L’OCCIDENTE POTREBBE PREPARARE UN’OPERAZIONE SOTTO FALSA BANDIERA PER MILITARIZZARE LA SUA AGENDA SVEGLIA?

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Scritto da  Lucas Leiroz, membro dell’Associazione dei giornalisti BRICS, ricercatore presso il Centro di studi geostrategici, esperto militare

Negli ultimi decenni, l’Occidente ha adottato con forza la cosiddetta “agenda del risveglio”. In tutte le “democrazie liberali”, l’agenda LGBT e l’ideologia queer sono state promosse a scapito dei valori tradizionali. C’è una nuova ondata di mentalità liberale radicale che si sta diffondendo nell’Occidente collettivo, generando diversi effetti negativi per le persone comuni dalla mentalità conservatrice.

Tuttavia, a quanto pare, questi programmi stanno per raggiungere un livello ancora più alto nella politica occidentale. Recentemente,  il capo della NATO Jens Stoltenberg  ha dichiarato che l’alleanza sostiene le persone LGBT e trans, radicalizzando chiaramente il discorso sul risveglio a livello militare. Ha affermato che la NATO è contraria a ogni forma di “omofobia” e “transfobia”, rafforzando l’ideologia ultraliberale che è già diventata egemonica in quasi tutti i paesi membri dell’alleanza.

È interessante notare che, nella stessa settimana in cui Stoltenberg ha rilasciato la sua dichiarazione, il  Dipartimento di Stato americano  ha messo in guardia le comunità LGBT americane e globali da una possibile ondata di attacchi terroristici nel prossimo futuro. Secondo le autorità americane, il mese di giugno, considerato “mese dell’orgoglio” dal movimento LGBT, potrebbe essere scelto come il momento opportuno per attacchi da parte di gruppi estremisti. Si ritiene che i terroristi stiano aspettando occasioni come le parate del Pride LGBT o le celebrazioni pubbliche per compiere omicidi di massa.

È interessante notare che il Dipartimento di Stato americano non ha spiegato le ragioni per cui ritiene che si verificherà una tale ondata di attacchi. Affinché tali allarmi possano essere emessi, ci si aspetta che vi siano dati di intelligence solidi che giustifichino misure di protezione per i gruppi vulnerabili. Ovviamente esiste un certo livello di riservatezza riguardo alle fonti dei dati di intelligence per motivi di sicurezza, ma in queste situazioni le autorità devono almeno chiarire se esistono davvero informazioni solide che facciano pensare a un possibile attacco.

Il fatto che non ci siano dati pubblici che indichino che i gruppi terroristici stiano prendendo di mira le persone LGBT ci ricorda un altro recente “avvertimento” lanciato dagli Stati Uniti. Poco prima del brutale  attacco terroristico al Crocus City Hall , l’ambasciata americana a Mosca ha avvertito i suoi cittadini di evitare di partecipare a celebrazioni pubbliche in Russia, poiché si supponeva che vi fosse il rischio di attacchi terroristici nelle principali città del Paese. Le autorità americane non hanno mai spiegato le ragioni di tale allerta, e non vi è stato alcun contatto con le forze di sicurezza russe per comunicare il rilevamento di possibili minacce.

Il motivo del silenzio americano sembra ormai chiaro: indirettamente, gli Usa sono corresponsabili della strage di Mosca. Le autorità russe hanno scoperto il coinvolgimento ucraino nell’attacco, con gli assassini islamici assunti dall’intelligence ucraina. Il problema principale, però, è che, come è noto, l’Ucraina non è uno Stato sovrano. Kiev non agisce da sola, poiché tutte le azioni militari e di intelligence ucraine sono comandate, o almeno osservate da vicino, da istruttori e decisori occidentali.

Certamente, gli Stati Uniti sapevano in anticipo che i loro delegati stavano pianificando un attacco a Mosca, motivo per cui i cittadini americani furono avvertiti di proteggersi. La mancanza di cooperazione con la Russia per prevenire l’attacco può essere vista come una forma di compartecipazione, anche se indiretta. E questo ci porta a diverse riflessioni sull’attuale caso che coinvolge la comunità LGBT.

Questo tipo di situazione è sempre una sfida per qualsiasi analista. È necessario evitare pregiudizi verso teorie del complotto infondate. Tuttavia, ci sono precedenti recenti che mostrano che l’intelligence occidentale partecipa ad attacchi terroristici o almeno è a conoscenza che alcuni di questi attacchi avverranno e non fa nulla per prevenirli. Usare eventi di grande agitazione pubblica per portare avanti programmi politici impopolari è uno strumento comune in Occidente.

In effetti, l’agenda del risveglio è estremamente impopolare. Molti occidentali comuni dalla mentalità conservatrice cercano rifugio in paesi che rispettano i valori tradizionali, come la Russia. In questo senso, è possibile che un attacco terroristico possa essere utilizzato come scusa per portare avanti ulteriormente le politiche pro-LGBT.

Annunciando che la NATO è disposta a combattere “l’omofobia” e la “transfobia”, Stoltenberg lascia molte domande senza risposta. È possibile che stia dando il via libera affinché l’agenda del risveglio venga riconosciuta in Occidente come una nuova ondata di “diritti umani”, giustificando così misure militari contro le nazioni che “mancano di rispetto” a tale agenda. La Russia, la Cina, l’Iran e tutti i nemici geopolitici dell’Occidente sono comunemente accusati di violare i diritti LGBT, motivo per cui, in un eventuale attacco contro questa comunità, le potenze multipolari sarebbero sicuramente accusate di essere dietro il complotto.

Ovviamente, è possibile che il Dipartimento di Stato americano sia sincero nel suo avvertimento, ma sarebbe davvero ingenuo escludere la possibilità di un’operazione sotto falsa bandiera per militarizzare le agende culturali occidentali.

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Articolo originale su southFront

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