L’ALLARME ULTERIORE NONCHÉ CONFERMA ARRIVA DALLA THAILANDIA
Lo scorso anno, 400.000 bambini sono state vittime di sfruttamento sessuale attraverso i social media.
Nei soli primi mesi del 2022, 86 arresti.
Stante quanto riferito dal Capo Divisione anti-tratta, ATPD thailandese, i crimini sessuali sono aumentati a livello esponenziale da inizio pandemia e questo a causa dei lockdown e delle varie misure restrittive/coercitive che, come spesso abbiamo evidenziato, hanno indotto i giovani a trascorrere maggior tempo su internet.
Il Dirigente ha affermato che, attesa l’elevata percentuale dei crimini sessuali online, la task force preposta li considera, ormai, anche crimini informatici, in quanto, i responsabili adescano le proprie vittime attraverso i social ma utilizzano, spesso, il dark web, per lo scambio di materiale pedopornografico, tenuto conto che, consentendo il totale anonimato, per accedervi sono necessari particolari configurazioni e nonché autorizzazioni.
Sarebbe emerso, comunque, che i predatori sessuali siano sempre più sfacciati ed escano più facilmente allo scoperto.
Elevato il numero delle vittime nella fascia d’età tra i 12 ed i 17 anni.
Le strategie consolidate sono sempre le stesse: promesse in denaro e regali oppure ricatti e minacce, a seguito di possesso di immagini che ritraggono le vittime, che incautamente hanno inoltrato o pubblicato. La tecnica prevede che ci sia sempre un avvicinamento del predatore alla vittima di cui deve conquistare amicizia, stima e fiducia, che deve essere soggiogata, di cui si deve approfittare di ogni più piccola criticità per potersi insinuare ed invaderne la sfera personale. Non a caso la pandemia e le misure restrittive sono state la causa scatenante dell’amplificarsi di questa terribile piaga.
Con la minor presenza e supervisione da parte di genitori o familiari, i bambini, ingenui ed inconsapevoli, non abbastanza esperti di taluni meccanismi ed insidie presenti sul web, lasciati soli per troppo tempo e magari non sufficientemente seguiti ed attenzionati, diventano terreno di facile conquista. Per loro, inizialmente è solo un gioco, un diversivo, un’evasione da situazioni complesse e difficili, una via di fuga dalla noia, dalla malinconia, dallo stress…tutti aspetti che sono stati incrementati, a livello esponenziale, dalle chiusure in casa, dalla DAD, dalla minore libertà di movimento e d’azione.
I predatori sessuali sanno come muoversi, come fingersi amici, sanno ingannare ed irretire, sanno spacciarsi per altro, sono in grado di mostrarsi per ciò che non sono. Talvolta sono, persino, dei conoscenti che stringono amicizia sui social. Il Dirigente dell’unità anti-tratta ha riferito di un ingente quantità di materiale pedopornografico rintracciato e sequestrato.
Facebook, Twitter, Instagram e TikTok i social sotto l’occhio del ciclone, seguiti da giochi online e interazioni di persona.
Un mercato assai redditizio e ne siamo ben consapevoli.
Nella sola Thailandia, lo sfruttamento minorile per scambio di materiale pedopornografico, frutta qualcosa come 15 milioni di dollari annui.
Noi continuiamo a lanciare appelli, inviti ed allarmi: sorvegliate i vostri ragazzi nelle attività online ed invitateli a trascorrere il proprio tempo libero in modo alternativo, con interessi più proficui ed attività più sane, più costruttive, più utili e sicuramente meno pericolose per le loro vite.
Articolo pubblicato da ChildResQue il 31 marzo 2022: