Body art, una via verso il transumanesimo 

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C’è un mondo, spesso poco conosciuto, dove giovani adolescenti, ragazzi e ragazze di tutto il mondo, si identificano. 

Loro lo chiamano mondo della body modification o della body art, ma noi potremmo chiamarlo il mondo Transumano. 

Alcuni potrebbero pensare che questo non ha nulla a che fare con il transumanesimo, perché il transumanesimo è quella corrente di pensiero che crede ad una società modellata dalla tecnologia, e in questo ambito troviamo la figura, per esempio, del bodyhacker, persone che hanno l’intento di modificare il proprio corpo con impianti biotecnologici per compensare la mancanza di un arto o altri handicap, o anomalie del corpo.

 La body modification però va oltre, perché cerca di rendere il “non umano” normale, cercando di rendere accattivante ciò che è mostruoso. Tra le modificazioni fanno parte pircing, tatuaggi, dilatazioni, impianti e protesi sottocutanei, scarnificazioni e mutilazioni volontarie. Chi si sottopone a questo tipo di trattamenti asserisce che queste pratiche della modificazione corporea, considerate estreme, sono in realtà ispirate a pratiche di natura tribale e fanno parte di usanze antichissime che venivano svolte per riti di passaggio, riti religiosi o semplicemente per cultura popolare. 

Ma qua non si tratta semplicemente dell’antica arte del tatuaggio o del pircing, qua si tratta di capire qual è il senso di tutto questo. Perché rendersi deformi esponendo sé stessi a rischi di innumerevoli infezioni che possono portare anche alla morte? Cosa c’è di bello o di buono in queste pratiche? Dove può arrivare la perversione della mente umana? L’unica risposta che mi viene in mente è che il transumanesimo è già iniziato, nascondendosi dietro il baluardo dell’Arte. 

Troviamo infatti milioni di “artisti” che presentano al mondo un umano/corpo modificato, dietro a questi artisti ci sono pircer, tatuatori, stilisti, musicisti, modelli, ballerini, diciamo un po’ di tutto. Sia chiaro che questa non è una critica agli appassionati di pircing e tatuaggi che in realtà, come abbiamo già detto, fanno parte di una tradizione millenaria, questo vuole essere uno spaccato verso un tipo di umanità che ama distorcere il proprio corpo a tal punto da sembrare mostruoso, dove l’aspetto demoniaco viene normalizzato, reso Arte, come se usando questa parola tutto possa essere concesso. 

Dietro la parola arte giustifichiamo la pratica della modificazione del corpo che prevede per esempio l’inserimento di corna sottocute, parliamo di interventi particolarmente complicati che vanno eseguiti da chirurghi professionisti e dove ci sono rischi elevati per la salute. Il rischio maggiore durante queste modifiche è chiamato “mod before client”, prevede che il professionista che si occuperà di tali interventi dialoghi a lungo con il cliente per comprendere le reali motivazioni, soprattutto quando si tratta di interventi estremi come l’amputazione volontaria di parti del corpo. Spesso però accade che le richieste di ogni genere vengono assecondate pur di ottenere guadagno. 

Non dovremmo considerare normali cose che di normale conservano ormai ben poco. Non bisogna avere paura nel reputare queste cose assurde solo per evitare di essere visti come persone retrograde o bigotte. Non è difficile comprendere che, chi ha bisogno di modificare il proprio corpo al tal punto da renderlo non umano, è una persona che andrebbe aiutata nel risolvere tutti i disagi e le problematiche interne, che invece vengono ignorate, permettendo al soggetto di trasformarsi nel mostro che forse ha dentro.

E’ sempre importante ricordare che il creare mode che declinino il pensiero verso orientamenti deviati dai percorsi comuni sia una delle modalità attuate dall’ingegneria sociale per modellare gli esseri umani nelle forme più opportune e responsive alle loro agende.

In questo video potete ascoltare uno dei più accreditati teorici del transumanesimo: il dr. Yuval Noah Harari del WEF di Davos.

Gli orizzonti della biologia secondo il WEFDr. Yuval Noah Harari

In questo video, che contiene altre sue deliranti interviste, il dr. Harari va ancora più a fondo delle sue inquietanti teorie.

Dr. Yuval Noah Harari del WEF: la fine del libero arbitrio 

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