La DEMOCRAZIA si è trasformata col passare dei secoli nel nuovo Oppio dei Popoli. Ricercando a volte nell’etimologia dei termini e nei suoi diversi possibili significati, si possono fare interessanti scoperte: è proprio il caso dell’abusata parola DEMOCRAZIA.
“In principio era il Verbo…E il Verbo era presso Dio …e il Verbo ERA DIO.”
Dal vangelo di Giovanni ci arriva la precisa indicazione di quanto sia importante LA PAROLA e che nella parola stessa e nelle sue radici possano spesso celarsi verità a volte impensabili e persino imprevedibili.
La DEMOCRAZIA si è trasformata col passare dei secoli nel nuovo Oppio dei Popoli: una nuova forma di religione che nasce dalla fede e dall’utopia che il POPOLO possa realmente eleggere i propri rappresentanti, nella forma della DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA.
In realtà vediamo che questo sistema è molto manovrabile e controllabile da chi detiene il potere e il controllo soprattutto dei media e della propaganda. DEMOCRAZIA si è quindi gradualmente trasformato nel nuovo Mantra, per convincere i cittadini che stanno facendo veramente le loro scelte politiche e di essere quindi i veri protagonisti dei cambiamenti politici…ma in realtà è il sistema che controlla le popolazioni proprio facendo credere di essere loro gli artefici e i protagonisti del proprio destino, con l’illusione di poter scegliere e nominare i propri rappresentanti.
Ma…vediamo da dove proviene la parola DEMOCRAZIA?
Spesso nell’etimologia delle parole, si può trovare il significato profondo della loro radice e della loro essenza.
Svisceriamo la parola DEMOCRAZIA, per vedere se al suo interno si possa nascondere qualche indizio interessante…
La parola DEMOCRAZIA deriva dal greco antico e si compone, come ci dice la tradizione storica, di due parole collegate: DEMOS e KRATOS
“DEMOS” (demos dèmos s. m. [traslitt. del gr. δῆμος «popolo»]) vuol dire POPOLO e “KRATOS” (Κράτος, Krátos) vuol dire POTERE, FORZA.
DEMOS-CRATOS: Potere del Popolo
Concentriamoci ora sulla parola DEMOS e vediamo se può magari svelarci qualche altro significato.
Nel vocabolario latino troviamo che DEMO ([dēmo], dēmis, dempsi, demptum, dēmĕre) è anche un verbo che si traduce con: rimuovere, levare, togliere, sottrarre, detrarre….
Quindi salta all’occhio la sillaba DE che è infatti spesso un prefisso che si trova in molte voci di derivazione latina, nelle quali indica “Privazione o allontanamento”: per esempio DE-RATTIZZAZIONE, DE-NAZIFICAZIONE, DE-CLASSIFICAZIONE etc (Il pref. dé– corrisponde non all’ital. de– ma a dis-1, essendo derivato dal lat. dis-, e indica separazione, privazione o azione contraria.)
Vediamo ora invece la parola MOS (Mos, Moris), anch’essa latina, che vuol dire “usanza, costume, tradizione, regola, moda, comportamento”
Se aggiungiamo quindi un trattino alla parola DÈMOS, questa si trasforma in DE-MÒS.
Come suono assomiglia molto a DÈMOS: POPOLO ma in realtà DE-MÒS letteralmente significa “Privazione delle Tradizioni e dei Costumi”: DE-VALORIZZAZIONE.
DE-MOS = RIMUOVERE LE TRADIZIONI, I VALORI e quindi LA SOVRANITÀ.
Questa è una PARONOMASIA: La paronomasia, detta anche bisticcio di parole, è una figura retorica che consiste nell’accostare due parole che abbiano un suono molto simile ma significato molto diverso.
Oggi la parola DE-MÒS-CRAZIA sembra sempre più vera e corretta proprio nel senso PARONIMO del termine…
Con la locuzione DE, che significato PRIVARE, il termine “de-mòs” assume il significato di TOGLIERE ai cittadini i loro costumi (MOS), i loro valori, le loro tradizioni e la loro cultura: IL SIGNIFICATO CAMBIA ANCHE SE IL SUONO È IDENTICO.
Questa forma di governo che priva i cittadini delle loro tradizioni, dei loro valori e di conseguenza della loro sovranità, trasforma gli stati stessi ormai impoveriti e addirittura privati di questi valori sovrani, in entità svuotate di contenuti e governate da un potere centrale scelto da un’élite che controlla la politica e quindi le leggi, la finanza, l’economia e anche la religione, che è diventata ormai, nel mondo cattolico occidentale, un valore effimero per la degenerazione proprio dei costumi e delle istituzioni che sono a capo della chiesa cattolica in Vaticano dovute a questa assolutamente FALSA DEMOCRAZIA, intesa nel senso tradizionale del termine.
So benissimo che questo tipo di analisi e di definizione potrebbe sembrare un po’ “Tirata per i capelli” e quasi un azzardo…
Ma comunque, in fin dei conti, è il significato che conta: tutto corrisponde perfettamente a quanto la parola DEMOCRAZIA ha assunto nel mondo di oggi.
Il nuovo significato viene alimentato e attinge linfa nuova proprio dalla propaganda dei governi che lo utilizzano e che se ne servono per i propri scopi.
A tutti gli effetti noi viviamo quindi in una DE-MÒS-CRAZIA: un mondo governato da chi vuole privare il popolo e ogni nazione dei suoi valori tradizionali e della sua sovranità, per arrivare alla creazione di un unico governo mondiale globale, che funzioni proprio come una multinazionale.
FORME DI DEMOCRAZIA
La prima classificazione della democrazia può essere tra democrazia diretta e democrazia indiretta.
- Nella democrazia diretta, il potere sovrano è esercitato direttamente dal popolo, come avveniva nell’antica Grecia, dove i cittadini (esclusi schiavi, donne e cittadini stranieri) si riunivano per discutere attivamente di leggi o posizioni politiche da prendere poi in apposite votazioni a maggioranza.
- Nella democrazia rappresentativa ovvero indiretta il potere sovrano è esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il Parlamento). È storicamente la forma di democrazia nata con i moderni Stati di Diritto a partire dalla Rivoluzione francese secondo il principio della separazione dei poteri e quello liberale della divisione del lavoro. Ad esempio, l’Italia è una repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) che usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum, l’iniziativa popolare e la petizione popolare; i cittadini sono comunque liberi di candidarsi (entrare in politica) per diventare rappresentanti, qualunque sia il loro stato sociale. Il potere sovrano dunque è esercitato dal popolo nella misura in cui ciascun cittadino avente diritto di voto, elegge in elezioni politiche per suffragio universale i propri rappresentanti di governo in parlamento.
- Nella democrazia partecipativa si raccolgono tutti quegli strumenti utili che forniscono informazioni stimolando la collaborazione tra cittadini e rappresentanti, ma di per sé questa forma di democrazia non contempla strumenti per attribuire potere legislativo ai cittadini (es. e-democracy tramite Web 2.0).
- Nella democrazia deliberativa, la volontà del popolo non viene espressa tramite l’elezione di rappresentanti, ma attraverso un processo deliberativo.
ALTRE FORME DI DEFINIZIONE DELLA DEMOCRAZIA
NON DEMOCRAZIA: non-democrazia La contraddizione, l’antitesi della democrazia, di un sistema politico democratico. ◆ «Che razza di democrazia è una democrazia dove la minoranza conta più della maggioranza?
DEMOCRATURA Regime politico improntato alle regole formali della democrazia, ma ispirato nei comportamenti a un autoritarismo sostanziale.
POPOLOCRAZIA: Il governo del popolo, inteso come comunità territoriale e identitaria chiusa e autosufficiente.