alla genetica, come i tanti laboratori esistenti in tutto il mondo, che fanno quasi impallidire persino il confronto con la pericolosità delle armi nucleari.
IL RECENTE RINNOVO GOVERNATIVO DEL CONTRATTO
Chi ha portato avanti il rinnovo di questo accordo in seno al nostro parlamento, in tutta segretezza e in grande velocità?
Ancora una volta LUI: LUIGI DI MAIO: il Giggino Nazionale…l’uomo dal congiuntivo latitante… dal trascorso di bibitaro allo Stadio San Paolo di Napoli (oggi Stadio Maradona), per il quale, evidentemente, la VENDITA dei prodotti e soprattutto di SÈ STESSO, viene effettuata con una facilità tale e quale al mettersi sulle spalle il classico vassoio, per salire su e giù per gli spalti del Nuovo Ordine Globalista Mondiale, del quale, una volta, era un così tenace persecutore.
Il ministro DI MAIO, come si legge nelle prime righe del documento approvato, ha presentato il progetto il 30 luglio 2021 e ne ha seguito tutto l’iter burocratico fino al 2 maggio di quest’anno, quando è stato presentato in aula e approvato definitivamente il 5 maggio.
Tutti d’accordo in parlamento!
QUESTO È L’ATTO PIÙ INCOSTITUZIONALE COMPIUTO DAL NOSTRO SISTEMA DI POTERE (NON SI PARLA PIÙ, ORMAI, DI APPARATO GOVERNATIVO DOTATO DI 3 FUNZIONI DISTINTE)
“Concedere l’immunità diplomatica ad un’azienda privata, significa aprire la strada alla liberalità più completa da parte del nostro sistema di potere politico, in spregio alla Costituzione e allo spirito della Norma di Diritto Internazionale.
Si costituisce, inoltre, un precedente che introduce la libertà di discriminare tra azienda ed azienda, tra individuo e individuo, senza dichiarare i criteri di selezione. Cioè un atto dittatoriale. Nulla di più lontano dalla democrazia in cui la maggior parte del popolo italiano, purtroppo, si riconosce.
Stiamo assistendo ormai da tempo, e questo atto ne è un’ulteriore conferma, ad una nuova forma di dittatura, gestita da privati e messa in atto da politici esecutori“.
Queste sono le parole di Mauro Rango di IPPOCRATE.ORG
In un articolo pubblicato dal Giudice presso il tribunale dei Minori di Bologna, Alessandra Chiavegatti, intitolato: “SALVIAMO L’ITALIA E LA NOSTRA UMANITÀ”, parlando dell’attuale situazione in Italia, pone l’accento anche sul Bio-Lab Italiano di Trieste con queste parole:
“Ma quale modello di democrazia vuole esportare la Nato che, sottobanco, finanzia gli esperimenti sul guadagno di funzione (Gain of Function) in Cina e nei paesi dell’ex Unione Sovietica, perché negli Usa sono vietati?
Per inciso: il 16 giugno è stata pubblicata una legge in base alla quale lo Stato italiano ha offerto gratuitamente, a Trieste, una sede di 8000 mq per la nascita del “Centro Internazionale per l’ingegneria genetica e la biotecnologia” (ICGEB) – il quale ha avuto un ruolo importante durante la pandemia da SARS-COV-2 e risulta essere un attore strategico per l’Agenda 2030 – sostenendolo con 10.000.000 di euro l’anno e facendosi carico di tutte le spese, garantendo altresì l’immunità a tutto il suo personale. Formalmente, lo stesso è un progetto speciale dell’«Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che promuove lo sviluppo industriale per la riduzione della povertà, la globalizzazione inclusiva e la sostenibilità ambientale», ma stiamo vedendo come, quanto attuato da questi organismi – di cui fanno parte anche gruppi privati, banche e Lobbies di vario genere – non realizzi affatto gli ideali proclamati.
La circostanza stessa dell’immunità generale offerta a tutti i partecipanti del progetto ICGEB appare sintomatica di scarsa trasparenza.”
Stiamo parlando di una chiara denuncia per una situazione ormai al limite del tollerabile e in cui i cittadini non contano più nulla, imbavagliati e annichiliti da un sistema istituzionale e mediatico, da mera propaganda in stile TERZO REICH.
FONTI:
Articolo elaborato da FabioArmy e KMiles#40
Sito Ufficiale IGGEB
LA GAZZETTA UFFICIALE
IL PARAGONE
LA PEKORA NERA
Alessandra Chiavegatti . “SALVIAMO L’ITALIA E LA NOSTRA UMANITÀ”