Viviamo in un’epoca in cui l’ideologia di genere ha causato una psicosi sociale di massa, guidata da ideologi di sinistra radicali e dai social media.
Non c’è “cura” nell’affermazione di genere, c’è solo morte, distruzione, mutilazione, suicidio e omicidio e il tempo per assecondare la malattia mentale e normalizzarla è finito. Certo, dovremmo essere gentili e tolleranti, ma dobbiamo essere realistici.
Questa cultura marxista LGBTQIA più l’indottrinamento ha sollevato un esercito di narcisisti confusi, sociopatici, psicotici, in cerca di attenzione che stanno diventando sempre più un pericolo per se stessi e per la società nel suo insieme.
È tempo di tornare alle origini, trattare la disforia di genere come la malattia mentale e la condizione psicologica che è sempre stata e sempre sarà. E se non lo facciamo dopo cosa succederà? La sinistra psicotica comincerà ad affermare il cannibalismo?
La cronaca di questi giorni ha portato alla ribalta l’ennesimo episodio di ferocia inaudita attuato da una transgender che si è amaramente concluso con l’uccisione di 6 persone di cui 3 bambini in una Scuola di Nashville.
Audrey Hale “AIDEN” che usava i pronomi HE / HIM, questo era il nome di chi una mattina qualsiasi è entrata in una scuola cristiana imbracciando armi e ha aperto il fuoco su persone innocenti.
Allo sdegno per questa efferata azione apparentemente senza un senso si è aggiunta la sinistra dichiarazione dell’Associazione Trans Resistance Network, della quale l’interesse ( parlando in nome della comunità LGBTQ+IA a cui fa capo) è far passare il messaggio che l’assassino sia sostanzialmente LA VITTIMA, a causa del modo in cui le persone si approcciano alla realtà Gender e Trans. Non solo, cosa ancora più inquietante, una nota è riservata ai giornalisti per puntualizzare di fare corretto uso dei pronomi per non ledere la sensibilità delle persone transgender.
Un pensiero però si è insinuato analizzando le statistiche fornite da tutti gli articoli pubblicati da ChildResQue, il nostro canale che si occupa prevalentemente di crimini contro i minori e gender:
QUALE È IL NESSO CHE ACCOMUNA QUESTI CRIMINI EFFERATI COMMESSI DA TRANSGENDER?
Da un’analisi percentuale, si riscontra che i transgender siano attratti particolarmente dall’infliggere sevizie e torture sui bambini, molti sono i casi registrati di abusi e stupri sui minori, ma non solo. Si sono resi più volte protagonisti di vere e proprie stragi come quella di Nashville.
Gli attivisti promuovono la convinzione che le persone transgender , cioè coloro che falsificano il proprio sesso, siano vittime di frequenti violenze e siano un gruppo sociale oppresso e perseguitato. Tuttavia, le statistiche danno un quadro molto diverso. Le persone transgender non hanno più probabilità di essere assassinate o attaccate rispetto al resto della popolazione. In effetti, è molto più probabile che commettano crimini violenti, compreso l’omicidio. Alcuni dei peggiori serial killer della storia criminale sono stati transgender.
In questa relazione potete verificare voi stessi la portata del problema ed elaborare una vostra personale opinione.
E’ dunque naturale chiedersi se esiste un nesso fra la loro transizione e i loro comportamenti anti-sociali e quindi non solo una attinenza di carattere psichiatrico o fisico, ma anche una valenza farmacologica che induce i soggetti a non esercitare più il controllo sul loro discernimento. È un fatto acclarato che le procedure come i bloccanti della pubertà, le terapie ormonali e gli interventi chirurgici genitali o non genitali abbiano un peso non indifferente sulla persona sottoposta a tali protocolli creando così scompensi multilivello.
È proprio questo il punto da focalizzare: LE CURE ORMONALI DI CUI NECESSITANO PER LA LORO TRANSIZIONE POSSONO CAUSARE EFFETTI COLLATERALI NELLA LORO MENTE?
La risposta è SI. Certo non intendiamo disquisire sulla totalità di questi crimini attribuendo la colpa ai farmaci scagionando di fatto l’essere umano che li assume, ma è un aspetto oltremodo interessante da valutare, poiché “LA SCIENZA” COSTRUISCE DI FATTO POTENZIALI PREDATORI E/O ASSASSINI.
L’intento palesato però ha un riscontro diverso, difatti l’Agenda sta tentando in tutti i modi di creare un modello umano che non crei problemi, un uomo femminizzato ne darà molti meno e fornendogli il quid emotivo (con gruppi “di falso supporto” appositamente creati) non sarà una minaccia per il regime. I conti però, li hanno fatti senza l’oste e in questo caso l’oste ha il nome di terapia farmacologica.
Questi sono alcuni esempi di come promuovono la femminilizzazione attenendosi agli studi sulla mascolinità:
Studi: Femminilizzazione degli uomini e orientamento politico
- Testosterone più alto = maggiore preferenza per l’interno del gruppo e discriminazione verso l’esterno del gruppo
- Testosterone più alto = maggiore probabilità di adottare/appoggiare opinioni eterodosse e mettere in discussione il consenso
- I palestrati = più tempo passano in palestra e più hanno idee di destra
- I più formidabili fisicamente = più lo sono e più hanno idee di destra
- Testosterone più elevato = più è alto e più il pensiero è di destra
- Volto più maschile = maggiore probabilità di sostenere convinzioni esplicitamente pregiudiziali
- Il testosterone promuove la coerenza del gruppo di fronte alle minacce esterne
Potete notare che queste osservazioni sono un problema per la gestione della massa per i governi che intendono “schiacciare i popoli” per cui hanno iniziato ormai da più di un decennio la spinta finale all’annullamento dell’uomo in quanto MASCHIO, creando nelle nuove generazioni una confusione di genere tale da eliminare il problema alla radice.
Torniamo però alla domanda precedente: “Quanto influiscono i trattamenti farmacologici per la transizione sulla psiche dei transgender”?
Analizziamo per un attimo l’ultima terribile strage. La FURIA di Hale è avvenuta 2 settimane dopo che la legislatura del Tennesee ha firmato una legge che limita l’assistenza medica per i giovani transgender e mette fuori legge gli spettacoli di drag queen davanti ai minori. Questa legge implica inoltre il divieto per le persone transgender sotto i 18 anni di usufruire di misure sanitarie come la terapia ormonale e di sottoporsi a interventi chirurgici e bloccanti della pubertà.
Un altra bandiera rossa è che, questo crimine si è svolto proprio adesso, pochi giorni prima del “TRANS DAY OF VENGEANCE – Giorno della vendetta Trans” organizzato da attivisti transgender programmato per aver luogo a Washington, DC e online a partire dal 31 marzo.
Un’ipotesi plausibile riguarda il RISVOLTO MEDIATICO, potrebbe dunque trattarsi di una False Flag per attirare l’attenzione sulla manifestazione. Vi domandate come possono aver condotto Hale a commettere questo crimine? È piuttosto evidente che Hale soffrisse di un disturbo della personalità e già da tempo, per la sua transizione, assumeva farmaci appositi. Pensate al dato scientifico del ciclo mestruale della donna, esistono delle fasi ormonali in cui si determina oltremodo un tono umorale e non solo quello fisico.
Una altissima percentuale di donne nel periodo precedente al ciclo sono irritabili, nervose, polemiche, arrabbiate e a volte tutto questo sfocia in uno scatto di rabbia e nei casi estremi in violenza vera e propria, questo perché gli ormoni contribuiscono a regolare i livelli dei neurotrasmettitori, le “parole” con cui le cellule nervose comunicano fra loro. Fluttuazioni importanti dei livelli di ormoni femminili causano, in soggetti geneticamente predisposti, marcate fluttuazioni dei neurotrasmettitori che regolano l’umore.
Ora moltiplicate in modo esponenziale questo sintomo dovuto ad una fase, ovviamente indotta, con dosi massicce di farmaci per la transizione, che siano bloccanti della pubertà, ormoni femminili, testosterone, dei quali effetti sul sistema endocrino, sulla psiche e sulla salute in generale non si sa ancora nulla . Il problema devastante è che nessun medico o specialista espone quanto possa essere rischioso assumerli, dannosi a livello fisico e mentale. Moltissimi ragazzi trangender sono stati colti da insanabili depressioni, da crisi profonde e rabbia incontenibile proprio in concomitanza con l’assunzione di tali farmaci, tanto da alzare moltissimo la statistica dei suicidi negli ultimi 3 anni.
Sollecitando con continui impulsi psicologici questi ragazzi gia fragili e sottoposti alla terapia facendogli maturare la vendetta contro chi “NON LI CAPISCE”, in moltissimi casi questo tipo di strategia sfocia in enormi tragedie come quest’ultima a Nashville, ma ancora prima a COLORADO SPRINGS, a DENVER, ad ABERDEEN solo per citarne alcune dove esiste la stessa regia di fondo, un copione ben studiato da proporre ogni qual volta serva alzare l’asticella delle REGOLE SULLA TOLLERANZA IMPOSTE.
Comprendiamo che ciò possa far infuriare alcuni membri della società, ma riteniamo che la necessità di un rapporto onesto sostituisca la rabbia e l’aggressività mal gestite.
Gli studi hanno dimostrato che le donne trans che si sottopongono a iniezioni di testosterone per diventare “uomini” sperimentano una maggiore rabbia e aggressività. Questo è noto da anni.
Uno studio precedente dall’Italia ha rilevato che gli uomini trans sottoposti a trattamento con testosterone sperimentano vari aspetti del comportamento aggressivo.
È probabile che le persone sottoposte a trattamento con testosterone che afferma il sesso da femmina a maschio sperimentino una maggiore aggressività, che potrebbe essere peggiore se le loro mestruazioni persistono.
La creazione di tratti caratteristici maschili nelle persone in transizione richiede testosterone. L’aumento del testosterone è stato precedentemente collegato a un aumento del comportamento aggressivo, ma non è stato ampiamente studiato nelle persone trans.
Per saperne di più, Giovanna Motta dell’Università di Torino, in Italia e i suoi colleghi hanno valutato 52 transessuali con un’età media di 28 anni, prima e almeno 7 mesi dopo aver iniziato a ricevere il trattamento con testosterone. Lo studio.
Il testosterone viene somministrato con l’obiettivo di raggiungere concentrazioni che si trovano all’interno del range fisiologico maschile. Ciò riduce le caratteristiche secondarie femminili, ad esempio, restringe il seno e interrompe i periodi mestruali, mentre contemporaneamente aumenta le caratteristiche maschili, come l’approfondimento della voce e l’alterata distribuzione muscolare.
In conclusione, oltre le cause di carattere psichiatrico, della fragilità, insicurezza, difensiva della quale si rivestono i ragazzi in transizione, possiamo mettere nel conto anche i farmaci che assumono per effettuare il passaggio, i quali possono avere una valenza moderata o significativa sulla loro aggressività della quale i medici preposti alle transazioni negano l’esistenza, nonostante siano costantemente smentiti dalla ricerca.
Molti stati in America stanno vietando queste cure di transizione ai minori, fino a farne veri e propri divieti ai genitori per la somministrazione di tali farmaci ai figli, come in Texas, dato che non esisteva finora una regolamentazione chiara in merito.
Di certo non giustifichiamo questi atti criminosi, ma fornirvi ogni elemento per capire le variabili su questo tema ormai scottante è doveroso. Ci auguriamo che in un immediato futuro i governi possano prendere coscienza di questa piaga dilagante sotto il profilo del benessere e della sicurezza, ma dubitiamo fortemente che al momento vogliano o per meglio dire possano opporsi alle direttive generali di chi l’Agenda l’ha strutturata per generare il caos totale.