Interrogativi inquietanti: Trieste come Wuhan? Che pericoli stiamo correndo? L’Italia prende il posto dell’Ucraina nella produzione di materiale biologico in Laboratori pericolosi per la comunità? Dove sono tutti i “Grandi Paladini dell’Ambiente”?
È ormai di dominio pubblico la controversa questione sorta intorno al laboratorio ICGEB di Trieste, di cui avevamo già parlato nell’articolo di Truereport del giugno 2022.
Circola con insistenza la notizia della generosa sponsorizzazione operata dalla GAVI Foundation di Bill & Melinda Gates:
“Il Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e la Biotecnologia (ICGEB) ha annunciato oggi una sovvenzione di 3 milioni di dollari da parte della Bill & Melinda Gates Foundation per contribuire a sostenere lo sviluppo di efficaci sistemi di sicurezza e normativi per le biotecnologie in Africa”. Notizia alla quale si è preferito non dare troppo risalto.
Infatti il virgolettato è tratto direttamente dal sito della Bill & Melinda Gates Foundation, mentre la pagina che riporta al sito dell’Istituto è stata misteriosamente subito rimossa.
Tutte le domande esposte sotto al titolo dell’articolo sorgono a tutti spontanee e hanno già dato luogo a iniziative e a manifestazioni importanti sia a Trieste che in tutta Italia.
Esiste proprio a Trieste un gruppo di protesta che ha rilasciato anche importanti dichiarazioni:
“In questo laboratorio, come a Wuhan in Cina, vengono conservati e manipolati virus letali e lo Stato Italiano non ha nessun potere su di essi: nessuna giurisdizione, hanno creato uno Stato nello Stato. Qui studiano i virus, dicono, per evitare nuove pandemie come a Wuhan ma poi, fatalità, sono proprio i nuovi virus ad uscire dai laboratori e impestare il pianeta. A Wuhan, con il Covid, è accaduto così. Studiano nuovi vaccini per combattere i virus che hanno creato, ma poi, fatalità, i vaccini si rivelano peggiori del virus arricchendo le case farmaceutiche ed ammalando o uccidendo le persone”.
Il gruppo, tra i quali, presente al blitz, vi era anche l’ex consigliere comunale del Comune di Trieste Fabio Tuiach, ha aderito anche ad una raccolta firme per la chiusura del biolaboratorio.
Il comunicato termina con un affondo: “Non vogliamo un centro di ricerca militare P4 sul territorio italiano finanziato sì dal governo di casa nostra ma anche da capitali stranieri tra cui la Bill e Melinda Gates. Bill Gates la smetta di giocare a fare Dio e finanzi i laboratori a casa sua, se glielo permettono: il centro di Trieste va chiuso””
Vediamo però ora di entrare più in profondità anche sulla questione giuridica che esiste intorno a questa vicenda.
Trieste è il “Territorio Libero di Trieste (Free Territory of Trieste)” ed è uno Stato sovrano dal 15 settembre del 1947, nel quale i governi degli Stati Uniti e Regno Unito hanno conservato il mandato primario di amministratori civile e militare, mentre il governo (e non lo Stato) italiano continua ad esercitare il sub-mandato da essi rilevato.
Tale amministrazione è in vigore ai sensi e per gli effetti del Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954 (In base al Memorandum d’Intesa riguardante il Territorio Libero di Trieste, i Governi italiano e jugoslavo hanno così acquisito un ruolo aggiuntivo, differente da quello che esercitano nel rispettivo Stato: si tratta del ruolo di Governo provvisorio di un altro Stato – il Territorio Libero di Trieste) nonché del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 (link nazione unite – ) (DlgsCPS n. 1430 del 28 novembre 1947 – Esecuzione del Trattato di Pace fra l’Italia e le Potenze Alleate ed Associate firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, pubblicato in G.U. del 24 dicembre 1947, n. 295, S. O. e successivamente ratificato con L. 3054/1952.) con il quale l’Italia ha perso la sovranità sul Territorio Libero di Trieste e del corpus normativo di diritto italiano che rettifica ed esegue gli obblighi giuridici internazionali della Repubblica Italiana e del Governo italiano verso l’attuale Free Territory of Trieste e quello concessi verso gli altri Stati e verso le Nazioni Unite. (qui il link con riferimenti ai Trattati internazionali). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva già confermato con lettera del 20 maggio 1983 la permanenza dello status indipendente del Free Territory of Trieste, anche dopo l’ambiguo trattato bilaterale italo-jugoslavo del 1975, che confermava al suo art. 7 la validità internazionale dei mandati di amministrazione provvisoria.
L’attuale Free Territory of Trieste e la Repubblica italiana sono perciò due Stati con diverso ordinamento giuridico, che condividono provvisoriamente lo stesso Governo in due funzioni differenti.
Per tali motivi il Governo italiano è tenuto a rispettare due ordini diversi di obblighi internazionali conseguenti verso il Free Territory of Trieste, verso tutti gli altri Stati e verso le Nazioni Unite: gli obblighi della Repubblica Italiana stabiliti dal Trattato di Pace e gli obblighi stabiliti dal mandato di amministrazione fiduciaria.
Entrambi i trattati sono tuttora in vigore recepiti obbligatoriamente dalla repubblica italiana, che gli ha inseriti nella propria costituzione, agli articolo 10 e 117, Costituzione che obbliga i cittadini italiani e i funzionari dello Stato italiano al rispetto delle leggi della costituzione e di conseguenza dei trattati sopra citati.
Il fatto che il BioLab di Trieste (una struttura da chiudere immediatamente) sia esente da imposte, dazi, restrizioni all’importazione o all’esportazione è legittimo in quanto conforme alle leggi del Trattato di Pace del 1947, leggi che dovrebbero essere applicate a tutto il territorio di Trieste (cosa che hanno fatto in realtà con l’American British Tobacco nel Porto Franco Internazionale – tra l’altro unico porto franco del mondo in cui tutti gli Stati hanno il diritto a commerciare, depositare e lavorare le proprie merci senza discriminazioni e senza tasse, pagando solo i servizi.)
I dipendenti dell’ICGEB godono anche dell’immunità questo perché è un ente che fa parte dell’ONU. Il Territorio Libero o meglio occupato, di Trieste è sotto l’egida dell’ONU.
La situazione di Trieste è quindi molto più complessa, più di quanto si possa immaginare.
La vicenda “emergente” dell’ICGEB di Trieste “nasconde” quindi una situazione assai più complessa che non la sola pericolosità del BioLab: una degrado territoriale, frutto di corruzione, speculazione e quindi malaffari.
Su tutto questo questo cercheremo di approfondire ulteriormente l’argomento, perché come suggerito da chi vive in quelle zone, questa è solo la punta di un iceberg.Credo che al momento non occorra aggiungere altro.
A breve altri aggiornamenti su questa vicenda.
FONTI
Movimento Trieste Libera
La Voce di Trieste
ATTO DI CITAZIONE – Tribunale di Trieste
Gravi Illeciti nel Porto Vecchio
Blog di Francesco Amodeo su Bill Gate e ICGEB di Trieste
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